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Autore: itsmalikswifegirls_    03/04/2013    3 recensioni
Alessia, una ragazza come tante, innamorata dei suoi idoli, ma con problemi sia verso se stessa, sia verso sua madre, si trova ad affrontare da sola il viaggio per realizzare i suoi sogni. E quando meno se lo aspetta, tutto diventa realtà. Riuscirà Alessia a conquistare il cuore di uno dei suoi idoli?
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ciao bellezze, sono tornata yo!
Il capitolo della svolta,mlmlml, sono troppo felice di averlo scritto.
Comunque voglio darvi un consiglio, non innamoratevi troppo delle persone, ci rimarrete  male. 
Non ho pubblicato proprio per questo, capitemi pls.
Grazie ai Moda' che sabato 30 a Rimini mi hanno fatto sognare.
Grazie a Meri e Mica che ci sono sempre qualsiasi cosa accada.
Grazie anche a Mattia, che nonostante tutto, mi ha fatto capire cosa significhi davvero 'amare.'

stop ai sentimentalismi, io mi dileguo, lollino.
vi amo, lo sapete no?
bacini bavosi:3

Capitolo 26

Mi stiracchiai.
La finestra era già aperta, ed il sole penetrava ovunque.
Maledetta Alessia, quando imparerai a chiuderla?
Mi gettai fuori dal letto in men che non si dica, e infilai i primi vestiti che spuntavano al di fuori dell’armadio semi aperto.

Il sole fuori mi ricordava che ormai era fine maggio, che mancavano al massimo due settimane di scuola, e che sarebbe iniziata l’estate. Bene, dal momento in cui diventai una fottuta autolesionista odiavo l’estate.
Ero costretta ad indossare masse di braccialetti sui polsi, per poter portare qualche maglia estiva, senza le mie adorate maniche lunghe e larghe.

“Ale, tesoro. Tutto apposto?” –mi chiese zia, mentre mi porgeva una tazza di caffellatte.
“Sì zia, tutto ok. Mi sono divertita molto a Verona.” –risposi frettolosa.
“mi fa tanto di quel piacere amore. Che cosa farai oggi? Insomma, è domenica. Domani hai scuola no?” –domandò lei.
“Non ho problemi con i compiti, lo sai zì.
Comunque credo che me ne andrò da Nicolas come mio solito, a far chiacchiere con Luna e a mangiare ciambelle.” –ammisi, alzandomi dal tavolo e andando a poggiare la tazza nel lavandino.
“Fuori fa molto caldo tesoro, sono uscita  prima mentre appendevo i panni con Rufus, e ho dovuto farmi una doccia, per quanto ho sudato.” –disse lei, iniziando a lavare i residui di colazione.

Salii in camera, presi il mio cellulare e digitai il numero di Luna, dava la segreteria.
Fanculo Luna, pensai, starà ancora dormendo.

Uscii di casa lo stesso, urlando per salutare zia Anna, che probabilmente stava passando l’aspirapolvere, perché non ottenni risposta.
Mia zia era una maniaca del pulito e dell’ordine.

Camminai a passo svelto, ma decisi di non andare subito da Nicolas, e mi fermai a sedere in una panchina vicino ad una fontana.
Ieri i ragazzi avevano il concerto a Milano, chissà dove sono, se si divertono, se qualche volta gli capito nei pensieri.
Le lacrime mi scesero in automatico.
Odiavo quello che avevo fatto, ma l’avevo fatto per me, e per loro.

“Sapevo che ti avrei rivista.”
Una voce mi destò dai miei pensieri, era limpida e cristallina.
Niall.
La sua voce.
Non poteva essere.

“Ehi ti ho spaventata?” –domandò la voce,avvicinandosi.
Mi accorsi di chi fosse solo quando me lo ritrovai ad un palmo dal naso. Edward.
“Ah, no.. Edward, pensavo fossi un’altra persona, mi sono lasciata prendere..” –biascicai.
“Va tutto bene, ci sono io qui.” –mi disse, abbracciandomi.
Non lo strinsi, non volevo, lasciai che mi abbracciò ma non ricambiai.
Aveva la voce simile a Niall, i suoi occhi.
Sembrava tutto fatto apposta.


“Scusa Ed, io devo andare.” –ammisi, freddamente, alzandomi.
“Ci rivedremo..” -la sua sembrava quasi una speranza, una domanda.
“Da domani ho scuola, non credo uscirò più i pomeriggi, scusami.” –risposi, cercando di andarmene.
“Posso avere il tuo numero?” –mi chiese, prendendomi una mano.

La domanda mi lasciò spiazzata, non mi ero neanche portata il cellulare dietro, potevo usarla come scusa.
“Guarda, ho dimenticato il cellulare a casa, non mi ricordo mai il mio numero a memoria, mi dispiace. Io.. io sono proprio imbranata Edward, scusami e ciao.” –risposi, dileguandomi e lasciandolo con gli occhi spalancati.
Avrà pensato che io sia esaurita, ma poco male, io non avrei mai voluto darglielo il mio numero.

Tornai a casa leggermente scossa, non volevo vederlo Edward, no.
Trovai zia Anna intenta a sistemare qualcosa simile a delle verdure in una gigantesca pentola, e la salutai, accarezzando il morbido muso di Rufus, che si stava rilassando su una sedia lì vicino.

Una chiamata senza risposta, mh sarà Luna che si sarà svegliata.
Controllai.
Il numero non lo avevo salvato in rubrica.
Che quello stalker di Edward si fosse fatto dare il mio numero da Luna o Nicolas?
No, me lo avrebbero almeno chiesto.
Premetti la cornetta verde e mi misi in attesa di una risposta.

“Alessia.”
La voce dietro il telefono mi era troppo familiare, ma non riuscivo a distinguere di chi fosse. Era maschile, profonda, calda, leggermente roca.
“Sì, chi è?” –chiesi, agitandomi.
“Non mi riconosci?” –domandò la voce.
“N-no.” –balbettai.
“Sono Harry.” –si rivelò.

Il mio cuore perse un battito, come potevo non averlo riconosciuto.
E poi sapevo benissimo che i ragazzi avessero il mio numero, nonostante io gli avessi intimato di lasciarmi in pace.
“Mio dio Harry.” –urlai quasi.
“Sssh, va tutto bene baby.” –mi rassicurò.
“Ti prego, vieni da me, vieni a prendermi e portami via. Niall? Dov’è Niall? Amore mio dov’è?” –piagnucolai.
“Adesso calmati. Vuoi parlare con Niall?” –mi chiese.
“Sì.” –risposi di fretta, non sapendo ancora a cosa stessi andando incontro.

Harry mi mise in attesa, e quando sentii una voce dietro la cornetta rimasi pietrificata.
“Amore mio.” –la voce che pronunciava la frase, pareva rotta e in lacrime.
“N-niall.” –balbettai.
“Piccola, mio dio. Non posso crederci. Sei tu? Amore sei tu?” –chiese innumerevoli volte.
“Sì, sono io.” –parlavo a monosillabi dalla troppa emozione.
“Vengo a prenderti, ti giuro, ti riporto qui con me. Mi manchi.” –ammise.
“Vieni, io ho bisogno di te.” –risposi, piangendo.
“A breve piccola, a breve amore mio. Te lo prometto.” –disse.
“Io ti amo.” –osai come risposta.
“Ti amo anch’io.”
Quando ascoltai quelle parole, mi sentii rinascere.
Non avrei mai dovuto abbandonare quel ragazzo in quel modo, io lo amavo, lui mi amava.

“Adesso piccola, cerco un treno e vengo subito, il tuo paese me lo ricordo ancora."–ammise, ridendo.
La sua risata era come musica per le mie orecchie, mi riscaldò il cuore, era la cosa più bella del mondo.
“Amore, devo salutarti. Ci vediamo prestissimo. Ti amo.” –concluse lui.
“Ti amo.” –risposi, chiudendo la chiamata.

Mi gettai sul letto, e tra le lacrime, stampai un sorriso.
Niall sarebbe tornato, per me.
Sarebbe venuto a prendermi a breve.
Non potevo crederci, io e Niall, di nuovo insieme.
  
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