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Autore: roxau    05/04/2013    0 recensioni
Un poeta scrive le proprie righe: le struttura, le studia, le cura.
Ma un poeta racconta, comunica, esprime avvenimenti o riflessioni fatte in precedenza.
Con questa piccola raccolta di OneShot scollegate tra di loro cercherò di narrarvi - inserendoci elementi di mia pura fantasia, ma attenendomi sempre al pensiero/ricordo originale dell'Autore - una piccola storia in prosa dell'opera che tratterò di volta in volta.
Genere: Introspettivo, Poesia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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La Casa dei Doganieri

Vetro. Trasparente. Insapore. Inodore. Freddo. Tintinna.
La campana che protegge quel dono, tanto gelosamente, tanto malinconico.
Un lampo squaciò il silenzio oltre la finestra, lasciando una riminescenza di bagliore nel blu della notte.
Seduto osservava quel piccolo tesoro che custodiva in mansarda, sotto chiave. Si sollevò e a piccoli passi raggiunse la campana per osservarne meglio ciò che vi era custodito all'interno. Non appena gli occhi si posarono su quella conchiglia argentea un fremito gli percorse la schiena, le labbra si dischiusero appena.

Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.

« Il mare, con questa leggera brezza, è allo stato che più preferisco » mellifluo la raggiunse, seduttore la osservò. La giovane girò il capo un po' sorpresa, spaventata. Arrossì d'ingenuità. Nonostante il corpo da donna, gli occhi tradivano la giovane età: una sedicenne, o poco più. Bionda, capelli raccolti in uno chignon formato da due trecce, ma nonostante l'impeccabile preparazione di quella acconciatura alcune ciocche sfuggivano ribelli alla presa dei ferrettini. Sollevò la manina, non per salutarlo, ma per tenersi il cappello di paglia a visiera circolare, impedendogli così di diventare vittima di quel flebile vento. Gli occhi spauriti da cerbiatta erano spalancati e mostravano sincera curiosità, i tratti delicati del volto si delinearono in un sorriso che trasudava vivacità e abbandonza. Quelle labbra piene e rosse le desiderò, ma cercò di tenere a bada l'impeto d'amore che scalciava nel petto da giovane uomo.
« Signore, mi sta dicendo che apprezza il mare inquieto? » domandò con semplicità la giovane ragazza, aprì e chiuse gli occhi in uno sfarfallio di ciglia chiare.
« Signorina, vuole dirmi che anche per lei non è così? » il giovane uomo le rispose inclinando leggermente la testa di lato, mostrandole un sorriso spavaldo.
« Non dovrebbe, almeno per una ragazza per bene e a modo. » per la prima volta nascose lo sguardo. Ah! Come arrivava il suo animo vivace, i suoi pensieri da bambina, a toccargli le corde più dure del cuore.
Giovane fanciulla dai sogni lieti, mente matura da donna emancipata.
Ad interrompere quella loda inconscia arrivò una goccia fredda e solitaria a depositarsi sulle labbra. Il giovane alzò il volto al cielo e presto una gemella lo colpì dritto in viso.
« Una ragazza per bene e a modo non dovrebbe nemmeno rischiare di prendersi uno di quei pestiferi malanni » sollevò una mano e la porse alla sedicenne. Indecisa, accolse l'invito ed iniziarono a camminare.
« Non vedo un posto dove ripararsi dalla pioggia. » comunicò il proprio timore e si guardò intorno. L'uomo rise deliziosamente e con un cenno del capo le indicò la scogliera scoscesa.
« Si è dimenticata della casa dei doganieri, forse? Eppure qui a Monterosso ha passato numerose estati. » le ricordò. La giovane arrossì e seguì il suo momentaneo compagno verso la casa del doganiere. Entrarvici fu semplice, rimanerci all'interno complicato.

Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.

« Il rumore del vento è spettrale, Annetta. » cercò di rompere il silenzio come poteva, inebriandosi i polmoni con le lettere di quel nome che esprimeva la delicatezza della ragazza lì presente.
« Ma rende tutto molto più avvincente, non crede? » domandò esplorando con gli occhi il luogo circostante. Troppo inesperta per rendersi conto dell'equivoco che avrebbero potuto creare quelle parole. Il vento Libeccio continuava a fischiare tra le fessure dei grandi mattoni in pietra grigia.
« Ho letto di recente un romanzo. Drammatico, un po' malinconico. Mi sembra di essere stato trasportato in quelle pagine ingiallite » cambiò discorso, desiderando di attirare la sua attenzione.
« Come s'intitolava? » domandò ridestando la sua vivacità e il suo interesse.
« Non ricordo. » rispose tristemente il giovane uomo avvicinandosi alla ragazza. Si tolse la giacca un po' logora, da giovane ragazzo squattrinato, ma di buon gusto. « Tenga. Avrà freddo. »
« Grazie » arrossì. « Mi dica almeno di che parlava. » si smascherò da sola: cercò di celare l'imbarazzo con quella domanda.
« Parlava di due ragazzi che avevano conosciuto l'amore, ma erano impossibilitati da poterlo vivere » raccontò, recitando una finta tristezza.
« Non è quel che si dice un "buon augurio" » s'imbronciò con quel fare da fanciulla. Forse non era a conoscenza di quale effetto facesse quando era vestita di ingenuità, la giovane Annetta.
« L'atmosfera cupa mi ricorda quel racconto. » il cuore gli sussultò. Che il dardo del Cupido avesse colpito direttamente il cuore?
Il desiderio divenne insopportabile, la lucidità venne meno, le inibizioni scomparvero.
Un bacio, un bacio pieno di speranza, di romanticismo, di tensione.
Peccato che avesse il bacio di un addio.

Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’oscurità.

Il respiro si fece debole, volse le spalle a quella campana di vetro. Ormai era vecchio, non poteva far altro che ricordare quell'incontro con dolcezza e malinconia. Tentava di tenerlo ben stretto, come poteva, ricordandolo ogni volta che potesse o fosse solo in casa. Era una catena, a quell'anello tanto dolce e delicato era legato indissolubile un ricordo successivo, straziante. La giovane partì qualche giorno dopo, sul calar dell'estate. Seguirono lettere piene di confidenze e di amore innocentemente espresso, fino all'ultima.
Le pietra grigia e massiccia di quelle mura vi era ancora, ma sporca di terra.
Lettere spartane rilucevano flebili un nome, due date separate da sedici anni di distanza.
Anna degli Uberti. Spenta silenziosamente come una fiamma sotto la pioggia.

Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende ...)
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.

Il tempo passa, il dolore rimane. Chi rimane in quella casa tanto buia? Ah! Non si ripetè più il tiro fortunato che ci fece incontrare!
Chi ha tradito? Il giovane divenuto anziano, segnato da rughe di altre esperienze o la giovane che spirò con quell'ultimo ricordo di dolcezza negli occhi?

Angolo dell'Autrice ~
Salve a tutti, ho scritto questa piccola Oneshot in venti minuti, spero che il risultato sia apprezzabile.
La professoressa di Letteratura, inconsapevole dell'effetto che questa poesia potesse infliggermi, mi ha assegnato per domani la parafrasi di questa grandissima opera di Montale, uno dei miei poeti preferiti in assoluto. Mentre studiavo ho immaginato nei dettagli questa scena, e vi dirò, mi sono anche commossa davanti allo straziante dolore che ho percepito. Ci tengo a precisare che i pezzi in corsivo OVVIAMENTE non appartengono a me, ma compongono la poesia "La Casa dei Doganieri" di quel grande genio di Eugenio Montale. Il resto è stato tutto un brutto gioco della mia fantasia. Spero di non aver infranto alcuna legge/di non aver turbato nessuno. Che dire, può darsi che riempirò queste pagine anche con altre poesie, ma non ne sono sicura, vedremo. Il libro a cui il protagonista fa riferimento è "Cime Tempestose", il mio libro preferito.
Che altro dire? Spero che vi abbia emozionato quanto questa poesia ha emozionato la sottoscritta. Qualche recensione fa sempre piacere, ma sono a conoscenza della poca notorietà e del poco interesse che sa suscitare questo genere. :')



  
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