Ero debole, la testa ancora mi doleva per via della notte precedente, scostai lentamente le coperte ancora calde e appoggiai i piedi sul pavimento gelido.
Portai le mani alla testa che mi continuava a girare e ripensai a ciò che era successo la notte precedente.
Ripensai a lui e a come era stato dolce con me, vidi il bicchiere ancora sul comodino accanto al letto lo afferrai tra le mani e, ne bevvi un lungo sorso.
Udì una chiave introdursi nella serratura, qualcuno stava entrando nella stanza, forse erano ancora quei maledetti bastardi.
Mi nascosi sotto al letto anche se non era per nulla un buon nascondiglio, poichè era tutto polveroso e la stanza era cinque metri per cinque, ma rimasi li in silenzio ad ascoltare i battiti del mio cuore che acceleravano.
Cercavo di trattenere uno starnuto e mi coprì il naso con le dita. La porta nel frattempo si richiuse.
Qualcuno era entrato.
- Samanta.. -
Era una voce strana, non l'avevo mai sentita, non era di nessuno dei dottori che mi avevano fatto visita
la notte prima, questa voce era candida dolce e sensuale, mi rassicurava ma comunque mi limitai a non rispondere..
- Samanta, non avere paura. Esci fuori sono il dottor Carter, non ho alcuna intenzione
di farti del male. -
Piano piano, cercai di uscire da quel piccolo spazio in cui mi ero rifugiata, e finalmente lui era li e mi sorrideva.
Mi diede una mano ad alzarmi da terra e mi fece sedere sul letto.
- Come ti senti? - chiese.
Imbarazzata dalla sua presenza risposi tristemente con pacatezza:
- Non bene.. - feci una pausa e poi continuai..
- I- io, non so nemmeno il perchè mi trovi qui e.. -
Non finì nemmeno la frase, sentivo un nodo alla gola che stava per tramutare in singhiozzo.
Porsi la testa tra le mie braccia e cominciai a piangere.
Sentì il suo tocco che mi portava ad avere brividi lungo la schiena, mi accarezzò la testa e mi sollevò.
Mi abbracciò.
La sua stretta era così rassicurante, stavo bene tra le sue braccia..
strinsi il suo camice bianco tra i pugni che continuavano a lottare contro la violenza.
Avrei avuto voglia di spaccare il mondo, ma non potevo dovevo stare calma, altrimenti sarei sembrata assolutamente più pazza di ciò che tutti credevano realmente, così mi limitai a singhiozzare tra le sue braccia, almeno questo, in quel momento, era ciò che mi faceva stare meglio.
Mi prese il viso guardando dritto verso i miei occhi e preoccupato sussurrò:
- Ma tu non sei pazza.. -
© S.
Eccoci qui con il nuovo capitolo, vi aspettavate qualcosa eh? non si è ancora sviluppato il momento Clue, ma arriverà presto quel momento in cui fra i due qualcosa, di speciale, scoccherà! Spero che anche questo capitolo vi piaccia, che dire continuate a leggere per scoprire in quali avventure si cacceranno la povera Sam e il sexy dottor Carter. Curiosi? Lo scoprirete solo leggendo ;)