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Autore: ale e franci    01/04/2013    2 recensioni
"Il biondino si avvicinò per chinarsi a raccoglierli e me li porse gentilmente. Mentre ci alzammo le nostre teste si scontrarono leggermente, picchiai la testa contro la sua, il suo cappello cadde per terra e i suoi occhiali scivolarono sul naso.
'Oh, grazie..' dissi distratta recuperando l'ultimo libro da terra.
Rimango meravigliata nel vedere un paio di occhi luminosi azzurri davanti a me, non è possibile, quel ragazzo è..è Niall Horan!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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Mi chiamo Isabella, i miei amici mi chiamano Bella o Belle, è uguale, ho diciotto anni e vivo a Milano; ho i capelli castano chiaro con il ciuffo destro, anche se cambio molto spesso lato rispetto al mio umore, non sono bassina, anzi, un pò alta lo sono, forse questo è uno dei pochi punti a favore visto che non sono ne una top model o ne ho la minima somiglianza di un'attrice americana. La cosa che mi piace e che mi riesce meglio è disegnare, il disegno è la mia vita, riesco a liberare la mente ed entrare in un mondo miofornendomi soltanto di un pennello o di una matita.

Sono figlia unica, anche se mi sarebbe piaciuto avere un fratello o una sorella maggiore, ma sapete come è, non si può scegliere la famiglia, no?!
Io e la mia migliore amica Lucy siamo in viaggio per Londra, abbiamo deciso di prenderci una pausa prima di ricominciare gli studi. Lucy è la mia conquilina insieme a Jake, lo conosco dall'infanzia e mi è sempre stato vicino nelle situazioni difficili, anche se ha qualche anno di più di me e Lucy lo consideriamo come un fratello maggiore. lei mi ospiterà per un pò di tempo a casa che sua zia ci ha messo a disposizione finchè non ce ne andremo dalla città, per ora siamo state invitate a trascorrere per qualche giorno in un albergo di lusso da un nostro caro amico. Andiamo molto d'accordo tra di noi, sia perchè abbiamo caratteri diversi che ci uniscono e ci differenziano dall'altro, ci compensiamo a vicenda come una vera famiglia ed è questo quello che conta.

'It' A Pleasure To Meet You.'

La pioggia batteva sul vetro del finestrino a intervalli regolari, formava delle piccole gocce sulle pareti scure dell'autobus e il mio sguardo era abbandonato al paesaggio autunnale ad una delle città che mi affascina particolarmente, Londra.
Era il 27 ottobre, ricordo bene quel giorno, sì, quel giorno cambiò la mia intera esistenza e io, per quanto non ancora cosciente lo vedevo come un giorno qualsiasi.
Il veicolo si ferma davanti a un alto edificio grigio, è circondato da ragazzine che urlano, l'intera piazza completamente invasa da striscioni e grida disperate che si sentono per tutta la via e che di certo non sono passate inosservate ai passanti. Dei uomini alti e robusti impediscono il passaggio a chiunque osa attraversare quella soglia che divide il marciapiede dal cancello dell'hotel, la massa si agita di più quando una Mercedes Van grigia oltrepassa il cancello di ferro entrando dentro la residenza prima di noi. Le grida aumentano quando esce fuori dal furgone qualche individuo incappucciato, noto tra le innumerevoli teste cinque ragazzi a testa china, accompagnati da uomini corposi che velocemente li prendono e li portano dentro l'hotel.

La polizia nelle vicinanze allontana la gente dall'entrata e finalmente il nostro autobus entra nel parcheggio dell'hotel, scendiamo per prendere le valigie e aspetto che Lucy recuperi le sue. Nel frattempo che gli altri passeggeri recuperassero le valigie per lasciare spazio a Lucy guardo verso il grande hotel davanti a me, fu allora che noto immediatamente che da una tenda scostata spunta un ciuffo castano chiaro oscurato dal vetro, degli occhi mi osservano dall'alto, riconosco la sagoma di un ragazzo. Le mie labbra mostrano un timido sorriso non appena comincia a farmi un'occhiolino e avampo di brutto. La mia attenzione viene distolta quando Lucy mi chiede di aiutarla con i bagagli pesanti, prendo uno zaino e lo porto in spalla, e ci dirigiamo alla Hall dell'hotel. Il mio sguardo ritorna un'ultima volta sulla finestra dove quel ragazzo era affacciato ma non vi trovai nessuno. Che strano penso.

Prese la chiavi dei nostri appartamenti andiamo nelle rispettive camere a depositare i bagagli e nel attraversare i corridoi deserti dell'hotel ci imbarchiamo in un mucchio di gente davanti alle porte un poco più avanti alle nostre. Ad un tratto una porta, non poco distante dalla nostra, si apre e un ragazzo dai ricci capelli scuri ne esce, è abbastanza alto, porta delle Converse bianche ai piedi e una t-shirt nera dei Rolling Stones. Assomiglia a qualcuno ma per quanto mi posso sforzare non mi viene in mente a chi.

Inizia a parlare con una donna bionda fuori dalla porta e va a bussare in un'altra camera vicina. Quando la porta si spalanca riconosco subito quel ragazzo, è il ragazzo della finestra che mi aveva fatto l'occhiolino. Ora che lo vedo meglio ha i capelli biondi, tinti credo, porta un cappellino in testa e dei Ray-Ban, non poco meno alto di quello riccio. E' carino, sì, ha però anche lui un'aria familiare e rimango ferma a osservarlo mentre Lucy apre la porta della sua stanza. Continuo a pensare a dove avevo già visto quei volti ma per quanto mi sforzo la mia mente non mi offre risposte.

Lucy mi da una svegliata: "Hey Bella, svegliati!" dice dandomi un pizzicotto. Appena Lucy aprì bocca, tutto ad un tratto, lo sguardo del biondino era su di me, spuntò un sorrisetto sul suo viso non appena mi scappò una borsa di mano, i libri che si trovavano all'interno erano sparsi sul pavimento, no, ma è tipico che vedendo un ragazzo carinomi capita sempre qualcosa di imbarazzante davanti ai suoi occhi. Il biondino si avvicina per chinarsi a raccoglierli e me li porge gentilmente. Mentre ci alziamo le nostre teste si scontrano leggermente, picchio la testa contro la sua, il suo cappello cade per terra e i suoi occhiali scivolano sul naso.
"Oh, grazie.." dico distratta recuperando l'ultimo libro da terra.

Rimango meravigliata nel vedere un paio di occhi luminosi azzurri davanti a me, non è possibile, questo ragazzo è..è Niall Horan!

I lineamenti del suo viso incurvano le sue labbra sottili da un lato, i suoi occhi mi trascinano a lui: "Prego dolcezza" arrossisco lievemente imbarazzatissima.

Sono ancora scioccata, cioè Niall è proprio davanti a mee sto avendo una conversazione con lui!

Ok Isabella calmati, infondo hai soltanto il sogno di migliaia di fan davanti ai tuoi occhi, quindi cerca di mantere la calma e non renderti ridicola davanti a lui. La persona che mi ha cambiato la vita, colui per cui ho perso la testa sin dal primo momento che ho saputo della sua esistenza, quel ragazzo dal look ribelle e dal suo stile unico, adesso è apparso alla mia soglia. Non ho ancora spiccicato parola, se starò zitta ancora per un pò penserà che sono sorda, provo a fare uscire qualche sillaba dalla mia bocca: "T-tu sei..". Alzo un pò il tono della mia voce senza rendermene conto balbettando, perfetto non manca niente.

Niall mi mette un dito sulla bocca per zittirmi: "Sssh, non urlarlo ti prego" implora.

Faccio subito un 'sì' con la testa e lui toglie la mano dalla mia bocca: "Tu sei Niall Horan" parlo sottovoce quasi tremando.

"Hahaha già, faccio questo effetto alle ragazze" inizia a ridere. Niall, sempre il solito.

Sento il calore che mi sale sulla faccia: "Tu invece come ti chiami bella?" si avvicinando di più a me. Hey hey, già mi manca l'aria poi se ti avvicini mi fai morire!

Rispondo imbarazzata: "Is-Isabella..ma gli amici mi chiamano Bella" balbetto, cercando di ricompormi. Lui mi sorride vedendo che continuo ad emettere suoni incomprensibili per la sua presenza: "E' davvero un piacere conoscerti" quasi sussurra mostrando un sorriso a 32 denti.

Le sue parole mi rimbalzano su tutto il corpo e nel vedere la mia reazione Niall si diverte facendo uscire una risatina dal suo petto. Questo ragazzo mi sta mettendo in difficoltà.



 



 

  
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