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Autore: _morethanme    01/04/2013    0 recensioni
“Facciamo una scommessa?” chiese lui.
“Cosa scommettiamo?” lo sfidò lei.
“Un bacio. Ci stai?”
“Ci sto. Ma qual è la scommessa?”
“Scommettiamo che... Va beh, tanto perderei.” e la baciò.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2
 
Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo. 
 
Amy stava impazzendo. Era lunedì. Il mercoledì seguente avrebbe avuto l’esame di terza media e non riusciva a studiare niente, per colpa sua. Pensava solo a lui, a come sarebbe stato quel bacio.
Non lo sentiva da sabato sera. Non aveva più ricevuto nemmeno un suo sms, ma non si preoccupava più di tanto: sapeva che era un tipo molto impegnato.
 
Eppure non poteva premettersi di non studiare. Tanto Alex sarebbe tornato solo il venerdì successivo. Doveva concentrarsi.
 
Amy afferrò la cornetta del telefono fisso. 
 
“Ciao Sarah! Sono Amy.”
 
Sarah era una sua compagna di classe, nonché una delle sue migliori amiche. 
 
“Hey!”
 
“Oggi vieni da me a studiare le tesine? Devo anche raccontarti una cosa assurda, non ci crederai.”
 
Amy non riusciva a contenere la gioia. 
 
“Ti sei messa con Alex?”
 
Come diamine faceva Sarah a sapere che ciò che Amy le voleva dire era riferito a lui?
 
“Ma.. Come..?”
 
“Ahahah. Si nota da morire che gli vai dietro.”
 
Amy era imbarazzatissima.
 
“Mmh.. Comunque non stiamo insieme. Però mi ha detto che mi ama, in un certo senso.”
 
“Ce ne eravamo accorti tutti.”
 
Tutti. Tutti tranne Amy. 
 
Fare i compiti con Sarah era decisamente più stimolante. Lei era molto intelligente e quando studiava non si faceva distrarre da nulla. Era esattamente ciò di cui Amy aveva bisogno.
 
Quando Sarah se ne andò, lei doveva ancora finire di studiare la tesina di tecnica. 
I termini erano troppo complicati da ricordare. Le occorreva molta concentrazione. 
Si sistemò quindi con tutti i vari libri nella camera da letto dei suoi genitori. Quel lettone enorme era comodissimo. Perfetto per rilassarsi e studiare nel più totale silenzio.
 
Bzz. Il cellulare di Amy vibrò. Era lui, era un suo messaggio.
 
“Ciao! Senti, verso le 9 puoi scendere? C’è una sorpresa per te!”
 
“Una sorpresa.. Per me? Che tipo di sorpresa?”
 
Amy iniziò a pregare che la “sorpresa” fosse lui. Era l’unica cosa che desiderava in quel momento.
 
“Non posso svelarti niente, è inutile che insisti. Mi dispiace! :)”
 
“Ma almeno puoi dirmi chi me la porta? :)”
 
“Eh no, se no capiresti già tutto.”
 
Amy iniziò seriamente a illudersi che nel giro di qualche ora avrebbe finalmente visto Alex.
 
La ragazza decise di telefonare a Juliet (un’altra delle sue migliori amiche) per raccontarle la vicenda e sfogarsi, giusto per non disturbare di nuovo Sarah.
 
“Ciao Jul”
 
“Hey, ciao!”
 
“Devo raccontarti una cosa.”
 
“Dimmi.”
 
“Alex ha detto che mi ama e ha anche parlato di un bacio. Ha detto che alle 9 mi manda una sorpresa, ma se arrivasse lui? Non credo che potrei resistergli, ma mi dispiace per Alison.”
 
Amy spiegò tutto velocissimamente. 
 
“Prendi fiato, ragazza! Senti, ti dico la mia. Credo che non dovresti cedere. Pensa ad Alison: la vostra amicizia è più importante.”
 
Le due ragazze avevano sempre pareri differenti riguardo ad ogni cosa. Proprio per questo Amy considerava importante l’opinione dell’amica. 
 
“Ma.. Io..”
 
“Non devi per forza ascoltarmi, è un consiglio.”
 
“Beh, ok, grazie. Ci penserò. Ci sentiamo, ciao!”
 
Amy era in crisi. Le sue emozioni erano sui piatti di una bilancia. Da una parte i sensi di colpa, dall’altra l’amore per Alex. E vacillavano. 
Sapeva cosa avrebbe dovuto fare per conservare la sua amicizia con Alison. Ma il cuore la stava spingendo sempre di più a voler rischiare. 
 
Tra un pensiero e l’altro, le 9 arrivarono in fretta.
 
“Mamma, scendo in cortile.”
 
“A far cosa?”
 
“A giocare a palla.”
 
Non era la prima volta che Amy usava la scusa della palla. 
 
Si mise davanti al cancello. Aspettò. Aspettò. E aspettò. Passarono 15 o 20 minuti estenuanti. La curiosità le divorava lo stomaco.
 L’aveva forse presa in giro? No, lui non l’avrebbe mai fatto.
 
“Insomma, dove diamine è la mia sorpresa?”
 
“Non è ancora arrivata? Scusa, ora vedo di chiamare il postino.”
 
In quel momento tutte le speranze di Amy si infransero. Non voleva neanche più quella sorpresa. Se non si trattava di lui, non le importava.
 
Tornò al piano di sopra, si affacciò alla finestra e iniziò a fissare il cancello. 
Poi distolse lo sguardo per tornare ad usare il cellulare.
 
“Senti, fa lo stesso, non voglio nessuna sorpresa.”
 
“Ora tu non rompi i coglioni e scendi, che è arrivata. Ho faticato tanto per tutto ciò, non farmene pentire.”
 
Amy diede un ultimo sguardo fuori dalla finestra.
 
Non ci poteva credere. Era lui. Era lì e... era venuto per lei e.. non capiva più niente.
Senza neanche avvisare la madre, si fiondò alla velocità della luce giù in cortile.
 
“Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo.” ripeteva ansimante tra sé e sé mentre scendeva le scale correndo.
 
E poi eccolo. Lì, davanti a lei. Era lo stesso di sempre. O forse no. Forse qualcosa ormai tra di loro era cambiato. E forse non era del tutto un bene.
  
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