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Autore: RedDragon    21/10/2007    3 recensioni
«Serve aiuto?» Al si volta e vede una donna alta e snella fasciata in un completo di pelle nero con un casco che le pende dal braccio. Lunghi capelli corvini le ricadono leggeri sulle spalle, mentre due occhi di un azzurro così chiaro l’abbagliano. La donna continua a fissarla in attesa di risposta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Cap

Cap.13: Fiori d’arancio?!

.

Il bar è pieno a quell’ora, le tre donne siedono ad un tavolino con tre caffè fumanti davanti e chiacchierano.

Veramente Allison e Jenny sono impegnate in una piacevole, quanto frivola, conversazione, che ha come argomenti principali i vari party e le varie uscite che la bionda si è persa.

Luc guarda Allison che parla tranquilla e rilassata. Deve essere molto affezionata ai suoi amici.

Per un attimo si sente in colpa, è entrata nella sua vita è l’ha completamente sconvolta. Ha distrutto i rapporti con la sua famiglia, abbandonato gli amici, per lei, solo per lei.

Non sa se se lo merita.

È troppo bella per me. Mi chiedo che cosa posso aver mai fatto per meritarmela.

«Allora, hai qualche progetto speciale per queste feste?»

La domanda di Jenny attira completamente la sua attenzione.

Allison prende un sorso di caffè.

«No, non ancora.» dice guardando Luc, che le rivolge un sorrisetto enigmatico.

«Tu non me la conti giusta. Devi aver organizzato qualcosa. Lasciami indovinare Natale tranquillo, in famiglia e Capodanno caliente

Allison apre la bocca come per dire qualcosa ma poi si blocca.

«Ci ho azzeccato, vero?»

«Più o meno.» risponde.

In realtà non ha ancora affrontato l’argomento feste natalizie con la compagna. Anche se è quasi certa di passarle in sua compagnia, magari con Irene, John e gli altri. Sicuramente la sua famiglia è esclusa, non vorranno passare certamente una festività sacra con una peccatrice!

«Sarà un Natale diverso.» dice improvvisamente Luc, che non ha praticamente aperto bocca, se non per ordinare.

Jenny la guarda incuriosita e leggermente infastidita. Non avrà intenzione di passare le feste con lei?

Allison sorride leggermente, con lei non si aspettava certo l’alberello e la cena in famiglia.

La mora si alza improvvisamente senza dire nient’altro al riguardo.

«Vado a pagare.»

Jenny stringe gli occhi a due fessure. «Perché?»

«Se aspettiamo che arrivi un cameriere facciamo notte.» afferma avviandosi verso la cassa.

«Ma fa sempre così?» chiede a Allison una volta che Luc si è allontanata.

Gli occhi di Al si illuminano. «Si.»

«È un tipo strano.»

«In che senso?» Allison è curiosa di sapere che cosa pensa l’amica di Luc.

Jenny scrolla le spalle. «È silenziosa, e seria, ti congela con quello sguardo. Non mi sembra il tipo che fa amicizia in fretta, anzi! Dove l’hai conosciuta?»

«La macchina non partiva, e lei mi ha aiutato.» dice semplicemente.

«Avete subito legato.»

«Non ne hai idea.» sussurra Allison con voce sognante.

«Ti lancia delle occhiate strane!» dice improvvisamente dopo un attimo di pausa.

La bionda spalanca gli occhi.

È così evidente?!

Fortunatamente il cellulare di Luc decide di squillare in quel momento, risparmiando ad Allison una riposta che sarebbe stata sicuramente imbarazzante.

Senza pensarci afferra la giacca di pelle poggiata sulla sedia e risponde al cellulare, con tutta la naturalezza possibile, mandando ancora più in confusione Jenny.

«Pronto?»

La voce calma di Irene risuona nella cornetta con una punta di ilarità.

«Al, tesoro. Spero di non aver interrotto niente!»

La bionda arrossisce appena, si sta abituando a battute del genere.

«No, tranquilla. Se aspetti un attimo ti passo Luc.» dice alzandosi.

«Non c’è bisogno, posso dirlo pure a te.»

Allison torna a sedersi. «Dalla voce sembra qualcosa di bello!»

Gli occhi di Irene si illuminano.

«Si, ma non voglio svelarti nulla per telefono. Stasera siete libere?»

«Si, certo. Perché?»

«Splendido! Allora ci vediamo al bar verso le nove. Cena in famiglia.»

«Come mai così misteriosa?» chiede incuriosita dallo strano comportamento della donna.

«Oh, vedrete. Preparatevi per una serata speciale, ho un annuncio da fare.»

«Va bene, va bene. È inutile che insisto. Ci vediamo più tardi.»

Chiude la comunicazione e in quel momento arriva Luc.

«Che succede?»

Allison le lancia un’occhiata ironica. «Ho finalmente capito da chi hai preso il vizio di fare sorprese misteriose!»

«Perché?»

«Era Irene. Cena in famiglia, deve fare un annuncio.»

«Criptico.» afferma Luc infilandosi la giacca.

Jenny non può fare a meno di pensare che quelle due sembrano una coppia sposata. Scaccia quel pensiero immediatamente trovandolo assurdo, e sia alza imitando le altre due.

.

Fuori l’aria gelida della sera le investe in pieno.

Jenny continua a fissare Luc, non riesce a capirla.

Quegli occhi…

«Quanto ti devo per il caffè?» le chiede mentre camminano lentamente verso le auto.

Luc si volta appena e incrocia i suoi occhi in quelli della riccia.

«Per stasera ho offerto io.»

«Per una volta potevi anche far pagare me!» interviene Allison con tono di rimprovero.

Luc non può impedire il formarsi di un sorriso malizioso sulle sue labbra, e lo sguardo correre al fondoschiena della ragazza.

Jenny lo nota con disappunto, ma non dice nulla. Infondo cosà può dire? Scusa Luc, ma tu sei per caso gay? Perché sai ho notato che lanci degli sguardi strani alla mia amica…

No, da escludere!

Ma vuole, deve, capire che tipo di rapporto c’è tra quelle due. E soprattutto se è lei la causa della sua rottura con Chris, di cui l’amica si è categoricamente rifiutata di parlare, a parte rilevarle di essersi innamorata di un misterioso sconosciuto, del quale non è riuscita a sapere nemmeno il nome, tanto da farle credere che si sia inventata tutto per giustificarsi. Ma guardandola attentamente la trova completamente diversa.

Può vedere una specie di aurea avvolgerla, e lo sguardo brillare di luce propria.

Per non parlare di quanto si comporti con naturalezza con Luc.

Sapeva per esperienza personale che nel suo intimo Allison è una timidona, e che prima di accordare la sua piena fiducia in una persona ci mette un po’, nonostante di natura sia abbastanza socievole e allegra.

«Ehi, che cosa ne dici di venire alla festa pre-natale di Donny?»

«Festa pre-natale?» chiese Luc non capendo.

«Si, la organizziamo da quando siamo piccoli. Visto che non potevamo passare il 25 insieme, Donny si fece venire in mente di festeggiare il 22 solo con gli amici. È una tradizione!» spiega Jenny con naturalezza e un sorriso radioso.

Allison non risponde, sta pensando. Da un lato muore dalla voglia di rivedere tutti i suoi amici, mentre dall’altro non è entusiasta di rivedere Chris, e la sua carissima sorella.

«Allora?» incalza «Andiamo Al, è da quando abbiamo dieci anni che lo facciamo, non vorrai non venire? Non sarebbe lo stesso.»

La bionda sorride. «Va bene.» infondo non è detto che deve rinunciare alla sua vita per Luc no?

Lancia uno sguardo alla mora che non ha fatto una piega.

Jenny esulta. «Magnifico, così potremo finalmente conoscere il tuo nuovo amore.»

Allison sospira, Luc scuote il capo sconsolata.

Possibile che tutti fossero fissati con quella storia!

Entrambe decidono saggiamente di non rispondere. Sarebbe troppo complicato e ci sarebbe un nuovo litigio, nuovi sguardi sconvolti, e loro non avevano la forza per affrontarli.

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Arrivano alle auto, e dopo un veloce saluto di circostanza Luc si siede comodamente al posto di guida dell’auto di Allison che si trattiene ancora qualche attimo per salutare con un caloroso abbraccio l’amica.

«Ci vediamo presto allora.»

Al annuisce. «Si, certo. Non mancherei per nulla al mondo.»

Con un cenno della testa indica la macchina. «Come mai non guidi tu?»

«È una lunga storia!» dice con un sorriso enigmatico, per poi sparire dentro l’abitacolo.

.

«Se vuoi puoi anche non venire.»

Luc si volta appena, ma poi torna a guardare la strada. «Dove?»

«Alla festa di Donny. Non sei obbligata.»

Annuisce. «Lo so. Ci sarà anche Chris?»

«Si. Perché non vorrai farti venire un’altra crisi di gelosia?» chiede non tanto scherzosamente.

«Quell’uomo non mi piace. È subdolo. Ha fatto cercare informazioni su di me! Non ha la più pallida idea di quanto sia pericoloso.»

Allison sospira. «Che cosa succederebbe se qualcuno ti scoprisse?»

Luc fece spallucce. «Penso che mi arresterebbero. Dubito che mi condannerebbero a morte, ma trent’anni non me li leva nessuno.»

La bionda è attraversata da un fremito di paura.

«Avevi detto che alcuni casi te li passava la polizia.»

«Si, è così. Ma fino a quattro anni fa ero una mercenaria che uccideva senza una ragione. La polizia non mi potrebbe coprire certo per quelli.»

«Sei molto cambiata da allora.» afferma con lo sguardo lucido.

«Ci sto provando.»

Allison scuote la testa. «No, ci stai riuscendo.»

«Beh un angelo è sceso dal cielo per guidarmi.» dice guardandola dolcemente.

La bionda sorride colpita dal complimento.

«E io che credevo di essere la poetessa tra di noi!»

.

La macchina parcheggiò silenziosa e precisa accanto alla Ferrari rosso fiammante.

Corrugando la fronte Allison pensò a quanto il suo mezzo di trasporto (chiamato così perché Luc si rifiutava categoricamente di definirla auto!) sfigurasse accanto a quel bolide.

Per non parlare della Ducati, Luc la venerava quasi come una Dea!

«Dobbiamo muoverci.» Luc scese rapidamente da quell’abominio.

Doveva convincerla a comprarsi un’altra macchina. Non che pretendeva una Porsche, ma almeno qualcosa di più decente!

«Già, siamo in ritardo.» confermò lanciando uno sguardo veloce all’orologio.

.

Nell’appartamento regnava il caos più totale.

Fortunatamente Allison aveva lasciato qualche suo vestito lì altrimenti non sarebbero mai arrivate a questa fantomatica cena.

In realtà Al quasi viveva lì, ormai andava a casa sua solo per prendere qualche cambio e innaffiare le piante. Era talmente assorbita da Luc e dalle sensazioni che avvertiva ogni vota che le stava vicino che tutto il resto era scomparso, evaporato dietro il turchino di quegli occhi profondi.

E a lei stava bene così. Nulla le era sembrato magnifico come in quel periodo, reso ancora più magico dall’atmosfera natalizia.

Il ritardo era notevolmente aumentato quando Luc aveva avuto la brillante idea di farsi una doccia veloce.

Se la facciamo insieme risparmiamo tempo no?

Durante quella doccia era successo di tutto, tranne che risparmiare tempo!

«Pronta?» chiese Luc apparendo nella stanza e afferrando il giubbino di pelle con un gesto rapido.

Allison annuì. «Solo un secondo.»

Luc girò gli occhi. «Si, si, come no! Vedi di sbrigarti!»

.

Irene sbuffò per l’ennesima volta guardando l’orario.

Ma dove sono finite!

John le poggiò delicatamente una mano sulla spalla.

«Forse hanno trovato traffico.»

La donna alzò un sopracciglio. «Si, traffico

Se conosceva sua figlia, e la conosceva, non era certo a causa del traffico che erano in ritardo!

Sorrise pensando a come Allison aveva influito positivamente su di lei.

Con la sua luce stava assorbendo l’oscurità presente nell’animo di Luc, e la stava letteralmente facendo rinascere.

Anche lei provava un grande affetto per quella ragazza. La considerava sua figlia ancora prima di conoscerla.

Un rombo familiare scosse l’aria.

Eccole!

Un minuto dopo le due donne entravano nel bar.

A quanto pareva mancavano solo loro.

Nessuno dei presenti, Tony in cima seguito degnamente da Sheila e Jim, poté fare a meno di fare insinuazioni scherzose sul motivo del loro ritardo, insinuazioni che fecero arrossire Allison e sorridere orgogliosa Luc.

.

«Tu ha idea di cosa hanno in mente?» chiese Jim indicando Irene e John che complottavano in un angolo.

Luc scosse la testa. «Assolutamente. Almeno passeremo una serata tranquilla.»

Il ragazzo annuì. «Sai è qualche giorno che mio padre si comporta stranamente. Stasera finalmente scoprirò il perché. Sicuramente c’entra qualcosa Irene!»

«Non lo so, questa settimana non sono venuta spesso al bar.» mandò uno sguardo ad Allison che chiacchierava allegramente con Sheila. Rabbrividì appena pensando a cosa quelle due potessero dirsi.

«Ho incontrato Liev qualche giorno fa.»

Jim sgranò gli occhi, Tony si avvicinò tranquillo.

«Ah, il nostro caro amico. Come sta?» chiese sarcastico.

«Ancora vivo se intendi questo.» rispose con noncuranza.

«Come mai l’hai incontrato?»

Luc aggrottò la fronte. «L’hanno ingaggiato per indagare su Allison.»

Ora era il turno di Tony per sorprendersi. «Cosa? Chi?»

«Il suo ex. A quanto sembra vuole riconquistarla!» la sua irritazione era tangibile, sentiva uno strano formicolio quando ci pensava e il desiderio innato di piantargli un proiettile in fronte!

I due uomini scoppiarono a ridere.

«Che illuso! E io che per un attimo mi ero preoccupato!»

Luc sbuffa seccata. «Già. Sai a quanto pare un mio amichetto ha fatto spargere la voce di starle alla larga!»

Tony sorride orgoglioso. «Meglio prevenire che curare dico io.»

«E da quando?» chiede Jim curioso.

L’uomo fa un gesto vago con la mano e si liscia il pizzetto con noncuranza.

«Le notizie si spargono in fretta. Meglio essere chiari.»

Luc sorride.

Quando vuole quello zuccone può fare anche qualcosa di sensato.

.

La cena procede tranquilla, tra risate e ottima cucina.

Battute e aneddoti scherzosi accompagnano il vino che scorre a fiumi.

Improvvisamente John e Irene si alzano.

L’uomo batte piano con un coltello il bicchiere che tiene in mano per calamitare l’attenzione su di se.

«Bene, vi starete chiedendo il motivo di questa cena.» inizia con una strana tensione che gli rende la voce leggermente più bassa.

«La curiosità ci sta divorando!» la voce di Jim si eleva da fondo del tavolo facendo scoppiare i convitati a ridere.

John fa un colpetto di tosse e un silenzio accettabile scende nella sala, mentre il sorrisetto allegro è una costante permanente sui volti di tutti.

«È giunto il momento di porre fine alla vostra curiosità!» continua Irene prendendo un profondo respiro.

«Per farla breve, abbiamo deciso di sposarci.» conclude John guadagnandosi un’occhiataccia dalla donna. Non è mai stato bravo con i discorsi.

La sorpresa è diventata tangibile.

Luc si è dimenticata anche come si respira, Jim quasi perde gli occhi tanto sono spalancati.

«Cosa?» Luc è la prima a riscuotersi dallo stato di shock che, quella notizia buttata lì improvvisamente, ha causato.

Irene sbuffa. «Avete capito benissimo. Ormai non siete più bambini!»

Jim è ancora incredulo. «Perché?»

Una sopracciglia scura si solleva, John guarda suo figlio come se fosse scemo.

«Non è una novità. Stiamo insieme da quando siete piccoli!»

Tony inizia a battere le mani. «Congratulazioni!»

Sheila e Allison si uniscono a lui. Dopo qualche secondo anche Jim inizia ad applaudire con un sorriso radioso.

«È bravo papà!» abbassa leggermente la voce in modo che solo Luc e Allison possano sentirlo. «E io che credevo non si sarebbero mai decisi!»

Luc allarga il suo sorriso annuendo convinta.

Anche la mora ora mostra il suo sorriso più compiaciuto, mentre gli occhi brillano di una felicità tipicamente fanciullesca.

Si aspettava tutto dalla serata tranne quello!

L’amore ti stravolge completamente!

Pensa guardando i futuri sposi che si scambiano un tenero bacio.

«È a quando il grande avvenimento?» la domanda più sensata giunge da Allison.

I due si guardano. «Pensavamo di fare una piccola cerimonia il giorno di Natale.»

«Che romantico!» Sheila si soffia rumorosamente il naso.

L’atmosfera della cena ora è decisamente più allegra e felice, di quanto non fosse prima.

.

Luc osserva la neve che scende lenta seduta comodamente sul divano.

La strana euforia che ha quasi rischiato di farla urlare di gioia quando sua madre ha annunciato di sposarsi la tiene sveglia già da un bel po’.

Aveva sempre sperato che accadesse, ma ormai aveva perso definitivamente ogni speranza.

Non è certo un pezzo di carta che fa la differenza in un rapporto.

E lei considerava la coppia sposata a tutti gli effetti. Sicuramente considerava Jim un fratello e John un padre.

Sentì dei passi leggeri dietro di lei e la sua espressione rilassata si tramutò in una di pura beatitudine.

Una mano si posò delicatamente sulla sua spalla, e una scarica le attraversò la schiena.

«Non riesci a dormire?»

Luc scosse la testa. «No. Mi sento così…» non riusciva a trovare una parola adatta.

Allison si siede accanto a lei, con un movimento soffice fa scendere la testa della compagna che va a posarsi sulle sue ginocchia.

«E come se tutti i miei sogni di bambina si fossero realizzati.»

Allison non parla, si limita ad accarezzare i capelli di Luc, che le scivolano morbidamente tra le dita.

In quel momento di profonda intimità tutto appare avviluppato da una luce soffusa che brilla direttamente dai loro spiriti.

«Quando ero ancora piccola soffrivo molto per la mancanza di un padre, poi è arrivato John e quel vuoto è svanito. Ora mi sembra incredibile che diverrà legalmente mio padre.»

Alza lo sguardo per incontrare quei due smeraldi che le sorridono dolcemente.

«E poi… Poi ci sei tu.» afferma timidamente.

«Io?» Allison sembra non aver capito.

«Sei tutto ciò che ho sempre desiderato. Sei la realizzazione di un sogno.»

Luc asciuga velocemente una lacrima che scenda sulla guancia di porcellana della bionda.

Si china leggermente e la bacia, un tocco delicato e dolce che riempì completamente Luc.

«Ti amo.»

La mora sorride.

«Beh questa sarà una settimana interessante. Il 22 cena pre-natale, il 25 matrimonio, e ultimo ma il più importante, il capodanno caliente

Un lampo di malizia passa nei loro occhi.

Decisamente quello sarebbe stato un fine anno impegnativo!

.

.

Continua…

  
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