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Autore: NightOfTheHunter    02/04/2013    4 recensioni
Kate è una ragazza giovane e apparentemente normale che ha sulle sue spalle un peso enorme che tiene nascosto da mesi. Questo segreto la schiaccia sempre più e la porta dove una ragazza della sua età non dovrebbe mai arrivare. Con l'aiuto di un batterista, forse, riuscirà a guardare la vita con gli occhi di una sognatrice. In lui trova tutto l'amore e la forza che ha sempre desiderato.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Ciao :) scusate se non ho postato in questi giorni ma ho avuto tanto da fare XD il capitolo è piccolo, brutto e antipatico già ve lo dico XD ma ho avuto più volte il blocco dello scrittore (aspetta, sn una scrittrice? no...ah ecco XD fiù ahahahah) quindi perdonatemi! E' un capitolo che serve per legare gli altri, so che potevo non metterlo però sarebbe stato tutto diverso. (ok mi sto perdendo in chiacchiere e vi sto invitando nel mio cervello contorto O.O no! XD) Prometto che i prossimi capitoli saranno decenti e presentabili :D sorry. Un bacio :*

Shannon's POV (Shan ha preso il controllo di questa FF muahhahah ok ciao XD)

Mi sento toccare la spalla ma non ho voglia di svegliarmi. Allungo la mano e cerco di togliere questa mano dalla mia spalla. Mi sento scuotere cosi decido di aprire gli occhi.
«Signor Leto...» Apro gli occhi di scatto e mi guardo intorno confuso: noto che accanto a me c'è sempre la stessa infermiera. Sono seduto su una sedia e sono in ospedale. 'Kate' continuo a guardarmi intorno e noto che davanti a me c'è un letto e una culla accanto. Mi alzo velocemente dalla sedia e mi precipito vicino al letto. Kate è sdraiata, immobile, e respira lentamente. Ha una flebo nel braccio che tiene steso sul letto, sopra il lenzuolo.
«È sveglia?» Le accarezzo la testa e il viso e noto che i suoi occhi si muovono ma ha le palpebre chiuse.
«Dovrebbe essere sveglia...forse è stanca» l'infermiera si avvicina alla culla e sistema Christine in una coperta per poi prenderla in braccio. Sento delle dita accarezzarmi il polso della mano sinistra, che ho appoggiato sul materasso, mentre con la mano destra le accarezzo i capelli.
«Grazie per avermi svegliato, signora! Kate...amore...» La guardo e lentamente lei apre gli occhi. Quanto mi è mancato il suo sguardo. Mi sento perso senza di lei. Mi afferra la mano sinistra e la stringe.
«Ciao...» Sussurra con la voce un po' impastata dal sonno ed io sorrido quasi commosso.
«Ciao...come stai, amore?» Accarezzo la sua mano, mentre la tengo nella mia, con il pollice e la guardo. Non smetto di guardarla perché mi è mancata troppo. Sono incompleto senza di lei. Lei ha completato il mio puzzle e migliorato la mia vita. Le devo tanto, troppo. Un solo grazie non basterebbe.
«Mi hanno messo i punti, Shan?» Mi guarda confusa mentre apre e chiude le palpebre per schiarirsi la vista.
«Si amore…» Mi piego con il busto in avanti e le stampo un bacio sulla fronte mentre lei mi sorride debolmente. E' pallida in viso con qualche accenno di occhiaie. I suoi meravigliosi capelli neri sono lucidi per il sudore delle ore prima.
«Il mio bambino. E’ il mio bambino?» Kate volta la testa e nota l’infermiera con un fagottino fra le braccia.
«Christine...è una bambina, amore» Solo ora mi rendo conto che Kate non ha ancora visto sua figlia e non sapeva neanche che fosse una femminuccia. L’infermiera si avvicina e posa Christine fra le braccia di Kate. Mi commuovo subito nel vederle insieme: sono cosi belle. Questa è la mia famiglia. La mia meravigliosa famiglia ed io sono cosi orgoglioso e felice.
«Signora, capisco che è stanca e molto debole ma vorrebbe provare ad allattare la bambina. Ha bisogno di contatto» L’infermiera guarda Kate e poi me. E’ stato tutto cosi veloce che Christine non ha neanche provato ad attaccarsi a Kate.
«Certo, cosa devo fare signora?» Mi sposto dal letto e mi allontano un po’ mentre osservo tutta la scena. La donna alza lo schienale del letto di Kate facendola mettere semi seduta. Kate lentamente si sbottona i primi bottoni della camicia da notte scoprendosi il petto. Mi sento come un bambino che sta guardando una cosa per la prima volta. Sono cosi affascinato da queste cose: dalla natura. Due persone che si amano danno alla luce un’altra vita: il futuro. Certo, spesso si da alla luce una creatura e magari fra le due persone non c’è amore. Credo che sia sbagliato. Fare un figlio senza amore è come condannarlo ad una vita dura già dall’inizio ed io ne sono un esempio. Anch’io avrei tanto voluto nascere in una famiglia piena di amore e felicità. Ma esistono veramente famiglie cosi, come quelle della pubblicità? Avrei tanto voluto che ora mio padre mi dicesse “Bravo, Shan. Sono orgoglioso di te” mentre guardava sua nipote fra le braccia di suo figlio. Non capisco da cosa derivi la mia rabbia: dal fatto di avermi abbandonato o dal fatto che sia morto troppo presto, prima del mio successo? Forse avevo solo bisogno di tempo perché io, oggi, gli parlerei e gli direi di quanto la vita sia stata schifosa dopo che se ne andò. Gli direi grazie anche. Si, gli direi grazie, perché senza il dolore io non sarei dove sono ora. Non avrei fatto nulla. Senza rabbia non mi sarei sfogato con la batteria, non avrei migliorato la mia tecnica.
Christine accarezza il seno di Kate con la manina sinistra mentre si attacca al capezzolo sinistro, con facilità. Sospiro e sorrido: temevo che rifiutasse il seno. Ho letto tantissimi libri e mi sono informato su qualsiasi cosa, ma ora ricordo ben poco. Chiudo la mano a pugno e la poso sulla bocca: mi stanno facendo commuovere.
«Vi lascio da soli, torno fra un po'» l'infermiera fa un cenno con la testa e va via dalla camera. Mi avvicino lentamente al letto e mi siedo sul lato destro cercando di occupare meno spazio possibile.
«È bellissima...» Le accarezzo il visino velocemente con l'indice mentre continua a bere dal seno di Kate.
«È identica a te...» Kate mi sorride ed io mi sento vivo ed infinito. Penso che le persone siano come una canzone. L'anima della gente non è altro che uno spartito da leggere. Però si sa, non tutti sanno leggere e identificare le note. Alcuni semplicemente non provano neanche a leggere perchè non gli importa della tua musica. Si, alcune persone ti parlano, ti sorridono, magari vedono anche che sei triste ma non hanno voglia di leggere il tuo spartito. Te ne accorgi subito se qualcuno legge la tua anima perché ti senti capito e aiutato. Kate. Kate ha letto il mio spartito imparandolo a memoria. A volte mi fermo per pensare: lei già conosceva il mio spartito pur non avendolo mai visto da vicino. Forse funziona cosi, ancora non lo so. Forse ad ogni persona ne corrisponde un'altra che è in grado di leggere la sua anima. Ci sarà sempre quella persona che ti spoglierà l'anima ed inizierà a guardarti e ammirarti per quello che sei. Ci sarà e ti sentirai vivo. Persone cosi sono difficili da trovare ecco perché penso che ci siano già delle coppie, è destino. Al mondo puoi trovare tantissime persone. Colui o colei che non proverà neanche a leggere. Colui o colei che leggerà a metà. Colui o colei che leggerà tutto e scapperà. Colui o colei che leggerà e prenderà la matita iniziando a fare correzioni. Colui e colei che leggerà, capirà e amerà il tuo spartito senza apportare nessuna modifica. Una volta trovata quella persona, bisogna solo essere bravi a tenersela stretta a se. Io spero solo che per Kate sia cosi, per me lo è.
«Mi sei mancata...» Sussurro abbassando la testa quasi sentendomi in colpa per quello che ho appena detto.
«Ho visto tutto, Shan...la tua voglia di arrivare a me, la tua paura negli occhi e la tua gioia quando Christine ha pianto. Avevo la vista appannata e molto scura...ma ho visto, non ti ho mai visto cosi...cosi vivo, Shan. Avevi paura, il terrore, cosa che non é da te...la gioia e l'emozione nel sentirla, quasi avevi gli occhi lucidi» alza un po' il gomito e sistema meglio Chris. La guardo: mi sembra nata per fare la mamma. È cosi spontanea e bellissima mentre l'allatta. E pensare che mesi fa aveva paura di rimanere incinta.
«Si...mi sento vivo. Sai quando la tua vita va bene e ti senti realizzato, felice, nel posto giusto al momento giusto? Quando tutto, tutta la tua vita, ha un senso finalmente? La tua intera esistenza...» Poso il ginocchio sul letto e mi sistemo meglio. Amo parlare con lei. Semplicemente parlare di tutto. Penso che sia importante in un rapporto confrontarsi sempre senza essere timidi o riservati.
«Si, mi é successo. Ero...era un giorno come un altro...poi ho visto un uomo in metropolitana...sai, ci siamo scontrati e da li ho capito che tutto sarebbe cambiato e che la mia vita avrebbe avuto senso...finalmente» Christine si stacca un attimo, guarda Kate e lei le sorride. Con la manina le accarezza il seno per poi riattaccarsi. Le guardo e sorrido come un'ebete perché sono felice. Ma questo l'ho già detto.
«E poi? Cos'è successo? Ora dove sono?» Poso la mano sulla coperta e le accarezzo il ginocchio mentre la guardo.
«Lui...lui le ha salvato la vita. Sono successe tante cose dopo quella giornata...ora? Ora sono felici e hanno una bimba» storce un po' la bocca e i suoi occhi diventano subito lucidi e pieni di lacrime. Le sue guance diventano rosse come il naso che divanta anche un po' lucido.
«Tu credi che lui abbia salvato lei? Io penso che sia il contrario...o forse é stato un salvarsi a vicenda» allungo la mano e accarezzo lentamente la testolina di Christine che si stacca dal seno di Kate.
«è stato un salvar...» Kate interrompe la sua frase a metà e volta la testa a destra guardando verso la porta: hanno bussato. Arriccio la fronte e la guardo mentre lei fa spallucce.
«Avanti...» Vediamo spuntare Jared da dietro la porta tutto sorridente. La richiude dietro di se ed io mi alzo per raggiungerlo. «Che ci fai qui?» Pensavo ci fossero gli orari e che fosse andato via, ma a quanto pare non è cosi.
«Mia nipote! Oh mio dio! Mia nipote!» Mi ignora e si avvicina al letto con le mani allungate davanti a se. Kate gli sorride e si copre alzando un po' la testa di Christine. «È tutta suo zio!» Jared si siede al letto e le accarezza le manine. Alzo gli occhi al cielo e noto che Kate mi guarda ridacchiando.
«Ma se ha gli occhi verdi! È identica a me!» Mi avvicino anch'io al letto senza sedermi e gli guardo.
«Diventeranno celesti! E comunque è bellissima come lo zio...» Non mi guarda e continua ad accarezzare le manine di Chris quasi incantato. «Ah auguri piccioncini» Kate scoppia a ridere cullando un po' Chris per la risata.
«Tu...da dove esci? Ci sono infermiere ovunque!» Fa facce buffe a mia figlia mentre lei lo guarda dritto negli occhi. Jared ama i bambini e vorrei tanto vederlo diventare papà.
«Ti sei dato la risposta da solo» mi fa un sorriso malizioso e si alza andando in bagno. Torna con in mano un asciugamano da bidet che mi posa sulla spalla destra. Lo ignoro e poso la mano sul fianco in attesa di risposta. «Oh andiamo bro! Sono Jared Leto...e quelle sono donne!» Mi fa l'occhiolino e prende Christine in braccio. Kate ascolta e lo lascia fare. Jared molleggia sulle ginocchia e mi guarda mentre culla Chris.
«Che cosa hai combinato? Ci sono degli orari!» Sgrano gli occhi mentre penso al peggio. Jared é cosi: a volte fa dei casini.
«Bro!» Sgrana gli occhi e apre la bocca mentre mi fissa. «Sembra che ti sei mangiato l'infermiera culona dalla testa quadrata che ci ha dato notizie su Kate! Rilassati! Dillo anche tu piccola al tuo papà di rilassarsi, Christine!» Alza la bimba avvicinando il viso al suo e mi fa il labbruccio. Sbuffo e mi passo una mano sulla fronte.
«Che ci faccio con questa cosa?» Indico l'asciugamano sulla mia spalla e lui scuote la testa fulminandomi con lo sguardo.
«Deve fare il ruttino, sai?» Posiziona Christine sulla mia spalla, afferra la mia mano sinistra e la posiziona sulla schiena di Chris che reggo con il braccio destro. «Cosi, piano...batti» lo guardo un po' sconvolto mentre afferra il mio polso e mi da il ritmo della mano sulla schiena della bambina.
«Abbiamo già la tata, amore! Fantastico! Tata Gerarda!» Kate sorride e muove le braccia davanti a se tenendo le mani chiuse a pugno come in un balletto. Jared la guarda e scoppia a ridere mentre la imita.
«Tu lasceresti nostra figlia nelle mani di questo qui? Io no sinceramente...» Scoppio a ridere rovesciando la testa mentre continuo a battere la mano sulla schiena di Christine. Jared mi fulmina con lo sguardo mentre rialzo la testa.
«Come stai, Kate?» Jared alza il sopracciglio, si siede al letto e accavalla le gambe. 'Che donna!'
«Insomma, meglio...mi tirano un po' i punti e inizio a sentirli ora» Kate fa una smorfia di dolore e si sistema sul letto. Noto che Christine ha digerito. Porto l'asciugamano in bagno, la pulisco e torno in camera tenendola fra le braccia.
«Vuoi che chiami qualcuno per farti dare qualcosa?» Cullo Christine che ha ripreso il suo giochino preferito: tirare il bottone della mia camicia.
«No no Jared, resisto» Kate ci sorride cercando di dimenticare il dolore.

«Allora bro, che hai combinato?» Cullo Christine e le lascio un leggero bacio sulla fronte.
«Oh guardalo! Sa fare il papà! Che uomo!» alzo gli occhi al cielo mentre Jared fa la solita vocina stridula come per imitare una donna. «Ho fatto qualche autografo, qualche foto, qualche...per l'amore di mia nipote! Dovevo vederla no?» mi sorride ed io scoppio a ridere. Jared che vende se stesso per sua nipote, chi l'avrebbe mai detto.

Sento dentro di me qualcosa di strano, qualcosa che tenta di emergere perchè per troppo tempo è rimasto chiuso in gabbia. Si, ma cosa? 


Sopra un pianoforte si sparpaglia la mia mente...anche se, io credo di star bene e spero che tu sia felice come me.
   
 
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