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Autore: emme30    03/04/2013    18 recensioni
Seblaine!McKinley AU
Sebastian e Blaine stanno segretamente insieme da un anno e mezzo, nessuno dei due ha fatto coming out, Blaine per paura della reazione del padre e Sebastian perchè fondamentalmente non gli interessa. Ma è quando Carl Anderson presenta a Blaine la sua nuova fidanzata che le cose si complicano.
[Blaine!Cheerio + Sebastian!Football Player, maneggiare con cura]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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13.

 

 

Blaine aveva chiesto a Sebastian di comportarsi da amici e, per quanto fosse stato sicuro che non sarebbe mai potuta succedere una cosa simile, fu esattamente quello che accadde.

La settimana seguente fu qualcosa di completamente nuovo per Blaine, perchè il suo ex fidanzato cominciò davvero a comportarsi come un amico: si salutavano brevemente se si incontravano per i corridoi, senza fermarsi necessariamente a parlare, non si evitavano in mensa, chiacchieravano del più e del meno ogni volta che si trovavano vicini, Sebastian non lo fissava durante gli allenamenti, e le cene a casa di uno o dell'altro erano sempre tranquille e pacate; terminavano con loro due attaccati alla playstation in salotto ad ammazzarsi a vicenda in qualche gioco sparatutto.

Sebastian aveva smesso con le frecciatine, con le occhiate languide, con le battute e i doppi sensi sul fatto che fossero stati assieme. Inoltre, gli stava lontano quando per caso dovevano sedersi sul divano e faceva di tutto per rispettare i desideri del suo ex.

Blaine, d'altro canto, non lo aveva mai voluto così tanto.

Più Sebastian manteneva le distanze e faceva come gli aveva chiesto, più Blaine lo bramava: desiderava abbracciarlo, baciarlo, farlo suo. Era nei suoi pensieri ogni singolo momento della giornata, sin da quando si svegliava fino alla sera, quando tornava a distendersi sotto le coperte pensando a quante volte c'era stato pure Sebastian a baciarlo e fare tante altre cose bellissime.

Blaine sapeva che stava diventando un'ossessione, che avrebbe dovuto smetterla perchè cavolo, era stato lui a volere che loro fossero amici, era stato lui a prendere quella decisione.

Eppure Sebastian che si comportava in modo così accondiscendente, Sebastian che era sempre così testardo che non faceva nulla che Blaine gli chiedesse neanche sotto tortura, lo faceva andare fuori di testa, ed era sicuro di non averlo mai desiderato così tanto, neanche quando ancora non sapeva come fosse baciarlo o sentire le sue dita scorrere lungo la sua pelle

E Blaine poteva solo guardarlo da lontano, immergersi nei ricordi di loro due, ignorando le voglie e tutti i pensieri che gli passavano per la testa quando lo vedeva in corridoio o a mensa, perdendosi in certe fantasie che non pensava assolutamente avrebbe mai potuto realizzare.

Ci fu un momento in cui Blaine arrivò addirittura a pensare che Sebastian lo facesse apposta, fosse deliberatamente così sexy e bello da farlo stare male ma, dopo aver interpellato le sue amiche a riguardo chiedendogli se lo trovassero più affascinante del solito e ricevendo sguardi straniti e sentendosi dire se avesse la febbre perchè si stava comportando da pazzo, ci rinunciò.

Lo guardava da lontano, sospirando e ignorando gli sms pieni di insulti di Kurt.

Non era frustrante.

Di più.

 

*

 

Blaine era abbastanza sicuro che non sarebbe arrivato vivo a fine giornata.

Quello era proprio uno di quei giorni in cui tutto ciò che poteva andare male andava addirittura peggio. Non c'era stato nulla che era andato per il verso giusto, niente.

Innanzitutto, si era svegliato di cattivo umore: aveva fatto un sogno bellissimo in cui lui e Sebastian tornavano insieme e tutto era rose e fiori ma, quando aveva aperto gli occhi, c'era solo il suono fastidioso della sveglia a la pioggia che batteva contro il vetro della finestra a fargli compagnia.

Il suo umore era tanto nero come il cielo coperto di nuvole, e da quel momento le cose erano andate sempre peggio.

Suo padre aveva finito l'acqua calda e fu costretto a farsi una doccia gelata, si accorse troppo tardi di aver finito il gel, quindi optò per la lacca per le situazioni di emergenza che gli finì persino negli occhi, facendolo ritardare così tanto che non ebbe nemmeno il tempo di fare colazione.

Nel tragitto casa-macchina riuscì a bagnarsi completamente come un pulcino perché non riusciva a trovare le chiavi del veicolo nel casino della sua borsa e quando era quasi arrivato a scuola dovette tornare indietro visto si era scordato il borsone per gli allenamenti dei Cheerios. In questo modo, arrivò tardi per la prima ora, beccandosi una nota di demerito ed essendo interrogato sul compito che, ovviamente, era rimasto a casa. Ma a quel brutto voto si aggiunse persino quello del test di algebra della settimana precedente. Due F nel giro di due ore, un record quasi.

Ultimo, ma non meno importante, una ragazzina che correva in corridoio gli fece versare il caffè bollente che aveva rimediato come sostitutivo della colazione sulla divisa pulita dei Cheerios, il quale non fu nulla in confronto alla ramanzina della Sylvester quando lei lo beccò cercare una divisa pulita da mettere per gli allenamenti.

Insomma, la giornata più brutta di sempre.

Non aveva quasi toccato cibo a mensa, sicuro che avrebbe avuto qualcosa di molto simile a un'intossicazione alimentare visto come era andata la giornata, e stava tornando stancamente al suo armadietto, cercando di non pensare agli allenamenti delle Cheerios che lo attendevano e la punizione che gli aveva inflitto la Sylvester. Blaine sospirò sconsolato quando raggiunse il proprio stipetto e si accorse di aver dimenticato il libro di storia in mensa; era a tanto così da perdere la pazienza e mettersi a urlare nel bel mezzo della folla.

Non voleva ammetterlo neanche a se stesso, ma in quel momento l'unica cosa che lo avrebbe fatto stare meglio era un bacio di Sebastian e un paio di coccole nascosti nel ripostiglio dei bidelli.

E invece non avrebbe avuto nulla di tutto ciò perchè Kurt aveva ragione ed era stato un vero idiota. Kurt non aveva mai torto, dopotutto.

Appoggiò la testa contro la fredda superficie di metallo, indeciso se fingere di stare male per tornare a casa e infilarsi sotto le coperte, non gli sarebbe importato neanche della Sylvester che gli chiedeva se aveva il ciclo e la presa in giro pubblica; l'unica cosa che desiderava davvero era il suo letto caldo e magari persino Sebastian che gli faceva i grattini nella schiena. Sospirò, pensando che si sarebbe dovuto accontentare solo della prima opzione.

Chiuse l'armadietto, deciso di scappare a casa, quando due voci femminili piuttosto squillanti gli arrivarono alle orecchie.

... é proprio un peccato che sia gay, é davvero uno spreco.

Già, ecco perchè non sono riuscita a farmelo alla festa di Don. Cavolo, ad averlo saputo...

Corrugò le sopracciglia, allarmato, per poi voltarsi di scatto e individuare le proprietarie di quelle voci. Erano due ragazze delle Cheerios, per fortuna Blaine le conosceva.

Mel, Connie!” le chiamò, attirando la loro attenzione.

Le due ragazze si voltarono, sorridendogli. “Ehi Blay-Blay, come va?”

Il ragazzo ignorò l'orribile soprannome e forzò un sorriso. “Insomma, mi sa che oggi non vengo agli allenamenti. Ma-”

Uhm, alla coach non piacerà.”

Blaine strinse i denti, cercando di non insultare Melissa e le sue opinioni non richieste. “Non mi sento molto bene, ma comunque... di chi stavate parlando?” provò a non sembrare troppo in panico, anche se aveva paura di conoscere già la risposta.

Oh, di Smythe, sai, il capitano della squadra di football.”

Blaine fece una faccia sorpresa. “E' gay?”

Già, sempre i migliori quelli che se ne vanno.”

Blaine si obbligò a non commentare la scelta delle parole di Connie, ma corrugò le sopracciglia a Melissa, che sembrava quella più informata.

Ma dai! Ma ha fatto coming out? Come fai a saperlo?” non c'erano storie, era davvero un bravo attore.

La ragazza alzò le spalle, facendo un cenno con la testa al corridoio dietro di lei. “Mah, puoi vederlo con i tuoi stessi occhi, siamo passate davanti al suo armadietto due secondi fa e aveva la lingua in gola a un tizio. Più esplicito di così.”

Blaine si sentì mancare ma, prima che potesse dire qualcosa, l'altra ragazza intervenne.

Ew, ma non è vero, stavano solo parlando!”

Se, parlando,” Melissa disse quella parola mimando virgolette immaginarie con le dita. “Lo so io dove finisce quel parlare.”

Ma dai, non puoi saperlo.”

Se va bene sono già nel ripostiglio del bidello a pomiciare e fare... ew, lasciamo perdere.”

Blaine deglutì, lo sguardo smarrito e un fuoco che gli bruciava nel petto.

Scusate ragazze, devo scappare.”

Non afferrò nulla di quello che gli dissero le due Cheerios, si avviò nella direzione verso cui erano venute perchè finchè non lo vedeva non ci avrebbe creduto. Non era possibile una cosa del genere, il suo Sebastian non poteva davvero stare facendo quelle cose.

Il fuoco esplose quando girò l'angolo e vide con i propri occhi quello che le due ragazze gli avevano raccontato. Sebastian stava parlando con un tipo, gli stava sorridendo, erano vicinissimi l'uno all'altro, e lo sconosciuto stava toccando il braccio di Sebastian in un modo che a Blaine non piaceva neanche un po'.

Smise di pensare e marciò in avanti, senza la benchè minima idea di quello che avrebbe detto o fatto ma con il chiaro intento di allontanare quello là dal suo Sebastian.

Purtroppo o per fortuna, non riuscì a fare nulla di ciò che il fuoco nel petto gli stesse suggerendo, perché Sam lo acchiappò al volo e se lo trascinò via un attimo prima che potesse fare il macello.

Blaine non riuscì a replicare o allontanarsi dalla presa del suo amico fino a quando non furono lontani da occhi indiscreti.

Strattonò il braccio di Sam e lo guardò con gli occhi ridotti a due fessure.

Perchè cazzo mi hai trascinato via?”

Perchè so benissimo cosa avresti fatto.”

Tu non sai-”

Avresti fatto una scenata nel bel mezzo dei corridoi e te ne saresti pentito nel giro di mezz'ora. Gli amici servono anche per impedirti di farti fare delle puttanate del genere.”

Ma quello lo stava toccando e Sebastian-”

Glielo hai detto tu, Blaine!” gli urlò contro Sam a un certo punto, interrompendolo e togliendogli le parole di bocca. “Gli hai detto tu stesso che dovete vedervi con altre persone, gli hai detto tu che volete essere solo amici, sei stato tu a lasciarlo! Non puoi incazzarti così perchè sta facendo quello che gli dici tu! Se provi ancora dei sentimenti così forti per lui da ingelosirti a questo modo, forse dovresti rivedere le tue priorità e riprendertelo, comportarti da persona matura e con un cervello in testa.”

Sam non gli aveva mai parlato così, di solito era Kurt quello che si comportava in modo così spassionato, che gli diceva in faccia tutti i motivi per cui stava sbagliando e gli faceva notare quanto avesse torto.

Boccheggiò qualcosa, provando a ribattere, ma non gli venne in mente niente, non riuscì a replicare al suo amico, al suo sguardo così pieno di ragione e alle parole troppo simili a quelle che gli diceva sempre pure Kurt.

L'unica cosa che riusciva a pensare era a quanto Sebastian fosse vicino a quel tipo senza nome, a Sebastian che baciava altri ragazzi che non erano lui, Sebastian che semplicemente andava avanti con la sua vita come Blaine non riusciva a fare.

Mormorò un vai al diavolo e diede le spalle a Sam, evitando accuratamente i suoi occhi e dirigendosi verso gli spogliatoi. Non avrebbe fatto una scenata in pubblico, ma era sicuro che non avrebbe mai estinto il fuoco che gli bruciava in gola se non lo avesse sfogato da qualche parte.

O contro qualcuno.

 

*

 

Blaine entrò negli spogliatoi maschili dopo aver provato a calmarsi per almeno un'ora buona. Non c'era riuscito, ovviamente, perché nel momento in cui si sentiva leggermente meno teso, l'immagine di Sebastian con quel tipo gli tornava davanti agli occhi e la voglia di prendere a pugni il muro o qualcosa di animato ritornava a scorrergli nel petto.

Era abbastanza sicuro che Sam avesse detto a Kurt dello scatto d'ira che aveva avuto nel corridoio, perché dovette spegnere il cellulare per far in modo che il suo migliore amico la smettesse di telefonargli.

Era troppo tardi per l'allenamento delle Cheerios, ma era in perfetto orario per la fine di quelli di football, puntuale come un orologio.

Entrò nel vano nel quale aleggiava una densa nuvola di vapore guardandosi intorno arrabbiato, sentendo le gambe tremare e il cuore battere forte nella sua cassa toracica. Non sapeva assolutamente cosa avrebbe detto a Sebastian, ma non gli importava. Il primo pensiero era quello di prenderlo a schiaffi, anche se una vocina dentro la sua testa non faceva che ripetergli che il ragazzo non stava facendo assolutamente nulla di sbagliato.

Non c'era quasi nessuno in giro, giusto un paio di ragazzi che si rivestivano e chiacchieravano della partita della domenica seguente o delle loro fidanzate. Si guardò intorno, cercando di individuare la persona che gli interessava di più, fino a quando non lo vide. Era vicino alle docce intento a parlare con un su compagno di squadra, i capelli ancora umidi e con in dosso solo un paio di jeans scuri, i preferiti di Blaine.

Si avvicinò a passo sicuro, fermandosi esattamente di fronte a lui. Sebastian lo notò subito, ma corrugò le sopracciglia confuso, scusandosi con il suo amico e rivolgendo a lui tutta la sua attenzione.

Cosa ci-”

Cosa cazzo pensi di fare?” Blaine disse quelle parole nel tono più cattivo che riuscì a produrre, quasi sibilando.

Sebastian alzò le sopracciglia, ripescando la camicia dall'armadietto. “Non credo di seguirti.”

Non puoi comportarti in questo modo.”

Sebastian lo fulminò con lo sguardo e finalmente sembrò capire a cosa si stesse riferendo Blaine. Si guardò un attimo intorno, per poi sedersi sulla panca e infilarsi le scarpe, rimanendo il silenzio. Blaine non si mosse, serrò i pugni e aspettò anche lui, come Sebastian, che gli ultimi ragazzi se ne andassero dagli spogliatoi, non c'era quasi più nessuno in giro.

Sebastian finì di allacciarsi le scarpe e tornò a prendere i suoi vestiti dall'armadietto, abbottonandosi la camicia molto lentamente e ignorando Blaine fumante di rabbia accanto a lui, anche dopo che l'ultimo ragazzo fu uscito dal vano. Rimasero in silenzio per un po', ad ascoltare le docce gocciolare e i loro respiri tutt'altro che rilassati.

Dopo un paio di minuti, Blaine non ce la fece più a trattenersi.

Ti ho detto che non puoi fare-”

Non posso fare cosa?” Sebastian lo guardò, gelido.

Lo sai cosa.”

No, non lo so. Devi essere più specifico quando mi vieni qui incazzato a dirmi di tutto.”

Blaine quasi ringhiò. “Non puoi fare così il cascamorto con un cretino qui a scuola davanti ai miei occhi.”

E perchè non posso, Blaine?

Blaine boccheggiò, non riuscendo a trovare una risposta plausibile. “Perchè non puoi.

Sebastian scosse la testa, quasi ridendo. “Sei davvero patetico.”

Ma cosa-”

Mi hai detto tu che devo uscire con altri ragazzi, ti rendi conto che sto facendo esattamente quello che mi hai chiesto?”

Non lo intendevo davvero!”

Beh, non me ne frega un cazzo. Tu non mi vuoi, quindi io vado a cercare qualcuno che possa darmi quello che tu sei troppo spaventato per affrontare.”

Vai a fanculo Sebastian, sei solo uno stronzo.”

Sebastian alzò le spalle a quegli insulti, raccogliendo la sua borsa. “Come cazzo ti pare... ora se non ti dispiace dovrei andare, ho un appuntamento.”

Blaine non si accorse neanche di aver sbattuto il ragazzo contro gli armadietti fino a quando non sentì il suono del metallo trillargli nelle orecchie, insieme a un gemito di dolore e sorpresa da parte di Sebastian.

Ero come tutti gli altri, vero?” sussurrò, con voce tagliente. “Sono sempre stato come tutti gli altri e basta per te, tu non sei mai cambiato come mi hai fatto credere, vero? Era tutta una bugia con te.”

Lo fissò negli occhi mentre diceva quelle cose, ma se ne pentì nel momento esatto in cui Sebastian lo guardò ferito e affranto.

Poi, si sentì sbattere contro gli armadietti, e questa volta il gemito di dolore uscì dalle sue di labbra, mentre Sebastian gli teneva fermo le spalle e lo premeva contro il metallo dietro di lui.

Come puoi anche solo pensare di essere stato come tutti gli altri?” Blaine era sicuro di non aver mai visto Sebastian così tanto arrabbiato. “Come puoi anche solo pensare che tu non sia stato importante per me? Ti ho chiesto di andare a vivere insieme, Blaine! Ho fatto coming out solo ed esclusivamente per te! Sono stato presente, sempre e comunque, ti ho dimostrato ogni singolo giorno quanto ti amavo, come puoi pensare che questa sia una cosa che voglio. Mi hai lasciato, Cristo! Sei tu che hai rovinato tutto!”

Blaine lo spinse via, facendolo indietreggiare. “Dovevo farlo, era tutta una follia ormai!” gli urlò in faccia, spingendolo di nuovo dalle spalle.

Tu non dovevi fare un cazzo, per una volta, per una volta sola, porca puttana, dovevi fidarti di me! Non lo hai fatto e hai mandato tutto a puttane. Ma tutte le cose che ho sempre fatto per te... come hai potuto fare una cosa simile, come hai anche solo potuto pensare di far finire tutto così?”

Sebastian tornò a bloccarlo contro gli armadietti, tenendolo per i polsi e guardandolo arrabbiato a pochi centimetri dal suo volto.

Hai idea del male che mi hai fatto? Hai idea di quanto tu sia stato egoista? No, non ce l'hai, perchè dopo tutto tu vieni ancora qui a dirmi che non posso cercare di andare avanti senza di te. Sei davvero uno stronzo.”

Blaine provò a liberarsi, gemendo quando Sebastian gli strinse di più i polsi.

Si guardarono negli occhi per un paio di lunghissimi minuti.

Non volevo ferirti,” sussurrò Blaine, sentendo la presa di Sebastian allentarsi.

Lo hai fatto lo stesso. Continui a farlo.”

Blaine riuscì a leggere il dolore in quelle iridi, per la prima volta da quel pomeriggio al parco, e gli mancò il fiato nel petto. E non riuscì a trattenersi, perchè con Sebastian era sempre così.

Gli prese il volto e lo baciò come era troppo tempo che non faceva, mordendogli le labbra e tirandogli i capelli, ribaltando le posizioni e spingendolo contro gli armadietti, un altro rumore sordo negli spogliatoi. E come si era aspettato, Sebastian non ci mise niente a ricambiare il bacio, come era stato una settimana prima distesi sul letto del ragazzo.

Baciarsi era così semplice, che quel gesto così piccolo riusciva a lavare via tutti i problemi che c'erano nell'aria.

Blaine cercò avido le sue labbra, scompigliandogli i capelli umidi, aprendogli la camicia, facendo volare qualche bottone nell'impazienza, infilandogli un ginocchio in mezzo alle gambe perchè tutto ciò gli mancava davvero troppo.

Sentì le mani calde di Sebastian infilarsi sotto la sua divisa, stringergli il sedere da sopra i boxer, mentre veniva di nuovo sbattuto contro gli armadietti e gemeva per il corpo eccitato che in quel momento era spalmato contro il suo.

Sebastian si staccò dalla sua bocca soltanto per mordergli il collo, leccarlo e risalire fino all'orecchio, mentre con una mano scivolava sotto i suoi boxer.

Cosa vuoi, Blaine?” gli sussurrò mordicchiandogli il lobo, un attimo prima di attaccarsi al suo collo per lasciargli un succhiotto violaceo.

T-tutto... te... voglio te.... ti prego...” balbettò Blaine graffiandogli le spalle che era riuscito a scoprire, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare nel momento.

Poi tutto si fermò, perchè Sebastian si allontanò da lui e Blaine fu costretto a riaprire gli occhi, a ritornare al presente.

Se vuoi me, allora devi prendere il pacchetto completo.”

Blaine boccheggiò, ma dalle sue labbra non uscì alcuno suono, sorpreso dall'espressione seria sul viso di Sebastian.

Se vuoi le scopate negli spogliatoi allora ti prendi anche tutto il resto, Blaine, perchè io non sono disposto a regredire fino a quel livello. Se vuoi questo,” disse facendo scivolare una mano sul davanti dei suoi pantaloni, facendolo gemere piano, “devi prendere anche questo,” continuò, intrecciando per un attimo le dita con le sue e stringendogliele piano.

Io non... tu... ma...”

Io voglio te, ma non ti voglio solo per le scopate occasionali quando capita. Non voglio essere quel tipo di ragazzo che eri quando ci siamo conosciuti, io non sono più così, e lo sai perchè?”

Blaine deglutì, ma non disse niente.

Perchè tu mi hai fatto desiderare essere una persona migliore, mi hai fatto innamorare di te, mi hai fatto capire cosa mi stessi perdendo. Io non voglio più tornare ad essere quella persona che se ne frega, perchè di te a me frega Blaine, non sai quanto.”

Ma io...”

Blaine, guardami,” Sebastian fece un passo verso di lui, prendendogli le mani tra le sue. “Sto cercando di farti capire che non potrei mai tornare ad essere quello di prima, non potrei mai lasciarti o abbandonarti da un giorno all'altro.”

Blaine spalancò gli occhi, quasi scioccato di sentirgli dire quelle parole.

Tu hai... hai parlato con Kurt?”

Sì. Renditi conto di quanto mi sto rendendo ridicolo per te, perchè io, Sebastian Smythe, sono andato dal tuo migliore amico a supplicarlo di aiutarmi a farti capire la stronzata che stai facendo, e il bello è che sono anche stato a sentirlo, capito?”

Blaine avrebbe voluto mettersi a ridere e baciarlo fino a quando avrebbe avuto fiato nei polmoni.

E mi ha detto che la tua paura più grande è quella che io possa tornare ad essere quello di prima, ma Blaine... guardami, ti prego guardami e dimmi se potrei mai farlo.”

Sebastian lasciò la presa sulle sue mani e fece un passo indietro, scuotendo la testa.

Tu mi vuoi, lo so che è così, me lo hai dimostrato che mi vuoi, adesso e la settimana scorsa in camera mia, sei stato tu a baciarmi. E io... ho fatto tutto quello che mi hai chiesto, anche se ogni volta che mi dicevi no era come un pugno in faccia. E ti ho detto di sì senza replicare alle tue richieste idiote e Cristo, ti ho dimostrato che non ti voglio soltanto per il sesso, ti voglio perchè ti amo.

Blaine deglutì, abbandonandosi contro gli armadietti, una confusione impossibile in testa e ancora il sapore di Sebastian sulle labbra.

Lo so che hai paura, ma non sei da solo, io ci sono sempre stato e ho intenzione di esserci fino a quando mi vorrai. Io posso aspettarti per tutto il tempo che vuoi. Lo farei Blaine, perchè per te vale la pena aspettare anche duemila anni.”

Blaine era a tanto così dal mettersi a piangere, ma non riuscì a dire nulla mentre Sebastian si riabbottonava la camicia e raccoglieva la sua borsa da terra, senza staccargli neanche per un attimo gli occhi di dosso.

Ma non ho intenzione di aspettarti invano. Perchè fa male da morire vederti nei corridoi tutti i giorni e non poterti prendere la mano, e io non me lo merito tutto questo dolore.”

Si avvicinò a lui e gli accarezzò piano la guancia, baciandolo dolcemente sulle labbra soltanto per qualche attimo.

Pensaci,” fu l'ultima parola che gli disse prima di uscire dagli spogliatoi, lasciandogli il suo cuore tra le mani.

 

 

 


Spero tantotanto che questo capitolo vi sia piaciuto perchè è uno dei miei preferiti e Sebastian è tipo perfetto e lo amo troppo, non ci sono storie. Forse potrebbero esserci ancora due capitoli prima dell'epilogo invece che uno solo, devo capire se voglio dividere il 14 in due parti e tirarla per le lunghe LOL Vi farò sapere in pagina da me, promise :3

La menzione d'onore è per la Marti perchè c'è la nostra frase e ci tengo a ribadire che no, non è plagio gnegne, al cinema l'ho pensato prima io di usarla, ecco.

Grazie alla mia metà per la correzione e perchè è meravigliosa <3

Volevo inoltre comunicarvi che ho fatto ASK, mi trovate QUI. Insomma, giusto un altro posto dove potete amorevolmente insultarmi oppure anche lasciarmi prompt per farmi fare esercizi di scrittura come fanno un sacco di scrittrici su tumblr (solo che io non c'ho sbatti di farlo in inglese e quindi preferisco ask), una cosa del genere.

Grazie per tutto l'amore che continuate a lasciarmi e per tutte le recensioni e i complimenti e semplicemente per farmi sapere che questa storia vi piace così tanto, sono davvero tanto contenta <3

A presto,

Marti

   
 
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