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Autore: Enid    26/10/2007    2 recensioni
Due parole sulla trama: a Hogwarts c'è un nuovo arrivo, anche se tardivo: è Eleanor Caroline Riddle (appunto, ecco il titolo :P). Alcuni dei segreti che si nascondono dietro di lei, li ignora lei stessa, e sarà Eleanor a dover decidere cosa fare: nascondersi o lottare? Beh, credo che qualcuno di voi che frequentava Ioscrivo e FF.it già conosca questa storia, visto che l'avevo già postata in quei luoghi^^... beh, ora c'è anche in EFP, che oltretutto è un sito molto ben fatto^^... Ciao a tutti! Enid/Niobe/MammaCo
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14

Cambiamenti e scuse.

 

Il giorno dopo Eleanor vide Draco allegro e spensierato come sempre, in mezzo ai suoi lacchè. Ma aveva un’aria strana, si vedeva bene. Il cambiamento più evidente era che aveva smesso di burlarsi di Harry, Ron, Hermione e Eleanor. E quando era da solo, più spesso ora, aveva un’ombra di malinconia negli occhi, la stessa che gli aveva visto quella notte.

Aprile era finito, e Maggio faceva già sentire prepotentemente il suo calore. I prati di Hogwarts fiorirono in un trionfo di colori e profumi. Delle partite di Quidditch l’ultima, Serpeverde – Corvonero era finita 250 a 110 e perciò Serpeverde era in leggero vantaggio nella coppa di Quidditch. Ora mancava solo Grifondoro – Tassorosso, e Grifondoro doveva vincere.  Harry si allenava 5 volte a settimana, quando non aveva il Club dei Duellanti. Tutti si impegnavano, qualcuno per rimediare in vista degli esami, altri per migliorare i propri voti (indovinate chi? Ma Hermione! NdComy^^). Solo Fred e George Weasley erano sempre i soliti scherzosi spensierati. Sembrava che l’imminenza del M.A.G.O. non li preoccupasse affatto, non più di quanto li avesse preoccupati il G.U.F.O.

Continuavano la distribuzione gratuita di crostatine canarine finte bacchette, oltre che ai soliti scherzi, alle battute, sempre più ingegnose, e ai mille giochi che rendevano la vita in Sala Comune di Grifondoro mai noiosa.

Eleanor andava avanti, osservando sempre più attentamente il comportamento di Malfoy, che era davvero cambiato da quella notte. Sembrava più…riflessivo. Non stava più in continua compagnia di Tiger e Goyle, anzi era spesso da solo. Anche Pansy Parkinson aveva iniziato a snobbarlo e pensare che gli era sempre stata appiccicata. Pensò di parlarne con Hermione, ma l’amica era sempre china sui libri. Perciò decise di far di testa sua, come faceva spessissimo. Un giorno, mentre passeggiava per il parco, sgranchendosi le gambe, anchilosate da 4 ore di studio, e prendendo una boccata d’aria, vide il giovane rampollo di casa Malfoy appoggiato ad un albero sul lago. Era rivolto verso il sole, e si era tolto il pastrano nero, rimanendo con gilet e maniche di camicia, abbigliamento concesso dalla temperatura mite. Buttava in acqua pezzetti di pane, che la piovra veniva in superficie a mangiare. Aveva lo sguardo pensieroso.

- Salve. – disse Eleanor avvicinandosi e facendolo sobbalzare per la sorpresa.

- Ah, Riddle, sei tu. – disse, con una nota amara in voce.

- Chi speravi che fosse? – chiese, sedendosi davanti a lui, alla sua destra.

- Nessuno. –

- Qualcuno di Serpeverde? –

- Forse. –

- Che hai, Malfoy? Ti vedo pensieroso. E di tutto ti avrei creduto capace, tranne che di pensare tanto a lungo. – non era detto con cattiveria, Eleanor stava solo provando l’arma dell’ironia per smuovere il ragazzo. Avrebbe quasi preferito che la insultasse come all’inizio dell’anno, che vederlo in quella maniera, combattuto. Combattuto come era stata lei. Come era lei, a volte, tra la volontà degli altri e la sua.

- Se sei venuta per sfottere, puoi anche andartene. Ci pensano già gli altri. – c’era una profonda nota amara nella sua voce.

- No, non sono venuta per prenderti in giro. Era solo un tentativo indiretto. Ma visto che ho fallito, passerò al modo diretto: che hai? –

- E a te che ne frega? –

- Hai ragione…che m’importa? Beh, sai, visto che mi hai salvato la vita pensavo fosse educazione chiedere come stai. –

- Tu l’avevi salvata a me, è stato solo un debito saldato. –

- Oh, potevi avvertire Harry e andartene. Invece sei corso pari a lui, e lo aiutato. E ti sei perfino fermato a vedere se stavo bene. Beh, un bel cambiamento, da prima. Che hai? –

- Non lo so. –

- Oh, sì, che lo sai. C’è una battaglia dentro di te. – puntò con un dito al petto del ragazzo, sul cuore – come c’era dentro di me. – disse, poi, con amarezza.

- Che ne sai? –

- Molto più di quanto vorrei. Parlane. È inutile che ti tenga tutto dentro. Diciamo che sto cercando di sdebitarmi anche io. –

- Con te, Riddle? – disse, con una smorfia, che non era di disgusto, ma di scetticismo.

- Sono Eleanor, per favore. Odio il mio cognome. –

- E io il mio, siamo pari. Un cognome condiziona quello che sei, non ti lascia possibilità di scelta, se non a prezzo di gravi conseguenze. –

- Lo so meglio di quanto tu pensi. – rispose la ragazza. Draco stette in silenzio un bel pezzo, continuando a lanciare pane nel lago.

- Perché? Perché mi sento così? – disse ad un tratto Malfoy. Eleanor lo guardò, stupita. – Perché? Tu me lo sai dire?!

- Così come? Diviso, spezzato, fratturato tra ciò che si desidera fare e ciò che gli altri, che la famiglia ti dicono di fare? – chiese, la ragazza, aspettandosi una risposta positiva.

- Sì! –

- Perché è tempo di fare una scelta. – rispose Eleanor. – e nessuno tranne te può scegliere per te. Ma ogni scelta porta pro e contro. Ogni azione ha delle conseguenze. Non solo su se stessi ma anche sugli altri. – "La scelta di mia madre ha condizionato la mia vita, la mia scelta è costata la sua vita" pensò la ragazza.

- Io sono…diviso, scisso tra le cose che mi hanno sempre insegnato i miei genitori e quelle che ho imparato qui. Ho messo in discussione le idee che mi hanno trasmesso, idee che erano pilastri, colonne portanti nella mia vita. E che sono crollate. E adesso mi trovo all’addiaccio, svuotato e vagante per idee, cose a cui non avevo mai pensato o fatto caso. - << Perché sto qui a raccontare tutto a lei? Sono davvero così cambiato? Sono davvero ancora io? >> - Non so nemmeno perché sto raccontando tutto a te. Mi sento così cambiato, così diverso, così…non io. Eppure so di essere io. A sentire gli altri sembra che mi abbiano fatto il lavaggio del cervello, ma io so che non è così. Non so più che pensare, a chi dare retta. –

- L’unica persona cui devi dare retta è te stesso, Draco. – era la prima volta che Eleanor pronunciava il nome del giovane Malfoy senza una vaga inflessione di comando, ma solo per chiamarlo – devi scegliere se essere Draco Malfoy o Malfoy Draco, è semplice e tremendamente difficile al contempo. Io ho fatto la scelta di essere Eleanor Caroline Riddle e non Riddle Eleanor Caroline. E la mia scelta è costata la vita a mia madre. – la vista si velò, per poi tornare subito nitida. – nemmeno io so perché sto parlando con te, ora. Forse perché mi sento ancora in colpa per lo Schiantesimo. A proposito, non ti ho ancora chiesto scusa. Non volevo colpirti così forte, a dir la verità io non volevo proprio colpirti. –

- Allora le prime scuse devono essere le mie. Ti ho stuzzicato troppo, quella volta. Ho sfidato qualcuno più forte e sono rimasto scottato, come doveva essere. – si avvicinò alla ragazza – sembra che comunque sia sarai la mia Signora. – le prese una mano e vi posò la fronte, in un atto di profondo rispetto – Ora ho capito quello che volevi dire quella volta al limitare del bosco. Ti chiedo ancora scusa. – si alzò e se ne andò, molto più sereno in volto. Si voltò, mentre Eleanor era ancora a terra, incredula. – Posso chiederti un favore? Non raccontare a nessuno questa cosa. Il mio orgoglio ne soffrirebbe troppo, e ho ancora diverse ferite da rimarginarvi. – Eleanor annuì. Il ragazzo corse via, dopo aver raccolto la sua roba. Eleanor era esterrefatta. Tutto avrebbe pensato di Draco Malfoy, tranne che potesse essere…così. Non sapeva che pensare. Poi trovò la forza di alzarsi e tornare al castello.

In Sala Comune Hermione, Harry e Ron notarono il viso stranito della ragazza.

- Ellie, che hai? – le chiese Hermione.

- Niente, Herm…non è successo niente. Niente di grave, almeno. –

- Allora diccelo! – disse Ron.

- No…- disse con un sorriso malandrino la ragazza – è…un segreto! (Non so se qualcuno di voi ha presente Zelos, in “The Slayers”…NdComy^^)– chiuse gli occhi in un sorriso e si mise un dito sulla bocca. Hermione, Harry e Ron si guardarono, perplessi. Poi fecero spallucce e si misero a ridere, mentre Lee Jordan atterrava davanti a loro sollevato da un incantesimo di Levitazione lanciato, per dispetto, da Fred e George.

- Guarda, volano radiocronisti! – disse Angelina, provocando le risa di tutti, anche di Lee, che si stava massaggiando le costole indolenzite. Alla sera andarono a dormire, stanchi morti tra lo studio e il resto. Perfino Ellie, con tutto quello cui aveva da pensare, si addormentò di botto.

 

   
 
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