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Autore: Ibelieve_    03/04/2013    4 recensioni
E' la mia seconda storia. E' totalmente inventata, ed è frutto della mia immaginazione.
La storia parla di due ragazzi, Jack e Annie che, in seguito ad un incidente, rimangono soli in mezzo alle pianure ghiacciate dell'Alaska. I due si trovano quindi a dover sopravvivere in questo luogo che rigetta quasi totalmente la vita umana. Si amano, si amano follemente, ma basterà per farli sopravvivere?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-“Continuai a tenere gli occhi su di te. Ricordo ogni singolo istante..”-  Annie aveva lo sguardo puntato alla verde luce che le illuminava le pupille.
-“Ero terrorizzata. La sensazione di precipitare sullo stomaco era fortissima, anche se per fortuna è durata poco. Eri seduto di fronte a me. I tuoi piedi erano stretti ai miei, e il tuo braccio si appoggiava sul tavolino che ci divideva, tenendomi stretta la mia mano sinistra. Il piccolo aereo era ci teneva vicini, anche se però quando eravamo in aria mi sentivo a chilometri da te. Ma poi mi rendevo conto che c’era la tua mano. Mi dava sicurezza. Mi faceva sentire bene. Mi faceva sentire viva. Poi il suono. Quella sirena non la dimenticherò mai..”- Annie si fermò ancora una volta, deglutendo con fatica e girando la testa verso di me.
-“Fermati un secondo, piccola, rientriamo. Qui tra un po’ farà ancora più freddo. L’Aurora la potremo osservare da dentro.”- Mi alzai, la aiutai ad alzarsi prendendole le mano e mi abbassai.
-“Sali, non devi più fare fatica per me.”- Annie appoggio il suo corpo alla mia schiena, le afferrai le gambe e lei si strinse al mio collo. Esitai un attimo alzandomi, sentii una piccola fitta all’addome, ma mi passò quando sentii Annie ridere.

Camminai per quella ventina di metri che ci divideva dal nostro “rifugio”.

Entrai e appoggiai Annie sulla piccola panca in legno, foderata con dei piccoli cuscini, ed io mi sedetti per terra, appoggiando la testa sulle sue gambe.
-“Continua.”- Dissi incitando Annie a proseguire con il racconto.
-“Oh, si. La sirena. Appena suonò tu ti voltasti in direzione di essa. Fu l’unico momento in cui staccasti lo sguardo dal mio. Io ti strinsi la mano, lo feci con tutta la forza che avevo. Avevo paura, avevo davvero paura.. Come ti voltasti, io chiusi gli occhi per il terrore, e tu te ne accorgesti. Sei sempre stato un ragazzo che a voluto essere la perfezione per me, ed è per questo che ti amo così tanto. Ti slacciasti la cintura che ti avrebbe protetto. Passasti sopra il tavolino. Ti avvicinasti a me, mi prendesti il viso, alzandolo per fissare i tuoi verdi occhi. Mi dicesti che ce l’avremmo fatta, e che mi avresti protetta fino alla fine. “Ti amo, Annie, ti amo più di qualsiasi altra cosa.” Mi dicesti questo, prima di stringere le tue braccia attorno a me. Ti trasformasti in uno scudo, eri li per proteggermi, proprio come  mi avevi promesso. Dietro avevo il sedile, davanti te. Nessuna parte del mio corpo era a rischio. Ti mettesti li. In mezzo tra la mia vita e la mia morte..”- Annie iniziò a lacrimare. Singhiozzava, ma proseguì.
-“Per questo tu non ti ricordi nulla. Al momento dell’impatto eri troppo impegnato a proteggermi, ed eri completamente a rischio. Mi ricordo di averti trovato contro il vetro che divide la zona passeggeri a quella del pilota. Eri lì, fermo immobile, con la testa piegata avanti che si appoggiava alla trasparente porta. Pensai subito al peggio, corsi affianco a te, piangendo. Urlavo, imploravo Dio, ti chiamavo, cercavo di svegliarti. Passarono venti minuti circa, e poi tu apristi un occhio. “S-Stai bene.. P-Piccola..?”. Proprio come facesti la volta della voragine. Su rischi di morire, e ti preoccupi di me. Ti baciai, ti baciai cercando di provare a dirti quello che con le parole non sarei mai riuscita a dirti; quanto ti amo.”- Annie singhiozzava ancora. Mi voltai, restando sulle ginocchia e portando le mie labbra a meno di dieci centimetri dalle sue.
-“Ehi, è giusto che le principesse non debbano rischiare le loro vite.”- La baciai. Le nostre labbra si toccarono, scaldandole a vicende.
-“Jack, non devi lasciarmi finché non saremo fuori da questo casino.” Mi disse imperiosa Annie.
-“Ehi.. Anche quando saremo fuori di qui non ti lascerò. Se fosse per me, l’eternità saremmo noi.”-
Ci baciammo ancora una volta. Portai Annie sopra di me, facendola scendere dalla calda panca per venire sopra di me. Girai attorno al suo corpo le mie due braccia, stringendola a me.
-“Dobbiamo trovare un modo per trovare del cibo, Annie.. Non so ancora quanto dureranno queste scorte..”- Invitai Annie a riflettere ora alla nostra sopravvivenza in quel posto deserto.
-“Hai ragione, e penso che dovremmo anche iniziare a spostarci. Non possiamo aspettare che ci trovino,  passerebbe troppo tempo..”- Osservò giustamente Annie.
-“Ehi, guardami.”- Fissai dritta negli occhi Annie, che mi guardava con aria curiosa. -“Te l’ho promesso. Noi usciremo da qua, ne usciremo insieme, e se non saremo in due, sarai solo tu! Tu devi uscire da qui, non puoi morire in luogo schifoso come questo..”- Ero terribilmente serio, e Annie se ne accorse.
-“Ne usciremo insieme. Se non saremo in due, non ne uscirà nessuno, Jack. Se tu mi lasci qui, io non saprò vivere fuori, in questo mondo che mi ha portato via da te!”- Annie rispondeva a tono, certa che le sue parole mi avrebbero colpito.
-“Sei la mia vita Annie.”- Risposi, quando però ero sicuro le mie parole non sarebbero state all’altezza di quelle di Annie.
-“Ehi, no. Io se sono viva devo soltanto ringraziare te. Ti amo Jack.”-
-“Ti amo, Annie.”-
Lasciai uscire dalla mia bocca un sospiro e fissai Annie che appoggiava la testa sul mio petto un ultima volta prima di darle il bacio della buonanotte.
   
 
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