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Autore: Barbycam    26/10/2007    2 recensioni
[...]Il paesaggio continua a mutare davanti ai miei occhi, mentre nelle orecchie mi rimbomba “Scream” dei Tokio Hotel. Lo so, in America non sono molto famosi, ma la mia amica made in Italy mi ha chiesto il favore di scaricarglieli. Così, ora mi stanno tenendo compagnia nella strada dell’Inferno… non ho mai visto una loro foto… però, so che uno di cognome si chiama Sacher o una cosa del genere… e comunque, la mia amica Stella, mi ha chiesto di mandargliele e io l’ho fatto, da buona amica…[...]
E se volete sapere come continua, leggete! baci
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Chad Danforth, Taylor McKessie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dov’ero rimasta

Dov’ero rimasta? Ah, già. Ora stiamo mangiando. Dei panini. Oddio, che tristezza. Non ho per nulla fame. Già la giornata mi faceva schifo, adesso è anche peggio. E pensare che le castagne mi piacciono pure. Cattive. Che ballo. È cambiata la musica. Umbrella, alè! È la terza volta che la fanno sentire, sono un po’ a corto di idee vedo. Ho finito il mio panino. Un brivido. Miseriaccia, si congela. Mi stringo di più nella felpa. Maledetta mamma che non mi ha detto che si congelava. È un Inferno gelido ‘sto cappero di posto. E pensare che adesso Gabriella sarà al calduccio a leggersi un bel libro… brr… un altro brivido. Quanto mi farebbe comodo “Scream” adesso? Almeno avrei una scusa per urlare. Mi tolgo dalla tasca l’i-pod e lo metto alle orecchie. Alla velocità della luce trovo la canzone che mi serve e la faccio partire. Neanche il tempo della prima strofa che si è bloccato. Okay, calma Tay. Ci sono due possibilità:

1) Si è bloccato perché è vecchio e stupido;

2) Si è bloccato perché è scarico.

Chiudo gli occhi e lo tiro fuori. Perché vibra come il vibra-call del cellulare?? Apro di scatto gli occhi e… perfetto. Fantastico. Dio, quanto mi piace la montagna. L’i-pod è scarico. Bellissimo. Mamma, ricordami di ammazzarti se ne esco viva. Tiro un calcio ad un sasso, che va a finire sotto alla recinzione di legno. Jenny sta correndo come una pazza nella piazzola, inseguendo un qualcosa. Boh, o è un’ape o un qualcos’altro che io non voglio sapere comunque. Brr. L’ho già detto che si congela, vero? Già. È finita Umbrella e adesso comincia? Evvai! Because you live! Che fantasia, ragazzi. Stanno mandando avanti quelle due canzoni da quando siamo arrivati, ovvero da… guardo l’orologio speranzosa… wow. Mezz’ora. Come passa il tempo!

 

- Tay, tesoro. Io e gli altri “adulti” andiamo in macchina al bar, tu rimani qui con Chad e Jenny, okay? – già, passa veramente velo- che cosa???????????????????????????? Oh no, oh no, OH NO! Ma perchè tutte a me????? Ovviamente non è per la mia bambina, la mia Jenny. Ma per quella sottospecie di scimmia troppo malcresciuta che si sta strozzando con un panino. Però è piuttosto divertente. Un momento. Ho detto veramente che è divertente??? Mi sono dimenticata un pezzo allora. Divertente e disgustoso. Bleah. Aspetta, aspetta.

 

- Ma ma’!!! Mamma? – perfetto. È sparita nel nulla. Certo che a scappare è una grande mia mamma. Oltre ovviamente a deprimermi fino all’osso. Bello, anche Kim se n’è andata. Cioè, spiegami, ci hanno mollato da soli, a me e a Chad, a badare a Jenny, con una sola macchina?? In più, per quanto tempo??? Ma perché quando mi serve mamma non c’è mai?? Stramaledettissima montagna! Devo urlare. Ma non posso. L’ultima volta che ho urlato di frustrazione, Jenny ha chiamato la zia e quella stava per portarmi in ospedale per controllare che non avessi un esaurimento nervoso, cosa che sta avvenendo adesso.

 

- McKessie, che fine hanno fatto tutti? – mi chiede quella… cosa che sta ancora mangiando. Mi metto una mano sulla fronte, per poi passarla sul viso. Dio, ti prego, dammi tu la forza. Mi avvicino lentamente e mi siedo davanti a lui, appoggiando i gomiti sul tavolo. Lo fisso negli occhi, mentre cerco le parole più adatte. “Hanno deciso di andare al bar e mollarci da soli a badare a Jenny per non so quanto tempo.” No, questa no. Uhm… “Evidentemente hanno avuto così poca stima di me che mi hanno messa alla tua pari…” no, questa neanche, perché non capirebbe metà di quello che dico e si offenderebbe probabilmente e non è il caso di litigare davanti alla bambina.

 

- Sono al bar. Non so quando torneranno, sempre se torneranno, e hanno detto che dobbiamo guardare Jenny finché non tornano, ovviamente se hanno la decenza di tornare. – spiego, per poi alzarmi e andare dalla mia nipotina. La prendo in braccio e le stampo un bacio sulla guancia.

 

- Tay, dov’è andata la mamma? – ecco, pure lei adesso. Perché fanno le domande a me, quando sono la prima che cerca risposte?!?! La guardo dolcemente negli occhi. Che belli, sono grandissimi e tanto, tanto dolci.

 

- Non lo so tesoro. Hanno detto che sono andati al bar, ma non so più nulla. – evidentemente non ne è rimasta tanto schokkata come me, perché mi fa uno dei suoi sorrisi sdentati che mi farebbero scoppiare a piangere se solo fossimo noi due. La faccio scendere e mi prende una mano, tirandomi con una forza che mi fa quasi paura. Ma chi è suo padre, Hulk? Hercules?? Superman??? Ha una forza sovrumana la mia peste di cinque anni. Miseria, quanto l’amo! Alzo gli occhi dalla sua matassa di capelli neri e lo punto davanti a me. Okay, stella mia, luce dei miei occhi, cuore del mio cuore… perché diamine siamo davanti a Danforth????

 

- Sai Chad? Sembriamo una famiglia così! – okay, okay, ha la febbre. Per forza. Ma… ma che schifo!! Mi ha sputato addosso!!! Capisco che sei scandalizzato, però… trattieniti, miseriaccia! Beh, ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere, facendo imbronciare la Jenny, che passa lo sguardo confuso da me a Danforth. – Perché ridete? – chiede infatti, incrociando le braccine al petto.

 

- Tesoro… noi tre non siamo una famiglia… io e lui non ci sopportiamo molto bene… - spiego, chinandomi davanti a lei. Che begli occhi che ha. Sono quelli di Kim. Mette il broncio. Prevedibile. Passa lo sguardo da me a Danforth, con un sorriso maligno in viso. Cosa stai complottando, piccola peste?

 

- Non ancora. – sussurra, per poi sorridere sdentata e correre su per la salita. No, non dirmelo, non dirmi che devo… CORRERE?? Jenny, questa me la paghi. Mi alzo e sbuffo, contrariata. Vado a sedermi sulla panca di legno, mentre l canzone finisce. Ne passa un'altra, ed un'altra ancora, ma io non i alzo. Mi guardo attorno per vedere dov’è, ma non la vedo. Mi giro terrorizzata verso Chad, che anche lui è spaventato. Contemporaneamente, cominciamo a correre sulla salita. Ti prego, ti prego, Signore… lei lasciamela…

 

- Jenny, Jenny tesoro! Dove sei????? – urlo a gran voce, mentre delle calde lacrime mi scivolano sulle guance rosse per il freddo. Per velocizzarmi butto a terra il giubbotto. Pessima mossa. Si gela, più salgo più fa freddo. Nota per me stessa: Quando troveremo Jenny, perché la troveremo, metterla in castigo. Sento degli ansimi dietro di me, mi giro e lo vedo, che corre subito dietro. Okay, devo ammettere che non credevo che provasse dei sentimenti anche lui… con le cheerleader sembra un bambino. Quando si stufa le butta via, e la cosa tragica è che quelle non si arrabbiano! Mi fa venire i nervi… oddio… no! Mi appoggio all’albero vicino a me, sentendo un conato di vomito salirmi alla gola. Non posso fermarmi, Jenny è da sola, ha 5 anni, in un bosco. Provo a rialzarmi, ma le gambe non reggono e cado come un sacco di patate. Mi accascio a terra, stanca. La corsa non è per me, e lo sapevo dall’inizio. Il mio cervello fa allenamento, non il mio corpo. Sento una mano che si posa sulla mia spalla. Sobbalzo e alzo lo sguardo. Danforth mi sta guardando come… come se fosse in pensiero… in pensiero? Avanti Tay! È impossibile! Eppure… sembra quasi… dolce…

 

- Stai bene? – mi chiede, inginocchiandosi davanti a me. Okay, okay, o sono completamente rincretinita o è realmente così.

 

- No, per nulla. Sto male, Jenny è sola ed io ho paura… - biascico. La mia piccola, la mia bambina… dove sei tesoro, dove sei? Mi metto le mani sugli occhi e sento che le lacrime ricominciano a scendere, silenziose e dolorose. Chi se ne frega se Danforth mi vede così, non me ne importa un accidente. La mia Jenny è scomparsa nel nulla e io sono spaventata a morte, perché l’ ha fatto? Giuro che quando la trovo, uno schiaffo non glielo toglie nessuno. Maledizione, perché non riesco ad alzarmi? Mi asciugo il viso con la manica della maglietta e alzo il viso. È ancora davanti a me. Mi guarda. – Che hai da guardare? – sbotto, pulendomi meglio il viso. Lui si riscuote.

 

- Niente… è solo che… che sei così diversa da scuola… - ne sembra quasi sconcertato. Cos’è, credevi che fossi una casa-chiesa? Ti sbagliavi.

 

- Bella scoperta. Potresti fregare Darwin e Einstein con la tua intelligenza, sai? – mi sto arrabbiando. E perché poi? Chad Danforth ha solo detto che sono diversa da scuola, perché gli ho risposto male? Non lo so, non lo so e non lo voglio sapere.

 

- Okay, scusa se ho provato ad essere gentile! – borbotta per poi andare avanti senza di me, lasciandomi sola. Avanti Tay, digli qualcosa… uno… due…

 

- Scusa! Scusami, va bene? Solo che sono nervosa. Jenny è scomparsa, io sto male e tu sei gentile con me… dovresti capirmi se sono un po’ scossa. - … e tre. Grande Tay, hai fatto la cazzata più grande della tua vita. Mai mostrarsi debole davanti ad un ragazzo, soprattutto se quel ragazzo è Chad Danforth. Probabilmente non mi ha neanche sentita. E, se così fosse, sarei ancora in tempo a nascondermi o scappare o buttarmi giù da qualcosa o qualsiasi altra cosa che mi faccia allontanare da lui. Qualunque. Nel qual caso lui abbia sentito… beh, allora sono spacciata. Indovina? Eccolo che si avvicina, con un sorriso dolce sulle labbra. Si inginocchia davanti a me e si toglie la giacca, mettendomela sulle spalle.

 

- Ti capisco. – sorride e si siede accanto a me. Perché mi batte forte il cuore? Eppure, lui non mi è mai piaciuto, o sbaglio? Sto sbagliando vero? Ti prego, dimmi di sì che sto sbagliando che sono completamente fuori strada… - Sai… - cosa? – non credevo che ti stesse così a cuore quella piccola peste di Jenny. – oh, solo io posso chiamarla peste, capito? Mi giro verso di lui e lo guardo negli occhi, stringendomi nel cappotto.

 

- Per forza, lei è la mia piccola peste. Non posso non amarla. – rispondo, con un mezzo sorriso. Solo che non capisco una cosa. Jenny come ha fatto a scomparire così nel nulla?

 

- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH – un urlo. Io e lui ci guardiamo.

 

- JENNY! – esclamiamo insieme, scattando in piedi. L’urlo viene da più in sotto. Ti prego, fa che stia bene, ti prego, fa che stia bene, ti prego, fa che stia… oh… piccola marmocchia… ecco svelato il mistero. Era salita su un albero e adesso è appesa con le manine ad un ramo e sta per… oh mio Dio! Sta per cadere. Se cade si ammazza come minimo!

 

- Chad, fai qualcosa, ti prego! – sussurro io, con nuovamente le lacrime agli occhi. Lui mi guarda ed annuisce, spaventato. Sale fino al ramo grazie ad una scaletta di corda, poi si aggrappa al tronco. A carponi si avvicina alle mani di Jenny, che stanno cominciando a tremare. Sta cedendo… ti prego, muoviti! Congiungo le mani e le porto alla bocca, mentre dalle labbra mi esce una litania di preghiera per la mia bambina. Quella peste, giuro che se scende sana la prendo a schiaffi! Chiudo gli occhi, non voglio vedere. Non voglio vedere, non voglio vedere… fai in fretta, fai in fretta… improvvisamente, apro gli occhi e li vedo. Danforth con in braccio Jenny, che piange come una fontana. La bambina scende dalla scala e corre verso di me, aggrappandosi alla giacca di Chad. Chad? Oh, non ho tempo per pensare, adesso. – Piccola peste… lo sai che mi hai fatto prendere un colpo? – la rimprovero, scompigliandole i capelli. Cos’avevo detto? Che le avrei tirato uno schiaffo? E come faccio, scusa? È così piccola… mi sembra tanto indifesa… mi inginocchio e le tolgo le mani dai suoi occhi. – Non vorrai farti vedere dalla mamma che piangi, vero piccola? – le sorrido e la prendo in braccio, mentre lei annuisce. Si asciuga gli occhietti e guarda prima Chad poi me. Scendo ancora un po’ e apro la macchina di Kim, sedendomi dentro con Jenny in braccio. Sta ancora piangendo. Cucciola, evidentemente si è presa un bello spavento. Chad (?ancora?) ci raggiunge e si siede al posto di giuda.

 

- Non credi di doverci delle spiegazioni? – chiede, forse un po’ burbero alla piccola. Lo fulmino con lo sguardo. Come si permette di trattare così la mia piccola peste? Piange ancora, però annuisce abbassando gli occhietti a terra.

 

- Io… io volevo che steste insieme da soli… perché io vi voglio come mamma e papà… - esala, appoggiandosi contro la mia maglietta. Io sorrido dolcemente, mentre le accarezzo i capelli neri. Lei ricomincia a singhiozzare ed io la abbraccio forte. Lui ci guarda come se fossimo delle estranee. Evidentemente non capisce.

 

- Non potevi semplicemente dirlo? – sbotta ancora. Io lo fulmino una seconda volta. Sarai anche stato dolce con me prima, ma adesso smettila di trattarla così. La sento annuire contro il mio corpo, mentre la ma maglietta si bagna ancora di più delle sue lacrime.

 

- Adesso basta Chad. Ha imparato la lezione. – faccio io, innervosita. Jenny alza lo sguardo su di me, adorabilmente confusa.

 

- Non sei arrabbiata? – mi chiede balbettando, con il labbro inferiore che trema. Sì, sono arrabbiata, ma non con te tesoro mio. Lo ero, ma non lo sono più. Del resto, come potrei?

 

- Ero, ero arrabbiata, ma ora non più. L’importante è che tu stia bene e che non faccia mai più una cosa del genere, capito? – lei annuisce e mi stampa un bacio lacrimoso sulla guancia. Poi mi guarda il viso. E sgrana gli occhi. Sorpresa! Non pensavi che sapessi piangere, vero tesoro?

 

- Ma hai pianto Tay? – chiede infatti, mettendomi una mano sulla guancia destra. Dovrò avere due belle righe di mascara colato, perché credevo che non ci fosse più nulla a testimonianza.

 

- Sì… come potevo non farlo se la mia bambina era scappata? – le sorrido e la stringo forte a me. Lei ricomincia a piangere. Una lacrima mi scende. Che volete, sono una romanticona, certe scene mi mettono tenerezza. Chad sbuffa e mette le mani sul volante. Lo vedo che prende il cellulare e che batte furiosamente sulla tastiera, per poi accendere la macchina e salire la stradina sterrata che porta ad un rifugio su in montagna. Solo che non capisco una cosa… perché? Sento ronfare contro la mia maglietta e sorrido, mentre metto la mia cucciola nel seggiolino.

 

- Chad, perché stiamo andando al rifugio? – chiedo, stringendomi nella giacca, che ho ancora addosso. Fa freddo e ora, gran bella idea genio, stiamo andando ancora più su. E di conseguenza farà ancora più freddo. E io, di conseguenza, congelerò ancora di più e mi troverò un ghiacciolo.

 

- Ho chiesto a Kim se potevamo stare là, mentre loro stavano al bar. Ha detto di sì. – bella risposta. Ma perché? Sento un botto sotto di noi. Mi guardo attorno spaventata. Ditemi che non era il motore, ditemi che non era il motore, ditemi che non era il motore, ditemi che non era… - Credo che sia successo qualcosa al motore… –… il motore… grandioso! Fantastico. Oh no, è inutile che mi guardi così, io non scendo e non spingo un cappero. Evidentemente capisce. Facciamo uno scambio tattico, scendiamo insieme dalla macchina e io mi siedo al posto di guida, mentre lui va al motore. Alza il cofano e si rimbocca le maniche. Io intanto sento il ronfare tranquillo della Jenny, che mi fa venire sonno… tanto, tanto sonno…

- BOOM – che succede? Era un così bel sogno… ahia! Ohi, la testa… me la massaggio, mentre sbadiglio. Alzo lo sguardo e vedo Chad che sta ancora lavorando sul motore. E cos’è stato il Boom di poco fa?

 

- Chad, c’è stato un “Boom” poco fa? – chiedo, sporgendomi dal finestrino aperto. Lui alza la testa e mi guarda negli occhi.

 

- Deve essersi fuso qualcosa o è finita la benzina… - il mio sguardo va sul volante. In alto a destra c’è un riquadro lampeggiante che dice chiaramente: SENZA BENZINA! Perfetto, fantastico.

 

- La benzina, la benzina Chad, perché non hai controllato prima? – chiedo, alzando gli occhi al cielo. Mi giro verso la bambina. Continua a dormire. Quanto è bella.

 

Riusciranno a togliersi da questa situazione d’impiccio? Chad vomiterà benzina o qualcuno dovrà spingere la macchina? Lo scoprirete nella prossima puntata!

 

 

Hola a todos! Volevo dire una cosa… la scena di Jenny sull’albero credo che somigli a quella di Honey nella storia di Jud_91. volevo solo dire che non è una scopiazzatura, anche perché le bambine sono diverse anche se l’età è la stessa. Poi al massimo, se crea problemi a Jud, provvederò a cambiare il pezzo con qualcos’altro. Solo questo ^^

Herm90: È con la famiglia… che adesso è scomparsa… hihi, certo che porterà qualcosa di buono, ovviamente… baci ^^

*AqUaPrInCeSs*: Ecco… ci si avvicina sempre di più alla fine… xD beh, pensa che scrivevo durante l’ora di scienze. Ho rinunciato a prendere appunti, non ce la faccio U.U’ ma comunque… vedo che sei contenta della Chaylor! Hihi… già, Jenny mi piace come bambina. ^^ kissone

emylee93: Eccoti accontentata! ^^ baci

enora…93: Glassie!!! ^_^ kuss               

  
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