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Autore: Knitting    04/04/2013    2 recensioni
Lidia, un'invasata di 24 anni, ha due ragioni di vita: i dolci e l'amore eterno.
Quando quest'ultimo la delude per l'ennesima volta decide di voltare pagina definitivamente, ormai le principesse sono in grado di salvarsi da sole e lei non sarà da meno.
Potranno un imprevisto, uno psicologo apocalittico e quello che sembrerebbe un principe farla ricadere nel capitolo della sua vita che aveva chiuso per sempre?
Una storia romantica immersa nell'umorismo,, meno superficiale di quello che sembra se si ha voglia di scavare.
Dal cpitolo 9:"Gli alberi divenivano viola, il cielo verde, gli occhi di un personaggio un arcobaleno empio di sfumature, di ricordi e immagini in cui poter sognare, in cui poter andare lontano."
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Appuntamento per 4
ovvero
anche Batman è un essere umano

<< Pensavo... >> Nel dirlo Lidia incrociò le mani sulle ginocchia accavallate lasciando una pausa.
<< Davvero? >>
La faccia fintamente stupita, gli occhiali appena alzati per guardarla meglio e immerso in quell'aria da intellettuale snob. Batman aveva una vena ironica davvero strana, le ipotesi erano due: o l'aveva influenzato o anche gli uomini avevano le mestruazioni perchè ultimamente l'umore dell'uomo era davvero altalenante.
<< Se lei fosse un uomo, e non un iceberg scostante e represso come è in realtà, un uomo simile a Mark, uscrebbe con me? >>
<< Io non... >>
<< Non lei! Un tipo come Mark! >>
<< Si ho capito, mi lasci parlare. >> L'uomo assunse il solito tono stizzito che tirava fuori quando Lidia si spingeva troppo oltre. Di solito seguiva sempre una domanda che sviava il discorso. << Comunque...perché me lo chiede? >>
<< Mi risponda e basta... >>
<< A volte dimentica chi è lo psicologo in questa stanza... >>
<< Non siamo sotto una dittatura, esca dalla modalità Risiko e torni sulla terra! Lei è il mio strizza cervelli non la luce divina! O la Provvidenza, che so io... >>
Batman si radrizzò in tutta la sua altezza che era perecchio notevole. << Non usi quel termine. >>
<< Quale? Ha problemi con la parola Provvidenza? O forse con la luce divina? >> Lidia assunse un espressione ebete che per anni aveva riservato solo a sua sorella. Continuò a punzecchiare il suo interlucutore incurante delle conseguenze.
Lorence afferò i braccioli della poltrona con irritazione. Quel giorno era proprio di cattivo umore.
La ragazza rimase a fissarlo a braccia incrociate mantendendo un sguardo di sufficenza tipicamente infantile per poi spalancare gli occhi più del normale ed esplodere. << Batman! Ma noi stiamo litigando! >>
L'uomo sospirò con rassegnazione. << Ma va? Con le tue urla tutto il palazzo se ne è reso conto. >>
<< Ma non possiamo! >>
<< E perché di grazia? >>
<< Se litigo con te con chi vado a parlare? Con mia madre? >>
Batman raccolse i pezzi del suo contegno e inarcò le sopracciglia . << Mi sembra abbastanza logico. >>
<< Dice così perché non hai mai conosciuto la mia famiglia. Lei è il mio unico amico, vero vero intendo. >>
Lidia si trattenne dal tirare fuori il labbro, non voleva rovinare quel momento perché quello che aveva detto era vero.
Lorence rimase vagamente perplesso, l'uomo di ghiaccio non era abituato a manifestazione d'affetto?
La ragazza pensò di aver esagerato, troppo calore avrebbe potuto scioglierlo.
L'uomo trovò giusto togliersi definitivamente gli occhiali, Lidia lo vide sporgersi sulla scrivania.
<< Su su, non dica così. Mi dispiace di averle urlato contro, davvero. >> Ba, se per lui quello era urlare un vero litigio doveva equivalere all'Apocalisse.
<< Interessante...e così sa provare dei sensi di colpa. >>
L'uomo alzò gli occhi al cielo, gli capitava spesso da quando la conosceva. << Non si torturi, se questo Mark ha avuto il coraggio di chiederle di uscire una volta lo farà ancora. Deve essere una persona che ama il rischio se l'ha avvicinata. >>
<< Lo pensa davvero? >> E fu così che Lidia si trasformò in una bambina bisognosa di attenzioni..
<< Cosa? Che è un persona dalla sanità mentale compromessa o che il ragazzo sia un tipo tenace? >> La sua faccia in quel momento ricordò quella di un bambino monello e ciò impedì a Lidia di arrabbiarsi, la ragazza si limitò a lanciargli un occhiata eloquente a cui lui rispose. << Si, lo penso davvero.>>
L'uomo ruppe la sua maschera in un sorriso. Era inevitabile non ricambiare.
Che ruolo quella persona avesse nella sua favola non lo aveva ancora capito, ma di sicuro era importante.
E mentre quell'idea si faceva sempre più insistente dentro la sua testa si rese finalmente conto di tenerlo per mano sul legno scuro della scrivania.
Dopo aver pensato che la mano di lui era morbida e affusolata la sua testa arrestò le sue fantasie ridestandola dal coma.
La sua stretta calda scomparve imporovvisamente.
Si ritrovarono a guardarsi negli occhi ma ancor prima che lei potesse ribattere così come il calore Batman si era dileguato in un sussurrato arrivederci.
Anche Batman dunque aveva un calore corporeo non dovuto all'alcool.
Quindi, fino a prova contraria, era umano.

In quel momento Lidia si setnì la regina del mondo, Mark le si stava avvicinando con un espressione allegra in volto.
Che non lo avesse spaventato mortalmente? Che avesse visto quealcosa, non aveva idea di cose, in lei?
La ragazza intrecciò inconsciamente le mani dietro la schiena, un piede nascosto dietro all'altro che gli fece perdere l'equilibrio.
Non era esattemente l'inizio migliore, se non altro sarebbe stata afferrata da lui.
Ma per la prima volta in 24 anni i suoi riflessi decisero di funzionare e si tornò nel suo baricentro afferrando il bancone.
Dopo un attimo di smarrimento e la ritrovata stabilità tentò di recuperare in estremis assumendo una posizione più da calendari che pitesse.
<< Buon giorno madam! >> Gli occhi scuri dell'uomo si illuminarono di una loce nuova.
Lidia si perse nell'immaginare di essere lei il motivo di quel barlume in quei pozzi scuri.
La ragazza sorrise nervosamente producendo un bassa risata.
Mark sembrò non notare il suo imbarazzo e continuò. << Volevo scusarmi per l'altra sera. Da parte mia è stato stupido, me ne vergogno, non avrei mai dovuto abbandonare una ragazza, anche se era un'emergenza. Mi dispiace... >>
E si ripresentò quell'espressione da " Ho bisogno d'amore" Ma anche senza quella Lidia si sarebbe sciolta.
D'altra parte il principe azzurro era lui e senza principe non c'era nemmeno la storia.
<< Okai! >> La ragazza non riconobbe la sua voce, un tono simile ad un acuto.
<< E per farmi perdonare ti porto in un posto speciale! Un mio amico ha un locale, molto di moda e bè, lo so che è solo il terzo appuntamento ma è un gran bel posto. L'inaugurazione sarebbe venerdì porssimo. Ci verresti con me? >>
<< Eccome, non entro in un locale da secoli. Wow, ho condotto davvero un vita da vecchietta, tutta colpa di Batman... >>
" Nota per me stessa: smetterla di pensare ad alta voce. "
Ma Mark non sembrava spaventato dalle stranezze della ragazza e rise. << Porta anche questo famoso Batman, magari con la sua accompagnatrice. E poi noi ci potremmo vedere anche prima di venerdi... >>
Aveva detta la parola con l'A, appuntamento, l'aveva invitata in un posto speciale, voleva consoscere la sua vita e l'ascoltava. Poteva andare meglio?
L'unico problema era sdradicare Batman dalla sua bat-caverna.

<< Un uscita a quattro? >> Lorence riposizionò il taglia carte sulla scrivania esprimendosi nel tono più scettico di sempre.
<< Oh andiamo! Questa è una grande occasione per far colpo su Anna. >>
<< Io ho già ammaliato la mia signora. >>
La ragazza saltò come una molla. << Ecco! Questo è la morte del romanticismo, dare per scontato è la tomba dell'amore. Ora che ha le attenzioni di lei se le deve tenere. >>
<< Disse l'esperta... >>
<< La ignorerò ma solo perché sono molto felice. Felicità che potrebbe incrinarsi con una sua rsiposta negativa.
<< Io non sono adatto alle feste... >> Perché era così titubante?
Lidia appoggiò la testolina al tavolo sporgendo il labbro inferiore.
<< La smetta! >> Lorence non sembrò apprezzarlo e si tirò inditro infastidito.
<< Per favore... >>
<< Non mi darai tregua? >>
<< No. >>
<< E va bene. >>
E fu così che Lidia pote esibirsi nella sua posa alla Freddy Mercury.

  
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