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Autore: Shaine    02/04/2013    6 recensioni
Ti è mai capitato di sentirti un problema per le persone che ami?
Ti è mai capitato di non sapere più dove sia il confine fra finzione e realtà?
A loro sì, e si sono trovati in un bel guaio.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Non vi ho fatto aspettare troppo, no?
Buona lettura, spero che vi piaccia!





Alle 7.30 il ricciolo era seduto su una poltroncina in pelle davanti alla reception. Intorno a lui solo uomini e donne di classe, con vestiti lunghi e gioielli luccicanti. Con i suoi jeans e la sua semplice cravatta abbinata alla giacca nera si sentiva quasi fuori luogo e non vedeva l'ora di vedere arrivare Chris per scappare da quell'hotel, ma sapeva benissimo che non sarebbe mai arrivato in orario.
Continuava a ripensare, sogghignando fra se e se, alla telefonata conclusiva che aveva avuto Chris con Ricky. Ma chissà se poi lo aveva richiamato, se gli aveva detto la verità, se il tono infastidito non se lo era solo sognato, okay, forse era meglio non pensarci troppo.
Chris arrivò con un ritardo perdonabile e insieme fuggirono in fretta dal salone che proprio non faceva per loro.
Decisero di prendere un taxi, dato il freddo che pungeva anche l'anima, e dirigersi verso Brooklyn.
Aspettarono circa 20 minuti prima di trovare un tavolo per due al The River Cafe che è uno dei posti più magici di New York.
"Si vede tutta Manhattan e si mangia da dio!", Chris era convinto del posto scelto e infatti quando riuscirono a sedersi la vista fu spettacolare.
"Dovevamo arrivare prima, scommetto che il tramonto da qui è spettacolare!" Disse Darren meravigliato da tutte le luci dei palazzi davanti a lui, che riflettevano nell'acqua.
"Ci puoi giurare! Ogni volta che passo di qui quasi mi emoziono, sembra veramente di vivere in un film."
Erano circondati da turisti di ogni nazionalità ed è anche per questo che non si sentirono molto a disagio. Inoltre Chris conosceva i proprietari e infatti non fu poi cosî difficile trovare un tavolo davanti allo skyline notturno della città, ma ben riservato da ipotetici paparazzi sempre attivi.
Prima di arrivare al ristorante i due non fecero grandi discorsi, anche se Chris avrebbe voluto, come al suo solito, fare tante e anche troppe domande alla persona che davanti a lui, quasi non riconosceva.
Una cameriera si avvicinò al tavolo apparecchiato, li salutò gentilmente e accese una candela che era a centro tavolo prima di iniziare a versare dello spumante nei loro bicchieri: "Offre la casa, ora vi porto subito i menù." Disse allontanandosi.
"Buono!" Apprezzò Darren.
"Una volta riuscivo a capire tutto di te, riuscivo addirittura ad anticipare le tue smorfie e le tue parole, ora non so più chi ho davanti."
"Vorrei passare una serata tranquilla, Chris, non ho voglia di litigare e tirare fuori di nuovo tutti questi discorsi inutili."
"Perchè sei venuto a cena con me?"
"Ci conosciamo da più di tre anni, lavoriamo insieme, prendi la vita come viene. Non farti troppe domande."
"Ti ho sempre reputato una persona intelligente, ma giuro che non ti capisco. Prima mi rispondi male e poi accetti di uscire a cena con me, noi due, insomma."
"Non è mica un appuntamento Chris, non è niente di importante una cena fra colleghi." La cameriera tornò con due menù e poi si allontanò velocemente per non invadere lo spazio dei due.
"Fra colleghi?" La chiacchierata aveva preso lo stesso andamento di sempre, alla fine tornavano sempre sullo stesso discorso anche se questa volta, perlomeno, si degnarono di non alzare i toni.
"Cosa siamo? O cosa dovremmo essere?"
Sentimenti di angoscia pervasero Chris che rimase in silenzio fissando Darren negli occhi, quell'oro brillante non si confondeva certo nella luce offuscata del locale, ma il pensiero di come poteva essere allo stesso tempo così banale e così difficile una semplice domanda, almeno, aiutava Chris a non perdersi in quello sguardo.
"Vedi, troppe domande ti mandano solo in palla, Christopher. Non farti troppe paranoie, credimi. Siamo a New York, l'hai detto anche tu, perchè rovinarci questi giorni?"
Chris chiuse gli occhi e si coprì la faccia con le mani sospirando. Poi arrivò la stessa cameriera dei menù.
"Scusate, avete scelto?"
Chris si ricompose e sfoggiando un meraviglioso sorriso, stava per scusarsi per non aver ancora scelto, ma Darren lo fermò: "Fettuccine d'Alfredo per due. Grazie."
"Gradite qualcosa di particolare da bere?" Chiese sempre molto gentile la cameriera intanto che annotava l'ordinazione su un piccolo palmare.
"Cosa ci consiglia?" Chiese Darren molto interessato.
"Io opterei per un vino rosso molto corposo, se gradite, magari italiano. Abbiamo un'ampia scelta."
"Un vino rosso - ripetè - Chris tu che dici?"
"Io? Non lo so, non me ne intendo."
"Neanche io, non ne capisco molto, lo scelga lei." Rispose infine, congedando la cameriera.
Chris era immerso nei suoi pensieri e da sotto il tavolo smanettava il suo cellulare continuamente da minuti. Darren se ne accorse, e anche se la gelosia verso il suo amico non gli era mai scomparsa, portava avanti instancabilmente la sua politica "niente domande, vivila tranquilla" quindi non disse niente. Anche perchè non aveva motivi per creare scenate di quel tipo.
In poco tempo arrivò la loro cena che iniziarono a gustare subito in fretta.
La serata si era fatta terribilmente silenziosa, dopo le fettuccine lasciarono spazio solo ad un caffè, riprendendo in pieno lo stile italiano del locale, ma nessuno dei due si sforzava ad iniziare una conversazione. Era un'atmosfera pesante quella intorno a loro, ognuno dei due sapeva di essere in compagnia di una persona che assomigliava vagamente ad una nuvola nel bel mezzo di una tormenta che il vento si stava pian piano trascinando via. Avrebbero voluto probabilmente urlare con tutta forza, ma quella forza nessuno la trovava.
A rompere il ghiaccio fu improvvisamente Chris che, alzandosi, si allontanò dal tavolo per rispondere ad una chiamata.
A quel punto la pazienza di Darren stava lentamente finendo, sapeva che al di la di quel cellulare c'era Ricky.

"Heeeei tesoro! Scusami, ma è stata una giornata piena!"
"Chris, ma dove sei? Mi stavo preoccupando."
"Ti ho scritto poco fa, non hai letto? Sono, mi sto riposando, qui in camera, in hotel, da solo." Se c'era una cosa che Christoher Paul Colfer non sapeva fare, era proprio mentire. Lo si leggeva nei suoi occhi, lo si sentiva dalla sua voce.
"Sei sicuro?"
"Certo, sono stanco, veramente molto stanco. Stanco, già."
"Chris, ho chiamato più volte l'hotel. In camera non rispondeva nessuno e in reception mi hanno detto che sei uscito, probabilmente per cena."
"Amore, ma che hai? Sei forse geloso? Ricky ti dico che va tutto bene, si saranno sbagliati e probabilmente il telefono qui avrà dei problemi, ora ordino qualcosa da mangiare e poi vado a letto. Fidati, per favore. Ti amo e non capisco perchè tu debba dubitare di me."
"Si, hai ragione. Scusami, davvero e che ti sento così lontano, mi manchi davvero. Mi manca averti qui."
"Lo so, anche tu mi manchi, ma tornerò presto. Sto pochi giorni qui a New York e poi quando torno sarò tutto tuo."
"Non vedo l'ora, adesso ti lascio. Buonanotte Chris. Un bacio."
"Buonanotte."
Spense di fretta il cellulare senza lasciarsi invaghire dai sensi di colpa e tornò al tavolo, che trovò vuoto. Si guardò in giro e riconobbe l'ombra di Darren uscire velocemente dal locale, nel frattempo la stessa cameriera si avvicinò al soprano che non capiva cosa stesse succedendo.
"Il suo collega mi ha detto di riferirle che aveva fretta e che lo aspetta fuori con l'auto, il conto è già stato pagato."
"Grazie, molto gentile."
Chris prese con rabbia la giacca e uscì in cerca del 'collega', che trovò passeggiare avanti e indietro davanti al ristorante.
"Potevi anche aspettarmi." Ringhiò
"Potevi anche dire qualcosa invece che alzarti e andare a fare i tuoi comodi come se fossi da solo al tavolo."
"Oh, mi scusi! In effetti ero talmente appassionato dai suoi discorsi così emozionanti che mi son completamente dimenticato di lei, sir!"
"Che infantile." Ribadì Darren voltando le spalle e iniziando ad incamminarsi per la via.
"Infantile io? Dove stai andando?" L'altro non rispose e continuò per la sua strada, verso la fermata dei taxi.
"Scusa se ho qualcuno che mi ama a questo mondo che si preoccupa per me!" - Continuò Chris - "E poi non mi sembra che di debba dire i fatti miei, dovevo rispondere ad una chiamata e allora? Era urgente, non hai mai avuto chiamate urgenti?"

"Cos'è, aveva paura che restassi a cena da solo con me? Povero cucciolo." Rispose solo dopo essere arrivato davanti ad un taxi vuoto, Darren.
I due entrarono in auto, Darren disse il nome dell'hotel e poi restarono in silenzio, per non dare troppo nell'occhio.
Quando arrivarono Darren consegnò delle banconote al taxista, non aspettò il resto e se ne andò velocemente all'interno della struttura, seguito dal soprano.
"Cos'è prima mi odi e poi fai il geloso? Ha! E sarei io la persona infantile?" chris riprese il suo discorso quando entrambi erano davanti all'ascensore che tardava ad arrivare nonostante
"E non mi rispondi? Ma quali problemi hai Darren?"

Darren, stanco, prese le scale e il soprano ovviamente lo seguì.
Arrivarono in un attimo al secondo piano e il ricciolo tiro fuori dalla tasca la chiave della camera, pronto a liberarsi di Chris in poco tempo.

"Adesso ti fermi e mi dici cosa ti ho fatto. Non puoi fare sempre così!" L'altro continuava ad ignorare Chris proseguendo, con un passo sempre piú veloce, nel lungo corridoio dell'hotel - "Fermati, come te lo devo dire?" ancora una volta però, non ebbe nessuna risposta - "Sei peggio di un bambino, guardati. Hai ventisei anni, ventisei. Ti rendi conto?" - dovette correre per raggiungerlo mentre Darren era già pronto ad aprire la stanza.
Quando finalmente gli fu abbastanza vicino Chris, però, lo prese per un braccio e lo obbligò a fermarsi e a girarsi verso di lui - "Non puoi più scappare, e non perchè ti sto tenendo fisicamente io, ma perchè devi capire che sei un adulto, devi affrontare i tuoi problemi, non puoi continuare ad evitarli. Ora che mi hai davanti, dimmi cosa c'è che non va. Dimmi cos'è successo, dimmi cosa ho fatto, dimmi semplicemente qualcosa. Buttami in faccia la tua rabbia, se vuoi tirami anche un pugno, non troppo forte - ironizzò come al solito, anche se era molto arrabbiato - Fai qualcosa, ma smettila di ignorarmi come se non esistessi."

Darren si liberò subito dalla presa di Chris e ricominciò a camminare, dalla parte opposta mentre il soprano lo guardava andare via. Non si era ancora arreso, ma in realtà non sapeva più cosa fare per far ragionare l'amico.
"Sei un codardo, Darren, un codardo. - gli urlò, e la sua voce rimbombò per tutto il corridoio vuoto - "Non riesci neanche ad affrontarmi e a guardarmi negli occhi mentre ti parlo. Non ho mai conosciuto una persona più infantile di te. Hai rovinato tutto, sei uno stupido, uno stupido." - era veramente infuriato - "Continua a pensare solo a te stesso, andrai avanti bene così! Non pensare mai alle persone che ti vogliono bene e che cercano solo di starti accanto per aiutarti."

Darren si fermò e rimase fermo per alcuni secondi, poi si voltò verso Chris e tornò velocemente davanti a lui.
Si sorprese il soprano vedendolo tornare indietro; non sapeva cosa aspettarsi, ma peggio di così non poteva andare.
La loro amicizia era ormai distrutta definitivamente ed erano entrambi convinti che niente poteva farli ritornare indietro.












*****Angolo di Sha


Oh oh oh, passate bene queste vacanze?
Rieccomi qui, questo capitolo è un po' la pre-bomba, infatti il prossimo (ve lo anticipo) ribalterà completamente la situazione.
L'ho già pronto e spero che vi possa piacere sia questo che il prossimo ovviamente!

Mi è già stato chiesto e lo ribadisco non sono gli ultimi due capitoli. Non so ancora per quanto andrà avanti, di sicuro non molto, ma è ancora tutto da vedere! ^^

Ebbene sì, vi dico anche che ho in mente anche un altra trama ce non sarà il seguito di questa storia, ma qualcosa di tutto nuovo e spero di potervi sentire anche durante un nuovo percorso! :)

Ora me ne fuggo e ringrazio tutti tutti tutti verament con un abbraccio megagigante e poi ovviamente ringrazio chi mi ha lasciato delle recensioni bellissime e siete gentilissimi e ogni volta mi lasciate senza fiato :') Quindi grazie a: lightbluesky, spongi_bobbi, nataglee_, estel84, brokenroses, ericrisscolfer e aliceklaine! :*****



-Sha

   
 
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