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Autore: Windofchange    06/04/2013    2 recensioni
A volte la vita non ti chiede il permesso, decide lei e basta, anche se tu non sei d'accordo. Entra senza bussare e cambia tutte le carte in tavola, carte sconosciute con le quali i fratelli Gallagher non hanno mai giocato...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Gallagher, Noel Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4.       Verità nascoste
 

Noel entrò in cortile e si avviò verso il classico ripostiglio dove la madre teneva le chiavi di casa.
Solo una volta lo cambiò, ma solo per paura che quello stronzo di suo padre le trovasse, nel caso in cui gli fosse venuta la malsana idea di tornare a casa.
Aprì la porta d’ingresso e subito lo investì il profumo che da sempre contraddistingueva la casa dove era cresciuto. Non sapeva cosa fosse (a Noel ricordava l’odore dei dolci fatti in casa) ma ogni volta che sentiva quel profumo gli tornava in mente la sua infanzia. Notò che tutto era in ordine come sempre; posò la giacca sulla poltrona e andò al piano di sopra per cercare tutto il necessario da portare a sua madre. Non poteva fare a meno di notare che c’erano foto di lui e di quel cazzone di suo fratello ovunque.
“Mamma, quand’è che ti deciderai a toglierle dai muri? Almeno, visto che ci siamo separati, non mettere foto dove siamo insieme” bisbigliò tra se e sé Noel. Cominciò a frugare nei vari cassetti nella speranza di trovare qualcosa di decente (sua madre ci teneva a non apparire mai trasandata in pubblico) quando sentì un colpo secco provenire dal piano di sotto.
Gli sembrava fosse stata la porta d’ingresso. Mollò tutto  e si avvicinò al corridoio che dava sulle scale.
-Paul, sei tu??- urlò.
-No-
Ovviamente riconobbe subito a chi apparteneva quella voce. Si affacciò sulle scale e sotto c’era Liam con ancora il giubbotto addosso che guardava verso di lui.
Lo sguardo di Noel si indurì –Che ci fai qui?-
-Mamma mi ha detto di passare di qui…giusto per prendere le sue cose e portargliele in ospedale- rispose Liam con le mani affondate nelle tasca del suo solito giubbotto verdone.
-Ha detto la stessa cosa anche a me - scosse il capo con il suo solito ghigno - lo ha detto a tutti e due con la speranza di farci incontrare. Ci prova sempre, non molla mai- Alzò gli occhi al cielo con un atteggiamento a dir poco scazzato, per poi tornare a frugare nei vestiti della madre.
-Beh, a quanto pare è riuscita nel suo intento. Visto che sei in camera io nel frattempo racimolo qualcosa in bagno- Liam si tolse il giubbotto ed andò in bagno. Riuscì a trovare un beauty case e ci infilò tutto quello che poteva essere utile a Peggy: spazzolino, dentifricio, spazzola, shampoo , sapone, varie creme e barattolini che sua mamma teneva sul lavabo. Non aveva voglia di leggere cosa fossero, ma Liam pensò che se le aveva sempre sottomano voleva dire che le usava, no?

Una volta finito, cominciò a girovagare per la casa. C’erano foto degli Oasis appese ovunque, e non si sa come ma gli venne su un po’ di nostalgia. Chiaramente c’erano anche immagini di famiglia, compresa una in cui erano tutti al completo, suo padre incluso. La guardò per un secondo, poi distolse lo sguardo e si chiese come facesse sua madre a tenere ancora una foto di quel bastardo in casa.
-Hai fatto serata ieri, eh?! Si vede!- Liam non si era accorto che il fratello lo aveva raggiunto e che lo stava osservando. 
Aveva i capelli un po’ spettinati, il colorito pallido e gli occhi stanchi. Questo era il motivo per cui (oltre al fatto che facevano molto rockstar) andava ormai anche a pisciare con gli occhiali da sole.
-Non mi vedi da tre anni e questa è l’unica cosa che sai chiedermi? Non sei cambiato affatto, il solito egoista di merda- Liam aveva di nuovo adottato il suo atteggiamento da spaccone che gli riusciva in modo naturale quando parlava con il fratello. Ora si trovavano in salotto e Liam faceva finta di guardare le foto e i mobili come se fosse la prima volta, tutto pur di non guardare negli occhi il fratello. Non voleva dargli questa soddisfazione, anche se a dirla tutta aveva una gran voglia di litigare.
-Oh beh anche tu non sei cambiato affatto, sempre in giro ubriaco e fatto come una merda, complimenti- dire che Noel stava ridendo di lui era poco. Tuttavia cercò di mantenere il controllo.
-E tu che ne sai eh? Ti informi su di me?? Allora non ti sono così indifferente dopotutto….- smise di vagare per la stanza e si appoggiò con la schiena al muro, cercando di darsi un tono.
-Non ho bisogno di informarmi, basta guardarti in faccia, guarda in che stato sei-
-E tu ti sei guardato allo specchio? Da quando te ne sei andato sembri uno che va a cantare in qualche fottuto ospizio per i compleanni dei vecchi. Meglio essere un ubriacone come me che un testa di cazzo noioso come te!!-
Noel non si mosse. Era in piedi, di fronte a lui, con un espressione divertita dipinta sul volto, ma in realtà dentro fremeva dalla rabbia.
Liam nel frattempo aveva ricominciato a fare su e giù per la stanza nella speranza di calmare i nervi, ma la rabbia che aveva accumulato era troppa e sentiva il bisogno di tirare fuori tutto.
-Io lo sapevo che tu stavi già lavorando al tuo cazzo di album da solista, me lo sentivo, ma non ti ho detto nulla, ti ho lasciato fare, pensavo che fosse soltanto uno dei tuoi momenti da  fottuto lunatico come sei. Non avrei mai immaginato che ti attaccassi ad una delle litigate più scialbe che abbiamo mai avuto per trovare la scusa di prendere ed andartene…..-
-Ehi, io non avevo bisogno di trovare nessuna scusa, mi facevi girare talmente tanto i coglioni in quel periodo che quella sera non ne potevo davvero più, nessuna scusa…-
-Non dire stronzate, lo sapevamo tutti che non vedevi l’ora di andartene e di cominciare a cantare le tue canzoncine da solo..-
-Si, ma solo perché lavorare con te era diventato insopportabile! Sempre ubriaco, non ti andava mai bene un cazzo, saltavi le date dei concerti…ero stufo dei tuoi atteggiamenti da ragazzino infantile quale sei, perché non cresci un po’?!?-
-Da che pulpito viene la predica!!! Io devo crescere, quando tu ti rifiutavi di prendere il mio stesso aereo o di alloggiare nel mio stesso albergo??? Ma fammi il piacere Noel, neanche i bambini si comportano così…valle a raccontare a qualcun altro queste cazzate che non ci crede nessuno…- Liam dal nervoso aveva messo una mano in tasca e si era tirato fuori una sigaretta. Aveva bisogno di calmare i nervi.
-Comunque complimenti, davvero, hai messo su una bella orchestra- proseguì Liam dando un tiro alla sigaretta appena accesa –Hai fatto bene ad andartene. Non abbiamo bisogno di te. Le vendite stanno andando bene lo stesso. Ti prego solo di non buttare merda sulla MIA band però…e non inventarti cose del tipo che io salto i concerti perché sono troppo ubriaco o puttanate del genere…-
-Senti- Noel si avvicinò a Liam. Non sapeva perché aveva cominciato questa discussione, immaginava che sarebbe andata a finire così e non ne aveva nessuna voglia, però ormai non riusciva più a tirarsi indietro- mi sembra di averti chiesto scusa pubblicamente per quella storia del mal di gola eccetera eccetera, ma entrambi sappiamo che la sera prima eri fottutamente sbronzo..-
-Ok ma non c’entra nulla con il mal di gola…-
-Fammi finire! E poi, sei tu che in ogni intervista spari merda su di me e sulla mia band, ogni scusa è buona per insultarmi…ora ne ho davvero le palle piene…-
-Si io ti insulto, tu invece spari le tue frecciatine di merda, pensi che non capisca che sono rivolte a me???-
-E allora?? Tu mi insulti in tutti i modi e io non posso lanciarti le frecciatine?? Tu sei fuori cazzo…-
-Non è la stessa cosa Noel, io posso farlo- Ad un tratto lo sguardo di Liam si fece più arrabbiato.
-Ah tu si e io no?? Che cazzo significa scusa??- Anche Noel cominciò ad alterarsi più del dovuto, la distanza tra i due diminuiva mentre la tensione aumentava sempre di più.
- Hai capito bene Noel, io si e tu no!-
-Ah si, e dove cazzo  è la differenza??-
-LA DIFFERENZA E’ CHE IO NON TI AVREI MAI LASCIATO!!- Liam buttò fuori tutto il rancore che aveva in corpo, riducendo al minimo la distanza dal fratello . Ora erano occhi negli occhi, ma quelli di Liam sembravano spiritati, come se fossero posseduti da qualcosa più grande di lui.
 –Non ti avrei mai lasciato io!! Mai!!- Si guardarono ancora per qualche secondo senza dire nulla. Noel aveva un espressione tra lo stupito e lo spaventato. Non aveva mai visto il fratello con un’espressione così ferita e così incazzata allo stesso tempo. Liam, dall’altra parte, aveva il respiro affannoso da quanto aveva urlato e sentiva che la rabbia avrebbe potuto trasformarsi in lacrime represse da un momento all’altro.
Distolse lo sguardo dando le spalle a Noel. Non sapeva neanche lui perché aveva reagito così. Tirò un pugno al muro per sfogare la rabbia accumulata,  maledicendosi poi mentalmente per il male alla mano che gli aveva provocato.
 Le parole che gli erano uscite sembravano così vere da far paura anche a lui. Non avrebbe mai abbandonato Noel, gli aveva sempre voluto troppo bene nonostante le incomprensioni e i litigi, e il fatto che Noel se ne fosse andato per lui significava che questo sentimento non fosse corrisposto. Noel non lo stimava e non lo apprezzava, e questo faceva male più di un pugno contro il muro.  
Scattò giù dalle scale, prese il giaccone e si avviò a passi veloci verso la porta.
-Liam!!- urlò Noel, invano.
Lo sbattere della porta d’ingresso gli fece capire che se n’era già andato.
 
  
  
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