Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Morgana Leone    05/04/2013    13 recensioni
Dopo quattro anni in cui non si era fatto più vivo, Sesshomaru, gravemente ferito da un misterioso dardo nero, torna al villaggio. Qui troverà Rin, ormai divenuta una splendida guerriera di 17 anni, piena di coraggio e temperamento.
La fanciulla curerà le ferite del demone e tutto sembrerà tornare come ai vecchi tempi.
Ma nuvole oscure si annidano all'orizzonte, poiché la pace è sempre seguita dalla guerra.
Un viaggio da compiere, una vendetta da consumare e un antico legame che sembra legare un’antenata di Rin al potente demone.
Buona lettura :)
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Vecchie conoscenze


Il giorno dopo, il piccolo drappello si mise in marcia alle prime luci dell'alba, appena Sirio scomparve succeduto dal Sole.
Kagome, ancora brilla, era aggrappata alla schiena del suo amato mezzo demone dopo che per l'ennesima volta era caduta dalla groppa di Ah-Un.
Rin ancora mezzo addormentata, era appoggiata al collo scuro di Futeki che avanzava con passo sicuro sul sentiero che passava accanto a un fiume dalle correnti deboli.
Il vecchio kappa camminava al fianco del suo giovane padrone in testa al gruppo, barcollando leggermente, segno che anche lui non era rimasto con le mani in mano vedendo tutto quel saké. Sesshomaru, silenzioso come sempre faceva da apri strada, camminando con passo deciso e falcate lunghe.
- Inuyasha...- disse Kagome riemergendo a un tratto dal limbo della sbornia - puzzi da cane bagnato - ed iniziò a sghignazzare come una psicopatica con la guancia spiaccicata contro una scapola di Inuyasha, che s'irrigidì sentendo il commento poco carino della moglie.
- Senti chi parla! Tu puzzi di alcol da far paura! Sto respirando con la bocca per non sentirti! - ringhiò quello indignato - Se non ti vai a lavare subito invierai per via olfattiva la nostra posizione a quei cani neri coatti!-
- Tu puzzi di più ...- continuò la ragazza con la voce che saliva e scendeva da un'ottava all'altra.
- A sì?- 
All'improvviso afferrò la caviglia della ragazza e con una forza inumana lanciò Kagome nel fiumiciattolo.
Quella riemerse dopo qualche secondo tossendo per aver ingoiato e inalato l'acqua.
-Inuyasha!!!!! - gridò fuori di se dalla rabbia - Vieni qui!!!!-
- E cosa credi di farmi anche se vengo là?- domandò il ragazzo con sfida, mentre si avvicinava verso il bordo del letto del fiume scavato dalle acque.
Kagame fece un sorrisino inquietante e esclamò - A cuccia!-
Il povero mezzo demone fu immediatamente scaraventato sul fondo del fiume, non appena la ragazza pronunciò la fatidica formula che attivava il suo rosario sacro.
Inutile dire che dopo due secondi si ebbe una lotta acquatica a dir poco spettacolare che finì poi con un dolce bacio.
- Che indecenza - disse Sesshomaru che aveva continuato ad avanzare e sentendo dietro di se gli schiamazzi del fratello e della sua compagna.
- Sesshomaru...- disse una voce impiastricciata dal sonno alle sue spalle.
- Che c'è Rin?-
- Kagome e Inuyasha non hanno tutti i torti... anche io mi dovrei dare una lavata - disse la ragazza smontando da Futeki e togliendogli le redini dal collo per condurlo sotto mano -c'è un lago qui vicino...-
- Siamo ripartiti da appena 3 ore e già vi volete nuovamente fermare!?- ringhiò Sesshomaru stizzito da quell'ammutinamento collettivo.
- Prometto che farò veloce - disse Rin ostentando un sorriso assonnato ma comunque delizioso.
- Muoviti e non allontanarti troppo - concesse infine il demone andando in ricognizione della boscaglia in cui si trovavano, dalla parte opposta rispetto a Rin.
 
 
Una figura scura si aggirava balzando da un ramo all'altro nella stessa boscaglia. Un giovane uomo con una vecchia divisa da sterminatore, armato di tutto punto ma comunque agilissimo e fluido nei suoi balzi, degni di un giaguaro tropicale.
All'improvviso però, uno sbuffo animale sotto di se lo fece fermare e con somma sorpresa notò che legato al tronco di un larice vi era un cavallo dal manto scuro, minuziosamente bardato con pregiati finimenti rossi, che raspava il terreno e sbuffava dalle narici infuocate.
Con una occhiata più accurate si accorse che non era un normale equino ma un destriero demoniaco dalla miglior razza del Giappone.
"Quello sì che mi potrebbe tornare utile" pensò.
Fece per scendere dal ramo quando però un dolce suono arrivò alle sue orecchie. Si fermò con le orecchie pronte a captare il minimo suono. Era una voce femminile, delicata e bella, il suo canto era dolce e triste allo stesso tempo.
Saltò su un altro ramo, là dove i rami dell'albero erano più radi.
Quello che vide lo fece arrossire fino alla punta dei capelli: nelle fresche acque del lago vi era immersa fino alla vita una bellissima fanciulla con lunghi capelli neri e grandi occhi scuri. Il ragazzo continuò a fissarla, ammirando i suoi seni alti e le sue curve timide che le donavano una tenera sensualità. 
Si pettinava i capelli bagnati con le dita affusolate nel mentre che intonava una dolce e triste canzone. Non l'aveva mai sentita, ma sapeva che non parlava del ritorno della primavera, ma di una delle più antiche casate samurai del Giappone dell'Est.
"Come fa a conoscere questa canzone? Sarà mica una discendente di quella casata?"

"sakura sakura
noyama mo sato mo
mi-watasu kagiri
kasumi ka kumo ka
asahi ni niou
sakura sakura
hana zakari
 
sakura sakura
yayoi no sora wa
mi-watasu kagiri
kasumi ka kumo ka
nioi zo izuru
izaya izaya
mini yukan
 
hana wa sakuragi
hito wa bushi"
 
Sapeva che non era giusto fissarla, ma non riusciva a distogliere lo sguardo da quella incantevole figura tanto che ad un tratto smise di fare attenzione al suo equilibrio e il piede scivolò dal ramo, graffiando la corteccia.
A quel suono, la ragazza smise improvvisamente di cantare e sollevò il viso di scatto ma il ragazzo, con una velocità fulminea, saltò giù dal ramo e con la leggerezza di un gatto atterrò scon piedi e i palmi delle mani sul'erba fresca e ancora bagnata dal recente scioglimento della neve.
"Aff...per un pelo!" pensò passandosi il dorso della mano sulla fronte.
"Ora basta distrazioni. Devo assolutamente prendere quel cavallo o non potrò continuare il mio viaggio"
E animato dalle sue intenzioni iniziò ad avanzare silenziosamente sull'erba, verso il cavallo legato. Mentre camminava non produceva alcun rumore e neppure uno scoiattolo intento a rimpinzarsi di ghiande dopo il lungo letargo sembrò accorgersi di lui.
Il ragazzo stava bene attento alle orecchie nere del cavallo che, protese verso il lago, non davano segno di averlo sentito.
Quando fu a meno di qualche metro dal destriero, proprio quando si stava preparando a balzargli sulla groppa, un colpo potente al fianco destro lo fece rotolare sull'erba, ma si rialzò prontamente sguainando dalla cintura appesa in vita una sorta di falce dall'aspetto sinistro, collegata ad una pesante catena che teneva nell'altra mano.
Si ritrovò di fronte alla ragazza che poco prima aveva visto immersa nel lago. La dolcezza che prima gli aveva infuso sparì subito rimpiazzato da uno sguardo bellicoso e d'ira funesta che faceva alzare e sollevare impetuosamente i seni della fanciulla coperti unicamente dai lunghi capelli bagnati, perché di fatto indossava solamente un hakama nero allacciato alle caviglie.
- Brutto bastardo!!! Volevi rubarmi il cavallo, non è vero!?!? - ruggì quella con una katana sguainata in mano.
- Suvvia, non essere così egoista - disse il ragazzo abbozzando un sorriso conciliatorio - il tuo cavallo mi serve, e poi che cosa se ne fa una fanciulla delicata come te di un simile destriero? Scommetto che non riesci neppure a salirgli in groppa -
Il ragazzo si accorse tardi di aver parlato decisamente troppo, perché se prima la ragazza era arrabbiata come una biscia, ora era furibonda come un orso digiuno.
- Come osi, sporco ladro che non sei altro!!!??? - disse gettandosi in avanti con una rapidità che scioccò il ragazzo, tanto che sorpreso da quella inattesa aggressione, fu costretto ad afferrare la falce con entrambe le mani per poter parare la stoccata arrivante dall'alto. Quando le lame si scontrarono, provocarono innumerevoli scintille.
- Calmati, tesoro, ne ho solo bisogno per un po', giuro che poi te lo riporto!- disse facendo appello alla sua persuasione addolcendo i suoi occhi scuri e scuotendo la lunga coda castana, legata in alto con un nastro verde.
- Non ti credo! E in ogni caso quel cavallo è un regalo a me caro e non me ne separerei per nessuna ragione al mondo!- disse la ragazza. Dopo poco si accorse però di essere in svantaggio, dato che il ragazzo era decisamente più forte di lei riguardo alla capacità fisica, tanto che la stava facendo retrocedere rapidamente.
- E' solo un cavallo!- esclamò il ragazzo. 
Ma la giovane approfittò della sua momentanea distrazione per tirargli un pugno nella mascella, facendolo finire a terra per la seconda volta. 
Non sprecando neppure un secondo, si avventò su di lui tentando d'immobilizzarlo, ma quello con un colpo di reni riuscì a capovolgere la situazione, bloccando la ragazza sotto il suo peso e tenendole i polsi attaccati al suolo erboso
- Dai, mio piccolo fiore di ciliegio - continuò lui a meno di cinque centimetri dal volto della ragazza che si agitava come una carpa fuori dall'acqua - sii ragionevole. Anche perché se non me lo presti tu me lo prendo io -
- Scordatelo!-
E con una ginocchiata decisa colpì le parti più vulnerabili del ragazzo che si accasciò a terra come un fantoccio a cui avevano appena reciso i fili.
- Altro che fiore di ciliegio! Tu sei un dannata serpe!!!- ringhiò quello piegato in due dal dolore, con una voce innaturalmente alta per il suo sesso.
Non fece in tempo ad infierirle ancora contro che sentii il filo freddo e duro della spada della ragazza sul suo collo abbronzato.
- Odio i briganti...- sussurro a denti stretti la giovane.
Chi sa come, ora appariva più dritta e nei suoi occhi vi era uno scintillio d'acciaio.
Il ragazzo deglutì rumorosamente, mentre una stilla diaccia gli scese lungo una guancia e il suo cuore iniziava a battere più forte per la paura.
Solo in quel momento si rese conto che la ragazza brandiva un arma demoniaca che ricordava molto un artiglio felino.
" Perché possiede un'arma del genere?" pensò.
- Non vorrai ucciderlo davvero.-
Una voce distaccata e potente come il ruggito di un giovane leone li raggiunse dal fitto della boscaglia, così come il suo padrone. Una statuaria figura bianca che avanzava con eleganza impressionante nonostante l'imponente altezza. I capelli, lunghi e lucenti come argento fuso, scendevano a cascata oltre la vita della creatura rendendo ancora più efebici i suoi lineamenti.
- Devo farlo, è un brigante. Se non lo tolgo di mezzo sicuramente farà fuori qualche viandante - gli rispose la giovane con voce ferma, non riuscendo tuttavia a guardare negli occhi il ragazzo, come un boia con i sensi di colpa.
- Fa come vuoi.- disse il demone sedendosi su un gigantesco masso a gambe incrociate, in attesa.
- Ma non capisco allora perché un tempo tu ti fossi così impegnata a salvarlo da me arrivando perfino a mentirmi, dato che ora lo vuoi uccidere...-
- C-cosa?- 
La ragazza si mise a scrutare il giovane uomo, ancora inginocchiato a terra con la lama della sua katana alla gola: ne vede gli occhi scuri e nobili, la pelle abbronzata e una spolverata di lentiggini che addolciscono il bel viso del giovane.
- Kohaku?- disse lei spalancando gli occhi e guardandolo come se avesse appena visto uno spettro.
- Ciao piccola Rin - disse quello sorridendo dolcemente.
Non fece in tempo a sollevarsi che si ritrovò le braccia della ragazza a cingergli il collo, soffocandolo.
- Oh Kohaku!!! Non sai quanto sono felice di vederti!!!- esclamò quella tutta entusiasta.
- Com'è che a me è sembrato il contrario appena un minuto fa?- disse quello sarcastico ricambiando l'abbraccio dell'amica.
Tuttavia dopo pochi istanti si accorse delle nudità della ragazza e arrossì come una fanciulla.
- Rin... mi sa che dovresti...-
Quella lo guardò confusa, ma poi abbasso il viso e se ne accorse.
- O merda - disse coprendosi con le braccia.
- Rin! Smettila di usare questo tipo di linguaggio!- ringhiò Sesshomaru fulminandola con lo sguardo.
- Sì, scusa, hai ragione. Corro! - e così dicendo sparì velocissima nella boscaglia, in direzione del lago, ovvero dove aveva lasciato il resto dei vestiti.
- E' un caso perso ...- commentò il demone scuotendo leggermente la testa.
- Sono lieto di rivedervi, nobile Sesshomaru - disse Kohaku sorridendogli - noto dalla vostra aura che siete diventato ancora più potente dall'ultima volta che ci siamo visti. Se continuate così a breve sarete il signore di tutto il Giappone!-
- Questo è poco ma sicuro - commentò quello senza modestia, come se fosse talmente ovvio che non ci fosse neanche bisogno di dirlo - mentre vedo che tu sei diventato uno sterminatore affermato. Il vento mi ha portato più volte il tuo nome accanto al clan dei Chosyu nella guerra di Boshin*, dove ti sei distinto come il migliore tra tutti i sacerdoti, samurai e gli altri sterminatori - disse il demone guardandolo dritto con i suoi profondi occhi dorati che riuscivano sempre a mettere in soggezione chiunque.
- Le voci esagerano - disse il giovane chinando il capo imbarazzato, anche perché gli venne in mente che si era appena fatto battere da Rin. 
"Anche se a dire la verità è stata piuttosto sleale..."
- Perché cercavi di rubare Futeki? Non possiedi già una gatta di fuoco?- gli domandò il demone.
- E' proprio per questo che mi serviva. Non riesco a trovare Kirara da nessuna parte e non posso continuare il mio viaggio verso Sud- Est, dove mi hanno chiamato a combattere alcuni strani demoni corvi provenienti dall'Est. Dicono che vengano dalla terra dei vulcani -
Sentendo quelle parole, le pupille del demone si strinsero fino a diventare due fessure.
- Sono a conoscenza dell'esistenza di questi stormi. Appena due giorni fa uno ha attaccato un villaggio qui vicino e abbiamo dovuto combatterli. Avevo sospettato che provenissero da Est...- 
Sesshomaru venne però interrotto dal ritorno di Rin, stavolta vestita, con  Kyattsukurō assicurata alla vita e Futeki che la seguiva docilmente.
- Riprendiamo la marcia?- domandò la ragazza.
Sesshomaru si alzò dal masso e prese a camminare là dove erano rimasti Inuyasha e il resto del gruppo.
- Sesshomaru, dove vi recate?- domandò Kohaku.
- Ad Est, là dove arrivano i corvi - disse quello continuando a camminare nella boscaglia seguito da Rin e Futeki.
- Posso unirmi a voi? Almeno finché non trovo la mia Kirara?- chiese il ragazzo speranzoso.
- Se riesci a sopportare Inuyasha ...-
 
 
 





Traduzione canzone:
 
Fior di ciliegio, fior di ciliegio
Sulle colline e laggiù
Fin dove puoi vedere
È nebbia o nuvola?
Profumato nel sole del mattino
Fior di ciliegio, fior di ciliegio
In pieno boccio

Fior di ciliegio, fior di ciliegio
Per il cielo di primavera
Fin dove puoi vedere
È nebbia o nuvola?
Profumato nell'aria
Vieni, vieni!
Andiamo a vedere!

tra i fiori il ciliegio, 
tra gli uomini il guerriero



* è il nome del primo clan di samurai e della guerra che ho visto su wikipedia (è veramente avvenuta, ma non credo durante il periodo sengoku)
 

MA BUON-SALVE A TUTTI!!!!!!!!!!!!
Eccomi qui, dopo circa 20000 anni ad aggiornare questa storia :)
Mi scuso con tutti quanti per avervi fatto aspettare quasi 2 mesi ma ho preferito prendermi una "pausa di riflessione" da questa storia che a mio parere stava prendendo una direzione che non mi piaceva manco per niente.
Vi devo dire la verità: appena una settimana fa non sapevo come continuarla, ma un dovete sapere che una bel pomeriggio di Marzo, mentre ero in bagno ( mi stavo lavando i denti, ve lo giuro!) ho raggiunto l'illuminazione: OVVIAMENTE NON VI DICO DI COSA SI TRATTA!!!
Comunque sappiate che sono ultrasupermegadecisissima a concludere questa fanfiction con i fiocchi e i contro-fiocchi (anche se sono sicura al 90% che non riuscirò ad aggiornare ogni settimana).
Grazie mille a tutti quelli che mi seguono! E veramente un piacere scrivere per voi!
 
A presto!
 
P.s. mi sono dimenticata di parlare del capitolo!!!! Ebbene è semplicemente uno si intersezione che mi serviva per far tornare Kohaku ... credo si tratterrà con noi per un po'... contente ? O volete che tolga da subito di mezzo la concorrenza?
 
P.s del P.s L'ultima frase della canzone significa :"così come il fiore di ciliegio è il migliore tra i fiori, il guerriero e il migliore tra gli uomini" e non fa parte della canzone originale, ma l'ho aggiunta perché è molto importante nella nostra storia. Miraccomando tenetelo bene a mente (FIDATI-DI-ME)!!!


 
  
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