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Autore: DreamingAdelaide    06/04/2013    2 recensioni
Solite vacanze con i genitori, solito posto, solita vita. Un giorno salvi un coniglio da una trappola per animali e ti ritrovi una fata dei boschi che ti promette il ragazzo dei tuoi sogni. Hai una settimana per farlo innamorare di te e sarà tuo per sempre.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Andrà tutto bene, te lo prometto.


«Che palle la domenica! Cosa facciamo oggi?» chiese Louis.
«Che ne dici di...» iniziò Liam ma non ebbe nessuna brillante idea.
«Facciamo una festa» proposi io sedendomi a tavola fra di loro.
«Che idea grandiosa! Dai, organizziamo» Louis scattò in piedi e ci guardò tutti.
Zayn lo fissò. «Lou, ma da quand'è che ti svegli cosi presto? E come fai ad essere cosi pimpante alle undici del mattino?»
«Sono tre giorni che vado a dormire presto e mi sveglio altrettanto presto. Impara da me, sono diventato un ragazzo equilibrato».
Iniziò a fare una serie di smorfie che ci fecero ridere a crepa pelle.
Mi alzai in piedi. «Dai organizzo io» dissi dirigendomi in camera mia a prendere un quaderno e una penna. Tornai di sotto e iniziai a scrivere.
«Qualcuno deve andare a fare la spesa. Chi si offre?»
«Ci andiamo io e Zayn» propose Liam.
«Benissimo. Dopo vi do la lista delle cose da comprare. Chi si occupa degli inviti, invece? Non si può fare una festa senza invitati. Inoltre, dobbiamo evitare le fans imbucate»
«Ci pensiamo io e Louis agli inviti» si offrì Harry e Louis annuì in segno di consenso.
«Bene. E... le luci e il resto?»
«Sono in garage» m'informò Louis.
«Sono rimasto solo io, quindi...» bofonchiò Niall.
«Quindi ci pensa Niall» tagliò corto Zayn.
«Perfetto. Iniziamo subito» li incoraggiò Louis prendendo e accendendo il computer per iniziare a lavorare.
Io scrissi una lista della spesa con l'aiuto di Zayn e Liam e la diedi a quest'ultimo, poi accompagnai Niall in garage per prendere degli scatoloni. Non avevano neanche un pò di polvere sopra, segno che avevano fatto una festa da poco. Il biondo non spiccicava parola e sembrava voler continuare a lungo il suo silenzio.
Entrati in soggiorno, iniziammo a spostare i mobili. Louis si lamentò del troppo fracasso che non lo aiutava a pensare agli invitati. «Andate da qualche altra parte» rispose prontamente Niall.
Harry prese il computer dalle mani dell'amico e salì di sopra seguito dal secondo.
Iniziai a mettere le luci mentre Niall si occupava dell'impianto stereo.
C'era cosi tanto silenzio che neanche le mosche avevano il coraggio di entrare a fare rumore.
Niall sbuffò all'improvviso e si passò una mano fra i capelli. «Basta così, sto impazzendo!» esclamò.
Si avvicinò a me e mi fissò attentamente negli occhi. «Mettiamo caso io ti creda, Allyson, mi spieghi questa storia della fata?»
Lo zittii per evitare che gli altri ci sentissero. «Andiamo sulla terrazza e ti racconto tutto ciò che vuoi».
Lui annuì e ci spostammo all'aria aperta. «Allora?»
«Hai presente quando feci l'incidente con i miei genitori? Voi mi avete detto che è successo il quindici Agosto. In realtà, quel giorno sono arrivata alla mia casa delle vacanze viva e vegeta con i miei genitori. Sono andata al ruscello dietro casa e ho trovato un piccolo coniglio bianco bloccato in una trappola. L'ho liberato e solo dopo ho scoperto che era una fata. Io non ci credevo, pensavo fosse uno scherzo, poi ha fatto una magia davanti ai miei occhi. Voleva ringraziarmi per averla liberata, cosi mi ha proposto di farmi conoscere il ragazzo dei miei sogni ma dovevo farlo innamorare di me in sette giorni, altrimenti non avrei avuto il suo amore e non l'avrei mai più rivisto»
«E come hai immaginato il tuo tipo ideale?»
«Non l'ho immaginato perché non ne avevo uno. Per questo mi sono trovata fra voi: perché siete tutti diversi»
«Ma il tuo tipo ideale l'hai trovato. Sei fidanzata con Harry e lui è pazzo di te»
«Credevo anch'io funzionasse cosi, ma mi sbagliavo. Non importa quanti ragazzi si dichiarino, non funziona se non è il ragazzo dei miei sogni».
Guardò nel vuoto per un pò muovendo le dita di una mano. «Oggi è il settimo giorno» concluse.
Annuii. «Purtroppo si. Non so esattamente quando me ne andrò via, però volevo lasciarvi un bel ricordo di me, di questa me»
«Non sei riuscita nel tuo intento però»
«Poco importa. Mi dispiace solo che non vi ricorderete di me nella mia realtà».
I miei occhi si fecero lucidi ma cercai di trattenere le lacrime. Quei sette giorni vissuti con loro, erano stati i più belli di tutta la mia vita e mi si spezzava il cuore a pensare di non poterli più riabbracciare. «Però, posso sempre venire ai vostri concerti. Posso... cercarvi qui a Londra» mi venne un nodo in gola e non riuscii a proseguire.
Lui mi strinse forte a se e io scoppiai a piangere. «Mi mancherete da morire!».
«Anche tu, Allyson. Anche tu».
Aspettammo che io smettessi di piangere e poi rientrammo a sistemare. Poco dopo, scesero Louis ed Harry soddisfatti di aver mandato gli inviti a tutti i loro amici.
«Siete pronti alla festa del secolo?» chiese entusiasta Louis.
Io e Niall gli sorridemmo. «Non aspettiamo altro» rispose il biondo.
Partì un abbraccio di gruppo, poi ci mettemmo a sistemare il soggiorno ridendo come matti per le stupidaggini di Louis.
Mi si gelò il sangue nelle vene quando vidi una luce verde sfrecciare dietro la testa di Louis. "Ti prego, non ora".
Guardai Niall e lui sembrò capire. «Bè, se voi finite qui, io vado di sopra a vedere cosa posso indossare stasera».
Corsi per le scale e mi chiusi in camera. «Sei pronta?» chiese la fata apparendo all'istante.
«Ehm... no. Non posso rimanere almeno fino a stasera?»
«Non credo sia possibile. Mi caccerei seriamente nei guai perché ho già violato le regole mandandoti qui»
«Però io non te l'avevo chiesto. Ora mi sono affezionata a questi ragazzi e vorrei almeno salutarli per bene. Ti prego, solo fino a stasera. Loro saranno distratti dalla festa e io sparirò»
«E va bene! Ci vediamo a mezzanotte, non posso fare di più».
La porta si aprì nel momento in cui la fata sparì. Niall mi vide e tirò un sospiro di sollievo. «Pensavo te ne fossi andata senza salutarci»
«Dovevo. Mi è stato concesso di restare fino a mezzanotte».
Iniziai a guardare insistentemente il mio guardaroba. In un attimo, due braccia mi circondarono. «Se penso che da stasera non sarai più con noi, mi sale una malinconia immensa»
«Credimi, non vorrei andarmene ma sono costretta a farlo» sussurrai.
Mi venne un nodo alla gola che non riuscivo a mandare giù. Sentivo le lacrime agli occhi ma non volevo piangere. Avrei reso tutto solo più difficile.
«Non vedo nessun vestito adatto ad una festa. Certo che la me di questa realtà è proprio messa male!» cercai di sdrammatizzare.
Niall lasciò andare la mia vita e mi costrinse a voltarmi. Sorrideva e, quando lo faceva, il suo viso s'illuminava e gli occhi iniziavano a brillare come diamanti. «Ho una sensazionale idea»
"Come i tuoi occhi?" pensai imbambolata a guardarlo.
«Che ne dici di fare shopping? Ti porto a comprare un bel vestito per la festa»
«Davvero lo faresti?»
«Certo!» mi prese la mano e mi trascinò fuori dalla stanza e lungo le scale.
«Ragazzi, emergenza vestito» esclamò appena entrato in soggiorno.
«Non ho nulla da mettermi per stasera»
«La accompagno a fare compere, se per voi va bene»
«Scherzi?! Deve essere una festa elettrizzante anche per lei! Uscite da quella porta e non tornate finché non avete trovato un vestito» esclamò Louis spingendoci fuori dalla porta.
Ci incamminammo verso l'auto e salimmo. «È stato facile convincerli» mi stupii.
«Louis è sempre facile da convincere quando si parla di feste sensazionali»
Risi mentre lui metteva in moto. Accesi la radio e la sintonizzai sulla mia frequenza preferita. Iniziai a cantare la prima canzone mentre Niall sorrideva. Muoveva la testa a ritmo di musica e le sue dita tamburellavano sullo sterzo.
Parcheggiò l'auto e mi trascinò in un negozio. Iniziammo a girare alla ricerca di un qualcosa che attirasse la nostra attenzione. «Cosa vorresti esattamente?»
«Non lo so. Credi che debba mettere un vestito?»
«Secondo me un vestito ti starebbe d'incanto, ma se vuoi possiamo basarci su qualcosa di più comodo come un pantalone e una maglia».
«Aggiudicato il vestito».
Dopo tanto girare, un vestito blu elettrico con una scollatura a cuore colpì la mia attenzione. Era stretto fino al punto vita poi scendeva morbido con una serie di balze di chiffon.
«Niall questo» lo indicai.
Lo guardò attentamente e sorrise, poi si voltò a guardarmi. «Provalo».
Non me lo feci ripetere due volte e corsi al camerino. Sperai con tutta me stessa che mi stesse bene, perché non ne avrei trovato mai uno lontanamente somigliante.
Tirai su la zip ed esultai. "Mi entra!".
Uscii dal camerino per farlo vedere a Niall ma lui era sparito. "E ora dov'è?"
«Hey, ma stai d'incanto! Ero andato a prendere qualcosa che sicuramente ti servirà» tolse le mani da dietro la schiena e mi mostrò delle bellissime scarpe col tacco nere con un cinturino sulla caviglia sul quale c'era un fiocco e una pochette nera.
Sorrisi lo abbracciai forte. «Tu sei un angelo, amico mio»
«No, sono Niall James Horan».
Scoppiai a ridere. «Grazie, almeno adesso so il tuo nome completo».
Si colpì la fronte. «Avevo dimenticato la tua amn... cioè, mi hai capito».
Risi ancora e annuii. Andammo alla cassa e, col mio disappunto, Niall pagò.
Incrociai le braccia e misi il broncio per tutto il tragitto. «Che c'è?»
«Non mi piace che tu paghi per me»
«Ally, domani non sarai qui. Volevo solo farti un regalo. Magari nella tua realtà lo avrai ancora con te e ti ricorderai di me»
«Mi ricorderei di te, di voi, comunque. Al contrario, sarai tu a dimenticarti di me»
«Sciocchezze! Non potrei mai dimenticarmi di te»
«Scommettiamo?»
«Va bene. Se vinco io, mi devi un appuntamento»
«Se vinco io... cazzo! Non posso avere niente da te perché non ti ricorderai di me!»
Sbuffò. «Insomma! Mi dai retta una buona volta? Non sei poi cosi diversa dalla te di questa realtà: siete entrambe testarde come dei muli».
Arrivati a casa, mostrai il mio vestito ai ragazzi. «Sarai uno schianto con questo vestito» esclamò Louis ed Harry annuì. Sorrisi e mi avviai di sopra per fare doccia e shampoo.
Era cosi bella l'acqua calda a contatto con la pelle. Anche in estate non guastava mai.
Uscita dalla doccia, mi avvolsi in un asciugamano e iniziai ad asciugare i capelli stirandoli.
Una volta pronta, uscii dal bagno e mi diressi nella mia stanza per vestirmi.
Misi un velo di trucco e fui pronta. Scesi di sotto, dove erano arrivati già i primi invitati.
Il primo a vedermi fu Zayn che rimase a bocca aperta. Subito dopo anche Louis che diede una gomitata ad Harry per farlo voltare. Lui mi guardò e sorrise mentre i suoi occhi brillavano.
«Sei un incanto» si complimentò facendomi girare su me stessa.
«Grazie».
Cercai Niall nella sala per fargli vedere il "suo" capolavoro ma non lo vidi. «E Niall dov'è?»
«È uscito a comprare una cosa» rispose vago Liam, avvicinandosi.
Annuii pensierosa. Harry mi prese per mano e mi trascinò in pista. Non ero mai stata un granché a ballare, però lo accontentai e iniziai a muovermi. Lui rise. «Se ti rilassi, magari non sembri il tronco di un albero».
Sbuffai battendo un piede per terra, ma gli diedi retta. Iniziai a muovermi senza pensare ai movimenti e il risultato non era male.
Ballai con lui per il tempo di tre canzoni, poi si avvicinò Zayn che chiese di poter ballare con me. Con lui era anche più facile: si muoveva come me, se non peggio. "Due alberi mossi dal vento" pensai e risi.
Mi avvicinai al suo orecchio. «Harry mi ha dato un ottimo consiglio: muoviti senza pensare ai movimenti».
Nel momento in cui mi staccai da lui, la musica cambiò e partì un grande trenino umano. Volevo andare a sedermi ma Louis mi trascinò con se e mi fece poggiare le mani sulle sue spalle. All'improvviso, qualcuno mi toccò per i fianchi e sussultai. Quando mi voltai, incontrai gli occhi azzurri di Niall e sorrisi. Era tornato.
Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò: «Dopo vieni sulla terrazza che devo parlarti».
Prima impallidì pensando a ciò che doveva dirmi, poi avvampai e sentii i brividi lungo la schiena.
Finito il supplizio del trenino, tolsi le scarpe che erano diventate un inferno per i miei piedi e andai in terrazza, dove trovai Niall intento a guardare le stelle con le mani nelle tasche.
«Hey» mi limitai a dire.
Si voltò a guardarmi e sorrise. «Ti stai divertendo?»
«Tantissimo. È la festa migliore a cui io sia andata». Mi guardai intorno e aggiunsi. «Non dirlo a nessuno però».
Mimò di cucirsi la bocca e sorrise. «Ho la bocca sigillata».
Ci guardammo a lungo con il sorriso stampato sul viso, poi lui abbassò lo sguardo. «Sai, stasera sei bellissima, ma ti manca qualcosa». Subito dopo tornò a guardarmi.
Corrugai la fronte e mi guardai attentamente, poi lo fissai. «Cosa?».
Infilò una mano nella tasca e ne tirò fuori un cofanetto blu di velluto. «Niall, no. Un'altro regalo?».
Mi zittì. «Ricorda che mi devi un appuntamento»
«Non hai ancora vinto»
«Oh, si che ho vinto»
«La sicurezza fotte, Horan».
Non rispose e aprì il contenitore. Una collana con un ciondolo a forma di cuore spiccava nel bianco della stoffa all'interno della scatolina. Rimasi a guardarlo non sapendo cosa dire.
Compiaciuto dalla mia reazione, tirò fuori la catenina e la posò delicatamente al mio collo.
«Sai che non posso accettarla»
«Si che puoi».
Piombò un silenzio imbarazzante. "Oddio. Adesso che faccio?".
Senza pensarci troppo lo abbracciai e lui ricambiò all'istante. «Cazzo Niall, come farò senza di te?» gli sussurrai.
«Vedrai che andrà tutto bene, te lo prometto»
«Cosa del "se il ragazzo dei miei sogni non s'innamora di me non lo rivedrò mai più" non hai capito?»
«E se lui fosse innamorato di te?»
«Dovrebbe sbrigarsi a dichiararlo» conclusi.
Poi mi resi conto della sua domanda. Ebbi come la sensazione di essere morta per qualche secondo perché non riuscivo più a sentire il mio cuore.
Forse era caduto nello stomaco ed era stato preso d'assalto dalle farfalle.
Mi staccai solo un pò per poter osservare la sua espressione.
Eravamo cosi vicini che sentivo il suo respiro sul mio viso. Il suo sguardo balenava dai miei occhi alle mie labbra. Avvicinò lentamente le sue labbra alle mie e un brivido mi percorse la schiena. Si staccò solo un attimo, sorrise e tornò a baciarmi. Le nostre lingue s'intrecciavano, sembrava quasi che ballassero. Era lento, passionale, non come il bacio della sera prima. Si sentiva quanto ci volevamo, ma era un qualcosa che andava ben oltre la fisicità
Improvvisamente, le farfalle sparirono e il cuore riprese a battere.
Fermai il bacio. «Che succede?» mi chiese.
«Non lo so. Mi sento strana».
Il Big Ben suonò per informarci che era mezzanotte. Un vortice luminoso mi sollevò da terra separandomi dal ragazzo.
La paura mi assalì, ma non era paura di ciò che stava succedendo, piuttosto paura di non aver vissuto abbastanza quell'ultimo giorno.
«Niall» dissi con un filo di voce.
Le lacrime mi offuscarono la vista impedendomi di assaporare delle ultime immagini della persona che mi aveva rubato il cuore in sette giorni.
«Ally, andrà tutto bene» cercò di tranquillizzarmi.
Cercai di gridare ma dalla mia gola non uscì nessun suono. Una voragine si aprì sotto di me e il vortice sparì facendomi precipitare.
«Allyson ti amo! Mi senti? Io ti amo! Sono innamorato di te e ci rivedremo! Te lo prometto Ally. Mi senti? Ti amo da morire» esclamò Niall inginocchiandosi a guardare nel buco formatosi nel pavimento.
La voce di Niall si faceva sempre più lontana e, pian piano, veniva sostituita da un'altra voce familiare.
«Ally. Allyson svegliati! Allyson» sentii chiamarmi e una mano mi scuoteva la spalla destra.
«Ally, sono ore che ti cerchiamo. Tua madre è preoccupatissima!» spiegò la stessa voce.
Mi misi a sedere e mi guardai intorno. Alla mia sinistra c'era il ruscello, tutto intorno solo alberi. Jade e Lee mi fissavano preoccupate.
Mi salì un senso di panico misto a un vuoto interiore. «NO! No, no. Non è possibile!».
«L'abbiamo trovata» Lee informò qualcuno al telefono.
«Allyson, come ti senti? Hai qualcosa di rotto?» mi domandò Jade.
«Dove sono loro?»
«Loro chi?»
«Loro Jade, loro! Louis, Liam, Zayn, Harry, Niall»
«Ma cosa stai farneticando Ally?» s'intromise Lee preoccupata.
«Non è possibile» sussurrai prendendomi la testa fra le mani.
Loro non c'erano. Non erano con me. Non ce l'avevo fatta. Li avevo persi per sempre.
Scoppiai in un pianto disperato. Gridai e mi lamentai, poi nascosi il viso con le braccia e strinsi forte le ginocchia al petto continuando nel mio pianto.
«Ally, hai per caso fatto un incubo?» chiese Jade, dopo una pausa lunghissima.
«Al contrario. Era bellissimo»
«E allora perché piangi?»
«Perché è finito».


Writer's corner
Heylààà!!! Sorprese di vedermi cosi "presto"? XD
Che dire: Il finale potrebbe deludere, ma non è ancora finita!
Manca l'epilogo!
Credevate davvero che l'avrei fatto finire cosi? Donne di poca fede!
Sapete, quando ho finito questo capitolo, mi sono sentita come svuotata. 
Come se avessi preso un pezzo di me e l'avessi dato a questa storia.
Spero che vi piaccia! :3
A presto ♥

 
  
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