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Autore: Variabile    21/10/2007    1 recensioni
Cosa fareste se scopriste di essere stati adottati? E che il vostro padre naturale era un cavaliere? E che ora voi dovrete seguire le sue orme? ( è la mia prima fic a capitoli! Abbiate pietàààààààààààààà!) Grazie. IMPORTANTE: I primi quattro capitoli, non sono molto fantasy! Sono per lo più introduttivi, per spiegare la storia vera e propria: mi dispiace, se volete potete partire a leggere dal quinto, ma non vi assicuro che capirete molto! XDXD
Introduzione modificata dall'assistente amministratore Lupus
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pesca fruttuosa e Acqua Calda Pesca fruttuosa e acqua calda.
Si svegliò, grazie ad un timido raggio di sole che lo colpiva in viso.
-Ma dove...- Sono? terminò la frase mentalmente, per poi ricordarsi del temporale e di Kevin.
Cercò l'amico con lo sguardo, preoccupato. L'elfo stava dormendo un sonno molto agitato. Il suo viso era contratto in un espressione indecifrabilmente preoccupata. Ogni tanto si lamentava, mormorando chissà cosa, in una lingua a lui sconosciuta. Il volto e il corpo erano ricoperti da tagli e cicatrici. Aveva i capelli e gli abiti imbrattati di sangue.
Oltre al piccolo raggio di luce che penetrava dal pertugio, la caverna era completamente buia. E faceva ancora molto freddo.
Cercò con lo sguardo Scarlet, doveva essersi addormentata nell'ombra, e quindi non gli era possibile scorgerla in quella cortina di buio che calava nella grotta.
Si decidette sul accendere un fuoco, ravvivando le braci che la sera prima, quando Kevin si era addormentato, avevano acceso. Questa operazione non si protasse per più di una decina di minuti - stava diventanto piuttosto bravo a cavarsela da solo - e poi osservo la caverna illuminata. Non era una luce allegra, e scoppiettante, come quella che bruciava nel caminano della sua casa. La luce che spandeva aveva un non sò che di tetro, qualcosa che rendava la sua anima irrequita, ma almeno non aveva più freddo.
Ormai sono passati circa sei mesi da quando sono partito...Così tanti?
Scorse Scarlet nell'ombra.
Doveva essere l'alba, quindi strisciò fino all'uscita, per venire investito da una leggera brezza notturna, mentre all'orizzonte il sole spuntava timido, contrastato da qualche stella che brillava tenue nel cielo.
Gli venne un crampo allo stomaco. Evidentemente doveva mangiare qualcosa, ma le provviste erano finite.

*** ( ricordo )

-Stephan?! Stephan!! Mi stai ascoltando? Impara, che ti servirà, prima o poi!-. Suo padre era un uomo molto intransigente e lui, da adolescente che era, naturalemente, cercava di dargli retta il meno possibile.
-Uff, si papà... Ti stò ascoltando... ma a che cosa mi serve saper costruire una trappola per i pesci?-
-Ti può sempre servire... E perchè te lo dico io.-
Sbuffò ancora, facendosi cadere due ciuffi spavaldi di capelli sugli occhi.
-E allora fammi vedere...- disse.
E fu così, che una mattina di estate, calda e dal cielo terso, Stephan imparò a costruire una trappola per i pesci.

***

E ora gli tornava utile. Ringraziando il cielo e la provvidenza, avrebbe mangiato qualcosa.
Si mise in senso contrario alla corrente del torrente lì vicino.
L'acqua spumava con violenza, e gli bagnava il viso: era un torrente in piena.
Si sfilò il mantello - era davvero sporco... - e lo immerse per 3/4 nell'acqua, tendone le estremità.
E poi da lì era solo pazienza. Doveva solo aspettare.
Ma quanto tempo è passato? Un ora? E non abbocca niente... Diamine, mi fanno male le bracc...
Ad un tratto passo di lì un branco di pesci, e lui, svelto, li intrappolò con il mantello e li portò sulla riva.

Erano tre pesci non troppo grandi, che si dibattevano fuori d'acqua.
Velocemente li uccise e li pulì con il coltello. Raccolse dalla legna, prese in mano i pesci e tornò strisciando nella caverna.
Il fuoco si era quasi spento, e Stephan lo ravvivò con la legna. I pesci è meglio che li cucinì quando anche gli altri si svegliano... A nessuno piace mangiare il pesce freddo...
Si guardò attorno, dormivano entrambi senza sembrare volere svegliarsi. Scarlet la sera prima aveva insistito per accure l'elfo fino a tardi, ed era stanca. Kevin, invece era ferito e aveva il viso sporco di sangue. Inumidì la maglietta con l'acqua della sorgente e gli pulì il volto.
Poi si mosse veloce verso la sorgente di acqua calda.
Dovrei farmi un bagno... pensò guardandosi attorno, per vedere se gli altri accennavano a svegliarsi, e poi ridendo continuò .. Ma  figurati se si svegliano!!!
Si guardò riflesso nell'acqua, i pantaloni si erano tutti strappti, fino a sopra il ginocco. Si sfilò il mantello fradicio e che sapeva di pesce, abbandonandolo sul pavimento della caverna. Poi si tolse anche la maglietta, mostrando una pelle d'avorio. Si immerse, prima fino alla cintola, poi mise anche la testa sott'acqua. Era di un caldo piacevole, al contrario delll'atmosfera fredda che aleggiava fuori dalla caverna. Una calura che ti penetra nella ossa. Gli piaceva, quella sensazione. Riemerse sospirando - doveva pur respirare, no?
Cercò di sfregare la pelle e i capelli per quanto gli era possibile, poi uscì dall'acqau.
Prese silenziosamente la maglietta ed il mantello e li lavò velocemente, quel poco che bastava per togliere la polvere e la terra, mettendoli ad asciugare al fuoco.
Si sedette accando alle fiamme, sorreggendo i vestiti, che asciugarono in una decina di minuti.
Li indossò, rabbrividento Sono ancora un poco umidi...
Ad un tratto, Scarlet ebbe uno scatto e si svegliò sudata, avendo avuto un piccolo grido.
-Incubo?- chiese tranquillamente Stephan.
-Uhm, si... Ma niente di importante...-. Una brusca risposta sbrigativa ed evasiva.
Sospirò, evidentemente non aveva voglia di parlarne.
-Vuoi venire qua a sederdi acccanto al fuoco?-
Senza dire una parola, si alzò e si sedette accanto al ragazzo. Poi gli si avvicinò rapidamente, appoggiando la sua testa alle spalle del ragazzo. Prese i pesci e li mise a cantatto con qualche tizzone, perchè cuocessero.
Lo guardò. Lui aveva gli occhi persi nelle fiamme.
Ad un tratto, anche Kevin si svegliò. I suoi lunghi capelli si scostarono, lasciando intravedere le sue orecchie a punta. Si alzò silenziosamente e si mosse alle spalle dei due, tanto silenziosamente che neanche se ne accorsero.
-Buongiorno, fidanzatini!- esclamò ridendo, e canzonando i due.
Trasalirono - non lo avevano sentito arrivare: quando si muoveva era inudibile.
-Se non fosse perchè sei conciato malissimo, ti picchierei.. Sappilo!- ribattè ridendo l'altro.
-Oh, grazie!-
-Ragazzi... Ragazzi...- cercò di interromperli Scarlet, riprendendo poi, quando ebbe ottenuto la loro attenzione: -La nostra meta è la foresta degli elfi, dove possiamo trovare degli aiuti per distruggere il despota...-
-Tra quanto si parte?- chiese trise Kevin. Evidentemente non và a genio a nessuno, di fare un viaggio a piedi...
- Questa sera... Ci vorrà circa un giorno, a piedi, se non ci sono ulteriori intoppi...-
Sospirarono.
E' pericoloso viaggiare di notte, ma non c'è alternativa... probilmente quei cani che servono il despota, ci staranno seguendo... uhm, ero anche io al soldo del re, forse sono alla loro stessa stregua...

 


  
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