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Autore: JuliaLoveBiebs    01/04/2013    1 recensioni
Abigail,detta Abby,Hall.Una borsa di studio per Stanford le cambia la vita.
Austin King. Eredita l'intero patrimonio,lasciato dal padre ricco.
Cosa li farà incontrare?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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Abby aveva ordinato tutto.Adesso non le rimaneva che chiamare la madre che,apprensiva com'era,si sarebbe preoccupata tantissimo se non l'avesse fatto.
Il telefono squillò a vuoto circa tre volte,finchè la voce squillante di sua madre irruppe nelle orecchie.
 
#Amore! Dove sei?
#Sono dai King,mamma,è stupenda la loro casa.- esclamò.
#Sono felice per te,tesoro.Adesso devo andare a prendere Chris,ciao.- le disse la madre.Il sorriso di Abby si abbassò notevolmente.
#Oh..si certo,va pure.Ti voglio bene.- mormorò.
Appena chiuse la chiamata,si gettò sul grande letto,e mise a contemplare il soffitto.Qualcuno bussò alla porta.
-Chi è?- chiese.
Austin entrò in camera,senza avere il permesso,e si sedette sul letto.
-La cena è pronta.- disse,ridacchiando.Abby lo fissò perplessa;quel tipo era davvero molto strano.
-Grazie.- mormorò,passandogli accanto.Ma Austin la prese per il polso,costringendola a guardarlo.
-A-austin lasciami.- balbettò lei,divincolandosi dalla stretta.Austin scosse la testa,e un sorrisetto malizioso si fece spazio nel suo viso.
-Sarai mia.- sussurrò al suo orecchio.Abby gelò,a quelle parole.Per fortuna,il maggiordomo li sorprese,sbirciando dalla porta aperta.
-Signorino King!- urlò,allontanandolo dalla ragazza.Austin lanciò un'occhiataccia a James,e scese giù,da solo.
L'uomo guardò preoccupato Abby,e le tastò i polsi.
-Sta bene,signorina?- Abby scrollò le spalle,e sorrise,tranquillizzando James.
-Si,sto benissimo.Grazie James.- 
 
 
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-Allora,Abby,quindi andrai a Stanford?- chiese il signor King,portandosi alla bocca la forchetta piena di cibo.
Abby continuava a rigirare il purè nel suo piatto,e alzò lo sguardo timida.
-Si signore.- si limitò a dire.La signora King,non ruscì a trattenere le risate,e diede due colpetti con il pugno sul tavolo.
-Tesoro,dovremmi mandare anche Austin a Stanford.- disse,rivolgendosi al marito.Quasi stava per strozzarsi,dalle troppe risate.
Austin li fissò sconvolto,e poi scosse la testa,portandosi le mani ai lati.
-Io non credo sia una buona idea.- sbottò,alzandosi in  piedi.Subito il silenzio calò nella sala.Nessuno fiatò.
Perfino i cani stettero zitti.
-Era una battuta..- cercò di dire Abby.
-Sta zitta tu,non sai niente di me!- le urlò Austin.I coniugi King fissarono senza fiatare la scena,e ripresero a mangiare.
Riguardo ad Abby,lasciò il piatto mezzo vuoto,e calò la testa verso le sue gambe.Una volta finita la cena,James portò via tutto,lasciando la famiglia a chiaccherare 
tranquillamente.Austin e Abby non si guardavano neanche.Lui era impegnato a guardare il suo IPhone,lei manteneva lo sguardo basso.Improvvisamente,il signor King,
sbattè un cucchiaino su un bicchiere,richiamando l'attenzione dei due ragazzi,che alzarono la testa all'unisono.
-Abbiamo deciso che,tu andrai a Stanford con Abby.- annunciò il padre,sorridendo compiaciuto.Abby e Austin spalancarono la bocca,e quest'ultimo protestò.
-Ma papà..io,no!- esclamò,sbattendo i pugni sui muri.
-Bene,dato che hai acconsentito,partite domani- disse allegro,finendo il dolce.Abby incrociò le braccia al petto.Già era dura sopportare un tizio del genere a casa,ventiquattro ore su ventiquattro,
figurati se fosse venuto pure al college.
Una volta finita la cena,marito e moglie andarono nel soggiorno a guardare la TV,mentre Austin salì in camera sua,cosa che fece anche Abby.
Si infilò il pigiama azzurro,e si coricò sotto le coperte,guardando il cielo stellato.Avrebbe voluto abbracciare sua mamma,e suo fratello.Di suo padre non gli importava,in quel momento.
Li aveva abbandonati per il "lavoro".
Mentre ripensava e ripensava alla sua schifosa vita,si accorse di aver lasciato la porta semiaperta,e da sotto di essa vide spuntare un foglietto bianco.Si alzò e lo prese,leggendolo curiosa.
 
"Ehi bambolina,domani vengono due miei amici.Non starci tra le palle.
Ti voglio tanto taaanto bene. xoxo
Austin"
 
Molto divertente,davvero.Abby stropicciò il foglietto,e lo gettò indifferente nella spazzatura.Chi si credeva di essere,quel tizio la? Mai nessuno le aveva mai parlato così,e lui non 
sarebbe di certo stato il primo.
Si rimise stanca tra le morbide coperte in seta,e il sonno la rapì in pochi secondi.
 
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La mattina dopo.
 
Abby si svegliò di colpo,grazie al potente squillo di una tromba in camera sua.James le sorrideva divertito,e le porse le pantofole.
-Una sveglia normale no,eh?- mugugnò Abby,infilandole.
-No signorina,noi siamo rimasti ai tempi del Medioevo.- commentò sarcastico.Fece un risolino perplesso,e andò a prendere i vestiti.Nella sua camera c'era anche un bagno personale,
cosa che lei non si sarebbe mai sognata nella sua vecchia casa.Si lavò e si vestì in fretta,per poi raggiungere il grande salone dove era presente la famiglia King al completo.
-Buongiorno.- disse timida,prendendo il suo posto a tavola.Austin aveva le cuffiette alle orecchie,e mangiava avidamente,quindi non la salutò neanche.I due coniugi invece,la salutarono
allegri.
-Buongiorno,raggio di sole.Dormito bene?- le chiesero all'unisono.Abby annuì timidamente,e afferrò un'arancia.
-Austin,caro,vai a prendere le valigie su,vai a Stanford.- disse Jade,togliendo le cuffie al ragazzo.Austin la guardò sconvolto.
-Mamma,ma che cosa? No,io non ci vado!- sbottò,sbattendo il pugno nel tavolo.I piatti e i bicchieri di porcellana tremarono,e con essi anche Abby,
-Ascolta tua madre,Austin.Dopo colazione andrai con Abby a Stanford.- disse tranquillo l'uomo.Austin guardò malissimo Abby,che arrossì improvvisamente,e andò via dal salone
sbattendo i piedi.
La ragazza finì la colazione,fece i complimenti al cuoco,e salì in camera sua per finire di preparare la valigia.Ma una brutta sorpresa l'attendeva,alla soglia della porta.Austin era appoggiato allo stipite,
e la fissà in cagnesco.
-Mi-mi fai passare?- gli mormorò Steffy.Austin scosse la testa,e incrociò le braccia al petto.
-Tu mi hai rovinato.Ma sta tranquilla,ti ripagherò per bene io.-le sussurrò all'orecchio,gli diede una spallata,e la fece andare nella sua camera.Abby rabbrividì,e andò verso il letto dove
c'era ancora la valigia aperta.Finì di riempirla,e la scese giù per le scale.Vide i signori King,discutere con Austin,giù in salone.Sapeva che non era buona educazione origliare,ma non potè
farne a meno.
-Austin,devi trattare bene Abby.- le sussurrò il padre.Il ragazzo alzò gli occhi al cielo,e sbuffò.
-Dimmi perchè,dimmelo!- sbottò.Jade gli mise stancamente una mano sopra la spalla.
-Perchè è nostra ospite,Austin!- Lui abbassò il capo,e andò a prendere la valigia appoggiata all'ingresso.Guardò i due adulti,che lo guardarono preoccupati.
-Mi raccomando,fai il bravo,ricordati che il preside mi avverte eh.- lo raccomandò Jade.Intanto Abby scese,facendo finta di nulla,e sorrise ai King,che la videro arrivare e si ricomposero.
-Oh Abby,sei pronta?- le chiese Nicholas.Annuì con la testa,e passò attraverso la porta aperta.Austin la seguì,e sotto suggerimento di sua madre che le faceva segno da dentro casa,aprì lo 
sportello della limousine,facendola entrare.Abby arrossì e si accomodò nell'auto.
Austin lanciò un'ultima occhiata alla sua villa,ed entrò in macchina.Sempre a distanza da Abby.James partì,si aprirono i grandi cancelli in ottone,e la grande limousine nera uscì dalla villa.
Un'ora dopo,arrivarono a Stanford.Abby guardò estasiata la grande struttura che le si presentava davanti agli occhi,e Austin,facendo capolino da dietro le sue spalle,arricciò il naso facendo una
smorfia.
-La mia villa è molto più bella.- confermò,prendendo la propria valigia.Abby scosse la testa rassegnata.I due ragazzi,camminarono a distanza tra loro,e arrivarono all'entrata dell'università.
Un uomo senza capelli,e vestito elegantemente,li accolse con un sorriso.O almeno,accolse con un sorriso caloroso Abby.Appena vide Austin,ridacchiò,coprendosi la bocca con la mano.
-Austin,non pensavo venissi qui.- continuò,tenendosi la pancia fra le mani.Guardai perplessa l'uomo,e allo stesso tempo Austin,che roteava.
-Stà zitto,John,non volevo neanche venire.- disse acido.Quello che doveva essere il presidente dell'università,ci accompagnò nelle camere da letto,facendoci sistemare là.
Austin si guardò intorno disgustato,e lanciò la sua valigia sopra il letto.Dopo che l'uomo diede ad entrambi i fogli con gli orari delle lezioni,uscì,lasciando soli i due ragazzi.
Austin guardava fuori dalla finestra un gruppetto di ragazze che ridevano tra loro,e si morse il labbro inferiore.
-Per fortuna qua le ragazze belle ci sono.- ghignò.Abby non lo stette ad ascoltare,e prese il cellulare.Voleva chiamare Chris.Il ragazzo se ne accorse,e le strappò il telefono dalle mani.
-Ehi.- sbottò la ragazza,inseguendolo per tutta la camera.- ridammi il telefono!- Austin rise,e lo lanciò fuori dalla finestra,provocando ancora più rabbia da parte di Abby nei suoi confronti.
Abby uscì furiosa dall'università,e andò a prendere in un cespuglio di rose il suo telefono.Ma una mano si posò sopra ad essa,costringendola a guardare chi avesse davanti.
-Sei nuova?- le domandò il ragazzo.Aveva i capelli e gli occhi scuri,era alto e muscoloso.Il ragazzo le porse gentilmente il telefono,che lei prese al volo,e arrossì.
-Io..ehm si,sono arrivata questa mattina.- le rispose lei.Lui annuì,e le sorrise.
-Come ti chiami?- le chiese,camminando con i libri sottobraccio.
-Abby,tu?- gli rispose,camminando a fianco a lui.Il ragazzo sfogliò interassato un libro.
-Alex.Che lezione hai?- gli disse,sbirciando il suo foglio.Abby guardò l'orario.
-Letteratura.- disse.Alex sorrise,e la prese per mano.
-Oh bene,siamo insieme.- esclamò,incamminandosi per l'entrata.Abby e Alex passarono accanto ai dormitori,dove videro Austin flirtare con una ragazza.Abby si irrigidì improvvisamente.
Austin la scrutò con gli occhi,e si staccò da lei.
-Ehi Abby,tutto bene?- le chiese,accigliato.Lei scosse la testa confusa,e abbozzò un sorriso.
-Tutto bene,tranquillo.- mormorò.La riprese per mano,e andarono verso l'aula dove si sarebbe tenuta la lezione di Letteratura.Alex si sedette al solito posto,mentre invece Abby
proseguì dritta,andando verso la cattedra.Un giovane insegnante le sorrise,poi si rivolse alla folla di studenti che chiaccheravano tra di loro.
-Ragazzi,ragazzi silenzio per favore.Date il benvenuto ad Abigail Hall.- urlò.Le ragazze,che a giudicare da come era vestite e truccate,dovevano essere le ochette dell'università,ridacchiarono
scambiandosi battutine tra di loro.Mentre invece,i ragazzi si diedero gomitate,e la guardarono con malizia.Abby fissò tutti senza dire una parola,e il suo sguardo incontrò quello di Alex
da una parte dell'aula,e poi quello di Austin,che le si era messo accanto.
Il professore,questa volta,guardò scocciato Austin.
-Lui lo conoscete benissimo- si limitò a dire.Un coro di "oh" si alzò nella sala,e Austin camminò per andare al suo posto,come se stesse sfilando.
Qualcosa non tornava.Come facevano a conoscere Austin se lui non era mai andato a scuola,tantomeno a Stanford?
Abby andò a sedersi accanto ad Alex,e cominciò a scarabocchiare sul suo quaderno,pensando ancora ad Austin.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ho aggiornato prestissimoooooo c':
Bhe,comunque,ancora non ho ricevuto recensioni nel capitolo 1,ma vabbè.Spero recensiate almeno questo çç
Baci
Giulia
   
 
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