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Autore: ChiaraTommo    02/04/2013    1 recensioni
" La consapevolezza di provare una fitta al cuore perchè non ho ancora cancellato il tuo ricordo. E' durata poco, neanche il tempo di poter contare i giorni, ma ero felice, leggera... Poco dopo c'è stata la delusione, una delusione causata dalla tua troppa sincerità e dalla mia troppa voglia di giudicare. Sei entrato nella mia vita velocemente e allo stesso ne sei uscito. Ora sono qua a cercare di trovare un modo per ritornare quelli di un tempo, ma non ci riesco. Forse non era destino o forse semplicemente non ci abbiamo provato abbastanza "
" La bocca dice una cosa, ma i tuoi occhi non sanno mentire"
" Forse hai ragione tu, forse tutto è stato uno sbaglio, forse noi siamo uno sbaglio, ma ti giuro se potessi tornare indietro li rifarei tutti perchè mi hanno condotto all'unica cosa sensata della mia vita : TE "
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Alcool. Fumo. Droga. Musica. Discoteche. Sesso. Sei parole. La mia nuova vita. Non ne vado per niente fiero, ma è lì che posso cancellare per un attimo tutto e divertirmi. Mi proietto in un mondo parallelo dove tutto gira vorticosamente. Le persone non si fermano per pensare. Le persone non ti giudicano per il tuo passato. Le persone non fanno domande. E' questo il bello della mia nuova vita. Nessuno che si interessi a me. Nessuno che mi chieda come sto. Sto bene? Sto male? A loro cosa interessa? L'importante è che quando le vedo io rida. L'importante è che quando sono con loro io prenda qualche sostanza che mi faccia uscire fuori di testa. L'importante è che quando sono con loro io non sia io.
E poi c'è lei. Sempre così solare. Così pronta ad aiutarmi. E io la tratto male. Se ne è andata. E' tornata in America. Credo. Mi ha lasciato qui. Solo. In fondo era questo che volevo no? Volevo lasciarmi andare. Volevo affogare il mio dolore dentro qualche superalcolico e qualche pasticca. E allora perché sento di aver sbagliato tutto? Perché vorrei che fosse qua con me? Perché i suoi sorrisi mi mancano così tanto? Perché sento di aver bisogno di lei come il mio cuore ha bisogno dei suoi battiti? Perché?
Stasera. Una serata come tante altre. Entro nel locale. Luci stroboscopiche. Musica a palla. Cameriere sexy. Intera squadra delle cheerleder. Cosa potrei chiedere di più? Lei. In questo momento voglio solo lei. In tutti i momenti voglio lei. Voglio lei e il suo sorriso. Voglio lei e il suo modo di parlare. Voglio lei e i suoi modi buffi di acconciarsi un taglio decisamente troppo corto. Voglio lei che sbuffa quando ha addosso un vestito. Voglio lei che mi lancia la palla nel cortile. Voglio lei che picchia tutti. Voglio lei che mi insulta. Voglio lei che mi bacia. Voglio lei, l'unica ragazza con cui ho fatto l'amore. Voglio lei. Voglio sentirla mia. Voglio provocarle dei brividi con il solo tocco delle mani. Voglio baciarla finché le nostre labbra non saranno fuse. La voglio. La desidero. Ma non posso più averla. Quando mi ha lasciato era distrutta. E' avvenuto circa due settimane fa. Fuori pioveva, come sempre. Mi ero appena svegliato e i postumi della sbornia si facevano sentire tutti. Vomito. Mal di testa. Vista sfocata. Tutto normale. Per me. Scendo le scale lentamente. Un profumo di pancake giunge al mio naso. La sento canticchiare serenamente una dolce sinfonia. Strano. La mattina di solito era di pessimo umore. Mi affaccio alla porta della cucina. Canta. Cucina. Sorride. Non l'ho mai vista così felice. E' un attimo. E capisco tutto. Eccolo. Appoggiato al bancone. Faceva qualche battuta. Lei rideva di gusto. Non si sono ancora accorti di me. Non importa. Lui non deve essere qui. Non dopo quello che c'è stato tra me e Hope. Ma di preciso cosa c'è tra me e lei? Un bacio rubato. Una corsa a perdi fiato. Un aiuto. Un litigio. Un'amicizia. Un amore. Tutte ipotesi. Quello che vorrei io non c'è però. Io vorrei vivere con lei. Vorrei che lei sapesse quanto la amo. Vorrei che lei mi amasse. Vorrei che lei si fidasse di me. Vorrei starle accanto. Vorrei che la sera ci mettessimo sul divano, con una coperta addosso a parlare riscaldati dal calore del fuoco. Vorrei farla sorridere come ci sta riuscendo lui ora. Vorrei cucinare con lei. Vorrei farla sentire speciale. Si girano. Mi vedono. Si zittiscono. Perché lo hanno fatto? Non sono mica un mostro no? O lo sono? Lui le si avvicina e con una carezza la tranquillizza. Quello non doveva farlo. Sono una furia. Non doveva toccarla. Non doveva sfiorarla. Non doveva nemmeno essere qui. Lei è mia. Solo mia. Mia per sempre. Di nessun altro. Lo stacco da lei. Mi guarda con occhi pieni di terrore. Incomincio a pestarlo. Lei prova a fermarmi, ma con tutta l'adrenalina che ho in corpo sono infermabile. La sento urlare disperata. Mi implora. E alla fine scoppia in un pianto. Sentendo quel pianto mi blocco. Ma cosa sto facendo? Guardo allibito il povero Louis che geme a terra dolorante. Sono un mostro. Sono diventato un mostro. Stavo picchiando il mio migliore amico. Gli offro una mano in segno d'aiuto. La rifiuta. Si fa aiutare da lei. Lo capisco. Lo avrei fatto anche io. Ho le lacrime che stanno per uscire. Sono già uscite. Mi vergogno di quello che ho fatto. Scappo di sopra. Mi rifugio nel mio mondo, mentre lei lo medica. La sento che lo rassicura. Gli dice che presto se ne andrà. Lui la incita. Le dice di andarsene con lui. Lei dice che non può. Che io ho bisogno di lei. Ma io non ho bisogno di nessuno. Lei deve capirlo. Ora con me ci sono i miei nuovi amici. L'alcool e le pasticche. Loro mi aiutano. Non lei. Loro mi mandano fuori di testa. Non lei. Loro mi fanno dimenticare tutto. Non lei. Entro nel mio rifugio che loro stanno ancora discutendo. Di fianco al letto c'è una bottiglia di vodka. Ne scolo una buona parte. Sento il calore dell'alcool pervadermi le vene. Il cuore inizia a fare dei battiti più accelerati. Tutto gira. La sento salire le scale. Bussa alla mia porta. Mi dice che se ne va. Che non riesce più a sopportare questa situazione. Che LUI starà con lei. Che lei con LUI ha trovato il suo rifugio. Che lei gli vuole bene. Che pensa potrà stare un attimo in pace. No. Lei non se ne andrà. La raggiungo. Incomincio a scuoterla. Lei mi grida di lasciarla. Urla. Mi implora. No. Lei deve capire che mi appartiene. Che è mia. Mia. Mi ha tirato un pungo nello stomaco. Le mie mani mollano la presa. Riesce a fuggire nella sua stanza. Si chiude dentro. La sento aprire cassetti. Valige. Sento la fretta nei suoi movimenti. Vuole scappare da me. Ma io la amo. La vedo aprire la porta. Mi guarda. Nei suoi occhi leggo il terrore. Lei mi vede come un mostro. Scende le scale. LUI la sta già aspettando in macchina. La raggiungo. La prendo per i polsi. Le grido di non andarsene. La imploro. Lei non mi ascolta. Si divincola. Ha le lacrime agli occhi. Piange. Piango anche io. Carica la valigia. Sale in macchina. Sento il rombo del motore. Passano pochi secondi in cui tutto si ferma. Pochi secondi nei quali spero lei cambi idea. Pochi secondi nei quali lei si gira. Pochi secondi nei quali lei mi guarda. Sposta lo sguardo su di LUI. Gli fa un cenno. E partono. Vedo la macchina allontanarsi sempre di più. Diventa un pallino quasi impercettibile ai miei occhi. Crollo sugli scalini. Le lacrime scendono copiose sul mio volto. Ma io non posso stare male. Non per una ragazza. Ma lei non è una ragazza qualsiasi. Lei è Hope. Lo diceva la mamma " quella ragazza ti farà perdere la testa ". Forse aveva ragione. O forse no. Entro in casa. E' così vuota ora che non c'è più. E' così grigia. Mi sforzo a non pensarci. A non pensarla.
Sono due settimane che lei se n'è andata. Tutti i giorni spero di rivederla. Tutti i giorni spero che suoni al mio campanello dicendomi che mi ama. E invece non è così. Tutti i giorni butto giù qualcosa di nuovo. Ormai tutto per me ruota vorticosamente. E anche stasera sarà così. Vedo una delle tante cheerleder che mi si avvicina. Incomincia a baciarmi con foga. Ho già capito le sue intenzioni. Perché non soddisfarle? La porto in bagno. Lei soddisfa me, io soddisfo lei. E' così che va la vita. Stavolta è diverso. Provo disgusto per quello che sto facendo. Mi stacco da lei. Esco dal bagno. La lascio lì. Eccitata e desiderosa. Ritorno in pista. Non credo ai miei occhi. La vedo. Avvinghiata a LUI. Ballano. Sembrano felici. Non può essere. No la mia Hope non può avermi tradito così. Si girano. Mi vedono. Ancora terrore nei loro occhi. Mi avvicino. Si allontanano. Ormai le sono appresso. Sto per dirle qualcosa quando tutto si fa più scuro. La testa scoppia. Le mie gambe tremano. Cado per terra. Batto le testa. Chiudo gli occhi. E l'ultima cosa che vedo è il suo viso.

  
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