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Autore: NightOfTheHunter    04/04/2013    4 recensioni
Kate è una ragazza giovane e apparentemente normale che ha sulle sue spalle un peso enorme che tiene nascosto da mesi. Questo segreto la schiaccia sempre più e la porta dove una ragazza della sua età non dovrebbe mai arrivare. Con l'aiuto di un batterista, forse, riuscirà a guardare la vita con gli occhi di una sognatrice. In lui trova tutto l'amore e la forza che ha sempre desiderato.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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15 anni dopo - 5 ottobre 2028

Una fastidiosa luce mi colpisce gli occhi facendomeli bruciare e dandomi fastidio: sono nel letto. Mi volto e cerco di coprirmi con il lenzuolo. Apro lentamente gli occhi e cerco di schiarmi la vista. Ormai mi sono svegliata. Abbasso lentamente il lenzuolo e mi volto: lui é accanto a me. È sdraiato sul letto con la schiena appoggiata alla spagliera. Volta lentamente la testa e mi sorride. La finestra alla sua destra gli illumina tutto il petto nudo fino alla pancia, da quest'ultima in giù è coperto dal lenzuolo.
«Buongiorno dormigliona...» Mi stropiccio gli occhi e mi avvicino a lui posando la testa sulla sua pancia mentre sorrido e mi stiracchio.
«Buongiorno a te, papà!» Allungo la mano sulla mia testa e gli accarezzo il pezzo e la peluria su di esso.
«Domani sono 14...» Intreccia le dita alla mia mano sinistra e l'allunga davanti ai nostri visi.
«14 anni che ti sopporto...» Ridacchio mentre con le dita mi accarezza la fede.
«14 anni dal si...» Sento che sorride ma non alzo la testa per guardarlo. Dopo la nascita di Christine abbiamo aspettato 1 anno per sposarci. Abbiamo detto il si il 6 ottobre 2014. Ricordo come fosse ieri quel giorno: uno dei più emozionanti della mia vita. Non abbiamo fatto un matrimonio in grande stile. Abbiamo optato per un posto a noi famigliare e davvero importante: la spiaggia di malibù. Con vari permessi, anche grazie a Jared, siamo riusciti ad allestire un matrimonio proprio li. Erano poco più di 50 invitati. C'erano 6 gazebi bianchi con dei girasoli attaccati alle 4 travi di sostegno. I tavoli avevano le tovaglie bianche e i tovaglioli gialli per richiamare il colore dei girasoli ma anche del rivestimento delle sedie. Il matrimonio é stato interamente organizzato da Vicki con l'aiuto di Jared, mamma e Constance. Non abbiamo passato un bellissimo periodo dopo la nascita di Christine: Shan non parlò con sua madre per più di due mesi e non le fece vedere la nipotina. Tuttavia quando Shan era fuori o in studio, invitavo Constance a casa per farle vedere la bimba. Qualche mese più tardi fu Jared a far chiarire i due e a mettere una pietra sopra: usò Christine come scusa dicendo che aveva bisogno di una nonna, anche. Oltre ai gazebi, allestirono anche un piccolo arco pieno di girasoli sotto al quale ci siamo sposati e abbiamo detto il si. Vado pazza per i girasoli e tutti lo sapevano. Come menu, chiesto esplicitamente da Shannon, abbiamo optato per la cucina Italiana. Un amico di Jared, Andam, è uno chef e ha cucinato per noi usando la cucina della villa del frontman: era presente anche al VyRT. Tutto era ottimo e davvero buono. Ricordo come fosse ieri la tensione e l'ansia nel guardarmi allo specchio in una delle camere della villa di Jared. Ho indossato due abiti che mi sono stati disegnati appositamente da Karl Lagerfeld, grande amico di Jared. Erano un gioiello più che dei vestito. Il primo, quello con il quale mi sono sposata, era bianco a pezzo unico. Aveva un corpetto senza spalline, con lo scollo a cuore, e si fermava suoi fianchi. Dai fianchi in giù c'era la gonna fatta di velo e stoffa che creava come delle onde per richiamare la location del matrimonio. Il corpetto era tutto ricamato con un filo d'argento e impreziosito da swarovski e perle: tutto la parte davanti era completamente ricamata e impreziosita. Sul retro del vestito avevo una chiusura a corpetto con un nastro di raso argentato che finiva con un piccolo fiocchetto all'inizio della gonna: nulla di cosi evidete. I capelli erano sciolti e con una piccola acconciatura: i ciuffi che incorniciavano il viso sono stati raccolti e fermati dietro la testa con un fermaglio pieno di strass. Avevo solo qualche boccolo e i capelli mi coprivano le spalle e la schiena come un velo che ho deciso di non mettere. Le scarpe erano bianche, con un semi tacco e decorate tutte su un lato con le stesse applicazioni del corpetto. Non avevo tantissimi gioielli, il vestito lo era già abbastanza. Ho indossato solo due dimantini alle orecchie, che mi sono stati regalati da Constance per l'occasione, il cuore di Tiffany, che mi regalò Shan, al collo e un braccialetto anch'esso con i diamantini. Non potevo sposarmi senza quella cosa per la quale sono stata, forse, aiutata: legai la mia triad alla caviglia cambiandole il laccio e mettendo una catenina in argento. Shan era mevaviglioso quel giorno. Aveva i capelli corti, con il ciuffo e i lati un po' più corti, e senza barba. Tagliò i capelli qualche mese dopo la nascita di Christine. Aveva un meraviglioso completo: una giacca nera con pochette bianca, un gilet nero con una gessatura molto marcata e bianca. Non aveva ne cravatta e ne papilon, solo un fazzoletto che cingeva il collo, e il colletto alzato della camicia, della stessa tinta del gilet: un po' vintage. Tutti erano vestiti eleganti tranne Jared, o meglio, era elegante nella parte superiore. Aveva indossato una giacca nera, papillon e camicia grigio fumo abbinata, in modo inguardabile, ad un pantaloncino da mare, lungo fino alle ginocchia, celeste con delle nuvolette e per finire delle infradito nere. Il prete ci rimase quando lo vide e scoppiò a ridere in quanto era il testimone di Shan ed era sempre accanto a lui. La mia testimone é stata Vicki. Dopo la cerimonia e il pranzo, il tutto é finito verso le 8 di sera, abbiamo iniziato una festa più movimentata. Antoine ha installato una console da dj in spiaggia e ci ha trattenuti fino alle 2 del mattino. Alla fine del pranzo mi sono cambiata d'abito per ballare più comodamente. Ho indossato un abito corto, con una gonna fino al ginocchio, identico a quello con cui mi ero sposata. Aveva gli stessi ricami e movimenti sulla gonna, ma era più corto del primo. Per quell'occasione la nostra Christine é stata vestita con un abitino bianco e semplice abbellito da una coroncina di roselline rosa, intorno sulla vita, prima della gonna fatta di velo. Jared le comprò anche una fascia da mettere, sui tanti capelli neri che aveva, tutta ricamata a mano e delle scarpettine rosa piene di lustrini: sembrava una bambola. Per tutto il matrimonio é stata buona e non ha dato per niente fastidio. È rimasta seduta alla sua sedia a guardarsi le scarpette che brillavano. Non è mai stata una bambina capricciosa, non piangeva praticamente mai. Dopo la sua nascita, circa 3 mesi dopo, il tour è ripreso e lei é venuta con noi. Faceva dormire il suo papà e non piangeva mai di notte a meno che non avesse mal di pancia, in quel caso svegliava tutta la crew con le sue grida. É stato davvero facile essere in tour con una bimba. La mia bimba è speciale. Dopo il tour, che é durato fino a settembre 2014, ci siamo sposati e alla fine di ottobre siamo andati in luna di miele ovviamente portando Christine e...si, anche Jared. Avevamo bisogno di lui e che ci tenesse Christine quando eravamo in giro per l'Italia. Ha cosi insistito perché ama l'italia, più le ragazze italiane a dir la verità, che Shannon ha deciso di sfruttarlo. Si, abbiamo fatto il viaggio di nozze in Italia appoggiandoci alla villa nel Chianti che aveva comprato Shan anni prima. La sera del matrimonio, quando anche la festa con Antoine come dj era finita, siamo rimasti a dormire nella villa di Jared e Christine andò via con il frontman a casa sua. Non lasciamo mai a nessuno nostra figlia, neanche ai nonni, solo a Jared. La capiva in una maniera incredibile anche se lei non parlava. Stavano sempre insieme e per noi, a volte, era una fortuna perché avevamo bisogno di staccare la spina per un po'. È stato davvero presente e si é occupato di lei come fosse suo padre. A noi piaceva vedere Jared felice, cosi non ci é presa a male se voleva passare del tempo con lei. Veniva a casa praticamente tutti i giorni, prendeva la bimba e andava nello studio con Shan. Mi sono sempre chiesta cosa diavolo facessero li dentro. Un giorno scoprii che fotografavano la bimba ogni giorno dietro la batteria per creare un album per vedere quanto crescesse. L'album esiste ed é in camera di Christine. Le foto si fermano a quando aveva 10 anni perché riusci a stare seduta, con i piedi a terra, dietro la batteria. Da allora le facciamo una foto ad ogni compleanno e non tutti i giorni. In fondo all'album c'è una scritta e questo fu uno dei regali per il suo decimo compleanno "Non dimenticare mai chi sei. Con amore, Papà e Zio". Christine, era prevedibile come cosa, già a otto anni sapeva suonare la batteria. Ora che ne ha 15 suona praticamente di tutto, ma credo che non sia proprio la sua strada. Ama disegnare, come suo zio, sopratutto gli abiti: vorrebbe diventare stilista. Abbiamo vissuto nella vecchia casa per più di 3 anni dopo la nascita di Chris, poi ci siamo trasferiti nella casa attuale. In quanto a Jared, bè la sua vita non è andata tanto bene quanto la nostra.
«Svegli tu la piccola?» Shan mi accarezza il viso ed io faccio una smorfia. Non sono tanto brava e convincente e Chistine fa fatica ad alzarsi la mattina. Shan invece e molto più bravo di me. La scopre, la prende di peso e la infila della doccia. Quante bestemmie che sentiamo la mattina. Se non facesse cosi, lei non si alzerebbe e non andrebbe a scuola. È una ragazza davvero intelligente. Ama la natura, la musica anche, la moda e la pallavolo. Ascolta tanti tipi di musica, é davvero onnivora, se cosi si può dire. In questo periodo é nella fase tipica da quindicenne, non sa se coltivare la sua passione per farla diventare una carriera o curarsi della sua vita sociale e degli amici.
«Proprio io perché?» Mi sposto a pancia in su e poso il mento sulla sua pancia.
«Perché tocca a te oggi, amore» Shannon ridacchia ed io faccio il labbruccio. È rimasto tale e quale a quando l'ho conosciuto, ha solo qualche ruga intorno agli occhi e qualche capello bianco.
«Mmh, possiamo fare che...» Piego la testa in avanti e gli bacio la pancia guardandolo negli occhi. «Oggi vai tu...» Inizio a salire verso il suo viso e mi metto a cavalcioni su di lui per baciargli il petto. «E domani...o magari mai...» Gli accarezzo il petto, le braccia e gli lecco brevemente i capezzoli. Lui geme e rovescia la testa indietro chiudendo gli occhi. «Vai tu...sai che sei più bravo di me, si?» Bacio il suo pomo d'adamo, la sua mascella ed infine arrivo alle labbra che bacio mentre ha gli occhi ancora chiusi. Allunga le mani davanti a se e mi accarezza la schiena.
«Mmh...io che? Al "possiamo fare che" mi sono perso» sorrido sulle sue labbra e lui mi bacia posando la sua mano sulla mia nuca per poi infilarmi la lingua in bocca.
«Ho detto...oggi vai tu, vero?» Sussurro e lo guardo negli occhi sbattendo le palpebre velocemente. Lui scoppia a ridere e mi bacia premendo le labbra sulle mie. Posa la mano dietro la mia testa e con un gesto veloce mi fa finire sul letto mettendosi su di me.
«Oggi vado io...sai come corrompermi, sempre» alzo il braccio, chiudo la mano a pugno per poi piegare il gomito.
«Si, ooh si! Sono bravissima in questo, non credi?» Lo guardo e lui mi sorride maliziosamente alzando il sopracciglio mentre si regge con le mani sul materasso stando su di me.
«Io sono bravo a fare altro...» Apro la bocca e porto la mano davanti per poi scoppiare in una risata rumorosa.
«Mostramelo!» Accavallo le gambe sul suo sedere e lo strigno a me.
«Mammaaaaaaaa» sentiamo dei passi e poi una voce che urla. Shannon si stacca di scatto e si mette accanto a me.
«Fai finta di dormire» mi sussurra ed io scoppio a ridere. Ha 58 anni ma ha ancora comportamenti infantili: non crescerà mai. Faccio come mi dice e chiudiamo gli occhi. Sentiamo la porta che si apre e una persona entra in camera.
«Mamma?» Sento una manina che mi accarezza il viso. È Joseph, nostro figlio più piccolo. 5 anni dopo la nascita di Christine, sono rimasta di nuovo incinta, stavolta di un maschietto. Shannon era al settimo cielo. Questa volta il nome l'ho deciso io: Joseph.
«Che ci fai sveglio?» Dice Shannon con il vocione mentre si alza di scatto e alza le braccia in aria come per spaventarlo. Ho aperto leggermente gli occhi per poter assistere alla scena. Joseph si passa una mano sugli occhi e sospira.
«Papà, sei un vecchio scemo!» Scoppio a ridere rumorosamente e mi rotolo nel letto reggendomi la pancia. Quasi piango per le risate. Joseph sale sul letto e si mette a cavalcioni su Shan. «Ma ti voglio comunque bene, questo lo sai vero? Non scordarlo!» Posa la testolina sul suo petto e lo stringe come se fosse un mega peluche. Mi blocco un attimo e gli guardo. Shannon gli accarezza la testa e lo guarda commosso.
«Lo so, amore di papà. Tu lo sai?» Joseph è un bambino straordinario. È un ottimo pianista, ama follemente la tecnologia e i computer e ha una passione per la scenza, per lo spazio, in particolare. Ha solo 10 anni, ma mentalmente é come se ne avesse 16. È poco più basso di Shan, gli arriva alla spalla, capelli neri come i miei ed occhi celesti quasi di ghiaccio. È tutto il contrario di Christine che è alta quanto Shan, capelli biondo cenere tendenti al castano come suo padre ed occhi verde chiaro. Con gli anni sono cambiati gli occhi di Christine, inizialmente erano solo verdi, ora sono verdi e intorno alla pupilla sono leggermente celesti. Tutt'e due i miei figli hanno preso qualcosa dai nonni. Papà ha gli occhi celesti come Constance ed io e Shan, probabilmente, glieli abbiamo trasmessi sopratutto a Joseph. Non hanno nulla a che vedere con gli occhi di suo zio perché sono molto più chiari ed enfatizzati dalle lunghe e folte ciglia nere. È davvero un bambino bellissimo.
«Certo che lo so, papà! Non sono scemo» alza la testa e lo guarda mentre inizia a giocare con i peli del petto di Shan.
«Lo so, cucciolo. Sei più intelligente di me!» Mi volto su un fianco e gli guardo sorridendo.
«Vabbè Shan, non ci vuole nulla ad essere più intelligenti di te!» Alza il sopracciglio mentre io ridacchio. Si sposta con la schiena e afferra il guanciale da sotto la testa e glielo passa a Joseph.
«Fai tu, amore di papà!» Joseph afferra il guanciale e me lo lancia in faccia ridacchiando.
«Va bene, me lo sono meritato. Joseph...» Lo guardo e sorrido in modo malvagio. «Che ne dici di...» Allungo le mani davanti a me e muovo le dita piegandole un po'. «A papà?»
«Siii!» Joseph capisce subito a cosa mi riferisco ed inizia a fare il solettico a Shan il quale diventa rosso in viso e si dimena nel letto come un polpo.
«Basta! Joseph...no...basta!» Le manine piccole e abili di nostro figlio soletticano la pancia di Shan che é quasi diventato blu/viola in viso. Nel vedere suo padre cosi, Joseph, si ferma e si sdraia fra di noi posando la testa sul mio seno.
«Mamma, che stavate facendo?» Storco la bocca in una smorfia e guardo Shannon terrorizata.
«Davo il buongiorno alla mamma!» Si gira a pancia in giu con la sua solita grazia da elefante e si avvicina al mio viso. «Cosi...» Mi bacia e mi morde un po' il labbro inferiore mentre Joseph si copre gli occhi con le manine.
«Che schifo! Che schifo! Che schifo! Io non lo farò mai!» Shannon scoppia a ridere e gli toglie le manine dagli occhi mentre lo guarda e annuisce.
«Oh si amore di papà, tu lo farai eccome...quando sarai innamorato...» Gli stampa un sonoro bacio sulla guancia e si sdraia su un fianco, verso di me, stringendolo a se.
«E come capisco quando sono innamorato, papà?» Shannon sorride e mi guarda. Sorrido anch'io un po' commossa.
«Si dice che lo sei quando ti batte forte il cuoricino, ti sudano le manine e senti una strana sensazione allo stomaco. Si dice...io l'ho capito quando ho visto la mamma, era cosi bella...lo è tutt'ora...mi sorrideva ed io la fissavo quasi incantato. Io ho capito di essere innamorato quando sentivo la sua mancanza, non era con me e ci stavo male...mi sentivo solo...quando diventi dipendente da una persona é cosi» gli accarezza la testa e gli passa una mano fra i capelli mentre lo guarda.
«Pensavo che si potesse essere dipendenti dalle cose...tipo zio dalla musica o tu dal caffé, papà» ridacchio e mi copro la bocca con la mano. Ho sempre pensato e detto che mio figlio é tanto intelligente e a volte mette in crisi Shan o me con le sue domande.
«Anche dalle persone, amore...se sei felice con lei o lui...se le tue emozioni dipendono da questa persona, allora lo sei» Joseph arriccia la fronte come per pensarci e guarda il suo papà.
«Oltre ai baci cosa fanno due persone che sono innamorate, papà?» Shannon mi guarda in cerca di aiuto ed io sorrido facendogli l'occhiolino.
«L'amore e i figli...» Non abbiamo mai detto ai nostri figli la storia del cavolo o della cicogna, anche perchè non ci credevano. Hanno visto delle donne incinta, delle nostre amiche, e hanno capito che c'entrava qualcosa con l'ospedale quando gli abbiamo fatto visita. Qualche mese fa, Shannon, spiegò a Joseph come funziona. Certo, a grandi linee senza entrare nei dettagli e usando della frutta. Credo che gli abbia messo più confusione in testa a suo figlio. Christine sa tutto, anche perché è grande, e Shan è stato stato chiaro e le ha parlato più volte delle precauzioni. Non le ha mai detto di aspettare, di non fare nulla, solo di andare da lui per darle qualche preservativo e che doveva essere sicura e amare quella persona. Non siamo quei genitori che mettono dei tabù ovunque, sopratutto Shan. Mi disse che fu imbarazzante parlarle sopratutto mostrarle cosa fosse un preservativo, ma che comunque era meglio che lasciarla nell'ignoranza o nelle voci sbagliate che girano a scuola. Lei gli disse semplicemente che nel caso avesse trovato un ragazzo giusto per lei, si fosse innamorata e avesse deciso di andare oltre il bacio, sarebbe venuta da noi comunque per dei consigli. Quando si tratta di queste cose, preferisco sempre far parlare Shan perché sa sempre cosa dire e con quali parole. Tralasciando il fatto di spiegare il sesso con della frutta, ancora mi chiedo cosa gli abbia detto e cosa lui abbia capito.
«E a me piacerà fare i figli e l'amore? Tu ami la mamma, papà? Quanto?»
«Certo che amo la mamma, non avrei fatto Chris e te se non fosse stato cosi! Suppongo di si, amore...se ami una persona è normale che ci fai l'amore e dei figli. Mi piacerebbe diventare nonno, ora sei piccolo eh...» Si ferma e ridacchia. «Però promettimi che farai dei figli quando sarai pronto, consapevole e amerai quella persona...si fa cosi» gli accarezza il viso e lo guarda dritto negli occhi.
«Sarai il mio esempio, papà»
 

Succede a volte di sentirsi soli e fingere che va bene cosi. Che tanto prima o poi dovrà passare questo gelo senza brividi.
   
 
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