Occhi di smeraldo.

Mi alzo faticosamente dal letto: una nuova giornata sta per cominciare. Mi dirigo a passo di zombie verso il bagno e inizio a lavarmi. Appena alzata sono sempre una specie di zombie incrociato con un bradipo e un panda; ma non perché sono carina e coccolosa, più che altro per via delle mie occhiaie.

Sempre con l’atteggiamento dell’incrocio sopracitato arrivo fino all’armadio e inizio a pensare cosa potrei indossare oggi. Uhm, maglia nera? Nah, troppo triste. Jeans? Beh, troppo rigidi! Forse dei leggis? Uhm, direi proprio di sì! Poi, una canottiera bianca e sopra una maglietta potrebbe andare.. sì, decisamente!

Soddisfatta di me stessa, vado in cucina dove una tazza latte e cereali mi sta aspettando. In casa non c’è nessuno, al solito. La mamma è uscita all’alba per andare in redazione, e papà non sarà neanche tornato dalla ditta edile, in più mio fratello oggi aveva sciopero e si è svegliato presto per andare a dipingere il mare. Beato lui. Mi avvicino al tavolo sbuffando, ingoio il latte e i cereali in dieci secondi contati, e non sono neanche in ritardo. Torno in bagno per lavarmi i denti e truccarmi.

Afferro lo zaino abbandonato la sera prima sul pavimento della mia stanza, metto l’ipod nelle orecchire, e mi incammino verso la fermata dell’autobus. Salgo sull’autobus sovraffollato di studenti e vecchiette che si dirigono al mercato. Già, è mercoledì. Ripasso mentalmente che materie avrò nelle prossime cinque ore: italiano in prima e seconda,  inglese in terza, geografia in quarta e scienze nell’ultima ora. Ma quale genio del male metterebbe una noiosa interrogazione di scienze in ultima ora? Bah, i professori sono sadici!

L’autobus si ferma davanti ad un edificio di mattoni rossastri e gialli: il mio liceo. Scendo insieme a tutti gli altri studenti, e mi incammino verso la terza B. Per una volta sono in orario! Esulto mentalmente guardando il display dell’ipad che segna le otto e dieci. Entro in classe e noto che già molti dei miei compagni di classe sono arrivati.

C’è Giovanna, detta Giò, che flirta con l’eterno amore della sua vita: Luca, soprannominato Spugna, per via della massa di capelli ricci che si ritrova intesta. Poi c’è Francesca Romana, detta ‘Cesca, perché in prima si lamentava del fatto che il suo nome è troppo lungo, e il cognome ancora più lungo! ‘Cesca sta parlando con Valentina, chiamata Valeriana, una biondina un tantino isterica alla quale una valeriana servirebbe parecchio. Mentre seduto al suo banco c’è Sebastiano, ovvero Secchia, intento a leggere un libro, mi sembra superfluo spiegare il motivo del soprannome.

-Hey Mia!- mi saluta Tulli, abbreviazione di ‘Andrea Tullipanni’.

-Ciao Tulli- rispondo sbadigliando.

Subito dopo arriva la bidella, che si mette a chiacchierare con Valeriana e ‘Cesca del suo nuovo smalto. Vedo la faccia di ‘Cesca inclinarsi in una smorfia di insofferenza.

Per quanto mi riguarda, inizio a ripassare per l’interrogazione. O meglio, ripasso finché non arriva Niall Horan, il mio migliore amico. Un irlandese trasferitosi qui l’anno scorso e, visto che nessuno voleva mettersi vicino a lui, mi sono offerta io. Così ho scoperto quanto sia logorroico il tipo, ma intanto è diventato il mio migliore amico.

-Niall!- esclamo vedendolo arrivare.

-Ciao Mia!- dice con il suo solito accento irlandese.

-Pronto per l’interrogazione?- domando fissando il suo zaino azzurro pieno di scritte fatte da me. Anche se l’artista della famiglia è mio fratello in qualcosa riesco anche io!

-Sì, cioè, più o meno.- dice incerto.

-Vabbè dai, tanto ti ha interrogato già la volta scorsa!- lo rassicuro sorridendo.

-Sì hai ragione.. uh, guarda, sta arrivando la prof!- annuncia. Così ci alziamo tutti in piedi. Che la tortura abbia inizio.

Le cinque ore di scuola passano abbastanza velocemente, così esco con Niall, e andiamo verso la panetteria di Mario, che prepara dei panini buonissimi.

Ordino un panino con il salame, e Niall uno con ruchetta e prosciutto crudo,mangiamo chiacchierando della giornata appena trascorsa. Appena finito ci salutiamo, e io mi dirigo verso la mia scuola di danza. Entro e vengo travolta dagli abbracci delle mie amiche, noto subito un gruppo di visi non conosciuti in un angolo.

-Chi sono?- chiedo sotto voce a Selena.

-Sono di un’altra scuola di danza, li hanno fatti venire qui per osservarci.- mi risponde.

Nel gruppo c’è subito un ragazzo che cattura la mia attenzione..

Ha dei capelli ricci e dei bellissimi occhi verdi che brillano come smeraldi. Si trova in compagnia di altri tre ragazzi. Noto che mi guarda, avvampo. Oh, stupida pelle! Lo vedo parlottare con i suoi amici, e poi dirigersi verso di me.

Il cuore perde un battito, per poi ricominciare a battere all’impazzata.

-Ehy- esordisce –io sono Harry, come ti chiami splendore?-

-Mia...- rispondo incerta, sta davvero parlando con me?

-Bene Mia- sorride –vuoi venire nel bagno con me per fare.. qualcosa?- mi sussurra con fare sexy. Oh, sì che lo voglio cavolo!

-Da..davvero?- chiedo incerta.

-No sciocchina!! Io amo solo il mio Louis, era un pesce d’aprile!- dice ridendo –scusa ma devo andare, io e Lou-Lou abbiamo grandi progetti per questa notte- mi fa l’occhiolino, e se ne va sculettando.

Channa's corner:
Non ve lo aspettavate, ehhh?
Yeah, sono una Larry Shipper muahaha, però non potete dirmi che la fine non fa ridere, dài!

STO RIDENDO ANCHE IO AHAHAHA
Fatemi sapere cosa ne pensate, kiss.
Channa <3