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Autore: Amira_    01/04/2013    1 recensioni
*STORIA IN STANDBY*
Una ragazza dai lunghissimi capelli castani cammina lungo i bui corridoi con fare deciso, quando si accorge di non essere sola. Sente dei passi, si gira di scatto e prima che l’ombra si trasformi in arma letale, schianta senza pietà il nemico.
Poi avvicinandosi al malcapitato con fare suadente dice: “No no no, non si fa! Chi ti ha mandato per uccidermi?” .Gli occhi di lei lo inchiodano.
“Non lo posso dire… però si fa chiamare la Signore della morte”.
“Torna dalla tua Signore e consegnagli questo biglietto”. Il tirapiedi terrorizzato, si gira e sta per correre via, quando la voce di Menta lo raggiunge tuonando: “Spiacente, la mia identità è off limits. Oblivion!”
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George e Fred Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Beeeeeeentornati C:
Che bello svegliarsi alle undici una volta tanto *si stiracchia*
Comunque torniamo a noi. Questo è il primo capitolo che ha una lunghezza normale, se non altro decente, ecco.

Hope to meet you again,
Maan
PS: non lo stavo per scrivere perchè mi sembra ovvio ,però dovete sapere che una vostra recenzione mi farebbe sentire benerrimo (?) Peace and love

 
 
**una canzone che sanno solo i membri dell'Ordine, inventata da me.


 

Chapter Three.

 

Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che pensano e quelli che lasciano che siano gli altri a pensare.

Fabrizio De Andrè

 

Mi sembra che qualcuno abbia pronunciato il mio nome. Faccio per prendere la bacchetta e mi giro scoprendo che era stato il professor Lupin mentre mugugnava nel sonno.  Ma che cosa?

 

“Menta ti senti bene?” Mi avete presa tutti per una pappamolle?

“Sto benissimo, grazie”

Guardo fuori dalla finestra. Il cielo è colorato dai toni caldi del tramonto… Aspetta. Tramonto?

Sono qui da quasi un’ora!

La prima regola di una protettrice è non stringere rapporti stretti con il tuo protetto.

Devo allontanarmi e alla svelta. “Devo andare, grazie di tutto. Ci vediamo”. Esco senza dare loro tempo di rispondere.

 

***

 

Ho già percorso circa due carrozze, ma  non riesco a trovare un vagone libero (o con dentro qualcuno di molto silenzioso almeno). Non chiedo così tanto, no?

Apro sospirando la porta del vagone di fronte a me, dicendomi che se anche questo era pieno mi sarei seduta in corridoio. Trovo davanti a me  una ragazza con dei lunghi capelli biondi sbiaditi che legge un giornale. Forse ho trovato finalmente un posto, perdiana.

“Scusami posso sedermi qui?”

La ragazza alza distrattamente gli occhi, li riabbassa un momento e poi mi dice distrattamente.

“Davvero vuoi stare nello stesso vagone di Lunatica Lovegood?”

Guarda per me ti potresti anche chiamare Ermenegilda, se non fai confusione sei perfetta.

“Certo” le dico sorridendo.

E questa volta sorrido per davvero: questa ragazza mi fa un nonsoche di tenerezza.

Lei si alza porgendomi la mano.

“Luna Lovegood” si presenta guardandomi per la prima volta negli occhi. Nelle sue iridi ci sono tante bolle blu.

“Menta Knight, piacere” 

Prendo posto nel sedile di fronte a lei accanto alla finestra.

Ahh. Finalmente un po’ di pace.

Posso iniziare a scrivere le prime annotazioni nel mio quaderno. La cosa bella di questo diario è che è stato incantato in modo da non farlo finire mai: ogni volta che finisco una pagina, ne appare un’altra. 

Faccio per prendere il mio zaino. Aspetta, dov’è finito?!

 

Ah già. Lo usavo come cuscino quando era svenuta.

 

“Scusami ma ho dimenticato una cosa nell’altro vagone. Lo prendo e torno” Dico alzandomi alla bionda.

“Ah. Allora te ne vai anche tu alla fine. Come tutti del resto.” Quanto si sente sola questa ragazza?

“Giuro sul mio onore che tornerò da te, e che questa non è una scusa.”

 

E’ uscita un po’ cavalleresca cara mia. Non siamo mica nell’800 sai?

 

Voce sei dolce come un succo di limone, lo sai?
 

Luna continua a leggere quello che sembra un quotidiano … Mi avrà sentito?

In ogni caso vado alla ricerca del mio zaino. Se scopro che i gemelli hanno curiosato sul suo contenuto… 

A memoria percorro il tratto corrispondente a circa tre carrozze senza svoltare. Eccolo. Terzo scompartimento a destra. Sto per entrare quando percepisco delle voci…

“Ehi Georgie?”

“Si Freddie?”

“Cosa aveva quella di prima?”

“Per me la treccia è cosi stretta che non le permette di pensare.”

“Andiamo, anni di scherzi e solo questo ti viene in mente? Mi deludi fratello! Senti questa allora: secondo me se  scendesse dal suo piedistallo farebbe un volo peggiore di quello di Harry quando cadde dalla scopa! ”

 

Li sento scompisciare dalle risate. Molto divertente, sì. Se solo lo volessi potrei lanciare anch’io le mie battutine e passare le giornate a sbellicarmi, ma ho una missione e devo tenere un profilo basso. 

Non voglio che sappiano che li ho sentiti, così aspetto dieci secondi.

 Entro facendo finta di niente, dicendo che mi ero dimenticata una cosa. Loro smettono di ridere. Riesco quasi a sentire i loro pensieri … Esco velocemente. Odio anche solo pensare che qualcuno provi pena nei miei confronti.
 


 
Mi guardo attorno. Sono sicura di aver visto da qualche parte un posto dove stare all’aperto.

Sto camminando  mentre il treno si ferma improvvisamente e sono costretta a tenermi al muro per non perdere l’equilibrio.

 

L’atmosfera diventa lugubre... come se tutte le cose belle fossero scomparse dal mondo. 

 Non può essere … corro più veloce che posso verso il vagone dove si trovava il trio.

 

Cazzo! Vedo un dissennatore che sta entrando nel vagone, mentre altri due sono alle mie spalle.

Per prima cosa allontano quelli dietro di me. Da morta non posso essere di grande aiuto.

 

Sto per pronunciare la formula per lo spettro che sta irrompendo nel vagone quando sento qualcuno urlare “Expecto Patronum!” da dentro la stanza. Chiudo gli occhi a causa della luce, e cado a terra.

 

In una frazione di secondo cerco di pensare. E’ impossibile che Harry abbia lanciato l’incantesimo, visto che era sicuramente lui che stava per ricevere il bacio, e dubito siano stati Hermione o Ron … Lupin!

Apro gli occhi e mi precipito nel vagone.

Istintivamente il professore mi punta la bacchetta contro, quando Hermione gli spiega che sono loro amica. Lupin mi squadra con un’occhiata inquisitoria e abbassa la bacchetta.

 

Mi avvicino a Harry, scostando di malo modo la Granger, per esaminare i danni. Non sembra abbia battuto da nessuna parte. Misuro i battiti con l’aiuto del mio orologio (rigorosamente babbano), mentre sento gli occhi dei presenti nella stanza addosso.

“E’ solo svenuto, per fortuna” affermo. Hermione li misura dopo di me, per sicurezza ,dice. Ma il suo responso è lo stesso. Sento che tutti tirano un sospiro di sollievo.

Odiosa maestrina. Sono stata addestrata con il solo fine di proteggerlo, secondo te so prendere i battiti del cuore?

“Ma che cosa ci fanno i dissennatori da queste parti?!”  

“Ce lo stiamo chiedendo tutti, credo. Vado a vedere come stanno gli altri studenti, torno tra poco.” Dice con voce preoccupata Lupin.

Aiuto Ron a far distendere il Ragazzo Sopravissuto meglio sulle poltroncine.
 

Nel giro di cinque minuti il treno riparte e l’oscurità che si era insediata nel treno, va via come è venuta.

Hermione ha gli occhi spalancati e sento quasi le sue meningi lavorare cercando di trovare una possibile causa. Mi avvicino a lei e le metto una mano sulla spalla, cercando di rincuorarla. Anche se non è decisamente il mio forte.

“Già Herm, il peggio è passato, stai tranquilla” Ron lo sai di aver omesso –per ora-?

“Ron come faccio a tranquillizzarmi? Se non ci fosse stato il professore, Harry sarebbe morto, te ne rendi conto? Non l’avremmo più rivisto…” una lacrima scende silenziosa dal suo viso, mentre Ron la abbraccia cercando di confortarla.

 

Esco dal vagone sapendo di lasciare il ragazzo in buone mani, vado a cercare il professore e a guardare la situazione nelle altre stanze. La maggior parte degli studenti schiamazza spaventata a causa del blocco,e in mezzo a quel vocio sento nominare più volte “dissennatore”. Fortunatamente non ci sono stati altri attacchi.

 

Quindi il loro obbiettivo non era Potter. Mi stavo chiedendo se fosse possibile corrompere un dissennatore. Sinceramente non ho mai apprezzato quei “cosi” che il Ministero crede di avere sotto controllo.

Vedo Lupin da lontano, sto per andargli incontro, ma mi fermo quando vedo che sta parlando con quello credo essere il professor Piton.

 

Non sono mai riuscita a capire la natura di quella persona. E dire che grazie alle mie schede so chi è affidabile e chi no. Certo, persone affidabili … ma delle quali non mi fiderei.

 

Lupin dopo aver finito probabilmente di informarsi sull’accaduto, fa dietro front sorpreso di trovarmi a pochi metri da lui.

 

“Professore le posso dire una cosa?” 

Questo credo sia il metodo più semplice con il quale far capire a lui chi sono, senza dare troppe informazioni.

“…” Chi tace acconsente giusto? 

“Con audacia la fenice, senza ferocia, trova la matrice**”  Lupin mi guarda sbalordito, per poi adombrarsi.

“Come fai a conoscerla?” Ci manca solo che mi scambi per una spia…

“Stia tranquillo. L’unica cosa che deve sapere è che assomiglio molto alla fenice.” Mi fermo e lo guardo negli occhi “Mi prometta di non dirlo nessuno

“Lo giuro.” Bene. Sono convinta di aver fatto una scelta giusta. In questo modo avrò un problema in meno durante la mia permanenza a Hogwarts.

 

Passo davanti al vagone del trio per assicurarmi che non ci siano altri problemi. Anche se Harry è ancora senza conoscenza, tutto va bene e mi sembra che Hermione si sia ripresa un po’.

 

Vado a fare un giro per schiarirmi le idee. Non sono passate neanche due ore e già ho rischiato di fallire la mia missione. Sospiro, sperando che i miei pensieri si volatilizzino.

 

Inutile. Credo sia impossibile spegnermi il cervello.

 

***

 

Chissà se sarò in grado di proteggerlo. Non credo riuscirei a superare un fallimento del genere.  Il peggior nemico di te stesso, sei tu no? Ecco, io ho fatto una promessa a me stessa.

Sono cresciuta insieme a tanti piccoli e grandi obbiettivi, e ho avuto sempre libero arbitrio nello scegliere quando abbandonarli. Mai fatto. Penso non faccia parte della mia natura  scappare da qualcosa o da qualcuno.

Forse è anche a causa di questo mio temperamento più volte definito “serioso” che non ho mai avuto degli amici veri e propri.

Il rapporto più simile all’amicizia è quello con i miei genitori, le uniche persone con le quali scherzi liberamente. Mi vengono in mente i due rossi di prima.

 

“Stupide vulvette lamentose” borbotto tra  me e me, mentre alzo il collo alto del maglione fino alla punta del naso. Mi fermo ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino: colline verdi che sembrano infinite. Che desiderio di correre! 

“Allora sei un essere umano anche te, eh?” Dal riflesso vedo dietro di me uno dei gemelli. Quanto vorrei che avesse sentito il mio commento di prima.

“Poco fa non ero un troll? Cambiate idea velocemente voi ginger...” Gli occhi sgranati per un attimo tradiscono la sua sorpresa. Evidentemente non pensava rispondessi.

Si fa così ragazza mia! Mhhh mhhh. 

Vocetta, ora ti metti anche a parlare come Oprah?

“Beh…” il Rosso viene interrotto da un avviso del professore Lupin con la voce amplificata , il quale informa  gli studenti che tra quindici minuti arriveremo a Hogwarts, quindi ci invita a mettere le divise.

“Ci si vede arancia.” E così dicendo mi incammino verso il vagone del trio.

 

Menomale, vedo che Harry si è ripreso.

“Sono felice tu stia meglio, come ti senti?” Fa che stia bene, fa che stia bene, fa che stia bene…

“Tutto ok, non ho neanche un graffio… e poi la cioccolata di Lupin mi sta aiutando”

“Tsk meglio la mia cioccorana!” Oddio cos’è quella cosa? Istintivamente faccio un passo indietro. 

“Non hai mai visto una cioccorana?” Bene, mi sto sputt… screditando a causa di un incanto a un cioccolato?

 “Menta per caso sei una.. mezzosangue? Prima non ti abbiamo dato il tempo di presentarti, scusaci.” Ron bofonchia che era stata lei a parlare tutto il tempo.

 

Era esattamente ciò che volevo evitare… e dire che mi stanno anche simpatiche le rane, accidenti. Granger non potevi chiedere qualsiasi altra cosa?

 “Ho quindici anni, sono una nata babbana, ed è il mio primo anno ad Hogwarts. Ho manifestato i poteri tardivamente.”

 Se solo tutto questo fosse vero… cosa sto omettendo? Nella valigia, opportunamente stregata con un incantesimo dilatante, ho dei registri, dove ho schedato quasi tutti i ragazzi che vanno a Hogwarts. Sto andando a studiare in questo istituto solo per seguire una missione, diciamo. Sarebbe più corretto dire che vivo per portarla al termine.

E poi i miei genitori…

“Woooow! Allora hai la stessa età di Fred e George, povera te…”

Ah, pensavo fossero più grandi di me… Aspetta sbaglio o la caramella di Ron si sta muovendo?

“Ron lascia quella caramella! Finite incantatem!” Ah … per fortuna era solo uno scherzo... che gusto provano i gemelli nel tramutare un ragno in una caramella?

Perché Weasley è sbiancato?

“Lo-lo-lo stavo per mangiare?!” Harry e Hermione si guardano negli occhi e poi scoppiano a ridere, mentre la vittima dello scherzo piagnucola qualcosa contro i suoi fratelli. Sorrido anch’io.

Alla fine non sono così male quei gemelli.

 

***

Cammina e guardati intorno. Vedi se ci sono soggetti sospetti. Cammina. Localizza tutte le uscite.

 

Solo io posso essere capace di rompermi le scatole da sola. E’ da più di venti minuti che faccio avanti e indietro per il treno. 

Mi affaccio da una specie di oblò sulla parete e socchiudo gli occhi al contatto con l’aria fresca di settembre.

In momenti come questi vorrei essere un lupo, libero di correre per il prato anche di notte, libero di ululare i suoi sentimenti alla luna. Forse sono l’unica persona a questo mondo, babbano e magico, che si immagina cosa si prova a ululare.

Al di fuori della finestra non ci sono più le infinite praterie di prima.

 

Sento dei passi. Qualcuno si sta avvicinando.

Istintivamente guardo il riflesso della finestra accorgendomi che quella presenza è soltanto la ragazza bionda di prima.

“Secondo me sarebbe bello essere una lepre.”

“Scusa se non sono tornata. Per scusarmi …” Frugo nella mia borsa in cerca di un fiore che avevo colto poco fuori dalla stazione con il fine di studiarlo, anche se sono abbastanza sicura che si tratti di un ranuncolo. Trovato! “Tieni è per te”
 

Non risponde. Si è offesa?
 

I suoi occhi guardano con stupore il paesaggio, per poi focalizzarsi su di me.


“Invece te assomigli tanto a una noce. Sei dura all’esterno ma dentro hai un frutto consistente ... Esiste un animale-noce?” La sua voce è carezzevole come quella di una bambina.


“Guarda che la noce non è un frutto.” Non mi piace fare la maestrina. Certo, non mi è capitato molte volte non avendo avuto la possibilità. Però mi trovo fastidiosa da sola. E’ il colmo. 

“Non trovi sia una bella giornata? Quando sono andata via a casa mia pioveva… Che tristezza…  Sorrido.

Questa ragazza è totalmente lunatica. E piacevole. E’ come se si liberasse dal peso di dover pensare effettivamente a una conversazione. Senza educazione o standard sociali. E’ semplice parlare con lei.

Che bel fiore che hai in mano! E’ per me?” Annuisco.

 Era persa nel suo mondo prima. Non mi aveva proprio sentito, eh?

“Già è proprio una bella giornata, ideale per gli inizi nonostante tutto.”

Cos’ha detto?  Per un istante un moto d’ansia si muove dentro di me. Sa qualcosa?

No. Probabilmente si riferirà ai ragazzi che saranno al primo anno.

“Guarda! Cosa ci fa un Nargillo da queste parti? Sarà entrato dalla finestra. Scusami, devo catturarlo subito!” Saltellando va via. 

Non riesco a capire se è genialmente pazza o solamente pazza da legare. Il desiderio di dare risposta alla mia domanda è facilmente definibile come curiosità. E’ da un po’ che non provo curiosità per qualcuno.

 

Se al Rosso aggiungessi la curiosità oltre l’ovvio interesse sess…

 

Cosa?! E’ meglio che tu stia zitta. Stupida odiosa vocetta, un giorno o l’altro…

  
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