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Autore: Miky Castiel Winchester    04/04/2013    3 recensioni
Anche il luogo più "puro" cela oscurità e dolore al suo interno.
L'atroce sofferenza può spezzare anche sogni, desideri e voglia di riscatto oltre ad anima,corpo e spirito?
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Castiel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Fallen Angels

 

Anche il Paradiso ebbene si,aveva il suo angolo oscuro e recondito d’ Inferno.

Un piccolo antro,dove ad essere puniti invece di quegli umani profondamente peccatori,erano i fallen angels,coloro che osavano pensare con la propria testa,coloro che volevano essere più che semplici fantocci,burattini senza coscienza o sentimento o ancora emozione. Coloro che invidiavano gli umani capaci anche di amare,e non solo di odiare o ancora uccidere,umani imperfetti si,ma sicuramente creature alquanto speciali,umani possessori della fortuna più grande:

il libero arbitrio.

Castiel sapeva bene quanto duro,atroce  e doloroso fosse sopportare sulla propria pelle le torture di Raphael e Michael,erano loro a dettar legge li, in quell’antro di Inferno ben nascosto nel suo,nel loro Paradiso. Le spade degli arcangeli che perforano il corpo e bruciano come fuoco,bruciano più delle fiamme della dannazione eterna,incidono, e penetrano nella carne,più dolorose, più acuminate,taglienti e viscide della falce di Morte,quella falce che il cavaliere usa per strappare via le anime dai gusci nelle quali sono relegate,si,quelle spade sono peggiori,la sofferenza dell’anima è forse nulla in confronto a quella del corpo e dello spirito.

Pentimento quello che trapelava dagli occhi azzurri più del cielo del giovane angelo. Proprio lui che mai avrebbe potuto dimenticare tutto ciò, aveva lasciato che i suoi fratelli cherubini la portassero via,portassero via Anna per sottoporla a quelle inverosimili atrocità,atrocità che lui ben conosceva,che ben spesso capolinea nei suoi ricordi sicuramente facevano,atrocità per sempre indelebili,indelebili nello spirito.

Le forze ormai l’avevano abbandonata da tempo,forse dal primo giorno. Avrebbe preferito che Morte portasse via lei la sua essenza,la sua vita,avrebbe preferito vedere uno di quei viandanti,mietitori,traghettatori di anime che gli umani da lei tanto invidiati temevano dalla notte dei tempi,e mettere così la parola fine sulla sua esistenza,non voleva più esistere per soffrire così atrocemente,non voleva più esistere per essere una maschera costretta a  recitare un ruolo impostole nel disegno di suo padre,Dio,voleva scendere dal palco ed essere solo Anna,non l’angelo del Signore,solo Anna Milton,un volto con un nome,un’identità e l’agognata libertà sottovalutata dagli uomini. Le catene avvolgevano il suo corpo impedendole ogni movimento,rivoli di  sangue scarlatto  sul suo viso colavano imperterriti mescolandosi a quel rosso intenso di quei suoi lunghi ed ondulati capelli,mescolandosi a lacrime cristalline,il dolore le mozzava il respiro.

“Anna,hai imparato la lezione?”

Michael di fronte a lei,occhi di ghiaccio sorriso gelido,passava la sua fatale spada saldamente impugnata nella mano destra sul viso di Anna,con l’altra le prese il volto per incrociare il suo sguardo,ormai vuoto,ormai privo di speranza.

Nessuna risposta da Anna, solo buio all’improvviso.

Era strano lo scorrere del tempo sulla terra,ancora Castiel non vi aveva fatto l’abitudine,fissava il mare cominciare a mutare,ad evolversi,distratto pensieroso,afflitto dal senso di colpa,non riusciva a staccare gli occhi dalle acque magnetiche,nelle quali forse si rispecchiava per ciò che aveva fatto,lui era stato gelido e burrascoso,come loro,come quel mare tempestoso sempre in agguato pronto ad aiutare Morte a completare pezzo dopo pezzo il grande disegno privando l’uomo della sua vita. Castiel non si sentiva diverso perché agendo quasi come quel mare aveva dunque tolto la vita ad Anna,l’aveva condannata.

Riaprì gli occhi si alzò lentamente,nessuna catena ad avvolgerla,e dove prima vi era Michael,dove prima vi era dolore,dove prima all’improvviso aveva visto oscurità,adesso vedeva un paesaggio notturno ed una calda luce illuminare il suo volto,volto perfetto,non un graffio,non una cicatrice,perfettamente guarita,Anna era incredula,spaventata,sorpresa. Nella mente ogni singolo istante, come un marchio indelebile tutto era irrimediabilmente impresso. Era sulla terra,strinse i pugni,era salva finalmente,nulla era l’Inferno di Lucifero paragonato a quello celato nei meandri del Paradiso. Chi aveva deciso di aiutarla? altri fratelli avevano deciso di togliersi la maschera ed imparare a vivere?

Libera,salva, come e chi non importava,importante era avere riconquistato se stessa e la  possibilità di ricominciare,o meglio cominciare a vivere  smettendo di essere uno strumento per un fine più grande.

Castiel distolse all’improvviso gli occhi dal mare sempre più furente con il trascorrere dei minuti sentendo,avvertendo una presenza poco lontana,familiare,una creatura divenuta fragile,una creatura spezzata nello spirito.

Un angelo poco ma sicuro,un angelo le cui ali erano state spezzate da atroci crudeltà l’avvertiva,avvertiva ancora il terrore nella figura che percepiva sempre più vicina.

E la sua mente pensò di nuovo ad Anna,lui la capiva perché come lei era stufo di essere usato ed illuso dal padre assente,come lei aveva voglia di ripartire da zero e cancellare ogni cosa.

Castiel lentamente cominciò a camminare, lui e la figura misteriosa uscirono allo scoperto mettendosi in mostra,lui aveva percepito lei,lei aveva percepito lui. Voglia di perdono,voglia di riscatto,scuse,timori.

Castiel aveva immaginato bene, era lei.

L’altro angelo aveva ben capito,si trattava davvero di lui.

“Castiel”

“Anna”

Uno pronunciò il nome dell’altro,da sotto le giacche estrassero le loro spade ed all’unisono al suolo le gettarono,un tonfo sordo, e poi solo silenzio,tra loro solo il fruscio  della gelida brezza invernale.

Fine

  
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