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Autore: IndelibleSign    04/04/2013    8 recensioni
Svoltando l’angolo, Zayn andò a scontrarsi contro qualcuno.
Questo qualcuno cadde all’indietro, proprio come lui.
Appena riaprì gli occhi per vedere contro chi fosse andato, riuscì a vedere un cucciolo di cane correre via mentre ancora aveva un guinzaglio al collo.
-Mina! Mina, dove sei?- la voce soffice di una ragazza arrivò ben chiara alle orecchie di Zayn.
Quest’ultimo si mise seduto a terra, osservando la ragazza alzata e che si manteneva contro il muro.
-Oddio..- sussurrò ancora lei, portandosi la mano tra i capelli.
Quando la ragazza voltò il suo viso verso destra, Zayn la riconobbe:
Zara Donnet, la ballerina cieca. 
-
-Zayn non ci tradirà. Lui ci tiene alla sua pelle e alle sue palle. Sa che qualunque cosa faccia non si libererà di noi.- digrignò lui a denti stretti, strattonandolo.
Harry tossì –Hai ragione ma..- ed ancora una volta Louis lo interruppe.
-Ho capito, Harry, ci occuperemo di lei.- tuonò il moro -Rapiremo Zara.- 
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-N-Niall?- balbettò la ragazza.
Probabilmente era stata solamente una sua impressione sentire quella voce, perché il giorno dell’esplosione l’unica persona che si salvò fu lei.
Sua madre morì e il ragazzo che la proteggeva –in questo caso Niall- morì per proteggerla dalle fiamme, che la fecero divenire cieca.
-Sì, Zara. Sono io.- ancora quell’accento irlandese la risvegliò dai suoi pensieri.
-E’ imp-impossibile, Niall. Tu sei m-m..- cercò di dire, ma Niall la precedette.
-Morto? Questo è quello che credono le persone?- chiese –Credono che io sia morto?- ridacchiò con rammarico.
-Quel giorno mi sono salvata solo io..- sussurrò lei.
Niall sventolò una mano davanti al suo viso, senza però procurarle niente.
-Zara ma tu s-sei cieca?- balbettò sperando in una risposta negativa, che però non arrivò.
-Sì, quando tu mi lanciasti dietro il bancone per proteggermi le fiamme arrivarono anche lì e.. quelle urla, Niall, quelle urla erano bruttissime.- tremò la ragazza portandosi le mani alle orecchie e strizzando gli occhi, quasi come se in quel momento fosse di nuovo in quella stanza incendiata.
Niall le si avvicinò, accarezzandole le mani.
-Va tutto bene, Zara, sono qui con te.- le sussurrò cercando di calmarla.
A quel punto Zara sbarrò gli occhi, ricordando che quelle parole furono le stesse che le disse anche dieci mesi prima.



Ten months ago. | Zara’s part.


-Amore, io e Zara andiamo in banca, prepari tu il pranzo?- chiese mia madre rivolta verso mio padre.
Lui le sorrise, baciandomi la nuca per poi le labbra rosee della moglie.
-Ovvio, fate presto.- disse –Ah, vi amo.- concluse prima di sentire la porta chiudersi.
 
Erano circa dieci minuti che facevamo la fila dietro al bancone della banca per pagare la posta.
Avevo detto a mia madre di ritornare domani, siccome si stava facendo troppo tardi, ma lei non volle sapere nulla.
“E’ questione di vita o di morte, amore, se torno a casa senza pagare, tuo padre ci uccide entrambe” aveva detto, ed io mi ero limitata a ridacchiare al solo pensiero di come mio padre ci avrebbe punite: ci avrebbe ammazzate di coccole, altro che morte.
-Ehy, Zara!- sentii una voce dietro di me, così mi affrettai a voltarmi, trovando Niall alle mie spalle.
Quest’ultimo, euforico, scuoteva la mano verso sinistra e poi verso destra, sorridendomi a trentadue denti.
-Niall, cosa ci fai qui?- gli chiesi spontaneamente, dopo averlo visto superare due-tre persone per arrivare a me.
-Mio padre si annoiava di venire a pagare certe carte, così sono venuto io per lui.- brontolò con un accento stanco.
Mi limitai a sorridergli, per poi intraprendere una conversazione senza capo né coda.
Non so cosa successe, ma sta di fatto che le persone cominciarono a distendersi a terra e a coprirsi le orecchie con le mani.
Solamente quando Niall tirò la mia gonna verso il pavimento, mi affrettai ad imitare il resto delle persone.
Non capivo. Non capivo fin quando non sentii una o forse due voci sovrapporsi ed urlare:
-Vogliamo i soldi! Tutti!- continuavano ad urlare, intimandoci a chiudere gli occhi per non vedere i loro volti.
Degli uomini svuotarono persino i loro portafogli pur di fare in modo che quell’inferno finisse.
-M-Mamma..- sussurrai voltandomi verso quella che doveva essere la figura di mia madre.
Quei due esseri malvagi l’avevano presa, non sapevo cosa volessero da lei, ma evidentemente cercavano altri soldi.
-Non ho nulla, vi prego. Lasciatemi! Ho una famiglia!- li pregava lei.
Ricordo ancora il tono lamentoso con cui sussurrava loro quelle parole, così feci la prima cosa che una figlia farebbe:mi alzai correndo verso di lei.
-Lasciatela stare!- provai a prenderla, ovvio, ma Niall mi fermò.
Sentii la sua presa ferrea attorno al mio polpaccio –Se vai lì ti uccideranno, Zara.- mi sussurrò.
Ma in quel momento non mi importava di nulla.
Quando finalmente riuscii a liberarmi dalla sua presa, mi voltai verso mia madre.
Vedevo i suoi occhioni blu essere diventati rossi, miriadi di lacrime solcavano il suo viso.
“Non piangere” volevo dirle, “ora finisce tutto, ci sono io a salvarti”.
Ma tutto fu più veloce di me.
Uno dei due ladri accese un fiammifero, gettandolo poi su svariate carte, appiccando il fuoco.
-Ti amo, Jupiter.- mimò con le labbra il mio secondo nome prima che loro gettassero il suo corpo in quella massa incandescente.
Provai a correre verso di lei, credetemi, ma le persone e le lacrime che mi offuscavano la vista mi ostacolarono.
Ormai ovunque ti voltavi c’erano persone che tentavano la fuga, dei ladri nemmeno una traccia.
-Andiamo, Zara. Dobbiamo fuggire- mi sussurrò Niall una volta visto quante decine di persone si stessero accasciando al suolo, morte.
Ero ancora troppo scossa per ragionare su quanto stesse succedendo, speravo che tutto d’un tratto mi sarei svegliata a causa dell’odore di cornetti preparati da mia madre.
Ma l’unico odore era quello di bruciato: il fuoco stava bruciando i corpi della gente che non riusciva ad uscire dalle porte.
Le urla. Si sentivano milioni di urla: dolore, tristezza, agonia.
-Va tutto bene Zara, sono qui con te.- mi sussurrò Niall mettendomi in un angolino dietro il bancone.
-Ho p-paura.- sussurrai stringendogli la mano.
Non so per quanto tempo rimasi in quella posizione, probabilmente secondi, ma che per me parvero secoli, ma tutto d’un tratto sentii delle urla avvicinarsi a me poi la presa del biondo affievolirsi prima di scomparire del tutto.
-Niall!? Niall?- urlai il suo nome, ma nessuno mi rispose.
Probabilmente persino le urla delle persone morenti erano più alte del mio tono di voce.
Mi alzai, non sapendo cosa fare, ma quella fu la mossa sbagliata.
Una colonna di legno infuocata mi venne contro.
L’unica sensazione che fui capace di sentire prima di svenire a causa del fumo fu un forte bruciore agli occhi, poi sentii il mio corpo cadere e le fiamme riscaldarmi e cullarmi insieme ai mugolii e ai pianti della gente.



-C-Come fai ad essere vivo?- chiese Zara con gli occhi leggermente lucidi a causa del ricordo.
Niall non rispose immediatamente, infatti si limitò a sospirare e chinare il capo verso il basso.
-E’ una lunga storia.- borbottò, cercando di non far notare il fatto di aver appena mentito.
Probabilmente ci sarebbe riuscito, se non fosse che Zara conosceva benissimo il tono della sua voce quando mentiva.
-C’è tutto il tempo che vuoi.- iniziò lei -..scommetto che non ci libereranno presto.- ridacchiò cercando di ironizzare su tutta la faccenda.
-..Prometto che ti racconterò tutto, ma non ora.- sussurrò –Ti prego.- mugolò sperando di convincerla.
Nei secondi seguenti Zara osservò lo sguardo di Niall, prima di lasciarsi andare ad un lungo sospiro.
-E va bene.- dichiarò –Ma perché ci hanno presi?- domandò ancora.
Lo sguardo vuoto di Niall non le lasciò capire nulla.
-Il mio motivo lo so, ma il tuo no.- rispose con rammarico.
Zara si accertò che non stesse mentendo prima di chiudere gli occhi e sperare di trovarsi altrove con suo padre e la sua cagnolina Mina.



-Penso che tu debba raccontarmi qualcosa.- la voce ovattata a causa della distanza arrivò a Zayn, il quale sbuffò infastidito.
-Se speri che riuscirai a farmi dire qualcosa, stai sbagliando Payne.- gli urlò lui mordendosi le labbra a causa del dolore penetratogli nelle ossa.
Quando Liam entrò nella sua cucina e si avvicinò a Zayn, non più seduto sul divano ad aspettarlo ma davanti al frigo, sbuffò.
-Posa quelle birre, mi servono per attutire il dolore delle ferite.- iniziò -..se le bevi sei fottuto, amico.- concluse strappandogli di mano la bibita e ordinando al moro di sedersi.
Siccome sapeva che se avesse anche solo provato a ribattere, Liam avrebbe usato la sua esperienza di pugile contro di lui, si andò a sedere aspettando di essere medicato.
Liam si avvicinò posando il batuffolo di ovatta sulla sedia e prese un paio di pinze, provando ad estrarre il proiettile, per fortuna ancora in superficie.
-Mi dici perché non sei potuto andare in ospedale?- mormorò disgustato il biondo.
Zayn sbuffò per l’ennesima volta.
-Credi che se fossi andato all’ospedale mi avrebbero curato senza farmi domande?- urlò.
-..Beh..- iniziò Liam continuando a cercare di estrarre il proiettile.
-Ovvio, perché un ragazzo appena maggiorenne che va ad un ospedale con due proiettili incorporati e una fedina penale sporca non attira l’attenzione.- borbottò ironico.
Fortunatamente per entrambi, il telefono di Zayn iniziò a squillare.
Senza nemmeno guardare chi lo cercasse, rispose:
-Zara?!- urlò rialzandosi mentre Liam stava finalmente posando il proiettile appena estratto dalla spalla.
Lo sguardo deluso di Zayn gli fece però capire che probabilmente a telefono non era Zara.
-Cosa c’è, Safaa?- chiese lui.
Non riuscì a sentire cosa gli dicesse la sorella, ma capì che probabilmente quest’ultima era arrabbiata siccome Zayn non aveva voluto spiegarle nulla e le aveva detto che avrebbe dormito fuori da un amico.
-Sentiamo..- iniziò il biondo –Chi è l’amico che ti ospiterà e sopporterà stasera?- domandò prendendo un po’ di birra e poggiandola sulla ferita, in modo da attutire il dolore.
La risatina di Zayn fece eco nella stanza, prima che potesse rispondere:
-Un certo Liam James Payne, non so se lo conosci.- disse e Liam fu costretto a tossire pur di non affogare a causa della sua stessa saliva.



Sia Niall che Zara erano ancora in questa losca cantina, cercando di ammazzare il tempo canticchiando di tanto in tanto. Fu lo stesso biondo ad interrompere quell’assoluto silenzio.
-Zara, balli ancora?- domandò prima di tossire.
Purtroppo per Niall, uno dei suoi problemi era quello di soffrire di claustrofobia.
Odiava e non riusciva a restare in un posto chiuso per più di mezz’ora, soprattutto se in quella stessa stanza ci fossero acari di polvere, ma stava cercando di adattarsi.
-Dopo l’incidente avevo smesso, ma poi ho ricominciato.- gli spiegò sorridendo a se stessa.
Probabilmente se non avesse deciso di riprendere danza non avrebbe mai conosciuto Zayn. Se non avesse conosciuto Zayn probabilmente non si sarebbe mai cacciata in quel guaio.
Certo, non sapeva se il moro c’entrasse qualcosa con il rapimento, ma qualcosa le faceva pensare così.
-Sono contento per te.- le sussurrò lui avvicinandosi di più verso la sedia della rossa e poggiando la sua testa sulle sue ginocchia.
-Posso farti una domanda?- domandò prima di affondare le sue dita tra i folti capelli del biondo e prendere a fargli grattini, quasi come se fosse in compagnia di Mina.
-Solo una e poi smetto, te lo prometto.- precisò lei.
Sentì Niall rilassarsi sotto al suo tocco e sorridere, poi annuì.
-Certo, chiedi pure.- le rispose per poi lasciarsi coccolare. Zara prese un forte respiro, prima di farsi forza e chiedergli:
-Dove sei stato per tutto questo tempo? Insomma, in giro non ti ha visto nessuno siccome risulti morto, quindi..- si bloccò affievolendo la voce e permettendo a Niall di rispondere.
-Quel giorno mi rapirono, ora non è il momento più adatto per spiegare il perché, ma posso solamente dirti che durante l’incidente mi presero e mi portarono qui.- le raccontò.
Sentì la presa di Zara affievolirsi, e capì che probabilmente non capiva.
Ma d’altronde, chi poteva capire quella situazione?
-Ma sono passati 10 mesi da quel giorno!- urlò lei –Sei qui da tutti quei giorni?- sbottò incredula. L’unica cosa che si limitò a fare il biondo fu annuire.



Non seppe dopo quanto tempo esattamente successe, ma quando Zara sentì la presa di Niall stringersi attorno al suo polpaccio capì che probabilmente era entrato qualcuno, non poteva vederlo ma poteva sentirne la presenza.
-Tayler.- digrignò a denti stretti il biondo, fissando la figura del ragazzo avanti a lui.
Tayler Tourtle faceva anche lui parte della Confraternita Larry (chiamata così siccome fu fondata da Louis e Harry), e fu proprio per colpa sua se Niall finì lì dentro.
-Sei ancora vivo?- ridacchiò il nero -..pensavo che la polvere ti avesse ucciso. Peccato.- concluse avvicinandosi verso i due.
Solamente quando riuscì a vedere l’esile corpicino di Zara, un sorriso malizioso si aprì sulle sue labbra.
-E lei sarebbe la minaccia di Lou e Harry?- rise ancora di più il ragazzo.
Niall assottigliò gli occhi, cercando di mantenere a freno la sua rabbia, perché per quanto potesse essere forte era ormai troppo debole per scontrarsi con lui.
-Però devo dire che Zayn ha dei bei gusti.- sussurrò avvicinandosi e osservando meglio la pelle candida della ragazza.
-Sei quasi perfetta, diciamo che ti manca solamente..- lasciò morire le parole in gola, ma prendendo il suo coltellino da tasca infilzò la sua lama tagliente sulla guancia sinistra della ragazza, rigandola per ben due centimetri e mezzo.
-..Questo.- puntualizzò mentre Zara urlava a causa del dolore e Niall cercava di serrare i suoi pugni.
Sapeva che sarebbe andata anche peggio se avesse anche solo provato a difenderla.
Tayler portò il suo indice verso la guancia della ragazza, prendendo un po’ di sangue e assaggiandolo.
Niall tramutò in disgusto il suo sguardo.
-Se il tuo sangue è gustoso non oso immaginare come sia assaggiare altro.- disse maliziosamente lasciando intendere il doppio senso.
A quel punto la ragazza, ancora troppo occupata a contorcersi ed urlare dal dolore, si spaventò ancor di più.
Un’ultima risata lontana le fece capire che quell’incubo era finito, per ora.
“Zayn, ti prego, salvami.” si ritrovò a pensare stringendo gli occhi e mordendosi le labbra a causa del troppo dolore sia fisico che psicologico.
“Sono qui” pensò ancora prima che il sapore amaro del sangue raggiungesse persino le sue labbra secche.
Dall’altra parte della città, invece, Zayn Malik sentiva un vuoto all’altezza dello stomaco come se qualcosa o qualcuno avesse bisogno di lui.
“Ti troverò” pensò toccandosi lo stomaco e socchiudendo gli occhi.




"Standing in the hall of fame, and the world's gonna know your name.
'Cause you burn with the brightest flame and the world's gonna know your name and you'll be on the walls of the hall of fame." 


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Aloha! No, non sono un miraggio! , fate bene ad odiarmi.
Non mi meraviglierei se vi foste dimenticate tutte di me. ee
Non aggiorno da tipo secoli e anche solo contare i giorni mi risulta difficile, quindi chiedo infinitamente scusa!

Non sto cercando di crearmi un "alibi", ma ero tipo in una crisi d'autore.
Non sapevo come continuare e non ne avevo nemmeno la voglia. Poi però è uscito questo capitolo che non so quanto possa essere decente,
ma l'ho scritto anche un po' per far conoscere Niall e Tayler (nuovo personaggio!

Prima stavo pensando a come chiamare la coppia dei nostri personaggi. 
Se unisco Zara e Zayn esce Zayn
Se unisco Zayn e Zara esce Zara
L'unico scampo è Zaynzara, ma sembra tipo 'zanzara', quindi aiutatemi a pensare!
AHAHAHAHAHAHAHAHAH

Spero che vi sia piaciuto almeno un po'! 

Mi aspetto pareri personali, critiche e chi più ne ha più ne metta.
-vostra, ritardataria, Martina!

ps: vi lascio con una gif di Tayler Tourtle!

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