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Autore: _Sihaya    24/10/2007    4 recensioni
Immaginate che Hiroyuki Takei non abbia mai disegnato “Funbari no Uta”…
Immaginate che Yoh e gli altri non siano riusciti a sconfiggere Hao nel continente di Mu…
Immaginate che durante gli scontri nei Plant non solo Faust, ma anche Lyserg, Chocolove e Iron Maiden Jeanne abbiano perso la vita…
Ora fate trascorrere cinque anni di tregua in cui ci si prepara per un nuovo scontro e…
Beh, non vi resta che cominciare a leggere!!
“Shaman King”: il mio finale.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Kyoyama, Hao Asakura, Horo Horo, Nuovo personaggio, Yoh Asakura
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il burattinaio

Il burattinaio

Di Sihaya10

 

* * *

 

And all of our memories, so close to me, just fade away...

 Avril Lavigne -  My happy ending

 

* * *

 

Nel bel mezzo dello scontro fra Horohoro, Ren e Shaeera, Hao fece il suo ingresso nella Grande Sala osservando, compiaciuto, che Opacho aveva guidato fin lì tutto il gruppo di suo fratello. Dopo di lui, anche Anna varcò la soglia; seguiva i suoi passi con lo sguardo fisso in terra, persa in chissà quale riflessione, e non considerò nessuno dei presenti.

Nel preciso istante in cui l’Itako comparve, Yoh distolse l’attenzione dal combattimento e la pose su di lei, senza staccarle gli occhi di dosso per tutto il tempo che ella impiegò a portarsi al fianco dello Shaman King. Vide che indossava un abito semplice, di un tessuto scuro e leggero, consono allo stile che lui ricordava, e teneva avvolta intorno al braccio destro la collana dalle milleottanta  perle; con l’indice e il pollice giocherellava con le perline, come se avesse dovuto usarla da un momento all’altro.

Non sei cambiata affatto, pensò vedendo quel suo sguardo assente e inespressivo, che in passato aveva conosciuto molto bene. Indugiò ancora con lo sguardo su di lei, seguendole il profilo del viso, scendendo dal collo alle spalle, lungo le braccia dalla pelle chiara lasciate nude dall’abito nero, fino ai polsi e alle dita sottili. Finché sentì un vuoto nello stomaco.

 

… Che cosa le hai fatto Hao?

 

«Brava Opacho, hai portato proprio tutti!» Hao Asakura esultò avvicinandosi al trono regale posizionato nel centro della sala. Prima di sedersi passò in rassegna i presenti, poi sorrise e il suo sorriso parve identico a quello di un bambino viziato sepolto di regali, che possiede tutto ma vorrebbe ancora di più. Infine, i suoi occhi fissarono Yoh.

 

«A cosa devo l’onore di questa visita? Hai deciso di unirti a me, fratello?» Domandò in tono evidentemente provocatorio.

 

«Ho già risposto una volta a questa domanda.» Rispose Yoh, pacato.

 

«Pensavo ci avessi ripensato … ora che non hai più nulla.» Sghignazzò Hao e con il braccio destro avvolse Anna in vita, la trascinò sé e la baciò sulla bocca; lei ricambiò, arrestandosi per un istante di tormentare le perle della sua collana.

Yoh distolse lo sguardo. Trattenne il respiro per qualche istante, cercando di ignorare il dolore che gli trafiggeva il petto.

 

«Se ti unirai a me, fratello, divideremo tutto quello che ora mi appartiene…» propose sibillino Hao, allontanando da sé la ragazza.

 

Yoh corrugò la fronte in un gesto misto di dolore, gelosia e rabbia, poi si mise sulla difensiva e chiamò Amidamaru.

 

«Avrò bisogno di tutta la tua forza.» mormorò. Il Samurai lo guardò solidale.

 

Allora, l’Asakura si sentì più forte e sfidò il gemello corrotto: «non voglio dividere nulla con te. Sono venuto qui per toglierti quello che ti sei preso con la forza.»

 

Hao si sedette sul trono e parlò con la stessa calma che caratterizzava il fratello: «In tal caso … sarò costretto a divorarti!»

 

*

 

Horohoro non era affatto pronto a svolgere il proprio ruolo quando Ren fece roteare la lancia e con un colpo secco affettò la barriera di ghiaccio che aveva eretto. Davanti ai due sciamani Sibilla fece ondeggiare la chioma bionda con un movimento meccanico della testa e si lanciò di nuovo all’attacco.

Il cinese si mise in difesa per respingere il colpo troppo lentamente e venne travolto dal cadavere.

Horohoro, vedendo l’amico rovinare a terra e scivolare lungo il pavimento marmoreo del palazzo, slegò lo snowboard che portava dietro le spalle e se lo agganciò al braccio sinistro. «Nipopo…Punch!» gridò, dirigendo il proprio colpo verso Shaeera.

In pochi attimi gli arti della ragazza si trasformarono in blocchi di ghiaccio che si estesero fino ad ingoiare tutto il suo corpo. Solo il collo e la testa rimasero liberi e lei non poté fare altro che divincolarsi inutilmente in quella trappola raggelante.

Horohoro si trattenne dal colpirla, come avrebbe fatto con un qualsiasi nemico, e la sfidò con lo sguardo, senza riuscire a parlarle.

Lei rispose provocandolo, ancora una volta, con le parole: «…e con questo cosa credi di fare?»

 

*

 

Ren, che teneva ancora la lancia stretta in mano nonostante il colpo incassato, si rialzò repentinamente. Non aveva che una piccola ferita sul labbro ma era abbastanza per farlo innervosire.

 

Com’era possibile che quell’essere senza vita riuscisse a tenergli testa?!

 

Decise che era il momento di far vedere al nemico la propria potenza, quello per cui si era allenato assiduamente, e si preparò per sferrare un colpo unico, violento e definitivo, contro l’avversaria.

 

«Bason! Oversoul!»

 

«Ren… NO!»

 

Il cinese si volse di scatto, sorpreso, verso Yoh e gli lanciò un’occhiata inferocita.

 

Perché diavolo si era intromesso?! Perché lo aveva fermato? 

 

Ma bastò un semplice scambio di sguardi con il compagno e comprese il messaggio nascosto: Yoh era stato più accorto di lui ed aveva compreso il piano del fratello.

 

«Dannazione!» Imprecò fra i denti Ren Tao.

 

Ecco cosa voleva Hao!

 

L’Asakura mirava ad estenuarli con un inutile combattimento, costringendoli a consumare il loro furyoku per poi sconfiggerli definitivamente senza difficoltà.

 

Il cinese sbuffò insoddisfatto per non poter dar sfogo all’immensa forza di cui era padrone, ma Yoh aveva ragione: era indispensabile annientare il nemico con il minimo spreco di furyoku.

Ciò significava protrarre la lotta a lungo, e Ren non sapeva per quanto Horohoro avrebbe potuto tener occupata la ragazza… non era nemmeno sicuro che fosse in condizione di farlo.

Era evidente, infatti, che lo sciamano del ghiaccio (forse solo lui!) non aveva compreso il piano dello Shaman King, perchè consumava le proprie energie senza alcuna prudenza.

 

Mentre pensava a questo, Ren saltò schivando per un pelo un altro attacco; il kyonshi aveva allungato la mano e le sue unghie affilate gli avevano sfiorato il petto sdrucendo un lembo dell’abito che indossava. Indietreggiando, il cinese lanciò un’occhiata preoccupata all’Ainu: forse ora Horohoro era l’unico in posizione di svantaggio, ma senza dubbio il progetto di Hao era quello di spremerli tutti quanti!

 

*

 

Già, cosa credo di poter fare?

 

Horohoro biasimò se stesso e poi minacciò a Shaeera con voce tremante, rotta da un’ormai insopportabile incertezza: «io… io non so perché vuoi combattere contro di noi, ma… se continui così… Ren ucciderà tua sorella. »

 

«Quello è soltanto il corpo di Sibilla, che io posso muovere a mio piacimento.» Fu la secca risposta di Shaeera. «Mia sorella è morta molto tempo fa.» Impossibile nascondere la sofferenza che tracimava da quella frase, e il sovraccarico di dolore si trasformò in cinismo:« quello è un contenitore vuoto, … proprio come me.»

 

A quelle parole, Horohoro guardò Shaeera avvolta nella sua gelida trappola: i capelli scuri e umidicci per il contatto con il ghiaccio le cadevano dritti lungo le guance contrastando con il viso che aveva assunto un pallore quasi irreale. All’improvviso, come in un’eterea visione, i ricordi del suo corpo morbido che camminava nudo lungo la sponda del lago, della sua pelle liscia e dei suoi intriganti occhi verdi si condensarono insieme formando una bolla informe che, d’un tratto, svanì.

Solo allora lo sciamano vide la ragazza che aveva davanti per quello che era realmente: un’anima in pena, travolta dal tormento interiore.

 

Nonostante questo, non riusciva a trovare il coraggio di affrontarla come un nemico.

 

Come se percepisse la sua indecisione, Shaeera chinò la testa di lato, per quanto le fu possibile, e assunse un’espressione di sfida: «…non hai ancora capito? Se vuoi aiutare il tuo amico … devi fermare me

 

*

 

Ren impugnò la lancia e osservò le mosse del cadavere che avanzava: erano caotiche, sconclusionate, senza strategia. Quel corpo continuava a scagliarsi contro di lui con movimenti privi di logica, come se si lanciasse addosso ad un portone con il solo obiettivo di abbatterlo.

Allora ricordò che il doshi che controllava il cadavere aveva detto di non essere uno sciamano, … probabilmente era la verità.

Ne dedusse che aveva di fronte un’avversaria pressoché incompetente, che non agiva in modo strategico, ma istintivo e che, per batterla in fretta senza usare furyoku, bastavano la sua astuzia e la sua abilità.

Non era del tutto certo della supposizione, ma tanto valeva tentare. Quando vide Sibilla caricare verso di lui per l’ennesima volta, arretrò con un balzo; il cadavere lo mancò per un soffio.

Fece una capriola all’indietro schivando le sue unghie affilate, poi ne fece un’altra, e un’altra ancora… quindi spostò il peso sulle ginocchia per saltare una terza volta ma, invece che gettarsi all’indietro, si lanciò in avanti contro Sibilla, spingendo la lancia dritta davanti a sé. In un batter d’occhio infilzò il corpo, trapassandolo da una parte all’altra e sfilò rapidissimo l’arma dal fianco destro del nemico per poi abbatterla su di esso dall’alto, tranciandolo in due. Un sorriso sardonico gli illuminò il volto quando vide il cadavere crollare a terra in pezzi.

 

Aveva visto giusto!

 

Ren sentì che ora riusciva a capire, anche se non approvava, il motivo per cui Horohoro si rifiutava di combattere. Shaeera si batteva mossa da una forte motivazione, ma era totalmente inesperta. Non era uno sciamano e non era nemmeno un soldato; aveva soltanto la fortuna di possedere un potere straordinario, che però nessuno le aveva insegnato a sfruttare sul serio.

 

Per lo sciamano la soddisfazione della vittoria fu grande (Hao avrebbe dovuto escogitare un altro piano!), ma non durò molto. All’improvviso sentì l’aria rarefarsi nei polmoni e un sibilo perforò la sua mente.

 

Non respirare … suggeriva.

 

Ren deglutì sconvolto. Era di nuovo lei! Hao disponeva di un’arma inarrestabile!

 

Istintivamente, gridò la propria ribellione, ma dalla sua gola uscì un solo lamento, dopodiché l’aria venne meno. Provò ad inspirare ma non vi riuscì, tentò più volte disperatamente fino a suscitarsi  conati di vomito, ma ogni tentativo fallì.

 

Non respirare.

 

Ren fu sopraffatto dal terrore. Si portò entrambe le mani alla testa che, violentata dal fastidioso mormorio e privata dell’ossigeno necessario, gli sembrava eccessivamente pesante; lo scenario davanti ai suoi occhi prese a girare su sé stesso, egli perse l’equilibrio e cadde, accasciandosi su sé stesso.

 

Il diabolico sussurro divenne un ordine insistente.

 

Non respirare … Non respirare!

 

*

 

Horohoro, che aveva assistito alla vittoria dell’amico e alla sua successiva caduta, non capì esattamente quello che gli stava accadendo, ma ne indovinò facilmente la causa.

 

Non era stato capace di distrarre Shaeera come Ren gli aveva chiesto, ma ora doveva riuscire assolutamente a fermarla!

 

La raggiunse con balzi decisi, stringendo fra le mani l’impugnatura dell’Ikupasui, sul quale aveva formato una sottile lama di ghiaccio tagliente; con esso premette contro la gola della ragazza:«Liberalo.» Ordinò.

Shaeera scrutò il volto del ragazzo a pochi centimetri dal suo. Aveva lo sguardo colmo di rabbia, ma le mani che spingevano quel pugnale di legno contro la sua gola non avevano la forza necessaria per farle del male.

 

Come se avesse intuito i suoi pensieri, Horohoro abbassò gli occhi per nascondere l’indecisione e premette un po’ più forte l’Ikupasui contro la pelle della ragazza.

 

« Liberalo… oppure…»

 

Le mani del ragazzo tremarono e la lama affilata ferì lievemente la pelle della ragazza. Dal sottile taglio uscì qualche goccia di sangue rosso che macchiò il ghiaccio sull’arma.

Horohoro alzò lo sguardo verso Shaeera con espressione confusa e colpevole, ma per quanto i loro volti fossero vicini, egli non comprese il significato di quel sorriso dolce, inspiegabilmente soddisfatto, che le era nato sul viso.

 

«Che stai aspettando? Non vedi che il tuo amico muore?» Chiese Shaeera, e quando sentì il respiro dello sciamano farsi teso e ansante, aggiunse sottovoce: «devi uccidermi…»

 

Horohoro tremò. «C-cosa?» Riuscì appena a farfugliare. Il suo cuore batteva all’impazzata.

 

« … Tagliami la gola» sussurrò lei con un filo di voce, ed un altro brivido attraversò il ragazzo.

I loro sguardi si incontrarono per un interminabile istante, poi gli occhi di lui si fecero lucidi.

 

Perché aveva capito che quelle ultime parole non erano una sfida.

Quelle ultime parole erano una supplica.

 

* * *

Continua…

 

X Krisma: grazie mille! In questo chap è comparsa finalmente Anna, anche se il suo non può definirsi ancora un incontro con Yoh …  Ma abbiamo ancora tempo, no? ^^

 

X Fabio93:  ^//^ Grazie infinite per aver letto e commentato! Grazie anche per i consigli! Mi rendo conto di essere veramente scarsa con le descrizioni (a volte mi capita anche di non rendermi effettivamente conto di averne bisogno per introdurre una scena!), per me sono la parte più difficile da affrontare quando scrivo un testo ed è anche per questo che mi piace moltissimo il tuo stile. In ogni caso, cercherò di fare del mio meglio in questa fic, dato che ormai è agli sgoccioli … e mi impegnerò al massimo nelle prossime!^^

 

X Lithia del Sud: Thanx^^ Mi dispiace sempre pubblicare con ritardo perché non voglio trascurare la fic, però ti ringrazio tantissimo della comprensione!!

   
 
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