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Autore: H o p i e    02/04/2013    3 recensioni
Hyuri, una ragazza italo-coreana, perde i genitori all'età di tre anni e viene subito dopo portata in un orfanotrofio. Da qui nessuno l'adotta, a causa del suo carattere vivace o almeno finché, all'età di 10 anni, non si presenta una famiglia che subito di innamora dei suoi tratti coreani, uniti ai suoi capelli rossi e ai suoi occhi verdi.
Fin da piccola ha avuto l'abitudine di scrivere tutti i suoi pensieri su un diario, il suo unico amico.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Poco dopo mi addormento nuovamente, mi risveglio solo una volta tornati davanti alle porte delle stanze.
«Oppa! Che è successo?»
L'oca si avvicina pian piano con finta aria preoccupata. C'è forse bisogno di dire che Ji Yong ci è cascato come un pesce lesso?
Vedo man mano arrivare anche Seung Hyun, Ri, D-Lite, Sol e Sarah che anche loro chiedono preoccupati cosa sia successo.
«Dicono che era in un lago. Credo stesse annegando, non sa nuotare.»
«Co... Come non sa nuotare?» chiede incredula Yuki.
"Oh, cara oca. Se ti stai sentendo in colpa per avermi buttata in un lago ghiacciato senza che io sappia nuotare,beh... credo sia un po' troppo tardi."
«In un lago? Con questo freddo?» chiedono in unisono gli altri.
«Certo che è proprio impazzita a tuffarsi in un lago con questo freddo e soprattutto senza saper nuotare!»
"Forse tu non sai che sei una ragazza fottutamente fortunata perché, se avessi le forze, adesso saresti solo un cumulo di cenere, mia cara."
«Di certo non ci è entrata di sua spontanea volontà, Yuki.» continua Sarah.
«Cosa intendi dire?» risponde furiosa lei.
Sento pian piano la testa che inizia a scoppiarmi e sento improvvisamente ancora più freddo, iniziando così a tremare.
«Emh, sentite... ho bisogno di una stanza.» si intromette Ji Yong notando le mie condizioni.
«Mettila in quella no?» risponde Yuki indicando la nostra camera.
«Sì, avevo intenzione di andare lì, però tu devi andare nella stanza dove ci sono io adesso.»
«Per dormire insieme?» chiede speranzosa.
C'è una pausa di imbarazzo da parte di Ji Yong causata dalla domanda fatta da Yuki
«Veramente no, io dormirò insieme a Hyuri.»
«E io?»
«Tu nella mia...»
«Da sola?»
«Beh, sì.»
Ho gli occhi chiusi eppure posso ben percepire l'espressione accigliata di Yuki e quella perplessa di Ji Yong e degli altri.
Vai così Yuki, continua così. Pian piano stai iniziando a mostrare il tuo vero io.
Io per ora non dirò niente a Ji Yong, non dirò che sei stata tu  a spingermi nel lago. Non dirò del tuo vero carattere egoista.
Voglio avere la soddisfazione di veder pian piano la maschera da angelo innocente che porti sul viso che si sgretola.
Voglio che ti mostri per quello che sei senza il mio intervento.
La tua recita non può durare per sempre.
Apro piano gli occhi sebbene mi giri tremendamente la testa a preferisca tenerli chiusi e dormire.
Ji Yong si sta dirigendo verso quella che era la stanza mia e di Yuki. Una volta entrato cerca la stanza da letto e successivamente mi posa delicatamente sul letto. Dopo avermi rivolto un "torno subito", afferra la valigia di Yuki ed esce dalla camera. Quando torna ha il mano la sua valigia, che poco dopo posa a terra, ed è seguito dall'oca.
«Oppa! Ma perché con lei sì e con me no?»
«Cosa intendi?» chiede mentre nel frattempo mi passa il termometro e posa le labbra sulla mia fronte per constatare se brucio troppo.
«Hai detto di non voler dormire con me, ma allora perché dormi con lei?»
«È malata e poi è mia sorella.» nel mentre poggia un pacco di tachipirina sul comodino.
Dopo aver messo il termometro chiudo gli occhi facendo finta di dormire mentre origlio la conversazione.
«E io conto così poco?»
«Tu sei mia amica, ma per quanto possa esserti amico non posso dormire insieme a te.»
Nei secondi seguenti nessuno dei due aggiunge qualcosa.
Alla fine tutti i tentativi dell'oca di far allontanare me e Ji Yong le si stanno rivoltando contro facendoci avvicinare di più.
«Comunque...» conclude infine Ji Yong rompendo il silenzio  «È meglio che esci dalla stanza o finirà che anche tu ti prenderai la febbre.»
Subito dopo sento la porta della stanza chiudersi e dei passi che si avvicinando al letto. Apro gli occhi e mi ritrovo davanti alla figura di Ji Yong intento a togliermi il termometro da sotto l'ascella.
«Accidenti, hai ancora 40.»
Si avvicina al comodino e - aprendo la scatola della tachipirina - ne tira fuori una. Successivamente esce dalla stanza e torna poco dopo con un bicchiere d'acqua.
«Su, prendi questa.» dice infine porgendomi il tutto mentre si siede sul letto.
Guardo sprezzante quel bicchiere d'acqua. Ho un mal di gola lancinante, è già molto se ingoio la saliva e non ho intenzione di bere anche se ne ho una voglia pazzesca.
«Non voglio bere.»
«Devi bere.» dice nuovamente avvicinando sempre di più il bicchiere e la pastigia davanti alla mia bocca.
«Ho detto di no!»
Sospira poggiando il tutto sul comodino a fianco al letto e voltandosi a guardarmi.
«Come ci sei finita nel lago?»
«Caduta.»
«Come caduta?» chiede incredulo.
«Va bene, va bene. Scivolata, ok?»
«Su cosa?»
«Sulla neve, no? Stavo provando a sciare.»
«Bugiarda. I tuoi sci erano venti metri più avanti.»
"Lo sapevo, non so mentire..."
«Non mi va di parlare. Ho il mal di gola e voglio dormire.» rispondo cambiando discorso e infinando la testa sotto le coperte.
«Come vuoi... prima però dovresti metterti il pigiama.»
«Ma se non mi reggo nemmeno in piedi!»
«Te lo metto io?»
Seguono attimi di silenzio totale nei quali assumo un'espressione sempre più imbarazzata, fortunatamente nascosta sotto le coperte.
«Esci dalla stanza, me lo metto da sola.»
Dopo averlo fatto uscire, con malavoglia mi alzo dal letto e, sbandando, mi avvio a stento verso la mia valigia. Tiro fuori il mio infantile pigiama rosa a coniglietti e piano piano inizio a metterlo. La parte più difficile è quella di indossare i pantaloni dato che devo stare in piedi per farlo. Cado più volte, fortunatamente atterrando sul morbido, ovvero il letto.
Poco dopo aver finito di mettermi il pigiama si spegne la luce.
"Che... succede?"
«Hyuri, posso entrare?»
Oh, certo... Quasi mi dimenticavo di Ji Yong che aspetta lì fuori. Impiego alcuni secondi per far uscire dalla mia bocca un "sì" abbastanza forte da farglielo sentire.
Non appena sento la porta della stanza aprirsi dico a Ji Yong di accendere la luce.
«Credo sia un blackout. Anche fuori la luce non c'è, ho visto dal balcone.»
Vedo una piccola lucina nell'oscurità che si avvicina pian piano. Poco dopo realizzo che è la luce emessa dal cellulare di Ji Yong.
Si avvicina pian piano a me, mentre mi porge nuovamente il bicchiere di acqua con la tachipirina.
«Non lo voglio, capito? Non. Lo. Voglio.»
«Devi prenderla invece, vuoi o non vuoi. »
«Ma non ho voglia di ingoiare, ho un mal di gola lancinante, quindi NO.»
«Ti passerà anche il mal di gola con questa. Su, prendi.»
Dopo avermi praticamente costretta, finalmente e sfortunatamente ingerisco la pastiglia mantandola giù con un bicchiere d'acqua tiepida.
Contraggo l'espressione del viso. Persino il sapore dell'acqua mi fa schifo quando ho la febbre. Questa è la prima volta che mi viene la febbre dopo quattro anni e mi ero quasi dimenticata come fosse averla.
«Brava, finalmente ti ho convinta.»
Mi aiuta infine a infilarmi sotto le coperte.
Successivamente sento il rumore della sua valigia che si apre, sento lui che si toglie i vestiti e che si infila il pigiama, sento il mio viso che avvampa terribilmente per l'imbarazzo, sento anche la mia tremenda paura del buio farsi pian piano più forte.
Non so bene perché ho paura di una cosa così banale, forse è perché quando è tutto buio - tipo adesso - o quasi tutto buio non vedo niente e mi sento opprimere. Sento come se venissi schiacciata da qualcosa di invisibile e mi viene un improvviso groppo in gola.
«Ti dispiace se dormo sul letto?» mi chiede Ji Yong prima di stendersi.
«No, ma non avvicinarti a me.»
«Come vuoi.»
Il letto si muove e le coperte vengono tirate leggermente. Ji Yong si tiene veramente a debita distanza così come gli ho detto di fare, anche se non volevo proprio dargli quella risposta. Il fatto è che ogni volta che c'è un blackout sto sempre abbracciata a qualcuno e qui c'è solo un qualcuno.
«Ji Yong...»
Muovo la mia mano in cerca della sua, senza risultato.
«Ji Yong...» lo chiamo nuovamente un po' più forte.
«Umh?»
Finalmente trovo la sua mano e mi avvicino pian piano stringendo leggermente il braccio. Poi arrivo al petto e glielo cingo con entrambe le braccia, poggiando infine la testa sulla sua spalla.
«Ho paura.»
«Del buio?»
Annuisco e poi, stringendomi ulteriolmente a lui, aggiungo: «Non posso vedere nulla. È tutto troppo pauroso.»
Sento i miei capelli essere accarezzati dolcemente dalle sue mani e avvampo sempre di più.
«Sta' tranquilla. Tra poco tornerà la luce e quando accadrà, la luce nella stanza si accenderà da sola.»
Avevo e ho intenzione di togliermi dalla testa l'amore che provo per Ji Yong, ma se gli sto così vicina finisce che accadrà ancora. Se ci baciamo di nuovo mi risulterebbe più difficile considerarlo di nuovo come un fratello insopportabile.
«Meglio che mi allontani o verrà anche a te la febbre...»
Lentamente smetto di stringelo, sollevo la testa dalla sua spalla e cautamente mi allontano.
Sento il mio braccio essere afferrato costringendomi così a fermarmi.
«Hyuri...»
«Umh?»
Mi volto verso di lui pronta a sentire cosa voglia dirmi, curiosa quanto perplessa. Cerco di ridurre un po' la paura che provo e in effetti, sapendo che Ji Yong è al mio fianco, mi sento più sicura.
Rimane un po' in silenzio e poi riprende a parlare.
«Posso baciarti?»
«Cosa?» chiedo incredula più che sicura di aver capito male.
«Vorrei davvero baciarti, ma non voglio infastidirti.»
Rimane un altro po' in silezio poi - notando che non riceve risposta da parte mia - riprende a parlare dopo pochi secondi.
«Se lo facessi ti darebbe fastidio?»
"No, affatto."
«Sì, quindi non osare farlo.» rispondo schietta mentre sento i miei occhi riempirsi di lacrime.
Seguono attimi di silenzio, nei quali le lacrime iniziano silenziose a graffiarmi il viso.
«Mh...»
Cerco di far scendere le lacrime il più silenziosamente possibile, evitando di singhiozzare e tirare su col naso.
Il tutto mi riesce anche piuttosto bene, devo ammetterlo.
Ad un tratto torna la luce e - dopo aver aperto e chiuso più volte gli occhi a causa del fastidio provocato dall'improvvisa ricomparsa della luce - noto l'espressione angosciata sul volto di Ji Yong che - proprio come me - è disteso su di un lato proprio di fronte a me.
Alza gli occhi e - notando le mie lacrime - li spalanca improvvisamente avvicinandosi leggermente.
«Perché piangi?»
«È... È... È la luce. È comparsa troppo improvvisamente e mi ha quasi accecata.»
Che scusa stupida e veramente non credibile che ho tirato fuori.
Strofino le mani sugli occhi cercando di fermare il continuo fuoriuscire delle lacrime. Poco dopo inizio a singhiozzare provocando la fuoriscita di lacrime che pian piano si fa sempre più numerosa.
«Mi dici perché piangi?»
«Ti ho detto che non sto piangendo!» concludo infilando la testa sotto le coperte.
«Solo uno stupido ci crederebbe.»
«Tu sei stupido, quindi credici e basta!»
Tira giù il piumone che mi copre dalla testa ai piedi, invano trattenuto da me che, con la poca forza che mi ritrovo a causa della febbre, vengo subito sconfitta, e mi fissa negli occhi mentre mi chiede nuovamente perché sto piangendo.
«Perché sei un idiota!» rispondo comprendomi il viso con il cuscino.
«Cosa? Che razza di motivo sarebbe?»
«Voglio far tornare di nuovo quell'odioso fratello antipatico che non sopportavo per niente. Voglio toglierti dalla testa Ji Yong, ma ogni volta che sto per riuscirci spunti tu e accade qualcosa che me lo fa impedire.»
«Perché dovresti dimenticarmi?»
I motivi sono molteplici. Io so benissimo che la storia mia e di Ji Yong non potrebbe mai andare avanti. Ormai siamo come fratelli al cento per cento, nessuno accetterebbe mai noi come coppia, i nostri genitori in primis. Sono proprio loro a preoccuparmi maggiormente, come dovremmo dirgli tutto? "Mamma, papà! Io e Ji Yong ci siamo innamorati e siamo una coppia!"? Come minimo se diciamo così ci sparano tutto un caricatore di mitra in pieno viso. E allora? Io non vedo altra via d'uscita se non rinunciare.
«Perché è l'unica soluzione.» rispondo togliendo il cuscino dal viso e guardandolo negli occhi «Pensaci bene. Come faremo dopo? Come faremo a dirlo ai nostri genitori? Ai nostri parenti?»
«Troveremo un modo.»
«No ne troverem---»
Le mie parole vengono bloccate dal posarsi delle labbra di Ji Yong sulle mie.
«Stupido, smettila di baciarmi quando ti pare e piace!» dico allontanandolo con le mani.
«Non voglio che mi dimentichi.»
«Devo.»
«Spunterò ogni volta che stai per riuscirci.»
Il suo viso si avvicina piano al mio mentre io sono indecisa tra il tirargli un cuscino in faccia oppure tirargli un pugno in faccia.
Rimango immobile fissandolo e diventando pian piano più rossa.
Ad un tratto poi poggia le labbra sulla mia fronte, un gesto che interpreto come un bacio sulla fronte, almeno fino a quando non apre bocca.
«Bruci di meno, credo si stia abbassando la temperatura.»
"Eh?"
Notando la mia espressione mista tra sorpresa, imbarazzo e perplessità, lui sorride, sorride ingenuamente e mette un braccio dietro la testa osservando il soffito mentre è steso sul letto.
«Senti, ma... perché non ci proviamo?»
«A fare cosa?» chiedo mentre sono distesa di lato e lo guardo.
Volta il capo incrociando i miei occhi e, sorridendo, risponde.
«Io ti voglio.»
«Cosa?» chiedo spalancando gli occhi e arrossendo leggermente, cosa che si nota poco dato il rossore provocato dalla febbre.
«Tu mi vuoi?»
Rimango qualche secondo a fissarlo con gli occhi spalancati, poi finalmente mi riprendo guardando verso il basso imbarazzata e un po' triste.
A me Ji Yong piace sul serio, ma ho paura di stare con lui. Ci sono così tanti motivi che mi impediscono di dirgli chiaramente che a me piace molto e che la cosa che desidero di più è stare con lui.
Probabilmente a me lui piace già da molto tempo, probabilmente mi piace da quando credevo di odiarlo. Dopotutto credo che quella sensazione che provavo non era odio, ma qualcos'altro di più bello. Per quanto ci provi, io non riesco a stare lontana da Ji Yong.
«Sì.» rispondo mentre continuo a tenere lo sguardo basso per via dell'imbarazzo.
Dopo quella risposta vedo con la coda dell'occhio il viso di Ji Yong illuminarsi e sfoggia uno dei suoi soliti ingenui sorrisi.
«Allora proviamoci.»
«Ma a fare cosa?» chiedo nuovamente sempre tenendo lo sguardo basso.
«A stare insieme.» risponde continuando a sorridere, poi riprende a guardare il soffitto «Se entrambi vogliamo stare insieme allora perché non farlo? Capisco cosa ti preoccupa, dopotutto sono cose che preoccupano anche me, però insieme possiamo superare quegli ostacoli.»
Non posso negare che dopo queste parole mi senta terribilmente felice, però sono anche angosciata. Sono sicura che se anche volessi dare inizio a questa storia sarei comunque triste perché sarebbe comunque una relazione in segreto. Non potrei avere la soddisfazione di girare mano nella mano con lui per le strade di Seoul, dovremmo comportarci come fratello e sorella davanti ai nostri genitori e parenti e dovremmo fingere dappertutto di non amarci. Sarebbe una storia d'amore davvero triste.
«Forse sarebbe meglio di no, Yi Jong.»
Tutto d'un colpo quello stupendo sorriso scompare dal suo viso, lasciando spazio ad un mezzo sorriso rassegnato.
«Sì, va bene.» conclude annuendo leggermente sempre con quel sorriso rasegnato stampato in volto «Buonanotte allora.»
Tra ogni frase pronunciata lascia una pausa di qualche secondo, riprendendo poi a parlare dopo aver preso un lungo respiro.
«Se stanotte non ti senti bene chiamami, va bene?»
Deglutisco con aria tesa e dispiaciuta sia per me sia per lui e poi annuisco.
Subito dopo fa un sorriso riuscito male e dopo avermi posato un bacio in fronte si mette sotto le coperte con la testa voltata dalla parte opposta alla mia.
"Ji Yong, a quella proposta avrei voluto davvero risponderti di sì., ma ho così tanta paura..."
Mi raggomitolo su me stessa voltandogli le spalle e comprendomi dalla testa ai piedi a causa del freddo provocato dalla febbre.
Passano le ore e - sebbene abbia davvero sonno - non riesco ad addormentarmi. L'unico pensiero che mi frulla per la testa è Ji Yong, il suo sorriso, le sue parole, i suoi baci, i suoi abbracci, le sue parole... Perché mi fa questo effetto? Perché sento contorcersi lo stomaco?
Se non sto con lui sono triste, se sto con lui come sono? Probabilmente felice e preoccupata allo stesso momento, ma forse ha ragione lui. Forse vale davvero la pena provarci. Piuttosto che rimanere col dubbio e chiedermi come sarebbe stato se avessi accettato la sua risposta preferisco rischiare, rischiare insieme a lui. Voglio stare con Ji Yong e lui vuole stare con me, mi basta sapere questo per avere più coraggio.
Mi volto verso di lui, notando che a differenza di prima adesso è voltato verso di me con la mano stesa, quasi vicino alla mia spalla.
Mi avvicino  poggiandomi sul suo braccio e una volta che sono ad un palmo dal suo viso lo osservo dormire mentre sorrido di cuore.
Con le dita gli sfioro le labbra e poi prendo la sua mano e la intreccio nella mia.
«Certo che hai il sonno proprio pesante, eh?»
Gli poso delicatamente un bacio sulle labbra mente mi avvicino ulteriolmente.
«Non voglio proprio svegliarti. Ti parlerò domani mattina.»
Ed è avvolta dal calore emanato da quel corpo che finalmente riesco ad addormentarmi.
Quando l'indomani apro gli occhi ho il viso di Ji Yong di fronte al mio e sono strinta dalle sue braccia così forte che a malapena riesco a muovermi. Mentre mi cimento nel liberarmi dalla presa di quelle braccia, lui si sveglia e - notando la mia difficoltà dovuta anche dalla poca forza avuta a causa dell'influenza  - mi libera dalla presa. Io - che poco prima ero convinta che stesse ancora dormendo - divento all'improvviso molto impacciata ricordandomi di ciò che dovevo dirgli e mi alzo dal letto, intenta ad andare in cucina per preparare la colazione e l'avrei fatto se Ji Yong non me l'avesse impedito dicendo che avrei dovuto solo riposare e si sarebbe alzato lui per cucinare.
Si alza dal letto e - dopo essersi stiracchiato per bene, avermi costretta a rimettermi a dormire dopo avermi dato il termometro per misurare la febbre - esce dalla stanza e  zampettando si dirige verso la cucina.
Infilo il termometro sotto l'ascella in attesa che passino cinque minuti e - nel mentre - fisso il soffitto.
"Ho passato una notte abbracciata a Ji Yong? Tra l'altro ho anche sudato tantissimo a causa della febbre! Non mi interessa, febbre alta o meno farò una bella doccia."
Passati i cinque minuti tolgo il termometro e noto annoiata che ho 39.
"Ucciderò Yuki per questo."
Mi alzo dal letto e mi dirigo lentamente in cucina dove Ji Yong è intento a cucinare del riso. Sentendo dei passi si volta e mi fissa.
«Cosa fai? Vai a letto.»
«Non ne ho voglia. E poi devo comunque alzarmi per fare colazione, quindi...»
«Avrei portato la colazione a letto. E comunque quanto hai di febbre?»
«Colazione a letto? Ma scherzi? Comunque ho 39.»
«Cosa? Vai subito a letto!»
"Perché mi tratti come una mamma tratta sua figlia di tre anni?"
«No.» rispondo mentre mi stendo sul morbido divano color panna che offre la stanza «E poi devo anche dirti una cosa.»
«Che cosa?» risponde dopo aver finito di cucinare il riso e dopo averlo messo sul tavolo.
«Volevo dirti che...»
Improvvisamente non ho più coraggio a parlargli e nella mia testa cerco di comporre una frase qualunque di senso compiuto.
«che... che... che sei uno stupido.»
«Eh?»
«Potevi benissimo ordinarla la colazione, invece ti sei messo a cucinare riso.»
"Ho tirato fuori una cavolata, ma almeno ho sviato dalla conversazione..."
«Ho preferito cucinare io. E poi con il riso ti riprenderai più in fretta.» risponde iniziando a mangiare sorridendo. «Credevi forse che ti avrei lasciata cucinare con 39 di febbre? Dai, vieni. Non cucino poi così male.»
Mi avvicino al tavolo e - dopo essermi messa di fronte a lui - inizio lentamente a mangiare.
Alzo lo sguardo osservandolo mentre mangia e si sporca peggio di un bambino.
Spesso mi chiedo come mai mi piace proprio Ji Yong, perché tra tanti proprio lui? Certo, è stato il ragazzo che mi è stato vicino più tempo, ma anche quello che non ho sopportato per più tempo. Credo però d'aver finalmente trovato una risposta.
Lui è gentile e sempre sorridente, è sempre disposto ad aiutarti e a proteggerti. Quando non stai bene ti rimane vicino e farebbe di tutto pur di farti riprendere. È bello e infantile allo stesso tempo, odia svegliarsi la mattina, ma se farlo è qualcosa che ti farà stare meglio allora lo fa senza esitare.
Se ora dicessi di no a questo amore, dove troverei un altro ragazzo così?
«Ji Yong...»
Ormai sono più che decisa di dirgli tutto quello che provo.
«Umh?»
Con la bocca piena di riso e con dei chicchi di riso sparsi sulle guance alza la testa incrociando il mio sguardo.
Voglio dirglielo. Devo dirglielo. Devi trovare il coraggio Hyuri, puoi farcela.
«Ecco io...»
 
*Toc toc*
 
«Aspetta, vado ad aprire.» dice dopo aver posato le bacchette e la ciotola di riso sul tavolo ed essersi diretto verso la porta.
"Per una volta che ero decisa a dirgli tutto... giuro che uccido chiunque sia dall'altra parte della porta."
«Oppa!»
"Ti pareva..."
«Oh, Yuki... hai bisogno di qualcosa?»
Non alzo lo sguardo dalla ciotola di riso e continuo imperterrita a mangiare senza degnarla di uno sguardo.
«Sono venuta a trovare Hyuri, posso entrare?
Tossisco e ancora tossisco. Oltre a voler quasi uccidermi vuole anche farmi soffocare facendomi andare il riso di traverso?
«È meglio di no.» risponde Ji Yong guardandomi di sfuggita.
«Perché?»
"Perché ti ammazzerei, semplice!"
«Ha ancora la febbre alta, ti ammaleresti anche tu. Magari quando le si abbassa un po' ti chiamo, ok?»
Sbuffando annuisce e dopo avermi lanciato un'occhiata omicida se ne va.
«Allora...» dopo aver chiuso la porta, prende una sedia e si siede accanto a me sorridendo «Cosa dovevi dirmi?»
Lo guardo scocciata, poi ricomincio a mangiare.
«Niente di importante. Ora che ci penso era veramente una sciocchezza.»
«Cosa? Dai!!!»
«No.»
«Almeno dammi un indizio.»
Ji Yong, ma quanto puoi essere stupido? Credo che tu sia il primo diciottenne così bambinone che conosco.
«Dimmi di che si tratta.»
«Di ieri.» rispondo continuando a mangiare quel poco di riso che è rimasto.
«Ieri?» alza gli occhi e inizia a pensare, poi ricomincia a guardarmi «Aspetta. Ieri pomeriggio o ieri sera?»
Chiudo gli occhi ed emetto un sospiro esasperato. 
«Lascia perdere» rispondo mentre lascio nervosamente ciotola e bacchette sul tavolo e mi alzo dirigendomi in camera.
«Dai dimmelo...» insiste alzandosi anche lui dalla sedia e seguendomi.
Mi fermo di scatto e, voltandomi, afferro il colletto della maglia del suo pigiama sotto il suo sguardo sorpreso.
Successivamente lo tiro verso di me facendo incontrare le nostre labbra mentre tengo gli occhi serrati.
 
 

"Caro diario, ho agito d'impulso e un po' bruscamente.
Avrò fatto bene? Mi sento così imbarazzata e ho paura di staccarmi da lui.
Ho paura di non riuscire a reggere il suo sguardo"
 

 
Il mio angolino:
 
Credetemi, non avevo intezione di finire così, anzi... ieri sera/notte avevo talmente tante cose in mente da scrivere! Doveva essere più romantica l'ultima parte, ma dato che son solita ad impersonarmi in Hyuri - che in fondo è basata interamente sulla mia personalità - non potevo farle dire una cosa romantica e mielosa U____U 
Però volevo assolutamente aggiornare entro oggi, ma questo pomeriggio, però per quattro giorni consecutivi sono praticamente sommersa di compiti e la connessione sta andando a farsi fottere, quindi...
Spero comunque che abbiate gradito!
Ci tengo a ringraziare chi mi segue e chi recensisce. Ringrazio anche chi legge in silenzio, vi voglio bene~♥
 
Ji Yong
 
   
 
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