Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: _PuCiA_    20/10/2007    3 recensioni
Sei amiche. Un viaggio. Un concerto. Un'amicizia. Due persone troppo diverse. Due cuori così simili. "Il nostro sogno distrutto, ricomposto con uno schiocco di dita… e la mano del destino. Dopo tutto…da una goccia di pioggia nasce una pozzanghera!"...LEGGETE E RECENSITE!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 6 Eyeliner, ombretti e commesse arrabbiate.
Apro gli occhi lentamente. –E’ già ora di alzarsi…?- Farfuglio ancora mezza addormentata. Una mano mi scuote mentre sento il mio nome veleggiare nell’aria, come se qualcuno mi stesse chiamando da lontano. Premo il cuscino sopra la testa. Ad un certo punto sento la fronte cozzare sulla moquette. Ok che è un tappeto ma è comunque il pavimento. Senza alzare nemmeno una palpebra allungo una mano verso il comodino e cerco la sveglia. La prendo e guardo l’ora. Le quattro e dodici. Ma come è passata solo mezz’ora e gia mi svegliano?! Qualcuno mi tira un calcetto in un fianco. –BLUFF…- grugnisco. –Matilde!! Svegliati per piacere!!- Non è la voce di mia madre. Apro gli occhi di scatto. È buio e quindi non vedo subito che Silvia mi sta a due centimetri di distanza dalla faccia con un’ espressione sofferente. –Che succede?- Biascico spaventata. –Mi viene da vomitare e mi gira la testa. Mentre dormivate ho chiamato mio padre ma mi ha detto che sarebbe passato presto, ma io mi sento ancora male…- -Ma hai già vomitato?- -No…- La guardo sospettosa. -…Si…- -Quante volte??- -Una…- Alzo un sopracciglio. –Forse due…- Chiede come fosse una domanda rivolta più a se stessa che a me. Incrocio le braccia. –OK FORSE UN PO’…di più di due…- Dice sconsolata. –Ma cosa centra adesso? Io sto male e tu mi chiedi quante volte ho vomitato?- -No hai ragione scusa. Ma se stai sdraiata la testa ti gira uguale?- Annuisce impercettibilmente. Si mette una mano sullo stomaco e si piega in due. La prendo per le braccia sostenendola come meglio posso e la porto in bagno. Si piega sul water e tossisce più volte prima che il primo conato di vomito precipitasse schifosamente nell’acqua. Io odio il vomito. Quando qualcuno vomita mi trattengo a stento nel vomitare anch’io. Mi inginocchio vicino a lei. Adesso non è il momento di pensare al vomito. Le metto una mano sulla fronte e mentre appoggio delicatamente la sinistra sulla schiena. Trema. Si vedrebbe da un chilometro ad occhio nudo. La sua fronte scotta un pochino ma non dovrebbe avere la febbre. Quando ha finito di vomitare l’aiuto ad alzarsi e la giro verso il lavandino. Si sciacqua il viso. Poi rimane con le mani sui bordi del lavabo, fissando lo scarico che a poco a poco risucchia tutta l’acqua. Le appoggio una mano sulla spalla. Si volta verso di me e mi abbraccia, prima di cadere tutte e due in ginocchio. Rimaniamo così finche lei non si addormenta. –Silvia…Silvia io non ti ci porto a letto eh!!- Apre gli occhi e l’aiuto ad alzarsi a fatica. Andiamo a letto e lei si addormenta in un attimo. Le succede qualche volta di sentirsi male di stomaco ma non so perché. Guardo la sveglia. Le cinque. Chiudo gli occhi e mi addormento.
Mi sembra passato così poco tempo si e no due minuti, ma qualcuno mi butta giù dal letto un’altra volta.
–SVEGLIAAAAA!!- mi grida mia madre nelle orecchie. Credo che dovrebbe tenere lezioni di risvegli bruschi la mattina presto… Mi alzo e mi guardo intorno. Dormono tutte.
–Svegliale tu io vado a prepararmi.- Mi dice. Esce dalla stanza. Sorrido. Era ancora in pigiama. Mi avvicino a Olga e Tita. –Ragazze. Svegliatevi!- Gli dico. Si rigirano nel letto. Aprono lentamente gli occhi prima una e poi l’altra. Olga si tira su le coperte e richiude gli occhi. Tita mette la testa sotto il cuscino. Rimango immobile sorridendo ad osservarle. Prendo un lembo della coperta del letto di Olga e lo tiro via fino a scoprirla tutta. Faccio lo stesso con l’altro letto. Prendo il cuscino di Tita e lo butto per terra. Olga ha ancora la testa sopra il cuscino perciò lo afferro dai due lati e la tiro su a sedere. Poi mi avvicino ai letti di Isa e Gina. Sarà più difficile loro sono in alto. Intanto Olga e Tita si scelgono i vestiti. Tiro le coperte dei letti di sopra. Isa si alza quasi subito tutta saltellante. –GINA ALZATI!- Niente. Mi avvicino al letto. –Guarda che se non ti svegli facciamo tardi al concerto dei Tokio Hotel…- Non riesco a finire la frase che Virginia è già davanti alla valigia per prendere il suo accappatoio e andare in bagno a farsi la doccia. Purtroppo il bagno è uno e quindi dobbiamo fare a turno. Dopo poco Gina è fuori dal bagno e si asciuga i capelli. Isa entra nel bagno. –Taty ma non la svegli Silvia?- Mi chiede Olga. –Ieri notte si è sentita male. Preferisco lasciarla dormire un altro po’.- Guardo Silvia avvolta nelle coperte. Mi giro verso l’orologio appeso sopra la porta. Le otto. Entra mia madre. –Ancora state così?- -Lo so mamma la doccia è una…- -Per le nove meno un quarto vi voglio pronte giù nella hall!!- -Si intanto te sei ancora in pigiama…- Sussurro mentre chiude la porta. –ISA HAI SENTITO ABBIAMO QUARANTACINQUE MINUTI SE NON TI SBRIGHI TI FACCIO SCENDERE IN ACCAPPATOIO!!!- Penso che abbia capito. Mi avvicino a Silvia. –Silvia svegliati sei l’unica che dorme ancora dobbiamo prepararci!!!- Apre gli occhi e si alza. –Ti senti bene?- -Si si non preoccuparti…- Finiamo tutte di prepararci alle otto e quaranta. Visto che siamo in anticipo di cinque minuti, e anche un po’ per dispetto ai nostri genitori, rimaniamo in camera ancora un po’ in silenzio. Io sono in piedi che faccio su e giù per la stanza. Tita e Gina sono su uno dei letti a castello mentre le altre sono più o meno sparse tra il letto matrimoniale e il pavimento. –Ok ragazze basta! Lo so che siamo molto nervose perché… ANDREMO AL CONCERTO DEI TOKIO HOTEEEEEEEEEEEEL! Però… dobbiamo calmarci… mancano ancora…- Mi giro verso la sveglia. –Dodici ore e venti! Possiamo farcela… adesso usciremo da qui tranquille e stasera ci scateneremo!- Ci alziamo e scendiamo giù. Siamo in anticipo di cinque minuti.Sono le nove e ancora non c’è nessuno. Bene, così abbiamo un motivo in più per distrarci. Quando Roberto e Beatrice scendono li prendiamo in giro fino a quando non arriva mia madre. E quando lei scende giù… ridiamo ancora di più! –Wow mamma davvero puntuale! E poi ti raccomandi a noi? Eravamo qui da mezz’ora!!!- -Zitta e cammina…- Mi dice mia madre tra i denti. Per la gioia di mia madre e di Beatrice andiamo a veder il Duomo. –Guardate ragazze questo si che è una cosa da vedere! Non quei… MOTEL TOKIO!!!- -Tokio Hotel!- Rispondiamo in coro a Beatrice. –Mamma dopo tutto questo tempo ancora non hai imparato?- Dice Isa ridendo. –Oh guardate che spettacolo!- Alziamo tutti il naso verso il cielo. Io personalmente non vedo nulla di interessante ma se lei vuole esserne proprio convinta allora… -AAAAAH! GUARDATE!!- La voce di Gina e Olga mi perfora i timpani. Mi giro verso di loro e vedo tutte quante che gridano indicando la strada. Seguo le dita ballonzolanti e quando metto a fuoco il panorama vedo la strada, la gente, un uomo che porta a passeggio un cane, i Tokio Hotel imbacuccati, un negozi di profumi… I TOKIO HOTEL??? Oh mamma! Comincio a strillare anche io ma i nostri genitori sembrano non capire. Quando ci siamo calmate mi giro verso i nostri genitori. –Mammina cara…- Dico sfoggiando uno dei miei sorrisi a trentadue denti. –Ti prego possiamo andare in quella profumeria?- Sbatto le ciglia bionde usando la tecnica del labbro tremolante. –Ma non è più bello il Duomo? Guarda che spettacolo…- -Ok se proprio vi interessa voi potete andare a visitarlo mentre noi andiamo in profumeria!! TI PLEGOOOOOO???- -Io vado con loro!!- Afferma convinto Roberto. –Così… le tengo d’occhio!- -E va bene! Andiamo Beatrice ci sono cose più interessanti da vedere!- Mentre mia madre parla al portone del Duomo e viene trascinata dentro dalla mamma di Isa io e le altre abbiamo già raggiunto la profumeria. Intravediamo un ragazzo con un cappello nero e degli enormi occhiali da sole a mascherina. Se vestito com’è pensa di passare inosservato si sbaglia alla grande. Il negozio è vuoto e c’è soltanto la commessa che deve avere circa 50 anni… o 60… o forse 45… beh è comunque abbastanza vecchia da non rappresentare un pericolo. Silvia sta confabulando con il padre e con qualche “ti prego” e “per favore” riesce a convincerlo ad andare nel BAR accanto ed aspettarci lì. Entriamo nella profumeria e ci piazziamo dietro lo scaffale dei profumi da donna, da dove noi possiamo vedere ma gli altri non possono vederci, a parte i nostri piedi. –Che cosa fa?- -Non lo saprò mai se non ti sposti!- -Guarda gli eyeliner!- -Ma cosa dici quelle sono matite per gli occhi!- -Si certo come se io non sapessi riconoscere un eyeliner da una matita vero?- -Beh con il tuo cervello dubito…- -Ragazze basta volete fare come l’altra volta che ci hanno scoperte?- Qualcuno mi tira una gomitata e vado a sbattere contro lo scaffale degli accessori per capelli. Cadono un paio di elastici e qualche fermaglio. Quelle sceme delle mie amiche cominciano a ridere come delle oche. Quando Silvia si avvicina per aiutarmi invece di prendere la sua mano gli prendo la caviglia e la faccio cadere per terra punto. Si avvicinano anche le altre mentre ridiamo con le lacrime agli occhi. La commessa non si è accorta di niente. Olga cerca di prendere qualche elastico ma Silvia gli fa lo sgambetto. Mentre io, Silvia e Olga ci tiriamo i fermagli Tita raccoglie quello che è caduto, ma scivola su una molletta e cade addosso agli ombretti e ai fard. Il pavimento bianco latte era coperto da una nuvola di colori, dal marrone al rosa al blu. Il ragazzo vicino a noi faceva il finto indifferente e ogni tanto si girava prima verso di noi poi verso la commessa, quando stava per girarsi lui andava sempre a chiederle il prezzo di qualcosa o la marca di qualcos’altro. Isa e Gina si tengono la pancia dalle risate e quando Isa si appoggia a Gina lei scivola su un ombretto Chanel e cadono a terra. Alla fine quando riusciamo ad alzarci siamo tutte sporche di rossetti e ombretti vari. Sembriamo clienti di un estetista pazzo. Il ragazzo con il cappello torna dalla cassa e si avvicina sorridendo. Riconoscerei tra mille quel sorriso. Giurerei di aver visto una ciocca di capelli mori uscire dal cappello. Mentre cammina scuote la testa. –Attento al…- Provo a dirgli, ma non faccia in tempo a finire la frase che il ragazzo scivola e cade addosso a Gina, che cade addosso ad Olga che da una gomitata a Silvia, finiscono tutti sopra Isa e Tita che ovviamente mi rotolano sulle gambe facendomi piegare sulle ginocchia. Per non cadere mi aggrappo allo scaffale dei profumi che crolla finendo su quello dei lucidalabbra facendoli crollare addosso a noi. Ora è tutto sporco anche il ragazzo con il berretto, che non ha più il berretto. Inevitabile riconoscerlo. –REGA’ TOGLIETEVI SIETE SOPRA DI ME!!!- Cerco di dire soffocata al peso di sei persone. Cercano tutti di spostarsi al meglio. Intravedo il ragazzo che cerca di rimettersi il berretto.
-Inutile che ti nascondi… Kaulitz!- Dico togliendo il berretto e gli occhiali. Sbuffa abbassando lo sguardo. Sembra offeso. Gli butto sulle gambe occhiali e berretto. –Che c’è metti il broncio?- -No non metto il broncio…- Isa ride. –Si hai messo il broncio…- -Pensate al vostro tedesco invece! Non capisco una mazza!!!- -Ehi ma cosa vuoi?! Sono solo tre mesi che lo studiamo!- -Si vede…- Adesso ridiamo di nuovo. L’unica cosa negativa è che la commessa, ovviamente, si è accorta di tutto quel casino. –AAAAAAAH!!! MA COSA AVETE FATTO AL MIO NEGOZIO?- Urla disperata con le mani nei capelli. Ci tratteniamo dal riderle in faccia. Bill si rimette il cappello e gli occhiali e ci alziamo. –FUORI DALLA MIA PROFUMERIA!!- Grida ancora chiudendoci la porta in faccia. Ci guardiamo a ricominciamo a ridere. Roberto esce dal Bar e nel vederci tutte sporche di ombretto e con un ragazzo sconosciuto si avvicina arrabbiato. –Che succede? Ma che avete combinato? E chi è questo tipo?- -E quando la smetti di fare domande?- Dice Silvia al padre sospirando. Mentre Roberto ci sgrida mi accorgo che Bill ci guarda con la bocca semiaperta. Sicuramente se non avesse gli occhiali potremmo vedere i suoi occhi sbalorditi. Penso che sia per il fatto che non capisce quello che diciamo. –Ci sta sgridando perché siamo macchiate di ombretto e siamo con un ragazzo che ha occhiali e berretto di cui non dovremmo fidarci...- Dico sorridendo. –Ah! Ora è tutto più chiaro!- Ride. Com’è bella la sua risata. Lo fisso incantata. –Che c’è?- Dice ancora sorridente. –Ho qualcosa sulla faccia?- -No solo tre chili di ombretto e sei litri di profumo da donna!- -Oh grazie dell’avvertimento ma sai credo che sia un po’ poco rispetto a quello che hai tu addosso!- -Mi stai sfidando?- In quel momento arrivano le mamme e la festa finisce. -Dobbiamo andare se mamma ci vede con te mi bombarda di domande... lo farà lo stesso ma è meglio che la raggiungo prima che lei raggiunga me!- Dico. –Ok... Ciao...- -Ciao!- -Aspetta! Stasera venite al concerto vero?- -Beh se mia madre non mi uccide prima si!- Dico girandomi verso di lei!- -Bene!- -Tutto qui?- -Perché ti aspettavi una richiesta di matrimonio?- -Beh non sarebbe male! Ci sta guardando nasconditi!- Dico spingendolo dentro un violetto lì vicino.
–Perché ti interessa così tanto?- -Beh mi chiedevo se volevate venire alla festa dopo il concerto!- Risponde uscendo. –NO TORNA DENTRO! Non lo so cosa diciamo ai nostri genitori?- Lo ri-butto dentro. –Che ne so... la verità?- -E secondo te ci fanno andare da sole ad una festa nel back stage?- Dico respingendolo dentro. –Ma la smetti di spingermi?- -Non lo so ci penserò!- -Per la festa o per le spinte?- Mi chiede mentre lo tiro fuori. –Tutte e due!- Rispondo. –Allora... mi dai il tuo numero di cellulare?- -Sei scemo?- -Scusa e come faccio a contattarti se ci sono problemi?- -Si si tutte scuse!- Gli prendo il cellulare e digito il mio numero più veloce che posso. –Ora vado! Ci inventeremo una scusa... ciao!- Scappo via mentre le altre mi chiamano per salire in macchina. -...CIAO!- Lo sento dire poco prima che la portiera si chiuda.
_________________________________________________________________________________________________________________________
NOTE DELL'AUTRICE: ciauuuuuuuuuuu!!! un kissone enormissimo a tutte quelle che hanno recensito!!! questo è il capitolo che preferisco modestamente... comuuuuunqueeeee... spero vi zia piasciutoooo!!! ecco qui cominciano le "avventure" delle protagoniste... MUAHAHHAHAHAHAHAHAHAH!!! ovviamente solo nei miei sogni io mi scambierei il cellulare con Bill ma è una storia per cui.... AL PROZZIMO GAPITOLOOOOOOOOOOOO!!!!!!_PuCiA_
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: _PuCiA_