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Autore: Hisblueeyes    01/04/2013    0 recensioni
Mi guardo intorno alla ricerca delle pizze surgelate, ma appena trovo il frigorifero, ci trovo un ragazzo letteralmente infilato dentro a testa in giù, che credo cerchi qualcosa.
Non mi sarei mai aspettata di potermi innamorare (se si puoi chiamare così) di un ragazzo infilato nel frigorifero in un supermercato di Londra.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IS IT ALL ALREADY OVER?


(dovete schiacciare col destro per aprire i link di youtube sorry) 



http://www.youtube.com/watch?v=kYtGl1dX5qI
 
 
Sta bottiglia mi vuole morta?
Prima me, poi lui? Sisi, è telecomandata. Si! Siamo su ‘scherzi a parte’ mi ci gioco le chiavi di casa!
Su tutta la gente che c’è qui, proprio lui? Eh si, credo sia colpa di quel cretino che ha soffiato sulla bottiglia per farla fermare, maledetto Malik, quel ragazzo è così, lo uccido, giuro che prima o poi lo faccio fuori.
 
Non può essere così disastroso, giusto? Non credo, non penso, lo spero, ma proprio lui, eh? Sei una canaglia destino!
“Tocca a voi due a quanto pare” esclama Malik con un sorrisetto bastardo.
Okay, non lo posso uccidere, uff.
Guardo il fortunato/malcapitato che deve passare sette lunghissimi minuti con la sottoscritta, mi dispiace per lui.
La vittima mi fa uno di quei sorrisi che possono illuminare NY nel bel mezzo di un blackout, non so se rendo l’idea. Ma poi perché si chiama ‘blackout’ se è la luce che ‘esce’ dovrebbe chiamarsi ‘blackin’ o ‘lightout’, sto degenerando si, decisamente.
“Dai che vuoi che sia? Non mordo mica” mi sorride lui tentando di rassicurarmi, non è che ci stia riuscendo molto bene però, povero almeno s’impegna.
“Per ora” sussurra Malik nel mio orecchio, e Perrie avendolo sentito gli tira una di quelle affettuose sberle sul braccio.
Mi sento osservata, diciamo che un bel po’ di occhi sono fissi su di me, su di noi, e qualche paia sono particolarmente infastidite, boh, non li capirò mai.
“Okay, andiamo” dico alzandomi “Ma dove?” chiedo a lui.
“Di sopra, nella cabina armadio, meglio di uno sgabuzzino” mi fa l’occhiolino, lo strozzo io questo qua.
Saliamo le scale con tutta la tranquillità del mondo seguiti da Lou, che deve chiudere la porta a chiave, strano gioco. Lou mi supera.
Li seguo lungo il corridoio, sono un po’ a disagio, si nota, ogni tre passi si girano per vedere se ci sono ancora, dai, ti pare non sono così sfigata da scappare.
 
Ti piace
Vocina del grappolo d’uva (?) che cappero hai detto? Sta zitta!
Non hai detto quale! Ti piace!
Quale?
Sinistra, sinistra!
Sta vocina un bel pacco di cazzi suoi una volta tanto no, eh?
E no, non mi piace. Pff
 
Stupidi pensieri, non ci posso ancora credere che ho davanti a me due dei miei idoli, è una cosa incredibile, guardo Lou è davvero un ragazzo fantastico pur conoscendomi da qualche ora si è rivelato un buon amico, prima mi ha fatto vedere un suo nuovo tatuaggio, è sulle gambe, in basso, verso le caviglie, è fighissimo “The Rouge”, gli si addice. Li ho davanti entrambi.
Devo ammetterlo il suo culo è davvero disegnato da Giotto!
Ha questa maglia bianca, con i bordi con due righe invisibili, rossa e blu, e i pantaloni sono beige, ha proprio buon gusto sto ragazzo.
E l’altro beh, che ride, è proprio un bel rag-
“Siete arrivati” dice Lou sorridendo e interrompendo i miei PROFONDI pensieri.
Lui entra, lo seguo, mentre Lou come entro chiude la porta.
“A dopo piccioncini” sghignazza dall’altro lato.
“Eccoci qui” dice lui imbarazzato tanto quanto me.
“Ehm, si” dico abbozzando un sorriso, lo guardo, ma poco dopo mi rendo conto in che paradiso dei vestiti (da uomo, per mia grande sfortuna) sono.
“Ma, c’è, voi, tutti, qui, sono, un sacco” dico non riuscendo a mettere insieme una frase di più di due parole.
“Sì, i nostri vestiti sono tutti qui dentro” mi sorride.
“Wow” dico affascinata, lanciandomi all’avventura in questa enorme, e credetemi cabina armadio, è a due piani, scarpe giù e vestiti su, mi spiega lui.
Inizio il mio viaggio attraverso questo immenso armadio, quante scarpe, neanche un negozio a momenti ne ha così tante!
“Cla” mi chiama lui, che era salito all’altro piano dell’armadio, sì, suona male, molto male per una persona normale.
“Dimmi” dico osservando questo paio di Blazer piccole piccole, da bambina suppongo, viola scuro con il baffo in brillantini, sono stupende.
“Mettiamo della musica? Quella che vuoi, sali” dice sporgendosi e sorridendo.
Possibile che sorrida sempre? E dico sempre.
Salgo le scale e il paradiso, più un divano, no aspetta, un divano? Che cosa ci fa qui?
“Posso scegliere la canzone io?” chiedo guardandomi la punta dei piedi, in effetti, le mie all star sono da buttare.
“Certo nana” mi prende in giro, di già? Però è tenero!
 
http://www.youtube.com/watch?v=TVkjG2UmDtc
 
 
Mi guardo in giro meglio, c’è un divano, una tv, uno stereo e un frigo.
“Un frigorifero?!” esclamo stupita
“Si nana, passiamo, passo tante volte tanto tempo con Lux qui dentro, è il posto più sicuro, c’è moquette dov’unque e quindi anche se corre e cade si fa meno male e poi dorme solo su questo divano”
dice passandosi una mano tra i capelli.
“Che zietto perfetto questo ragazzo” dico sedendomi sul divano ridendo
“Non ridere nanetta” dice sedendosi accanto a me
“Da oggi ti chiamerò riccioli d’oro” dissi iniziando a giocare con i suoi ricci.
“Ma quindi le scarpine da basso sono per lei? Sono bellissime” dissi allungando un riccio.
“Sono passati solo 3 minuti e nessuno può toccarre i miei riccioli nanetta” esclama sorpreso.
“Che facciamo Ha-Harry? Io in realtà non sapevo neanche che gioco fosse ma quel cretino di Malik ha detto che mi dovevo fidare”.
“L’avevo capito, è un gioco come dire, perverso, ma non ho intenzione di sfiorarti neanche con un dito, beviamo?”
“Non tocco la birra da un po’ sai, non potrei neanche, ma le regole sono fatte per essere rotte, credo” dico prendendo una lattina.
“Facciamo a gara, quante ne beviamo in quattro minuti e 22 secondi, via” esclama lui.
 
Ti piace, e TANTO
No, è una buona compagnia tutto qui, zitta che devo vincere.
 
“Mancano pochi secondi e ci apriranno, ho vinto!” dice felice,
lui aveva bevuto cinque birre e questa era la sesta in 4 minuti, wow. Io tre e questa era la quarta, ma da un’esperienza passata ne reggo massimo tre.
Guardai l’ora, mancava veramente poco, ora ci aprono, ora ci aprono.
 
 
http://www.youtube.com/watch?v=gcMn_Eu-XTE
 
 
Stranamente passarono ancora tre minuti e altre birre ci salutarono, eravamo fuori, e iniziammo a cantare,
Lou arrivò e ci vide, eravamo abbastanza ridicoli, non stavamo in piedi nemmeno contro un muro!
“Che cazzo avete fatto?” chiese con gli occhi sbarrati “Zayn” urlò al piano inferiore “Vieni” gridò
“Shhh, mi gira la testa, zitto Lou” chiesi o meglio imprecai mettendogli la mano sulla bocca. Harry aveva le pupille dilatate e rideva come un coglione sdraiato sul pavimento.
“Che cosa avete bevuto?” chiese Zayn allarmato.
“Mmmm.. birra” dissi abbracciandolo. “Io ne ho bevute cinque e lui aspetta” mi misi a contare con le dita “uno, due, tre”
“otto” urlai sorridendo.
Continuai a cantare con Harry, inseguita da Zayn, arrivammo in sala.
Cadetti per terra, piangevo, ma andavo avanti a cantare con Harry che si era seduto accanto a me.
 
“But Oooh, this time I’m telling you, I’m telling you
We are never ever ever ever getting back together
We are never ever ever ever getting back together
You go talk to your friends talk
And my friends talk to me
But we are never ever ever ever getting back together
Like ever…”

 
Taylor ci stava guardando, mi aiutò ad alzarmi e andò da Harry che l’abbracciò e lui le disse “scusa”. Bah scusa per cosa?
“Mi avevi promesso di non farlo più” disse lei dispiaciuta, dopo di ché se ne andò dispiaciuta.
“Ciao Cla, alla prossima, ciao ragazzi, ragazze” disse salutando tutti e uscendo di corsa da quella casa
“Taylor” urlò in vano Harry, e iniziò a piangere nelle braccia di Lou.
“L’ho persa davvero Lou, davvero” diceva.
Mi sentivo in colpa, magari era anche colpa mia, era così brutto vedere uno dei proprio idoli stare male davvero, non da un inutile computer, mi sentivo una merda.
 
Proprio in quel momento mi balenò in testa un pensiero, una persona, qualcuno che in un semplice incontro era diventato importante fuori misura, lui.
“Ragazze dov’è Niall?” chiesi in preda al panico a Eleanor
Mi abbracciò “È in giardino, si è arrabbiato quando ha sentito Lou urlare, è geloso piccolina, gli piaci” mi sentii diventare rosse le guance e le ragazze ridere.
“Vai da lui” mi dissero quelle tre magnifiche ragazze in coro.
 
Uscì di corsa per il giardino, e nonostante fosse dicembre, lui era lì sdraiato sull’unico pezzo di erba che non era bianchino, non aveva ancora nevicato molto, ma lui era lì, in tutta la sua bellezza, la sua semplicità, quello che di lui mi piaceva.
“Niall” lo chiamai, ma lui mi ignorò totalmente.
“Niall, girati” dissi convinta, ma niente, non si muoveva.
“Niall, porca puttana guardami!” dissi quasi come se fosse un ordine, ma niente lui non si muoveva.
Allora mi avvicinai a lui, vidi che aveva le cuffie e gli occhi chiusi e in quel momento mi senti una tale cretina, che deficiente.
Gli tolsi con delicatezza una cuffietta, lui si girò verso di me, mi guardò con quei suoi grandi occhi azzurri e mi sorrise.
Penso che in quel momento il mio cuore smise di battere, ne sono quasi certa.
“Le ragazze mi hanno detto che sei uscito come un uragano, che eri come dire, arrabbiato” dissi insicura delle mie stesse parole
“Avevo bisogno di pensare” disse come se fosse dispiaciuto ritornando a guardare il cielo, si vedevano bene le stelle” mi distesi anch’io per vedere le stelle.
“Sai qui non si vedono spesso, colpa dello smog, in Irlanda si vedono quasi sempre” disse con una punta di dispiacere.
“Ti manca casa?” mi azzardai a chiedere
“Tutti i giorni, ma come i ragazzi, e ci sosteniamo per farci passare la nostalgia” mi guardò.
Guarda una stella cadente” dissi quasi urlando scattando in piedi.
“Esprimi un desiderio” disse ridendo per la mia reazione.
Beh, avevo tutto ciò che avevo sempre sognato, che potevo desiderare.
Un vero amico, ecco. Chiusi gli occhi e lui fece lo stesso. Esprimemmo il desiderio e lui si sedette.
D’altronde il desiderio di averlo come amico si era avverato ormai.
 
“Lui ti piace?” mi chiese lui guardandomi nelle pupille degl’occhi (?)
“Lui chi?”  “Lo sai, Harry” disse con fare ovvio.
“No, un altro ragazzo mi ha preso il cuore, da sempre, da subito, perché hai fatto così prima, a che dovevi pensare alle nove di sera a -2°?”
“Ero geloso, va bene?” disse quasi infastidito.
“E di chi? Se vuoi parlarne” chiesi incredula
Ci sedemmo sotto il portico
“Lo vuoi sapere davvero?” chiese
“Si, se ti va” dissi sorridendo
“Di Harry, di voi due insieme, di come ti guardava” disse fissando il nulla, si stava torturando una mano, gliela presi.
“Non fare così, no ne hai motivo” dissi stranita.
Qualcuno era geloso per me? A qualcuno importava di me? È così strano.
 
Lui ti piace
Per una volta vocina hai ragione, lui si, eccome.
 
Mi voltai dal suo lato.
“Il motivo l’ho invece, ed è complicato, sei tu”.
“Quindi è già tutto finito?” chiesi con gli occhi lucidi, continuai”
“Non voglio essere un peso, ho farvi litigare, anche se Harry è in lacrime perché Taylor se n’è andata” dissi.
Ne ero certa, lui mi piaceva come mai nessun altro prima.
Iniziai a canticchiare questo pezzo di una canzone e lui la finì.
 
“Love don’t come so easily
This doesn’t have to end in tragedy
I have you and you have me
We’re one in a million
Why can’t you see?”

 
Lui mi guardò sorpreso.
Iniziò a ridere, aveva un di quelle risate contagiose da far paura, era fantastico.
“Quindi ti piaccio?” mi chiese beffardo.
 
Oh merda
Puoi dirlo forte vocina, in fondo non sei così male
Grazie
 
“Ehm beh, io, che c’è, si okay mi piaci” dissi arrossendo in una maniera assurda e torturandomi i capelli.
 Mi alzai.
“Anche tu mi piaci Cla, da subito, dal tuo ‘so dove sono, prendile tu queste’ da una frase banale per delle patatine
ho capito che eri importante cazzo, mi piaci, mi piaci e si, mi piaci!” disse facendo comparire su quel suo bel viso il sorrido più bello e vero che avessi mai visto
 
Si alzò, e quando un ragazzo si alza e ti si avvicina vuol dire solo una cosa.
Era a un metro da me ed io iniziai a indietreggiare impercettibilmente.
Si avvicina ancora, indietreggio. 
 
Che sei scema? Cazzo fai demente? Che ti prende cretina?
Voce non sei d’aiuto, sai?
Zitta.
 
Si avvicina ancora, indietreggio.
Fermati porca puzzola naufragata su un’isola deserta con un dattero, un cactus, un oschi (?),
un bradipo, un babbuino dal deretano pelato e Robinson Crusoe che improvvisamente parla solo spagnolo e ripete disperato solo “Tengo un mono en la cara?”.
Come glielo spiego a questo decerebrato senza Venerdì che non ha una scimmia in faccia?
SMETTILA DI ANDARE IN DIETRO BRUTTA CRETINA

Ti ringrazio della gentilezza vocina, da dove le prendi certe idee, e “bonjour finesse”!
 
Sono con le spalle al muro.
Lui e qui davanti a me.
Il mio cuore non si ferma più.
Improvvisamente fa un caldo terribile.
Sento il suo respiro sulle mie labbra.
Siamo a un palmo di naso (?) quando…
 







 
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SO CHE MI VOLETE STROZZARE, SE VI È PIACIUTA ANCHE SOLO UN MICROBO LA STORIA, MI FATE UNA PICCOLA RECENSIONCINA, GRAZIE ALLE RAGAZZE CHE HANNO COMMENTATO I CAPITOLI PRECENDENDI, COMUNQUE SO CHE SONO IN UN TREMENDO RITARDO MA IL MIO AMICO PC NON VOLEVA ANDARE PIÙ, SONO MORTIFICATA, CERCHERÒ DI ESSERE PIÙ PRESENTE,
ALLA PROSSIMA.
 
Cla <3
 

(su twitter sono @Claudia_Plebani)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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