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Autore: marttss    02/04/2013    1 recensioni
buonsalve *w*
bho è da un po' che volevo scrivere una fanfiction sui the wanted, e quindi eccomi qua c: spero non vi faccia troppo schifo uù
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-Oh basta Julie, questa volta ho chiuso sul serio. Giuro, giuro su me stessa, che non ci avrò più nulla a che fare. Lo giuro. E tu sei qui, sei la mia testimone. Okay?-
Julie mi guardava incerta, sapeva che probabilmente ci sarei ricascata, ma sapevo di essere forte, di essere cresciuta. Potevo farlo.
-Okay Amy-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jay McGuiness , Max George, Nathan Sykes , Siva Kaneswaran , Tom Parker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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spazio autrice: IO BOOOOH. è da agosto che non aggiorno questa fanfiction, ci rendiamo conto? un'eternità D: 
faccio schifo, lo so lo so.
Ma ora ho aggiornato e vissero tutti felici e contenti (?)
Okay, non voglio 'spoilerarvi' niente sul capitolo, ma devo ammettere che per essere stata assente praticamente otto mesi, questo capitolo fa schifo. sul serio. MA, se vi va, potete sempre lasciare una piccola, piccolissima recensione :D
Ora, spero che voi stiate tutti bene e AH! Buona Pasqua in ritardo LOOOOOL
vi vi bi, marts.
ps. dubbi domande? sono brownhuggedme

 


                                                                     

 

Mi svegliai con il rumore del vento, che sbatteva insistentemente contro alla finestra e un profumo di bagnoschiuma, piuttosto intenso.
Mi alzai dal letto stiracchiandomi, e ripensando alla precedente serata. Che schifo.
O meglio, la mia testa continuava a ripetersi che era uno schifo mortale, che avevo sbagliato.. ma effettivamente il mio cuore, o chi per lui, la pensava in maniera assai diversa.
Gli occhi verdi erano ancora stampati nella mia testa, quel luccichio che avevano quando si avvicinavano a me.
Cacciai via quei pensieri per un attimo e aprì la porta della camera. Non appena entrai nel corridoio, un buonissimo odore mi pervase e vidi Nathan uscire dal bagno con un asciugamano in vita.. Ecco il perchè di questo profumo.
-Buongiorno.-
Lui si girò e si fermò per un attimo senza sapere cosa fare.. D'altronde la situazione non era delle migliori, soprattutto dopo la serata che avevamo trascorso e il bacio che ci eravamo scambiati.
-Ciao Amy..- Il suono della sua voce sembrava così semplice, sembrava un soffio.
Mi guardò per qualche secondo, poi sparì in camera sua, chiudendo la porta.
Sospirai. Questa situazione era penosa, e la colpa era mia.. Ero io che mi ero fatta baciare da Nathan, ed ero io che lo volevo ancora con me.
Forse sarebbe stato meglio affrontare la cosa una volta per tutte, chiudendo la questione e senza parlarne più.. Ma a cosa sarebbe servito?
Sarebbe servito solo ad altri mesi passati a piangere nel bagno, ad asciugarsi in fretta le lacrime per non farsi notare dalle altre, sarebbe servito solo a continuare quel tormentoso desiderio di farsi del male, tagliandosi, vomitando, tentando di scappare da questa realtà.
Evitai anche questi pensieri, ricacciando dentro le lacrime, e mi fermai davanti alla porta di Nathan, indecisa sul da farsi.
Quello che volevo fare, era bussare, non dargli neanche il tempo di aprire la porta, e lanciarmi tra le sue braccia.
Ma qualcosa mi fermava, il mio orgoglio, la paura di poter ricadere in qualche tradimento, di starci male di nuovo.. D'altronde, ero stata una stupida a pensare che la relazione tra me e Nathan sarebbe potuta durare.
Insomma.. Una relazione tra un cantante di successo e una studentessa di giornalismo.. Surreale.
Prima che potessi pensare altro, la porta di Nathan si aprì di colpo, facendomi scattare dallo spavento.
Mi ritrovai nuovamente faccia a faccia con lui, ma questa volta non volevo scappare e dovevo affrontare questa merda.
-Hai bisogno Amy?-
Si porca merda, ho bisogno di te lurido imbecille.
-Credo-
Nathan si appoggiò allo stipite della porta con le braccia incrociate, e solo questo mi mandava in bestia.
-Parla pure.- La sua voce ora era completamente cambiata, era come infastidito e questo fece solo che aumentare le mie insicurezze.
-Porca troia Nathan, non te ne frega un cazzo di me? Proprio zero? Ho bisogno di saperlo.-
Lui abbassò lo sguardo, fissando il pavimento e rimanendo in silenzio.
-Nathan? Puoi darmi una cazzo di risposta?-
Il mio stomaco si era completamente chiuso, avevo un tremendo nodo alla gola e gli occhi lucidi.
-Non lo so Amy.-
In quel momento mi sembrò come se i muri si stessero stringendo intorno a me, come se la terra stesse tremando.. O qualcosa del genere.
Corsi in camera, presi la mia borsa e uscì dalla casa sbattendo forte la porta.
Iniziai nuovamente a correre, e presi il primo autobus che vidi fermarsi.

 

 

Suonai al campanello.
Le mie mani tremavano, stavo gelando, ero in lacrime e stava iniziando a piovere.
-Ti prego.. Ti prego rispondi.-
Sentì una voce famigliare al citofono -Sì? Chi è?-
-Max, sono io, Amy.-
Max mi aprì subito e corse ad aprirmi il portone del condominio.
-Amy! Oh cazzo stai bene? Hai una faccia terribile.-
-Grazie Max, gentilissimo.-
-Nel senso che.. Vabbè lascia perdere e sali di sopra.-
Dopo due rampe di scale con 400 scalini ciascuna, finalmente arrivammo all'appartamento di Max.
-Un cazzo di ascensore no vero?-
-Amy, fare le scale aiuta a perfezionare la forma fisica.-
-Ma stai zitto.-
Gli tirai una leggera spinta, ma Max non si spostò di un millimetro.. E certo, era come provare a spostare un lottatore di wrestling.
-Siediti, che è meglio.-
Mi fece accomodare sul divanetto in salotto, e lui si sedette accanto a me.
Dopo qualche minuto di silenzio assoluto, Max sbuffò.
-Mi puoi spiegare che c'è? Non credo tu sia venuta solo per farmi un saluto..-
-Nathan.-
Max alzò gli occhi al cielo -Cristo santo che avete fatto ancora?-
-Avete?- Lo guardai alzando un sopracciglio. 
Okay si, era anche colpa mia, ma ora il colpevole era solo quell'idiota di Nathan, ed era per colpa sua se era iniziata tutta questa storia.

-Arriva al punto Amy, per favore.-
-Non gliene frega un cazzo di me, e io ci sto male.. Come una povera stronza.-
Max sospirò e mi accarezzò la guancia.
-Tu lo ami Amy?-
-Io?-
-No quella di fianco a te! Sì te idiota!-
Colpì nuovamente Max, con il risultato che fui io a farmi male.
-Allora? Lo ami?-
-Non lo so Max.-
Max non si arrabbiò, ma semplicemente sfiorò la mia guancia con il dorso della sua mano e mi abbracciò.
Gli occhi si bagnarono nuovamente di lacrime, e strinsi il mio amico più forte che potevo a me, rifugiandomi tra le sue braccia.
-Ehy, ehy, ehy non dirmi che stai piangendo.-
Mi asciugai di fretta le lacrime e lo guardai, dritto negli occhi -Grazie Max.-
Lui mi guardò a sua volta, piuttosto confuso -Per che cosa?-
-Per esserci, per abbracciarmi, per tutto.-
In tutta risposta mi diede un caldo bacio sulla fronte e poi mi sorrise.
-Amy.. che cosa provi per Nathan?-
Difficile a dirsi in realtà. Ed era solo la verità quando dicevo che non lo sapevo.
-Provo.. tutto. Quando lo vedo, vorrei gettarmi tra le sue braccia, vorrei che lui prendesse il mio viso tra le sue mani e mi baciasse, vorrei potergli parlare senza dover urlare, vorrei che lui mi desse una risposta, vorrei saper cosa fare Max.-
Max era la persona più paziente di questo mondo, quando voleva, e dopo avermi sorriso ancora, si rivolse a me nel tono più dolce che potesse avere -Amy devi fare una scelta, devi scegliere se amare oppure no.-
Amare. Amare?
Era un concetto piuttosto strano, che pensavo potesse esistere solo nei film fantasy o nelle commedie, ma Max mi stava parlando di amore adesso.. nella vita reale.
-Amare?-
Il mio fu quasi un sussurro, che ovviamente Max sentì forte e chiaro.
-Sì, e per quanto io possa sembrare la persona meno adatta per queste cose, l'amore esiste.. non è una cosa inventata.-
Annuì leggermente chiudendo gli occhi flebile. Ero così stanca e debole, che mi addormentai tra le braccia del mio migliore amico.

 

 

Nathan's point of view

Strinsi i pugni e chiusi gli occhi, cercando di calmarmi.
Servì a poco, ma per lo meno i miei istinti omicidi stavano svanendo.
Rimasi con gli occhi chiusi, e forse fu un completo errore, dato che mi vennero alla mente tutti i ricordi più profondi degli ultimi giorni, ma soprattutto mi venne in mente Amy.
Serrai ancora di più i pugni e respirai a fondo.
Non riuscì a resistere, e scagliai il primo pugno contro al muro. Forte, piuttosto forte, ma il dolore nemmeno riuscivo a sentirlo. Nella mia testa c'era solo lei, e non riuscivo a togliermela dalla testa neanche tirando pugni a raffica contro Harry Styles. No, non sarebbe servito.
Aprì gli occhi e sbuffai.
Quella ragazza era la mia rovina.
Sbuffai ancora e mi versai dell'acqua in un bicchiere, per poi bagnarmi le labbra secche e bere facendo passare la sensazione di vomito.
Guardai lo schermo del cellulare. Nessun messaggio, nessuna chiamata, ma perchè non si faceva sentire?
Diedi un altro pugno contro al muro.
Davvero stavo pensando a lei?
Si Nathan, davvero.
Volevo ridere e piangere.
Perchè pensavo a lei? Perchè ancora pensavo a lei?
Perchè tu la ami Nathan, ma sei orgoglioso quanto lei ad ammetterlo.
Presi la giacca appesa all'attaccapanni, corsi verso il portone e me lo chiusi alle spalle.
Era giunto il momento di ammettere che amavo Amy, più di qualsiasi altra cosa al mondo.



OH E PS: posso autopubblicizzarmi? Yes I can LOL
ho iniziato a scrivere altre due storielllllle, mi farebbe piacere se passaste :)

 

  
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