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Autore: alwayshopegirl    06/04/2013    3 recensioni
Hope è una ragazzina con una vita un po' complicata, che ha avuto un'infanzia difficile a causa del suo bilinguismo, della sua cocciutaggine e del suo egocentrismo. In effetti nessuno le si avvicinerà, fino a quando non si trasferirà a Holmes Chapel, una cittadina vicino Manchester, nel Regno Unito. Lì conoscerà Harry, un ragazzino simpatico, riservato e dolce che la farà ambientare e le permetterà di vivere un'adolescenza felice. La ragazza deciderà di scrivere le sue avventure e disavventure in un blog, seguito quasi da nessuno. Nel corso degli anni Hope studierà, assieme ad Harry, e imparerà grazie ad un suo amico a suonare la chitarra; Harry, nel corso degli anni, scoprirà di avere una voce molto soave e melodiosa. Assieme ad Hope e ai suoi amici egli coltiverà il suo talento e, incoraggiato da Hope, da sua madre Anne e da sua sorella Gemma, egli parteciperà ad un provino per X Factor. Subito dopo il suo provino Harry verrà affiancato ad altri 4 ragazzi, i futuri One Direction. Avendo riscosso un gran successo, nonostante il loro terzo posto, Harry sembrerà essersi dimenticato della sua migliore amica. Ma è davvero così? Cosa succederà quando i due si ritroveranno?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Chiuso il computer mi diressi verso la cucina. Misi sul fornello la teiera e aspettai che l'acqua bollisse. Ero un po' malinconica quel giorno, tant'è che presi l'album di famiglia e cominciai a sfogliare quelle pagine infinite. La prima foto dell'album è quella del viaggio di nozze di mamma e papà a Dublino. Quant'erano felici! L'ultima volta che li ho visti sorridere così fu quando presi una A+ in Matematica. Beh, sono una frana in quella materia. Con quelle foto cominciai a ripercorrere la mia vita, passo dopo passo. Dalla mia nascita e il mio primo compleanno assieme ai nonni materni in India, al mio quinto compleanno in Italia assieme alla signora Lina e a suo marito, fino al nostro arrivo nel Regno Unito a Holmes Chapel. Giunta alle foto della mia permanenza nel Regno Unito notai quelle scattate il primo giorno qui. Indossavo le Lelly Kelly con le lucine che tenni fino a 10 anni, quando conobbi Harry per la prima volta. Ricordo ancora che eravamo nel giardino della scuola a far merenda e lui mi si avvicino con molta disinvoltura. Essendo io per metà italiana e per metà indiana e non conoscendo nemmeno una parola di quella dannata lingua non sapevo come comportarmi. Lui, molto tranquillamente, improvvisò una lingua mista tra italiano e indiano, o come la chiamavamo noi l'italdiano. C'erano parecchie foto di me e Harry insieme, o di me e Anne, sua madre, insieme. Ricordo benissimo che al mio undicesimo compleanno eravamo tutti insieme, la famiglia Knight e la famiglia Styles. Harry, per il mio compleanno, mi regalò un braccialetto di cuoio con il suo nome inciso sopra. Al suo quattordicesimo compleanno io feci lo stesso. Era così contento, eravamo così felici. Ecco un'altra foto che mi fa morire dal ridere: io, Gemma e Harry nella casetta di legno che ho ancora a casa. Ricordo che quel giorno io e Harry ci scambiammo il primo bacio: un bacio dolce e infantile, ma è tutto cambiato. I miei pensieri vennero interrotti dal fischio della teiera. Con foga mi diressi verso il fornello. Afferrai con le presine la teiera rovente e versai l'acqua calda nella tazza accanto al lavabo. Vi misi all'interno il te e aspettai che si sciogliesse. Nel frattempo erano arrivate a casa mia mamma e Anne, che non vedevo da tanto. Non appena riconobbi la sua voce corsi in salotto per abbracciarla. Ero in lacrime, lacrime di gioia miste a lacrime di tristezza.

"Anne, per Dio! Non posso crederci" avevo la voce intervallata da singhiozzi.

"Piccola Hope!" disse lei semplicemente per poi aprire i rubinetti e iniziare a piangere assieme a me.

Mia madre era sull'uscio della porta a fissarci, aveva gli occhi lucidi. Dopo qualche minuto sciolsi l'abbraccio, chiesi il permesso di salire su e corsi in camera a cambiarmi. Mi sfilai rapidamente il pigiama, entrai in doccia e mi lavai. Subito dopo mi asciugai con foga, lasciai i capelli sciolti e indossai un paio di jeans con una felpa larga con le mie fedelissime Converse. Scesa giù sentì Anne e mamma parlare di me. Per non intromettermi nella conversazione mi appostai dietro la porta e origliai.

"Hope frenquenta ancora la scuola, vero?" chiese Anne.

"Sì, sono molto fiera di lei. Anche James lo è. Solo che ultimamente è un po' strana. Resta ore e ore su Twitter ascoltando la musica e aspetta intere mattinate. Sembra quasi stia aspettando il messaggio di qualcuno. Vorrei davvero capire cosa le prende, ma se le dovessi chiedere qualcosa  mi fulminerebbe con lo sguardo e si rinchiuderebbe in camera sua, perciò preferisco evitare. A parte questo è una ragazza molto diligente, studia e mi ha resa molto fiera. E Harry? Dov'è ora?"

Non appena udì il nome Harry cercai di affacciarmi di più per sentire meglio, ma la porta si aprì ed io caddi per terra. Il tonfo ditrasse le due donne che subito cominciarono a ridere. 

"Hope, vieni a sederti qui" mi incoraggiò mia madre. "Bene, ora: Harry che fine ha fatto? Dopo il suo provino non l'abbiamo visto più a Holmes Chapel" riprese poi.

"Uhm... Mamma, ricordi ieri pomeriggio nel supermercato?" la interruppi io. Lei annuì. "Bene. Hai presente di quell'orda di cui ti ho parlato? Erano fan di Harry, ieri l'ho visto" affermai mordendomi il labbro nervosa.

"Cosa?" chiese incredula mia madre.

"Ecco, era questo di cui volevo parlarvi" affermò Anne ridacchiando. "Harry si è preso una pausa, è a casa in questo momento. O meglio, i suoi bagagli lo sono. Non so dove sia lui. Forse è con la sua fidanzata" riprese lei.

Quelle parole mi trafissero il petto, quella frase "con la sua fidanzata" rimbombava più volte nella mia testa. Subito mi ripresi: Harry è sempre stato il mio migliore amico, ma è tutto finito. Lui non mi considera più e da me riceverà lo stesso trattamento. Mi irrigidì e le due donne sedute con me lo notarono.

"Piccolina, va tutto bene?" chiese preoccupata mia madre. 

Non risposi, mi limitai ad annuire.

"Bene. Anne, dicevi di Harry?" riprese mia madre, mettendo il dito nella piaga e facendo sì che si lacerasse maggiormente.

"Beh, ieri mattina è giunto qui da Los Angeles. Penso resti per una settimana sola. Il tour è ancora in corso. Hope, comunque ti andrebbe di mangiare da noi oggi?" chiese Anne.

"Hm, non saprei. Devo dare aiutare mamma con il pranzo, non credo. Magari un'altra volta" dissi fingendo un sorriso.

"Ma no, Hope! Vai pure, oggi tuo padre rientra tardi. Sei libera di andare e di tornare quando ti pare" disse mia madre con il suo solito sorriso tranquillo.

Io ero davvero tesa, più di una corda di violino. Non sapevo cosa dire. Presi un respiro profondo e mi voltai verso Anne sorridendo.

"Va bene, accetto" dissi insicura.

"Bene! Finalmente Robin potrà conoscerti, in più rivedrai Gemma e Harry. Gemma è impaziente di riabbracciarti!" affermò alzandosi dal divano. Congedò mia madre con un abbraccio, mi prese per mano e mi trascinò fuori casa. Entrammo nella sua macchina e si creò un'aria di imbarazzo.

"Allora, Hope! Come va con la scuola?" chiese la donna al volante.

"Bene! Sai, ho preso una A+ in Matematica. In più quest'anno parteciperò al ballo, sola, ovviamente" mi sentì più rilassata, più a mio agio, come quand'ero piccola.

Lei sorrise, era così dolce quando lo faceva. I suoi occhi sembravano rilassati. 
 
"Sei cambiata tantissimo, però! Quei lunghi capelli neri che fine hanno fatto? Ora porti i capelli corti. Dio, sei così cambiata! Sei più alta di me!" disse ridendo e poi riprese "Sei anche bellissima, più bella di quanto ricordassi"

Io divenni rossa in viso, mi nascosi posando le mani dinanzi alle mie gote rosee.

"No, Anne, no. Sono brutta, sono peggiorata. Non vedi tutta questa ciccia? Dio, e i brufoli? No, no, ti sbagli di grosso" le dissi. 

Lei spense la macchina e mi mise a tacere con un abbraccio,  sussurrandomi all'orecchio "sono felice che tu sia di nuovo con noi". Ero così felice tra le sue braccia. Mi ricorda uno dei soliti pomeriggi che passavo assieme alla famiglia Styles-Cox-Twist. Uscimmo dalla macchina e arrivammo dinanzi alla porta. Il mio cuore pulsava rapidamente e per la nervosità strinsi la mano di Anne. 

"Sono a casa!" gridò.

Non appena chiusa la porta alle spalle ci raggiunse un uomo sui 45 che baciò Anne molto dolcemente. Io rimasi fissa con le spalle alla porta, in silenzio e in imbarazzo. 

"Ciao am- E chi è questa bella fanciulla?" chiese Robin.

"Amore, lei è Hope. Hope, lui è Robin, il mio compagno" disse sorridendomi. 

Quel suo sorriso con le fossette laterali mi ricordò quello di Harry e quello di Gemma. Strinsi la mano di Robin e mi accomodai sul divano. Era diversa la casa, erano anni che non ci andavo. 

"Piccolina, Gemma è in camera sua. Falle una sorpresa. Và su da lei e abbracciala come solo tu sai fare" mi incoraggiò Anne.

Così, preso il coraggio necessario mi diressi verso la sua camera. Erano passati anni, ma mi ricordavo tutto, anche dove fosse la camera di Harry. Arrivata davanti alla sua porta ero indecisa, così bussai.

"Mamma, entra pure" gridò Gemma dall'altra parte della porta.

Aprì la porta e lei era sul divano con la testa china, si stava mettendo lo smalto.

"Mamma, ogg--" cominciò col dire ma poi si bloccò. Sembrava non mi conoscesse. 

"Ciao, Gege. Ti ricordi di me?" le chiesi. 

Non appena glielo chiesi lei mi si fiondò addosso avvinghiandosi al mio collo. Sentì che il suo respiro si fece pesante e che il mio collo fu bagnato dalle sue lacrime. Per l'emozione cominciai a piangere anche io. Rimanemmo in quell'abbraccio a lungo, finché Robin e Anne non salirono per avvertirci dell'imminente arrivo di Harry. Anne era felice, molto. Non aveva più visto Gemma sorridere così da quando Harry fece il provino per X Factor. 

"Hope, sei bellissima! I tuoi capelli sono qualcosa di "wow" e i tuoi vestiti... Che stile, donna!" disse scaturendo una risata in tutti noi. 

"Ora scendiamo... Harry a breve ci raggiungerà" disse tornando seria Anne.

"Sì, mamma. Scendiamo subito" ribattè Gemma. 
 
La ragazza notò subito in me un cambiamento d'umore. Ero agitata e dovevo necessariamente parlare con qualcuno. 


"Okay, sputa il rospo. Non vuoi vedere mio fratello, giusto?" chiese Gemma quasi seccata. 

"Hm, esattamente. Avevo cominciato a rimuoverlo, non mi va sul serio di vederlo. Anche se ieri pomeriggio lo vidi con i suoi bodyguards, quindi un piccolo assaggino dell'orsetto nuovo e cresciuto l'ho avuto" 

"Dai, cosa vuoi che sia?! Mostrati indifferente, acida e antipatica. Vedrai che ti cercherà lui!" disse Gemma ammiccando.

"No, Gemma. Lo sarò, ma non per attirarlo a me. Non più"

"Probabilmente conoscerai quell'oca della fidanzata. La porterà a pranzo" 

Alzai gli occhi al cielo e pregai che non arrivasse mai quel momento. Le mie "preghiere" furono distolte dal suono del campanello. 
"Hope, io scendo giù dagli altri. Tu devi fare una sopresa quindi entra in cucina dopo di me, okay? Ti aspettiamo tutti giù" disse chiudendosi la porta alle spalle. 
Curiosa di sapere se fosse Harry socchiusi la porta per origliare. 

"Famiglia, sono a casa!" urlò il riccio. 

"Oh oh, vedo che abbiamo portato la fidanzata!" esclamò Robin.

"Sì, famiglia. Lei è Taylor, è una cantante" disse quasi vantandosente. 

"Piacere di conoscervi, io sono Tay. Sono la fidanzata di Harry, stiamo insieme da quasi due mesi" disse con la sfacciataggine di un'oca giuliva. 

Io pian piano cominciai a scendere le scale, sentivo che gli occhi bruciavano. Arrivata alla fine delle scale girai verso la cucina e mi piazzai davanti alla porta. Erano tutti seduti attorno al tavolo, oca compresa.

"Sopresa!" esclamai.

Harry strabuzzò gli occhi dalla sorpresa. Rimase senza parole, bloccato a mezz'aria. Si alzò in piedi e cercò di formulare una frase, ma non ne fu in grado. Mi avvicinai e gli diedi una pacca sulla spalla, senza abbracciarlo o baciarlo, come era mio solito. 

"H-h-h-Hope?! Per Dio, sei diventata così--" cercò di parlare ma lo bloccai.

"Bene, ora che vi ho rivisti tutti posso anche tornare a casa" finita la frase corsi fuori casa Styles e mi diressi verso casa mia.
Correvo senza sosta per di più sotto la pioggia. Non avevo una meta precisa. Correvo, correvo, alla ricerca di un posto in cui piangere da sola.


***

Questo è il primo vero capitolo, il capitolo in cui, finalmente aggiungerei, i due ragazzi si ritrovano. Hope, sin dall'inizio era titubante per colpa del suo "orsetto". Secondo voi, con questo atteggiamento Hope si comporta da bambina? Beh, per me un po' sì, ma è comprensibile. Harry, senza parole, cerca di mettere insieme delle frasi di senso compiuto per salutare colei che ha abbandonato, ma essendo cosciente di ciò che aveva fatto e della sua colpa, non ci riesce. E una volta che Hope è scappata secondo voi, Harry resterà a casa o andrà a cercarla sotto la pioggia? Beh, io non vi anticipo nulla, lo scoprirete nel prossimo capitolo. Grazie alle 40 persone che hanno letto il prologo e spero aumentino. Stacco, bless you!
  
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