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Autore: angelstodie    01/04/2013    3 recensioni
"Scusa se non sono riuscita a portarti via da quel maniaco." Disse Sel, triste.
"..N.non puoi scusarti per sempre, Sel." Dissi.
Lei intuì a cosa mi stavo riferendo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal punto di vista di Niall

 

-E adesso dove la porto? Alla festa non se ne parla neanche, a casa sua non vuole tornare..-

 

"Ehi, Mel, vuoi che ti porto a casa di.." Distolsi un secondo lo sguardo dalla strada per guardarla. Stava dormendo. Gli occhi chiusi, le labbra rosee socchiuse, la testa appoggiata al finestrino. Aveva una ciocca di capelli dietro l'orecchio, infatti potevo vedere i suoi lineamenti dolci mentre riposava. La mia guida era assolutamente tranquilla e la mia voce non l'aveva svegliata.

-Perfetto! La porto a casa mia, chiuso.-

Non avevo scelta. Mio padre era in casa ma probabilmente era già a dormire. Mia sorella pure, quindi non c'erano problemi. Non passò molto tempo che parcheggiai la macchina nel piccolo cortile di casa mia. Spensi la macchina. Sospirai.

-Che serata strana, cazzo..-

Mi girai verso Melanie. Era così bella, e mentre dormiva sembrava così tranquilla, rilassata. Mi ritornò in mente la scena di prima, quando cercai di accarezzarla e lei si scansò subito per evitare il mio tocco.

 

"Mel.. Mel, svegliati" Sussurrai avvicinandomi.

"Meeeeel, su, svegliati" Alzai un po' la voce e non appena le sfiorai il braccio con la mano lei sussultò.

"Eh?!? Smettila di toccarmi?!? Basta, toglimi le mani di dosso!!"

 

Si agitò subito e mi aggredì in maniera strana. Si mosse sul sedile e spinse via la mia mano, che avevo prontamente allontanato dalle sue grinfie. Non era più così tranquilla come prima. Sembrava che fossi uno sconosciuto qualsiasi che l'aveva rapita invece IO ero quello che l'aveva salvata dal pervertito alla festa! Bel modo di ringraziarmi!

 

"Ma che problemi hai?!?" Quasi urlai.

Quella ragazza era strana. Di solito le ragazze non si comportano così no? Almeno Jess non si comportava così. Ma lei era un caso a parte.

"I..io.. scusami, scusami davvero, non..non volevo aggredirti.."

 

Era così impacciata. Si era finalmente calmata. La guardavo mentre si mordeva il labbro inferiore e cercava di evitare il mio sguardo. Volevo rassicurarla, abbracciarla, dirle che tutto sarebbe andato per il verso giusto.. ma mi trattenni. Non volevo essere preso a sberle o passare per il ragazzo appiccicoso.

 

Dopo un momento di silenzio imbarazzante lei parlò.

 

"Dove siamo?"

"Siamo a casa mia, non sapevo dove portarti... ho cercato di chiedertelo durante il viaggio ma ti sei addormentata."

"Ok.."

 

Era ancora imbarazzata per la scenata che aveva fatto prima, glielo leggevo negli occhi. E poi le sue guance erano rossissime. Si vedeva che era agitata. Scesi dalla macchina per andare ad aprirle la portiera.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Prima che lui potesse afferrare la maniglia della portiera, io l'aprii direttamente.

"Ce la faccio da sola.." Dissi.

"Ok.."

 

Adesso Niall era veramente scocciato. A volte sapevo essere davvero antipatica, anche con chi era gentile con me. Ma quella sera non capivo più niente. Erano successe troppe cose, erano venuti a galla troppi ricordi. Niall era solo il ragazzo giusto, nel momento sbagliato, nel luogo sbagliato, con la ragazza più sbagliata e idiota del mondo. Lui mi aveva salvata da quel pazzo idiota e tutto quello che sapevo fare era aggredirlo. Bene, Mel, bene.

 

Seguii Niall fino alla porta dove lui si fermò di scatto. Quasi gli sbattei contro. Si girò verso di me. Eravamo vicinissimi, lui, più alto di me, mi guardava dall'alto. Non doveva aver notato la nostra incredibile vicinanza, perchè era inespressivo.

 

"Adesso devi fare silenzio, mio padre e mia sorella stanno dormendo, cerca di stare zitta."

"Certo, lo farò"

 

Aprì la porta d'entrata e, una volta dentro, accese la lampada sul tavolo del salotto. La luce era molto debole, in modo da non disturbare il padre e la sorellina addormentati al piano di sopra. Appoggiò le chiavi della macchina di Conor sul tavolo in cucina. Avevo molte domande da porgli, tipo come faceva ad avere le chiavi di Conor e dove era lui in quel momento, ma lasciai perdere. Appoggiò la sua giacca sull'appendiabiti e mi fece poi segno di seguirlo. In fondo al salotto c'erano delle scale. Lui agilissimo salì velocemente mentre io, dopo il secondo gradino, caddi.

 

"Cazzo!!!" Quasi urlai.

"Mel chiudi quella cazzo di bocca!!!" Lui sussurrò.

"Scusami..." Mi rialzai subito. Avevo picchiato il ginocchio, ma niente di grave.

 

Alla fine della scala, sulla sinistra c'era la camera di Niall. Sulla destra la camera di suo padre, che dormiva con sua sorella, mentre di fronte c'era il bagno.

 

"Di qua..."

 

Seguii le istruzioni di Niall e, una volta nella sua camera, entrò anche lui per poi chiudere la porta.

 

"Ti avevo detto di fare silenzio, cazzo!"

"Lo so, scusami, Niall..."

 

Abbassai lo sguardo. Era così imbarazzante. Come avevo fatto a non dirgli che volevo andare a casa? Adesso, per colpa mia, doveva ospitare una sconosciuta per la notte. Ero veramente un disastro, un impiccio e una ficcanaso. Lui probabilmente notò che ero veramente mortificata, e si ingentilì.

 

"N..no, fa niente, tranquilla." Mi sorrise.

 

In quel momento notai che portava l'apparecchio. Evidentemente lo stavo fissando in maniera strana perchè si innervosì, chiuse la bocca e uscì dalla stanza. Io avevo con me solo la borsa con poca roba. Lo stretto necessario: cellulare e fazzoletti. Presi il telefono per vedere se c'erano dei messaggi.

 

"9 chiamate perse: Mamma.." Guardai l'orologio. 2:30

"Oh cazzo!!" Era tardissimo. Non potevo chiamarla perchè avrei fatto troppo rumore, quindi le mandai un messaggio.

 

Mamma sto bene, ma Sel si è lasciata con il suo ragazzo e mi ha pregato di restare a casa sua a dormire. Scusa se non ti ho avvisato. A domani, baci.

 

Non che questo avrebbe anche lontanamente potuto alleviare la punizione che mi avrebbe aspettato per tutto il casino che avevo combinato. Per non parlare della possibilità che possa scoprire che era una balla bella e buona. Decisi che era meglio non pensarci. Niall rientrò nella stanza. Mi lanciò dei panni.

 

"Puoi metterti questi, sono miei, saranno un po' grandi per te ma non ho nient'altro." Fece una pausa.

 

"Puoi dormire nel letto, io starò giù sul divano." Era visibilmente stanco.

"Grazie mille.. di tutto." Sussurrai.

"Figurati"

 

Lo guardai uscire dalla stanza. Velocemente mi spogliai e mi misi il pigiama che mi aveva dato Niall. Una maglietta bianca larga e lunga e un paio di pantaloni blu lunghissimi per le mie gambe. Optai per tenere solo la maglia. Ero stanca anche io, così mi sdraiai sul letto e, ripensando alla serata, fui felice che Niall fosse intervenuto per salvarmi.

Se non ci fosse stato lui.. cosa sarebbe successo? Forse era meglio non pensare nemmeno a quello. Il cellulare vibrò.

 

Va bene, quando torni a casa domani dopo scuola non sarò a casa. Mi hanno chiesto di fare una sostituzione all'ospedale. Ma sappi che questa storia non finisce qui. Buonanotte.

 

Dal telefono mia mamma non sembrava così furiosa, ma magari era solo un'impressione. Per un tempo indeterminato fissai il soffitto, poi mi girai su un fianco.

 

"Ahi!" Mi faceva male la spalla. Mi alzai dal letto e mi guardai allo specchio che c'era nella stanza. Alzando la manica del pigiama potei vedere una macchia verdastra sulla spalla e sul braccio. Non era molto intenso, ma faceva molto male. Era stato il maniaco alla festa, quando mi aveva spintonato e mi aveva tenuta ferma immobile contro il muro mentre mi baciava... A quel pensiero tirai la manica giù di nuovo. Non riuscivo a dormire in ogni caso, quindi decisi di scendere per vedere un po' in giro, magari prendere un bicchiere d'acqua. Uscendo dalla stanza spensi la luce e scesi le scale.

 

Dal punto di vista di Niall

 

Non riuscivo a dormire. Stavo guardando un po' di tv sdraiato sul divano, ma non c'era niente di interessante. Appoggiai il telecomando sul tavolino e mi alzai per andare in cucina a bere qualcosa. Accesi la luce e poi aprii il frigo. Sorseggiai l'acqua mentre ero appoggiato al bancone, mentre guardavo le foto della mia famiglia appese al muro della cucina. Poi sentii dei passi avvicinarsi alla cucina e per un momento pensai che fosse mio padre. Non ero mai stato un bugiardo credibile, avrebbe capito subito che qualcosa non andava solo guardandomi in faccia. Fortunatamente era Mel.

 

"Ehi.."

 

Era sorpresa di vedermi. Con le mani cercò di tirarsi giù di più la maglia in modo che le potesse coprire le gambe, ma la maglia arrivava solamente a metà coscia. Era una visione spettacolare e bellissima. Rimasi a bocca aperta con il bicchiere a pochi centimetri dalla bocca. Sembrava così indifesa e tenera. Una persona diversa da quella che avevo visto in macchina, ma invece era sempre lei.

 

"Anche tu non riesci a dormire?" Disse con tono basso.

"N..no, non riesco a dormire per niente, il divano è scomodo" Mentii.

 

Quella volta avevo mentito veramente bene. Lei si sentì in colpa.

 

"Non voglio che tu non dorma per colpa mia, posso stare io sul divano, veramente, non c'è problema, non voglio infastid..."

"Tranquilla, Mel" Volevo farla sentire un po' in colpa per come mi aveva trattato.

 

Ma poi mi pentii subito. Come potevo anche solo pensare di essere così contorto con lei? Anche se mi aveva trattato male sapevo che non l'aveva fatto apposta. Era appena stata aggredita da un pazzo, era ovvio che avrebbe reagito così. Quanto ero stato stupido.

 

"Davvero non c'è problema, ti prego, vai a dormire nel tuo letto, per favore.." Disse ancora.

"No, non lascio dormire gli ospiti sul divano, tanto meno una ragazza che è stata aggredita ad una festa." Dissi schiettamente. Lei non disse più nulla a riguardo, ma cambiò discorso. Si avvicinò al bancone di fianco a me.

 

"Ti devo una spiegazione..." Iniziò.

 

"No, non devi invece" La guardai negli occhi. Aveva dei bellissimi occhi nocciola. Eravamo ancora vicinissimi, come lo eravamo stati all'entrata.

"Invece sì.."

"No, e comunque non adesso, è tardi, cerca di dormire, ok?"

 

Avevo una voglia matta di accarezzarle la guancia rossa e di baciare le sue labbra rosee. Ma, ancora una volta, mi trattenni dal fare entrambe le cose. Poi lei, inaspettatamente, mi abbracciò. Si alzò in punta di piedi per mettere le braccia attorno al mio collo, la sua testa sulla mia spalla sinistra. Sentivo il suo petto appoggiato al mio. Un po' imbarazzato la abbracciai a mia volta dopo aver appoggiato il bicchiere sul bancone. Le mie braccia erano attorno ai suoi fianchi. Poi cominciò a parlare.

 

"Grazie di tutto, davvero, non so cosa sarebbe successo se non fossi arrivato.. e non c'era nessuno, ero sola, avevo paura. Mi dispiace per come ti ho trattato, non volevo, seriamente, sei stato gentilissimo a salvarmi da quel maniaco.. io ho avuto paura ma poi sei arrivato tu.. e mi dispiace di averti aggredito in macchina, non l'ho fatto di proposito, giuro, è solo che..."

 

Le si ruppe la voce. Si sentiva che aveva il nodo in gola e che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all'altro. La allontanai un attimo e la zittii appoggiandole una mano sulla bocca piccola prima che potesse proseguire.

 

"Sshh.. tranquilla, non ti preoccupare. Ho capito, stai tranquilla, andrà tutto bene.."

 

Si tranquillizzò visibilmente, perchè le lacrime che stavano per scendere scomparirono e mi fece un debole sorriso.

 

"Grazie."

"Basta ringraziarmi adesso"

 

Le sorrisi a mia volta. Forse mi stavo prendere un cotta per questa ragazza. Una cotta bella secca. Le spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Entrambi ci accorgemmo che la cosa stava diventando imbarazzante e ci staccammo l'uno dall'altra.

 

"Forse è meglio che adesso io vada a riposare un po'..."

"Si certo, a domani.. Mel"

 

Mi salutò con la mano e poi sparì dietro alla porta della cucina. Ma cosa era venuta a fare in cucina? Misi il bicchiere nel lavandino e tornai sul divano, questa volta per dormire veramente.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Ero andata in cucina per bere dell'acqua e invece.. me ne sono dimenticata. Mi ero completamente persa negli occhi di Niall che mi ero dimenticata quello per cui ero scesa in cucina. Ormai pazienza. Salii le scale per tornare nella camera di Niall quando mi trovai davanti una figura scura enorme esattamente alla fine delle scale. Quasi mi venne un infarto. Lanciai un urlo.

 

"AAAAAH O mio Dio, ma chi è?!?"

"Chi diavolo sei tu? Questa è casa mia!"

 

Niall aveva sentito il mio urlo ed era corso a vedere cosa era successo. Lui accese le luci delle scale.

 

"Ma che diav...." Niall guardò in alto, oltre alla mia figura per incontrare lo sguardo dell'uomo.

"Ciao papà.."






   
 
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