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Autore: Kazeko92    03/04/2013    3 recensioni
[Anime e manga vari]
Il taxi si fermo’ e io scesi dalla vettura. Pagato l’autista, mi girai ad ammirare l’edificio. Non potevo ancora crederci. Alzai lo sguardo e fissai per qualche minuto la grande insegna dell’azienda: HIOUTECH, la piu’ famosa azienda produttrice di computer e alta tecnologia… e io ero stata assunta come contabile! L’emozione era cosi’ forte che non avevo il coraggio di entrare...
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il taxi si fermò ed io scesi dalla vettura. Pagato l’autista, mi girai ad ammirare l’edificio. Non potevo ancora crederci... Alzai lo sguardo e fissai per qualche minuto la grande insegna dell’azienda: HIOUTECH, la più famosa azienda produttrice di computer e alta tecnologia… e io ero stata assunta come contabile! L’emozione era così forte che non avevo il coraggio di entrare.
Davanti alla grande porta a vetri dell’ingresso c’era un poliziotto. Era davvero carino! Capelli lunghissimi, biondi raccolti a coda e legati alla fine con una croce, giovane, atletico e dall'aspetto serio. Feci un respiro profondo e mi avvicinai per entrare, ma il poliziotto allungò un braccio per bloccare il mio passaggio. Lo guardai e notai che aveva dei bellissimi occhi dorati. << Mi dispiace, signorina, ma prima di farla passare devo controllare che non abbia nulla di pericoloso con sè. >> “Cominciamo bene…” pensai. << S-sono la nuova contabile… >> dissi, ma il poliziotto non mi ascoltò neanche. Ispezionò cappotto, borsa e vestiti senza dire una parola. Ero imbarazzatissima, ma a quanto pare non potevo fare nulla. Finita l’ispezione, il ragazzo mi aprì la porta << Tutto a posto. Può entrare. >> << G-grazie… >> dissi e per poco non corsi dentro. Non era il modo migliore di iniziare il primo giorno di lavoro… Feci un altro respiro profondo e decisi di non pensarci più. Appena dentro, iniziai a sentire una voce maschile urlare e imprecare << Che vuol dire che non riuscite a rintracciarlo??? >> << M-mi dispiace, signore, ma il suo telefono è irraggiungibile… >> Mi avvicinai. Un tipo alto con i capelli rosso fuoco, giacca, pantaloni e scarpe neri, mi dava le spalle. Davanti a lui due uomini lo guardavano terrorizzati. Il tipo tremava di rabbia << Quel dannato… sarà sicuramente al bar a prendere un caffè e perdere tempo, come al solito… Trovatelo! E portatelo nel mio ufficio! >> << Si! >> I due uomini corsero via subito e il tipo si girò dandomi le spalle. Era giovane, doveva avere tra i venti e i trent’anni. Ma soprattutto... era furioso. Infilò le mani nelle tasche dei pantaloni e si avvicinò agli ascensori. All’improvviso si accorse della mia presenza e mi guardò nervoso << E tu che vuoi? Che hai da guardare? Torna al lavoro! >> Mi irrigidii un attimo e lui entrò nell’ascensore sbuffando. << Tsk! Che gente inutile! >> borbottò. Gli lanciai un’occhiataccia nervosa e il suo sguardo divenne ancora più furioso << Ho detto: TORNA.AL.LAVORO! >> Le porte dell’ascensore si chiusero e io rimasi a fissarle. “Ma che tipo!” pensai nervosa. Metteva i brividi, ma dava ai nervi. Non mi piaceva affatto.
All’improvviso mi sentii toccare la spalla e mi girai di scatto. Davanti a me c’era una ragazza dai capelli lunghi e castani che mi sorrideva dolcemente << Tu devi essere la nuova assunta. Ho visto la tua foto sul curriculum. >>
<< Si… >> dissi << Sono io. >>
<< Bene! >> sorrise lei allungando una mano << Piacere di conoscerti. Io sono Yuki Kuran, la segretaria del signor Hiou. Tu devi essere… Sarah, giusto? >>
<< Si. >> sorrisi e le strinsi la mano << Piacere di conoscerla, signorina Yuki. >>
<< Dammi pure del tu. Qui siamo come una grande famiglia. >>
<< Ehm… ok. >>
Yuki rise << Mi dispiace che tu abbia avuto un inizio così brusco. Ho assistito alla scena. >>
<< Gia… - sospirai – Quel tipo era proprio nervoso… >>
<< E già. Sai, non è facile gestire un’azienda così grande da solo… e se i dipendenti non collaborano, è ancora più difficile. >>
<< Gestire l’azienda? >>
<< Si. Anche se in modo piuttosto inquietante, hai avuto il piacere di conoscere Jack Hiou, il presidente di quest’azienda. >>
Rimasi in silenzio per un po’ a fissare il vuoto. Non riuscivo a parlare e neanche a muovermi. Sentii il mio corpo andare in pezzi come se fosse di vetro. Avevo appena conosciuto il capo... e già ci odiavamo a vicenda. Era decisamente un pessimo inizio...
<< Su, su. Non ci pensare. Vedrai che andrà tutto bene. Non è sempre nervoso. >> disse Yuki, palesemente preoccupata per il mio stato. Sospirai << Speriamo... >>
<< Dai, dai. – sorrise lei – Facciamo un giro dell’azienda, ti va? Ti faccio conoscere la tua nuova “famiglia”. >> sorrisi e annuii. Lei guardò fuori dalla porta d’ingresso e indicò il poliziotto << Lui è Krad Hikari, la nostra guardia diurna. Questa è un’azienda molto grande e prestigiosa, quindi dobbiamo essere sicuri che non ci siano problemi con le persone che arrivano dall’esterno. Lui fa davvero un ottimo lavoro. È serio e instancabile. >> si girò e indicò due uomini dietro il bancone della reception. Uno aveva i capelli medio-lunghi, biondi e gli occhi verdi e l’altro aveva capelli un po’ più lunghi e viola, come gli occhi. Entrambi giovani e vestiti in giacca e cravatta. << Loro sono Takuma Ichijo e Dark Mousy. Si occupano di controllare la posta, accogliere i clienti e passare le loro telefonate a noi segretarie. Sono entrambi molto simpatici, ma... ti consiglio di fare attenzione a Dark. >>
<< Perchè? >> chiesi.
<< Ecco... >> Yuki sembrava imbarazzata. << Ci prova con tutte. >>
<< Ah... >>
<< Non è pericoloso, ma è sempre meglio avvisarti. >>
<< Capisco... grazie mille. >>
Yuki rise. << Potresti trovare la tua scrivania piena di rose tutte le mattine. In genere fa così. E tu sembreresti proprio il suo tipo. >>
Diventai completamente rossa << Io? >> chiesi subito e la ragazza rise ancora << Si. A quanto dice lui, il suo tipo di ragazza è carina, timida, solare e, soprattutto, seria. >>
<< Seria? Come può pretendere che la sua ragazza sia seria se lui è un donnaiolo? >>
<< Beh... è difficile da credere, ma quando si fidanza... diventa serio. >>
<< Ah... capisco. >>
La ragazza sorrise << Continuiamo il tour. Seguimi. >> Ci avvicinammo verso un porta e i due ragazzi della reception alzarono lo sguardo verso di noi sorridendo a Yuki, che ricambiò il loro sorriso e li salutò con un cenno della mano. Il sorriso del ragazzo biondo sembrò allargarsi all’improvviso, ma non ebbi il tempo di verificare. << Questo è il bar/mensa. Ci sono piatti di tutti i tipi e se hai qualche allergia o intolleranza puoi parlarne con i due cuochi, così prepareranno qualcosa appositamente per te. >>
<< Wow! Addirittura? >>
Yuki sorrise dolcemente << Per lavorare al meglio, bisogna essere energici. Non possiamo certo permettere che i nostri dipendenti abbiamo problemi con un bisogno vitale come il cibo. Ti va un caffè? >> chiese e sorrisi << Certo. >> ci avvicinammo al bancone e un uomo bellissimo, con i capelli neri e gli occhi rossi ci sorrise. Il suo sguardo era ipnotico. << Che posso fare per voi? >> chiese. Non riuscivo a rispondere. Gli altri ragazzi che avevo visto erano bellissimi, ma lui... mi faceva andare in tilt! << Due caffè, per favore. >> rispose Yuki e il tipo sorrise << Subito. >> disse l’altro e si girò verso la macchina del caffè. Yuki mi guardò, ma il mio sguardo era fisso sull’altro. La ragazza ridacchiò << È bellissimo, eh? >> sussurrò e io divenni tutta rossa << E-e-ecco... >> balbettai. La ragazza rise << Non ti preoccupare, lo pensiamo tutte. Ad ogni modo, lui è Sebastian Michaelis, uno dei nostri cuochi. Oltre a essere estremamente affascinante, è anche bravissimo in cucina. Prepara dei piatti eccezionali. E conosce tutti i piatti del mondo! Il suo “settore”, però, è la pasticceria. I suoi dolci non si possono descrivere. Li devi provare! >>
<< Lei è troppo buona, signorina Kuran... >> disse all’improvviso Sebastian, posando le tazzine di caffè sul bancone con un sorriso.
<< Eh eh, Sebastian, è tutto vero. I tuoi dolci sono eccezionali! E il termine non rende neanche l’idea! >>
Sebastian sorrise e mi guardò << Una nuova arrivata? >>
<< Si. Oggi è il suo primo giorno di lavoro e le sto facendo fare un tour dell’azienda. >> rispose Yuki.
<< Bella idea... >> rispose l’altro e prese un piattino dal bancone. Vi posò sopra una grande fetta di un dolce al cioccolato e panna, decorato sopra con riccioli di cioccolato bianco e zucchero a velo << Questa è la specialità di oggi: Dream Cake. Pan di spagna al cioccolato fondente reso ancora più soffice dalla panna montata. >> prese due cucchiaini e li posò nel piattino << Un piccolo regalo per queste splendide fanciulle. >> diventai completamente rossa, mentre Yuki ridacchiò << Grazie, Sebastian! Dai, assaggia per prima. >> disse guardando me << Così ti fai un’idea di come sono questi capolavori culinari. >> presi un pezzo con il cucchiaino e lo assaggiai. È davvero difficile descrivere le sensazioni che ho provato mangiando un solo pezzettino di quel dolce. Ero... in estasi! All’improvviso, però mi ripresi. Notai che i due mi stavano fissando. Dovevo avere sicuramente un’espressione strana... << Ti piace? >> chiese Yuki
<< Io... non avevo mai mangiato un dolce così buono... davvero complimenti, signor Sebastian! >>
Il tipo sorrise << La ringrazio, signorina...? >>
<< Sarah. >> risposi e gli strinsi la mano.
Il suo sguardo divenne improvvisamente più intenso << Davvero un bel nome... >>
<< G-grazie... >> dissi balbettando. Ero di nuovo in tilt. Yuki iniziò a ridere, ma la suoneria di un cellulare fece tornare tutti coi piedi per terra. La ragazza prese l’apparecchio dalla tasca della sua giacca e controllò il display << Il signor Hiou! >> si allontanò di corsa e rispose. Presi la mia tazzina di caffè e la guardai. Sembrava agitata. Forse il signor Hiou era ancora nervoso. Poverina...
Finii il caffè e lei si avvicino. << Dobbiamo andare. Il tour lo faremo un’altra volta. >>
<< È ancora nervoso? >>
<< Purtroppo si. Mi dispiace davvero, ma devo tornare al mio lavoro. Oggi è meglio non fare nulla che possa farlo innervosire di più. Grazie per il dolce, Sebastian. >>
<< Si figuri, signorina Kuran. Buon lavoro. >>
<< Grazie. Andiamo, Sarah. >> disse lei e ci allontanammo di fretta. Entrammo nell’ascensore, Yuki selezionò il piano e aspettammo di salire. << Mi dispiace... >> sorrise triste la ragazza << Ci stavamo divertendo... >>
<< Non ti preoccupare. – risposi sorridendo dolce – Il lavoro è lavoro. >>
La ragazza ricambiò il sorriso. Sentimmo l’ascensore fermarsi e le porte si aprirono. Facemmo qualche passo avanti e appena alzammo lo sguardo non riuscimmo a trattenere un grido: il signor Hiou era davanti a noi, nervoso. Sembrava un demone appena uscito dall’inferno. << Era ora, Kuran. >>
<< S-signor Hiou! >> balbettò la ragazza riprendendo fiato. << Mi dispiace. Stavo mostrando l’azienda alla nostra nuova contabile. >>
Ci avvicinammo e il signor Hiou girò lo sguardo verso di me. Sentii subito un brivido salire lungo la mia schiena. Mi squadrò da capo a piedi e mostrò un ghigno << La nuova arrivata, eh? >>
<< S-si... >> risposi
<< Molto bene... >> il suo ghigno si allargò << Lascia le tue cose alla tua scrivania e vieni nel mio ufficio. C’è tanto lavoro da fare, quindi vedi di non perdere tempo. Kuran, anche tu, al lavoro! Komui mi ha già fatto perdere abbastanza tempo. >> disse, e si allontanò. Yuki mi guardò e disse in fretta: << La tua scrivania è quella al centro, sulla sinistra. L’ufficio del signor Hiou è all’ultimo piano, proprio davanti all’ascensore. Fai più in fretta che puoi. >> E così dicendo corse di nuovo nell’ascensore.
Mi avvicinai alla mia scrivania e lasciai subito cappotto e borsa. Non ebbi neanche il tempo di conoscere gli altri colleghi. Corsi subito nell’ascensore e salii all’ultimo piano. Ero lì da non più di venti minuti e già mi sentivo sotto pressione. Appoggiai la schiena alla parete dell’ascensore e alzai lo sguardo. Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo “Forza, Sarah!” pensai “Devi solo adeguarti al ritmo. Ce la puoi fare!”.

  
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