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Autore: DJAngelRemix    02/04/2013    1 recensioni
La San Francisco Royal High non è una scuola normale: a frequentarla non sono ragazzi ordinari, ma i cosidetti "esper", ragazzi dotati di poteri paranormali, isolati dalla società che li considera altro che dei mostri da evitare. Da poco iscritti Max e Isabel Smith s'illudono di poter vivere un'esistenza pacifica e senza problemi, privi di guai, ma non si immaginano neanche che dietro la facciata luccicante e perfetta della Royal si celano oscuri segreti.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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:: Power of Future ::
 
. Dark Eyes .
 
 
 
 
Arena Grande, San Francisco Royal High
Ore. 12:00
 
 
La Thunders continuò a scorrere la lista, veloce e impietosa. Venne il turno di Sophie: la ragazza sorprese la folla sfoggiando una serie di trucchi, passi ginnici e acrobazie, e arrivando addirittura a correre sulle pareti fino a sfiorare il soffitto. La sua incredibile agilità fu salutata da un fragoroso applauso, a cui Isa e Max si unirono entusiasti. Ben presto arrivò a Laura, che possedeva il potere della vita, cioè di usare le piante per proteggersi o per attaccare, di creare clorofilla e di dominare la linfa degli alberi, di manipolare le forme di vita vegetale e di empatia con l'ambiente circostante; venne poi il turno della ragazza dai capelli rosso castano e gli occhi azzurri (che si chiamava Chloe Powell) cui poteri si basavano sulla musica e le onde sonore; venne poi la sua sorella gemella (cui nome era Crystal) che disponeva dell'intelletto sovrumano, della realtà artistica cioè la capacità di far uscire da quadri, libri, raffigurazioni i vari personaggi rappresentati e la chiaroveggenza; poi venne Willow che era una mutaforma e mimetica, di conseguenza aveva la capacità di diventare qualsiasi animale volesse essere e di copiare le loro capacità in forma umana. Furono tutti bravi, ma Isa ebbe l'impressione che la Thunders non fosse soddisfatta da nessuna delle esibizioni: si limitò a stringere le labbra e a digitare frettolosamente sul suo datapad.  
 
Come prevedibile, il cognome 'Smith' veniva subito dopo quello di 'Sanchez'. Max fu il primo ad essere chiamato dalla Thunders. Salì sul palco fluttuante sentendosi come se avesse le gambe intrappolate nella melassa. Una volta che fu sopra la piattaforma cercò di ignorare i cinquanta e più sguardi fissi su di lui. Si concentrò invece su Isa e Sophie, che gli sorrise e annuì in segno d'incoraggiamento. Max ingoiò il nervosismo.
 
 
- Il mio potere è la velocità supersonica - disse, con voce chiara e forte. 
 
 
La Thunders agitò la mano, come aveva fatto le altre volte. Accanto a Max apparvero tre robot di dimensioni gigantesche. Max non sapeva che fare.
 
 
Oh, no! pensò Isabel
 
 
Invece la Thunders era lì, a guardare , aspettando che Max facesse qualche mossa. Max, invece, stava sempre lì, rimbambolato non sapendo che fare, quando vide che i robot stavano avanzando verso di lui. 
 
Isabel cercò una soluzione per poterlo aiutare quando le venne un'idea geniale. 
 
 
Max, mi senti? pensò Isa. Fortunatamente il suo potere era la telecinesi e la telepatia. Max, voglio che tu ora respira e ti concetra, sii quel che sei!
 
 
Max capì quel che voleva intendere sua sorella. Prese un respiro profondo e, prima che uno dei robot potesse agguantarlo, saltò quello che fu un salto incredibilmete altissimo. Appena toccata la terra, prese la rincorsa e correndo, in due secondi distrusse solo schiantandosi i tre robot, che andarono in cortocircuito. Si ritrovò di nuovo sulla piattaforma, con un sorrisino soddisfatto.
 
- Tutto qui, la prova? - fece sorridendo. Tutti i studenti presero ad applaudire e a fischiare, perchè Max in quel momento era stato grandioso. 
 
- Il prossimo - disse la Thunders. - Isabel Smith -
 
Isabel salì sulla piattaforma, un pò nervosa ma sicura di sè. La cosa peggiorava quando si ritrovò davanti lo sguardo freddo e impassibile della professoressa Thunders. Respirò profondamente e disse con voce chiara e melodiosa il suo potere: - Il mio potere è la telecinesi e la telepatia, ma sono dotata anche della resistenza sovrumana e dell'omnilinguismo -
 
La Thunders agitò la mano, come già aveva fatto molte altre volte. Accanto a Isa apparvero tre grosse casse, due di legno, la terza metallica. La ragazza inspirò a fondo e sollevò le mani, che subito s'accesero di un brillante chiarore roseo: lo stesso chiarore illuminò anche le tre casse, le quali si librarono lentamente a mezz'aria e a un suo silenzioso comando iniziarono a roteare e a volteggiare sulle ali del nulla. Isa si volse verso la professoressa, in attesa che lei gli facesse cenno di smettere, ma non accadde: anzi, la Thunders continuò a fissarla con espressione indecifrabile, senza distogliere lo sguardo da lei. La ragazza provò allora alcuni passaggi più difficili, aumentando la velocità delle casse e facendole sfrecciare da una parte all'altra dello stadio. Sentì che gli altri studenti si scambiavano commenti a mezza voce, ma non vi prestò troppa attenzione. 
 
Fossi in te giocherei tutte le mie carte, aveva consigliato Zack a suo fratello.
 
E Isa decise di seguire il consiglio. In un impeto di audacia, attirò una delle due casse di legno abbastanza vicino a sé da potervi balzare sopra, dopodiché si lasciò sollevare, irradiata in uno scintillante alone azzurrognolo. Guardò verso il basso e deglutì. 
 
Non pensare a quello che stai facendo, fallo e basta, si disse, prima di saltare nel vuoto.
 
Eccezion fatta per il grido spaventato di Sophie, tutto il pubblico trattenne il respiro come un'unica entità dotata di molte teste... per poi rilasciarlo subito dopo, non appena la cassa metallica saettò sotto le scarpe da ginnastica rosse di Isa, interrompendone il volo a mezz'aria. 
Fu solo allora che la Thunders dichiarò: - Bene, Smith. Il prossimo. -
 
- Tu sei tutta matta - rise Sophie, non appena Isa tornò coi piedi per terra. - Mi hai fatto perdere dieci anni di vita con quel trucchetto, sai? E se ti fossi spiaccicata? -
 
- Ma non l'ho fatto, quindi non vedo dove sia il problema - disse lei, abbozzando un sorriso strafottente. Il breve show l'aveva riempito di adrenalina, e ora si sentiva come se oltre al sangue nelle sue vene scorresse fuoco liquido. - Comunque ti faccio i miei complimenti, Sophie, sei stata fantastica. -
 
Quando la lista finalmente terminò, la professoressa Thunders fece risalire la piattaforma, che tornò a integrare il soffitto con uno scatto metallico. 
 
- Eccellente - disse con un sorriso, che però non arrivò a illuminarle i freddi occhi grigi. - A breve, ciascuno di voi riceverà una tessera magnetica che vi consentirà l'accesso ai piani delle aule. La nostra segretaria, Debra, provvederà anche a fornirvi dei depliant e delle cartine per orientarvi meglio nell'istituto, nonché il vostro orario delle lezioni. Ci sono domande? -
 
Crystal alzò la mano.
 
 - Sì, Powell? -
 
- Quando cominciano le lezioni? -
 
- Questo pomeriggio stesso, dopo l'ora di pranzo. Non è detto che frequentiate tutti gli stessi corsi, comunque... è possibile che alcuni di voi si trovino a livelli diversi. - La Thunders fece scorrere lentamente lo sguardo sul gruppo di ragazzi, e Isa ebbe la spiacevole sensazione che si soffermasse su di lei un po' più del dovuto. - Se non avete altro da chiedere, possiamo tornare nell'atrio. -
 
- Oh, no - sussurrò Chloe, sentendosi già male al pensiero dei teletrasporti.
 
La seconda volta, tuttavia, fu completamente indolore, almeno per Isa e Max. Per tutto il tragitto, i fratelli Smith non fecero che chiacchierare con Sophie, Chloe, Crystal, Willow e Laura congratulandosi a vicenda per l'esibizione, e quasi non si accorse di entrare nella cabina di vetro. Quando infine furono di nuovo davanti al bancone e agli impeccabili riccioli neri di Debra, i sette attesero pazientemente in fila fino a quando la segretaria non consegnò a ciascuno di loro il suo personale mucchietto di scartoffie.
 
Isa guardò il suo orario: in un lunedì normale avrebbe avuto due ore di tecnologia con la Thunders e altre due di chimica con un tale professor Ice, ma quel giorno gli sarebbero toccate solo le ore pomeridiane, una di storia e due di lingue straniere.
 
- Bleah, doppia analisi con la Thunders - disse Crystal con una smorfia. 
 
- Cavolo, biologia! - fece Chloe.
 
- Botanica - disse Willow, sospirando.
 
- Merda!La volevo io!A me è toccata Chimica - Laura si esasperò.
 
- Cazzacazzocazzocazzocazzo! - tutti guardarono Max, che era sul punto di bestemmiare. - Vita crudele!Perchè mi fai questo!....aritmetica -

- La volevo io! - esclamò Chloe

- Che ci crediate o no, Chloe è un vero genio in fatto di calcoli, anch'io ovvio! - disse Crystal
 
- Eheh, a me invece va alla grande! Educazione fisica! - sorrise Sophie.
 
Riposero gli orari e i documenti negli zaini, ma tennero con sé la tessera magnetica. La tappa successiva fu la mensa, che si trovava al quinto piano. Era una sala enorme, grande quasi quanto lo stadio, punteggiata di tavoli. Le pareti laterali erano composte unicamente da lunghe vetrate, che permettevano di ammirare il panorama urbano di San Francisco. Isa, Max, Laura, Chloe, Crystal e Willow presero un vassoio da una pila e si unirono alla fila di ragazzi che scivolava lentamente davanti al titanico buffet. Sembrava esserci ogni tipo di pietanza immaginabile, dalla carne alle verdure, dalle paste alla frutta. Max cacciò nel suo vassoio una fetta di pizza e un tortino al cioccolato, e vide con la coda dell'occhio Sophie intenta a servirsi un'abbondante porzione di sedano e lattuga.

- Però, attenta a non ingrassare - scherzò. 
 
Per tutta risposta, lei gli fece la linguaccia. - Allora, dove ci mettiamo? -
 
- Perché non vi sedete con noi e gli altri? - propose Crystal in tono entusiasta. - Siamo laggiù, nel tavolo all'angolo. -
 
- 'Gli altri'? - Max si volse nella direzione indicata da Crystal. Al tavolo di cui parlava erano già seduti sette ragazzi: uno aveva arruffati capelli scuri e beffardi occhi verde scuro, l'altro sfoggiava capelli biondi e iridi celesti; il terzo aveva i capelli corti, scalati color bianco argento con una sfumatura nera al lato destro del viso e aveva due occhi eterocromi che sfoggiavano un intenso sguardo smeraldo e una profonda occhiata color oro; un quarto aveva corti capelli neri e occhi ambrati. Un altro aveva occhi e capelli neri e la pelle abbronzata, da ispanico. L'altro era moro e aveva occhi da albino, affiancato da un ragazzo che aveva capelli rosso scuro e gli occhi d'argento, penetranti. Quando li vide avvicinarsi, il rosso sollevò una mano in saluto.
 
- Ehi, ma quelli sono Zack e Kyle - disse Max, sorpreso.
 
- Vi conoscete già? - chiese Crystal.
 
- Non esattamente. Ci ho solo scambiato due parole stamattina, sull'autobus. -
 
- Ciao signorina Crystal - Il ragazzo dai capelli argento sfoderò un sorriso gentile ed educato. - Vedo con piacere che ci sono anche gli altri: Sophie, tua sorella, Willow, Laura e..... -
 
- Isa e Max - disse Crystal, ricambiando il sorriso e sedendosi accanto a lui a testa china. - Isa, Max, lui è Lysandre ed è uno degli esper più popolari dell'istituto - poi con un breve cenno indicò anche il ragazzo dai capelli neri e gli occhi ambrati e quello abbronzato - Loro invece sono Laynne e Paolo -
 
 Isa studiò per un attimo il rossore che le velava le guance, e non impiegò molto a trarre le sue conclusioni. Max e Sophie si sedettero a loro volta, chiudendo il cerchio.
 
Zack prese a tagliare scrupolosamente la sua bistecca. - Allora, com'è andato il test di valenza? - 
 
- Sophie, Isa, Max, Laura e le gemelle sono stati fantastici - rispose Willow con una nota di malinconia nella voce.
 
- Anche tu, Will - ribatté Sophie, posandole gentilmente una mano sulla spalla. - La Thunders ha spalancato gli occhi, quando ti sei messa a chiacchierare con quei topi come se fossero esseri umani. E vogliamo parlare della tua capacità di Mutaforma? -
 
- Sei anche una Mutaforma? - chiese Kyle , interessato. - Questo non lo sapevo! -
 
Will avvampò. - Sì, ma non sono ancora capace di trasformarmi per molto in leone, squalo o chissà che... per ora sono brava per gli animali di taglia piccola, come la scimmia. E le scimmie non sono esattamente al vertice della catena alimentare. -
 
- Ma tu sei una scimmia part-time! - obiettò Sophie, strappando un risolino a tutti. - E poi ti tornerebbe utilissimo, casomai volessi passare inosservata! -
 
- Quando la Thunders apre il registro per interrogare, ad esempio! - commentò il ragazzo dai capelli scuri e gli occhi verdi, fingendo di rabbrividire. 
 
- Ma fratellone!Tu hai sempre paura delle interrogazioni, James? - chiese il biondino
 
- Pensa tu Danny! - esclamò di rimando l'altro
 
- E tu, Max, cosa sai fare? - chiese Zack. 
 
- So usare la supervelocità - disse l'interpellato, dopo aver ingoiato una generosa porzione di pizza. 
 
- E tu Isa? - chiese il criocinetico
 
- La telecinesi - fece Isabel, pulendosi la bocca rosea col tovagliolo.  - Sollevare gli oggetti con la forza del pensiero eccetera. -
 
- Wow! - James sembrava colpito. - Questa sì che è una figata!E hai mai provato a esercitarlo su te stessa? -
 
Isa aggrottò la fronte. - In che senso? - 
 
- Nel senso che, anziché concentrarti su un oggetto, ti concentri su te stesso. Cosa succede se lo fai? Forse spicchi il volo come Willow in forma d'uccello! -
 
Isabel si sentì una perfetta idiota. Come diavolo aveva fatto a non pensarci prima?
 
- Può funzionare - ammise. 
 
Will sorrise. - Potresti diventare la mia prossima rivale aerea, Isa! -
 
- Guardati le spalle, Will - la buttò lì Zack con un ghigno. 
 
Paolo ridacchiò e, mentre girava leggermente il viso per rivolgersi a Max, scorse con la coda dell'occhio un lampo nero. Si voltò, incuriosito: a qualche tavolo di distanza da loro c'era una ragazza, seduta da sola. Ora che ci faceva caso, Paolo notò che anche i tavoli attorno a lei erano vuoti, come se gli altri studenti volessero tenersi a distanza di sicurezza. Eppure la ragazza in questione pareva tutto fuorché un mostro... anzi, mentre la osservava, il ragazzo pensò che era anche molto carina. Gli zigomi alti e i grandi occhi a mandorla donavano al suo viso un tocco esotico, affascinante. I lunghi capelli neri erano legati in una coda alta e vaporosa, che sfiorava e danzava sulle sue spalle come una morbida fiamma nera, mimando ogni suo piccolo movimento. Ma a dare il colpo di grazia a Paolo fu lo sguardo della ragazza: intenso e profondo, di un meraviglioso argento scuro con pagliuzze nere che gli faceva venire in mente i fulmini nei giorni di tempesta. E quell'incantevole sguardo era fisso su di lui. 

Paolo avvertì il sangue affluirgli al viso e si girò di nuovo verso i compagni.
 
- Chi è quella ragazza lì? - chiese, in quello che sperò fosse un tono sufficientemente neutro.
 
- Quella coi capelli neri ? - Laynne si strinse nelle spalle. - Carmelita Rives, la ribelle della Royal. E' qui da quando ha nove anni, credo... ormai dovrebbe averne sedici o diciassette. -

Quel nome scosse Paolo. Gli sembrava di ricordare qualcuno, ma non riusciva a capire chi.
 
- E' qui da più di sette anni? - Paolo era stupito. - E perché? Credevo che tutti gli esper cominciassero gli studi a sedici anni. -
 
Il ragazzo dai capelli neri annuì. - E' così, infatti. Ma il secondo e il terzo piano della Royal fungono da orfanotrofio: i bambini esper che hanno perso o sono stati abbandonati dai genitori restano lì fino a quando non sono abbastanza grandi per unirsi ai corsi. Nel frattempo, svolgono mansioni di basso calibro, portano il caffè ai prof e cose del genere. -

- Ma perché lei è da sola? Non ci sono altri esper come lei? - insisté Paolo.

Lysandre, Laynne, Crystal, Zack e Kyle si scambiarono un'occhiata.

- Carmelita è un caso... un po' particolare, ecco - disse cautamente Laynne. - Gli esper orfani hanno un test di valenza diverso dagli altri, e lo fanno in separata sede. Beh, per farla breve, dicono che Carmen durante il suo test abbia ucciso tutti gli altri orfani del suo anno. -

Isa, che stava bevendo dalla sua bottiglietta, per poco non si strozzò. Max, invece, restò a bocca aperta.

Paolo trasalì. - Come, ucciso? - Era incredulo: lo sguardo che lei gli aveva rivolto era carico di tenebrosa bellezza, ma non vi aveva letto neppure la minima scintilla di malignità. - Dev'esserci un errore. -

- Li ha uccisi accidentalmente, credo - s'affrettò a soggiungere Crystal. - Però, ecco... ha fatto esplodere buona parte del venticinquesimo piano. Era lì che prima si svolgeva il test di valenza, sapete. Adesso lo stanno ristrutturando. - Abbassò la voce. - Non so granché della faccenda, a dire il vero. So solo che da quando Carmen s'è unita a tempo pieno alla Royal nessuno ha più voluto averci niente a che fare. -

- E' orribile - sussurrò Sophie, a metà tra lo spaventato e l'impietosito. 

- E' la Royal - disse Zack asciutto. - Amano la forza, il potere, la violenza, amano schiacciare e umiliare i più deboli, ma la morte è completamente tabù. Quella di massa, almeno. -

- Che cosa stupida - ribatté Paolo. - E' ovvio che Carmelita non l'ha fatto di proposito. Scommetto che aveva anche degli amici, tra i ragazzi che sono morti. -

Lysandre lo fissò. - Paolo, onestamente... tu staresti volentieri al fianco di una persona che rischia di esplodere da un momento all'altro? -

- Carmen è come una bomba innescata: non puoi mai sapere se o quando ti farà saltare in aria. - disse Kyle

- Ciò non toglie che abbia del fascino - ammise Zack. - Voglio dire, è una gran bella ragazza, ha tutte le cose giuste al posto giusto e via dicendo, senza contare che è straintelligente ed è forse uno degli esper più dotati della Royal. Però è pericolosa, e questa è la triste verità, amico mio. -

Quel commento fece venire in mente a Paolo la frase di una canzone... Love is only beautiful when it bleeds*. Scoccò un'ultima occhiata a Carmen. La ragazza dai capelli neri teneva gli occhi bassi, inchiodati sul suo vassoio di cibo, che oltretutto appariva intoccato.  C'era qualcosa, in lei, che andava al di là della semplice apparenza...Paolo era sicuro che, dietro la facciata glaciale che mostrava al mondo, Carmen fosse profondamente vulnerabile, e profondamente sola. 

 








*Qualcuno l'ha riconosciuta? ^^ La canzone è "Oceans of Regret" dei Cain's Offering. Sono un gruppo power metal finnico, ma non sono granché famosi. Tra parentesi, il chitarrista e il tastierista fino a qualche anno fa erano (e secondo me sono ancora!) dei gran bei pezzi di ragazzi, i tipici esemplari di sesso maschile che sembrano quasi stuzzicarti a saltargli addosso e *CENSORED* (maniaca depravata -.-'', ndtutti)

Mhhhh, come vedete iniziano delle spruzzatine di qualche coppia!Bello il mio Zack (ancora *CENSORED*)!Per non parlare di Kyle che un vero figaccione della Madonna che ti viene voglia di prenderlo e *CENSORED* (e basta! -.-" ndtutti) ma adoro anche il mio caro Paolo che un vero *CENSORED* (Dio aiutaci! -.-")

Allora prima di tutti dedico di nuovo anche questo cap a Killapikkoletta!Che mi supporta (esiste la parola? o.O) e mi recensisce!

Ci vediamo al prossimo chappy!

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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