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Autore: Bluefeelings    03/04/2013    18 recensioni
Alexandra Evans, a causa di gravi incidenti dovrà andare a vivere a casa di Anne, con suo figlio.
Il ragazzo farà di tutto per conquistarla solo per sfizio personale, e quando riuscirà a renderla sua si renderà conto di aver causato un grande problema alla diciassettenne, Alexandra.
Infatti, lei ha un ragazzo, che quando verrà a trovarla, li beccherà con le mani nel sacco.
Ci saranno risse, incidenti, pianti, preoccupazioni, tristezza. Ma soprattutto, ci saranno tradimenti e amore.
APRITE E LEGGETE PER APPROFONDIRE GLI 'INCIDENTI' DI ALEXANDRA :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You're my favorite danger.
Nice to meet you. 




'And if I might be close to you, and kiss you?' the boy asked.
'I will not be opposed.' she whispered.




Afferrai la maniglia nera della mia valigia, tirandola per poggiarla a terra. Una volta presa, chiusi il bagagliaio e infilai una mano nella tasca dei miei jeans. Tirai fuori un foglietto di carta, con su scritto l’indirizzo e il nome della mia momentanea famiglia.
Censire street n°O29, Famiglia Styles/Cox.
Per sicurezza, controllai nuovamente il numero civico e la via in cui mi trovavo, forse perché non riuscivo ancora a realizzare che vivrò in una villa fantastica.
Spalancai ancora la bocca, proprio come pochi minuti prima.
Ero nel posto giusto.
Non molto lontano da me, sentii qualcuno soffocare una risata. E credo di sapere da dove viene…
Così, alzai lo sguardo e lo vidi. Il ragazzo con l’Audi , stava ridendo. Va bene, ridere è una cosa libera proprio come il nostro paese, però se ride di me la cosa non mi sta bene.
Non c’è nessuno, a parte noi due, è evidente che lo faccio divertire.
- Avanti, che c’è di tanto divertente?- Gli chiesi, alzando un sopracciglio evidentemente infastidita. – Dai, dimmi. Fai ridere anche me. - continuai.
Lui smise di ridere, dopo di che mi fulminò con lo sguardo. Poi subito un sorriso sfacciato spuntò sul suo viso.
- E’ che sei così buffa.- Rispose, divertito.
- Come, scusa? – gli domandai ironicamente, con tono irritato.
Forse non ha capito. Non ha capito con chi sta parlando.
Si spostò dalla macchina e si avvicinò velocemente a me. – Sei Alexandra Evans? – mi chiese con voce rauca, ignorando la mia domanda.
Okay, forse l’ha capito, lo sa.
- Si, e tu ..saresti? - Gli chiesi, passandomi una mano nervosamente fra i capelli e aspettando una risposta da parte sua, alzando un sopracciglio.
Lui scosse i capelli, per poi tornare a guardarmi. – Beh, bellezza, io sono Harry Styles.- Mi rispose.
Styles?
Oh, perfetto! Adesso dovrò condividere la stessa casa con questo individuo.
Un individuo, davvero ma davvero….
Non saprei come descriverlo.
- Okay, Styles, - sottolineai con tono l’ultima parola – non chiamarmi bellezza.-
Lui si avvicinò ancora un po’, mentre io indietreggiai di pochi passi. E ciò lo fece divertire, ero forse diventata un pagliaccio?
- Okay, bellezza.- Continuò anche lui, evidenziando l’ultima parola, stuzzicandomi.
Comincia ad essere odioso, veramente.odioso. Nessuno può trattarmi così, tanto meno uno sconosciuto. Ma chi si crede di essere, questo qui?
- Ti ho detto di non…- Cominciai per rimproverarlo, ma una voce femminile mi bloccò le parole.
- Harry, eccoti finalmente!- esclamò una donna sulla quarantina, con capelli neri e occhi azzurri, che era appena uscita dalla villa di Styles.
Evidentemente doveva essere sua madre, anche perché c’era molta somiglianza.
Il ragazzo si girò, osservando la mora dirigersi verso di noi.
- Ti stavo cercando, oggi deve arrivar…- cercò di avvisarlo, e non posso fare a meno di notare che il figlio ha lanciato un’occhiata verso di me. Forse per farle notare che io sono già arrivata. La signora , subito si girò verso di me, e non appena si accorse della mia presenza mi rivolse un sorriso a trentadue denti.
- Oh, cara. Devi essere tu, Alexandra, giusto?- Annuii, ricambiando il sorriso – Benvenuta cara, io sono Anne e questo è mio figlio Harry, ma penso vi siate già presentati.- Disse, con un tono di voce calmo e educato. Guardò il figlio, come per avere la conferma di ciò che è stato detto.
Lui alzò le spalle con indifferenza, e questo mi irritò e non poco.
Somiglianza fisica c’è…. ma, di carattere, posso giurare che sembrano due persone molto differenti.
Lei, al contrario del figlio è molto più educata e gentile.
- Bene, ti aspettavamo con ansia. E riguardo a ciò che è accaduto, beh.. mi dispiace, Alexandra.- questa volta, il tono sembrava più malinconico, e al posto di un radioso sorriso comparve uno sguardo triste.
Annuii leggermente, per poi posare nervosamente lo sguardo sulle mie converse.
-Anche a me- risposi semplicemente.
Styles non disse una parola, dopo di che ruppe il breve silenzio.
- Mhm, dovresti posare la valigia.- consigliò, guardandosi attorno.
- Giusto. accompagnala tu Harry, mostrale la sua stanza e – Anne si girò verso di me- per qualsiasi cosa, non essere timida. Chiedi se ti trovi in difficoltà.- Annuii, per poi prendere la mia valigia e dire un ‘grazie’ alla gentile signora davanti a me, accennando un sorriso cortese.
Harry mi fece un cenno con la testa, verso la nuova villa ricca di verde e fiori meravigliosi, che ricoprivano l’intero giardino.
Lo seguii, mentre salutavo sua madre agitando velocemente la mano, per poi girarmi verso il vialetto in pietra.
Seguo il riccio, che aprì la porta della casa e –stranamente.- mi invitò gentilmente ad entrare.
Una persona può cambiare l’umore da un momento all’altro? Così, senza preavviso? Ammetto di essere sempre stata una ragazza un po’ aggressiva, e che alle volte diventata timida in un secondo, però io avevo dei motivi validi.
Con le persone che mi danno sui nervi, ho un carattere più forte. Mentre con le persone gentili riesco persino ad arrossire, e ammetto che a volte questa cosa, mi inquieta parecchio.
Fatto sta che il ragazzo che era in mia compagnia, è strano. Cambia il proprio umore ogni minuto; irritante, aggressivo, superficiale e poi quasi gentile.
Il fatto che più mi spaventa, è che per non so quanto tempo dovrò vivere insieme a lui.
Mi guardai attorno, osservando nei minimi particolari l’ambiente in cui mi trovavo. Il pavimento era in legno, con un caminetto enorme alla mia destra. Lo spazio era ampio, i mobili erano moderni, tre grandi divani bianchi accerchiavano un tavolo basso in vetro, rivolto verso un grande televisore al plasma.
Ma qui dentro è tutto grande?
Una scala a chiocciola di legno, troneggiava nel bel mezzo del salotto, dove deduco ci siano le camere da letto. Al piano terra vi erano tre porte, una accanto al caminetto in pietra, forse era il bagno. L’altra doveva essere la cucina, e si trovava accanto al televisore enorme. L’ultima invece, si trovava dietro le scale.
Alzai lo sguardo osservando il soffitto completamente bianco, era tutto così elegante e allo stesso tempo rustico e moderno, lì dentro.
- Wow- mi lasciai scappare – è bellissimo.- Dissi, posando lo sguardo sul riccio.
- Già, ora dammi – indicò la mia valigia – la tua stanza è al piano superiore, accanto alla mia- Mi guardò, e mi rivolse un sorriso che da quel che sembrava, era molto malizioso.
Aggrottai la fronte, squadrandolo. Aspettava che gli passassi la valigia….
Cosa che non feci, infatti gli passai davanti trascinandomela dietro. Sapevo che il suo sguardo è confuso, già lo immaginavo.
- No grazie,  posso fare da sola.- risposi con ovvietà. Lui subito dopo mi fece il verso, imitandomi in  modo penoso, mentre io alzai un sopracciglio infastidita.
Poi mi raggiunse, e restò impalato sotto le scale per farmi passare avanti. Gli mandai un’occhiataccia, per fargli capire che non ero tipo di queste cose.
Avevo già capito che intenzioni aveva, infatti lo avvertoo trucidandolo con lo sguardo.
- No, è meglio se vai prima tu. Avrai altre occasioni per guardarmi il culo. E poi, non voglio che mi metti fretta per le scale, visto che devo portare la valigia.- Lo avvertii, incrociando le braccia all'altezza del seno.
Ridacchiò, cominciando a salire le scale con calma.
- Non era mia intenzione - disse con voce  rauca, scuotendo la testa piena di ricci, in segno di dissenso e con un sorrisino stampato sul viso.
Ma chi crede di prendere in giro? Non sono una ragazza tette e culo. Ho un cervello, eh. Forse è troppo stupido per capirlo, se ne sarebbe dovuto accorgere non appena ci siamo presentati.
Anzi, non appena si è presentato. Anche perché io non lo avrei mai fatto, di mia spontanea volontà, perché per me era solo uno sconosciuto. Proprio finché non ho scoperto, per mia sfortuna, che era proprio lui e la sua famiglia che dovevano ospitarmi. Ovviamente non so se piangere o ridere di questa situazione. Il ragazzo sembra, è sfacciato, malizioso, e per nulla al mondo vorrei sapere cosa gli passa per quella testa piena di ricci.
Lo seguii, avviandomi con  lui al piano sopra e facendo attenzione  a dove i mettevo i piedi. Essendo con una valigia tra le mani, prevedevo già una scivolata di prima categoria, giù per le scale.
Arrivati in cima,  Styles avanzò di alcuni passi, sorpassando due o tre stanze lungo il corridoio bianco e  con molti quadri, fino a fermarsi davanti una porta di legno chiaro.
- Questa è la tua stanza, e quella è la mia.- Mi indicò una porta  vicino a noi, e con fare tranquillo si poggiò con la schiena al muro incrociando le braccia, assumendo una posa comoda.
Annuii con noia, cercando di evitare il suo sguardo e di entrare nella stanza.
- Sei hai bisogno di aiuto, sai dove trovarmi.- Mi avvertì, con un sorriso sghembo, per poi stendermi a terra con un occhiolino.
Il suo comportamento in realtà, mi fece solo innervosire. Anche perché lui non sa  che sono fidanzata,  e pur non sapendo nulla di me se non il nome, cerca di corteggiarmi.
Alzai gli occhi al cielo – Non avrò bisogno del tuo aiuto!- lo avvertii, con un tono di voce alto in modo che mi senta per le scale.
Lo sentii ridacchiare, finché poi non sussurrò un ‘Che tipo difficile’, e  dal tono sembrava che stesse sorridendo.
- Si, sono un tipo più che difficile, per tua informazione.- Risposi sussurrando a mia volta, più a me stessa che a lui. Abbassai la maniglia della porta, posandoci una mano pesantemente sopra. Non appena entrai, chiusi la porta e lasciai la valigia a terra. Non guardai la stanza, l’unica cosa che mi interessava era il letto. Un bellissimo letto matrimoniale, con le coperte viola e che troneggia per la stanza, mi incantò. Mi ci buttai subito sopra, lasciandomi beare tra le coperte  e i cuscini morbidi e soffici. Non feci nemmeno caso a come era decorata la stanza, in quel momento volevo solo dormire qualche ora. Ero stanca da morire, avevo affrontato un lungo viaggio, completamente da sola.

 Voglio abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, nel silenzio più assoluto.

 




Bluefeelings's Space.

Ehi c: 
Ho fatto un ritardo assurdo, e mi dispiace da morire. *sinasconde*
Purtroppo sono stata molto impegnata, e non ho avuto tempo per scrivere.
Ho voluto pubblicare il capitolo il prima possibile, per non farvi aspettare, ed è uscito un po' corto :c
Il prossimo sarà abbastanza lungo da soddisfarvi, spero. c:
Per di più sono tornata con questo capitolo davvero, ma davvero penoso.
A me, personalmente non piace. Poi non so, spero a voi piaccia almeno un po'.
Potete vedere comunque, che le cose si stanno muovendo nella famiglia Styles..
Alexandra è un po' aggressiva nei confronti di Harry, mentre lui sembra corteggiarla. 
Il fatto è che lui non sa che lei è fidanzata, anche se non credo gliene importi AHAHHAAHA

Okai, con questo vi lascio in pace, e  mi farebbe davvero piacere ricevere qualche vostra opinione.
Anche negativa, non importa. Le recensioni  negative servono a posta per migliorare, no? c:
Bene, credo sia tutto. Quindi se volete contattarmi fate pure, per qualsiasi cosa.
Bluefeelings.
  
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