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Autore: JuliaLoveBiebs    01/04/2013    1 recensioni
Abigail,detta Abby,Hall.Una borsa di studio per Stanford le cambia la vita.
Austin King. Eredita l'intero patrimonio,lasciato dal padre ricco.
Cosa li farà incontrare?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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-Abby,sta attenta,e chiama appena arrivi.-
Abigail,detta Abby,Hall.Aveva appena vinto una borsa di studio per Stanford,il sogno di lei e di sua madre.E adesso doveva partire.La madre continuava
a stringerla forte a se,non voleva lasciarla,eppure sapeva benissimo che quella era un'opportunità da cogliere al volo.
-Sta tranquilla,ti chiamerò,promesso.- le disse Abby.Si avviò verso l'aeroporto,lanciandole un'ultima occhiata,poi sparì tra la folla.
Guardò la gente,che camminava frettolosa,una voce risuonò nell'intera sala.
 
"Il prossimo volo per la California parte esattamente tra 10 minuti.Preghiamo i signori di raggiungere il proprio aereo.Grazie per averci scelto."
 
-Bene,Abby.- pensò,estrando dalla borsetta il biglietto.- la tua vita sta per cambiare.-
Camminò verso l'aereo ancora fermo sulla pista,e una gentile hostess la fece salire,sistemando le sue valige nella stanza adibita al raccoglimento dei bagagli.
Mise le cuffiette nelle orecchie,e si lasciò trasportare dalla musica.Non si rese conto di essersi addormentata,era davvero molto stanca,dato che la sera prima non aveva chiuso
occhio per la troppa agitazione.Un dito le picchiettò sul braccio,e aprì gli occhi di bottò.La gentile hostess la guardava materna.
-Signorina Hall,siamo atterrati.- le disse gentilmente.Abby sorrise debolmente,e scese dall'aereo.La California era davvero fantastica.Quel luogo soleggiato,pieno di gente 
allegra e spensierata,le mettevano allegria.La sua vecchia città,nell'Ohio,era tutt'altro che allegra.Era perlopiù una cittadina abitata da persone malate e vecchi.
Una limousine nera era parcheggiata di fronte l'aeroporto,e un vecchio signore vestito in nero,reggeva un cartello tra le mani,con su la scritta "King".
Abby sorrise,e si diresse verso l'uomo,che la guardava altezzosamente.
-Lei deve essere la signorina Hall.- sentenziò,aprendole lo sportello.
-Salve.- si limitò a dire lei.Non parlarono per tutto il tragitto.Così Abby ne approfittò per sbirciare dal finestrino.La limousine nera,in un batter d'occhio,entrò da un grande cancello
in ottone nero,e un magnifico giardino all'inglese le si presentò davanti.
-Wow.- mormorò.L'uomo parcheggiò l'auto,e fece scendere la ragazza,che intanto si guardava intorno estasiata.Non era di certo abituata a tutto questo lusso!
-Grazie.- disse lei,sorridendo all'uomo,che non mosse un sopracciglio.
Entrò nella grande villa,accompagnata dal maggiordomo,e si trovò davanti un grande salone,arredato elegantemente.Una signora le venne incontro sorridente.
-Oh,tu devi essere Abigail,sono felice di conoscerti.- esclamò la donna,accogliendola fra le sue braccia.Abby le sorrise,poi poggiò le grosse valigie per terra.
La donna, fece un gesto con la mano a James,il maggiordomo.
-Porta le valigie al piano di sopra,James.- disse indifferente,camminando verso quello che doveva essere il soggiorno.Abby la seguì imbarazzata,e vide un uomo,
il proprietario di tutto quel ben di Dio,e un ragazzo.Forse il figlio.L'uomo,vedendola entrare,sorrise calorosamente,e le porse la mano.
-Nicholas King,sono felice di conoscerti Abigail.- si presentò. Abby strinse delicatamente la mano,per poi portarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
L'uomo fece segno al figlio di alzarsi,sembrava scocciato.Le porse distrattamente la mano.
-Austin King.- disse freddo.Abby lo guardò timida.
-Bene,adesso che avete fatto conoscenza,vieni a vedere la tua camera,Abigail.- esclamò la amdre,sfregandosi le mani.La ragazza la seguì per la lunga scala in marmo bianco
e,arrivata al piano superiore,vide la propria camera.Era stupenda,accidenti.
-Ti piace?- le chiese speranzosa la madre.Abby annuì con la testa,e iniziò a disfare le valigie.
-Grazie di tutto signora,è bellissima.- mormorò timida.
-Oh,tesoro,chiamami Jade.- disse la donna,sorridendole maternamente.Abby ricambiò l'occhiata,e ripose gli abiti nel grande armadio bianco.
La donna scese giù,e lei rimase sola nella sua nuova camera.Era lontana chilometri da casa sua,e la sua vecchia casetta in periferia le mancava.Non era abituata a tutto questo lusso.
Era una ragazza povera,non disponeva dei bisogni di un'adolescente.A volte la madre lavorava donandosi ad altre persone,per mantenere lei e il fratello.
E Abby aveva deciso di ringraziarla studiando a Stanford,per poi trovarsi un lavoro pagato bene,che l'avrebbe aiutata a risolvere i loro problemi economici.
L'unico inconveniente di questa esperienza,era il fatto che avrebbe dovuto stare a casa di persone estranee,e perlopiù disgustosamente ricche.Ma decise di stringere i denti,doveva farlo per la mamma
e Chris.
Un colpetto alla porta la distolse dai suoi pensieri,e borbottò un "avanti". Il magnifico ragazzo che le si presentò davanti,si grattò il capo.
-Ti chiami?- le chiese,entrando sfacciatamente.Abby lo guardò di traverso.
-Abigail,ma tutti mi chiamano Abby.- lo informò fredda.Austin prese tra le dita un reggiseno che aveva fatto capolino dalla sua valigia,e ridacchiò.
-Trasgressiva la ragazza.- disse,indicando la stoffa a pecorelle.Abby glielò strappò dalle mani,e lo guardò in cagnesco.
-Mi spiace dovertelo dire,ma abiteremo nella stessa casa per molto,molto tempo.- gli disse,aprendo un cassetto.Il ragazzo si fiondò sul letto,con le mani che reggevano la testa
e fissò il soffitto.
-Lo so,cara.Quindi vedi di non starmi tra i coglioni.- cinguettò,giocherellando con il peluche che aveva tirato fuori dalla valigia.Abby questa volta perse la pazienza.
-Senti,non voglio dare nessun disturbo a nessuno.Ma tu non darlo a me.- mormorò,serrando i pugni.Austin le si avvicinò pericolosamente,sfiorandole con le labbra le sue.Abby rabbrividì,e si scostò
spaventata.
-Ehi bambolina,non voglio farti niente.Ma stai attenta.- le raccomandò,palpandole il sedere.Spalancò leggermente la bocca,e si voltò,vedendo Austin uscire strafottente dalla porta.
Bene,aveva un coinquilino pervertito,stronzo e maleducato.Cosa si può avere di più dalla vita?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salveeeeeee.
Questa è la mia prima storia originale,perciò siate buoni,vi prego çç
In ogni modo,ditemi cosa ne pensate,e se c'è qualcosa che non va o che dovrei cambiare,fatemelo sapere.
Baci.
Giulia
   
 
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