La porta di casa si spalancò prima che potessi dire qualcosa ai ragazzi.
"Ma che diamine..?!"
La voce della Contessa suonò minacciosa.
"Che ci fai qui zia?"
"Miss Murple non ha potuto ricevermi, quindi sono tornata prima"
Mi tremavano le gambe, incrociai lo sguardo preoccupato di Liam, ero nei guai.
"Signora Contessa, noi ce ne stavamo andando" Harry cercò di salvare tutti.
"E voi chi siete, baldi giovani, voi che avete distrutto il mio salotto?"
"Intanto è il 'mio' salotto"
"Sheila, tesoro, in questa casa ci abitiamo entrambe, ecco perché avresti dovuto chiedermi il permesso prima di invitare certa gente"
Lo disse con la puzza sotto il naso.
"Non è casa tua! È casa mia, MIA!"
Presi fiato, poi continuai.
"Tu sei qui come vicario di mamma e papà, non sei nessuno per dirmi cosa fare!"
"Come osi rivolgerti a me con questo tono??"
"Come osi TU rivolgerti così a me!" parlai prima che potesse ribattere:
"Sei solo gelosa! Solo perché la nonna ha preferito il papà a te e tu ti devi accontentare di crescere una Principessa!"
"Piccolo essere ingrato, con tutto quello che ho fatto per te!"
"Per me?? In quasi 19 anni mi hai solo rovinato la vita!"
"Hai ricevuto ciò che meritavi!"
"Scherzi? Mi hai cresciuta come una suora!"
"Chiudi quella bocca, una volta per tutte"
"NON DIRMI DI TACERE! VATTENE!" esplosi, non ne potevo più di lei e della sua stupida voce squillante.
"Non puoi obbligarmi"
"Non posso? Sono la prossima erede al trono, fuori da qui!"
Prese la borsetta e se ne andò.
Ero rossissima, la rabbia mi scorreva nelle vene e mi mancava il respiro.
Avevo mostrato ai ragazzi la parte peggiore di me, avevo appena esiliato mia zia, Liam mosse un passo per avvicinarsi, ma il buonsenso lo fermò.
Mi gettai sul divano e dissi loro che volevo restare sola.
"Non se ne parla, non ti lasciamo qui, senza nessuno"
Ringraziai il cielo di aver trovato degli amici.
"Ci sono tantissime stanze vuote al primo piano, trovatevene una"
Salirono e io mi rifugiai in bagno, inutile dire che scoppiai a piangere.
Disperata, mi lasciai cadere appoggiata alla parete della porta.
Aprii l'acqua della vasca per coprire i singhiozzi, non mi è mai piaciuto far sapere in giro che piango, e molto anche, poi mi spogliai e mi immersi.
Finalmente mi ero liberata del mio fardello, non avevo più regole da seguire, avrei potuto essere una ragazza normale come sempre avevo desiderato, ma allora perché mi sentivo così male?
Perché il cuore pulsava impazzito e lo stomaco scoppiava?
"Sheila sei viva?"
Ero chiusa lì dentro da più di un'ora.
"Adesso arrivo"
Mi rivestii e raggiunsi i ragazzi in cucina, dove la mamma di Emily stava discutendo con loro.
"Avete notizie di Josh ed Emily?"
"Sono bloccati in Scozia, per il maltempo hanno fermato tutti i voli"
"E voi come farete col tour?"
"Non so"
Guardai fuori dall'ampia finestra, il caldo sole invitante che ci aveva accolti quella mattina si era trasformato in fulmine e grandine.
"Mi ero dimenticato come riesca a cambiare così in fretta il tempo qui"
"Questo è il minimo, credimi"
Un lampo illuminò i nostri volti.
"Chi vuole un panino?"
Niall riusciva sempre a farmi sorridere.
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Credo che questo capitolo sia particolarmente importante per comprendere il carattere di Sheila: la nostra cara, dolce ed educata Principessa ha cacciato dalla rabbia la zia.
Ma, nonostante l'improvvisa libertà, si sente persa: cosa le è successo?
Cosa le manca per essere felice?
_Nightingale