Ore 16.00
Negozio di scarpe.
Ai: e queste come mi stanno?
Conan: divinamente…
Ai: non è vero! Non mi stai
prestando attenzione! Finché non mi guarderai non ce ne andremo
da qui!
Conan: sento che potrei
morire, ma non posso perché altrimenti chi risolverà
tutti gli omicidi che dovranno avvenire? A proposito, dov’è Tigre?
Al piano di sotto, nel
negozio dei videogiochi…
Tigre: non ce
posso credere! Questo è l’ultimo gioco di Dragon Ball
per ps2! Devo assolutamente comprarlo!
Tigre guarda il prezzo del
gioco.
Tigre: o mamma! Quanti zeri
ci sono? Per fortuna che ho qui la carta di credito di Conan! Che pivello! Non si è nemmeno accorto che durante l’omicidio
della vecchietta gli ho sfilato di tasca il
portafoglio e gli ho preso la carta di credito.
Al piano di sopra…
Ai è ancora intenta a provare
scarpe su scarpe, quando entra un tipo con in testa
una calzamaglia.
Tizio: FERMI TUTTI! QUESTA è
UNA RAPINA!
Ai: ma perché tutte a me?! Prima il venditore, poi Gin, la vecchietta e adesso
questo! Se non sapessi che sei tu *ammicca a Conan* a portare sfiga crederei che ci sia una maledizione su di te!
Conan: ma cosa ho fatto? È
sempre colpa mia. Sniff.
Rapinatore *alla cassiera*: coraggio, consegnami tutto il malloppo!
Ai: mi sa che tocca a noi
metterlo fuori gioco.
Conan: perché tutta questa
fretta?
Ai: perché devo ancora
trovare un paio di scarpe che mi soddisfi completamente.
Così Ai prende
il suo cellulare (ultimo modello) e compone un numero speciale.
Tigre *vibra
il cellulare*: qualcuno mi chiama. *legge il
nome del mittente sul display* AHHHH! Orrore,
raccapriccio e disgusto!
E così Tigre si teletrasporta, percependo l’aura di Ai.
Tigre: sono qui! Cos’è successo?
Ai: è una situazione critica.
C’è un rapinatore armato, ma la cosa più grave è che non ho ancora trovato un
paio di scarpe adatto a me.
Tigre: non preoccuparti. Ora
sistemiamo tutto. A cominciare da quel bellimbusto.
Tigre va dal rapinatore e lo
chiama, picchiettandogli un dito su una spalla.
Rapinatore *si gira*: che vuoi, mocciosa?
Tigre: scusi, potrebbe andare a rapinare un altro negozio? Sa, c’è una mia
amica che non ha ancora finito di fare compere e perciò…
Rapinatore *punta la pistola
alla fronte di Tigre*: certo che ne hai di coraggio
per venire qui!
Tigre: e certo che tu ne hai
di coraggio per farmi arrabbiare! Prendi questo!
E Tigre riesce a mettere fuori gioco il rapinatore
colpendolo dove non batte il sole.
Tigre *togliendosi la polvere
dalle mani*: ma tu guarda! Una chiede una cosa
gentilmente e non può nemmeno essere accontentata che le si
punta una pistola addosso! Al giorno d’oggi non
c’è più rispetto!
E così Ai poté
continuare le sue compere.
Tigre: queste! Mi piacciono
queste!
Ai: dici? In effetti… ho
deciso! Compro queste!
Tigre: ottima scelta!
Ai: Conan… svegliati!
Possiamo andare a casa!
Conan: zzz…
davvero? Non ci speravo più!
Tigre: a proposito, ho
prosciugato il tuo conto in banca.
Conan: cosa?!
Tigre: e non fare quella
faccia! Ti rimangono ancora quello di tuo padre e tua
madre!
Ore 17.00
Tigre: io ho un certa fame… perché non ci fermiamo a mangiare qualcosa?
Conan: ma io voglio andare a
casa!
Conan: eddai, cinque minuti!
E così i tre vanno a mangiarsi una pizza.
Al tavolo…
Tigre: allora io mi sono
avvicinata picchiettandogli sulla spalla, e gli ho chiesto se poteva andare da un’altra parte a compiere la sua rapina, ma
lui…
Conan: ma perché lei può
raccontare quanto vuole la sua prodezza di prima mentre
io non posso mai dire niente?
Ai: primo: perché è stata lei
a risolvere la situazione, mentre tu non hai mosso una pinna, cioè… un dito. Secondo: perché quando vuoi
raccontare qualcosa tu riguarda sempre cadaveri fatti a pezzi e nascosti nei
posti più impensabili. E terzo: perché non hai
prestato attenzione alla scelta delle mie scarpe!
Tigre: e così, dopo averlo
colpito in quel posto, il rapinatore è caduto a terra urlando di dolore ed è
stato portato via dalla polizia.
Conan: ora possiamo andare a
casa?
Ai: non
prima di avermi detto il colore delle mie scarpe nuove.
Conan: (non ce la farò mai!)
Ai: ti do un indizio. Le
scarpe sono del colore del tuo papillon.
Conan: nere? Bianche? Blu?
Gialle? Viola? Marrone? Grigie? Verdi? Argento? Oro?
Ai: no…
Conan: allora non so proprio
cosa dire…
Ai: c’è solo un colore che
non hai menzionato…
Conan: e quale sarebbe?
Ai: sei un caso senza
speranza…
Conan: “sei
un caso senza speranza” è un colore?
Ai *sbattendosi una mano in faccia*: (questo è più tonto di quanto uno possa pensare!)
No! Non è un colore, quello!
Conan: allora mi butto!
Rosso!
Ai: bravo! Ora, con la tua
gioia, possiamo andare a casa!
Conan: yuppi!
Sono proprio un genio!