Era la cosa più simile ad una dichiarazione che potevo avere da Harry, lo sapevo, ma era stata così improvvisa.

Ero felice ma senza parole.

Mi allontanai dal suo abbraccio e rimasi in silenzio a guardarlo.

Nei suoi occhi vidi accendersi una sfumatura di tristezza e paura.

Aveva scambiato il mio silenzio per un rifiuto.

Fece per andarsene ma io gli presi una mano e lo trascinai fuori dal ristorante.

I nostri passi non facevano rumore calpestando il candido manto di neve che ricopriva tutte le superfici.

-Dove stiamo andando?- Mi chiese lui.

-Devo mantenere una promessa.- Risposi io senza guardarlo.

Arrivammo fino alla Pollock House senza più parlare.

Il giardino aveva perso tutti i suoi colori vivaci cedendo il posto al bianco, ma era comunque un paesaggio fantastico.

Harry si fermò ad osservarlo stupito.

-È bellissimo.- Sussurrò.

-Mi hai fatto una domanda.- Dissi, continuando a non guardarlo.

-Vuoi rispondermi?- La sua voce era esitante.

Attendeva una risposta, ma aveva paura di quale potesse essere.

-Sì.

-Sì mi vuoi rispondere o sì è la tua risposta.

-Entrambi. So perfettamente cosa accadrebbe se qualcuno ci vedesse insieme e ti riconoscesse, ma non m'importa.

-Sei sicura di conoscermi abbastanza per rischiare così tanto?

-In questi due giorni sei stato te stesso?

-Sì, ma ti fidi solo della mia parola?

-Ti conosco abbastanza per fidarmi. Perchè, Harry, tu mi piaci e anche tanto.

-Anche tu Vanessa mi piaci, ma proprio perchè mi piaci non voglio distruggere la tua vita.

-Non distruggerai la mia vita solo per qualche giornalista fastidioso.

-Tu non sai di cosa stai parlando.

-Allora lo imparerò col tempo.

E mentre la neve ancora cadeva lentamente sul giardino che mi circondava, Harry mi avvolse le braccia intorno alla vita e mi strinse conto di sè.

Legai le mie braccia dietro al suo collo e lasciai che lui mi stringesse ancora di più.

Eravamo così vicini che i nostri nasi si sfioravano e potevo sentire l'odore muschiato del suo dopobarba.

Sollevai il mio sguardo nel suo e mi persi nell'azzurro dei suoi occhi.

Le sue labbra si appoggiarono sulle mie e qualcosa di caldo si diffuse in tutto il mio corpo partendo dal mio cuore che batteva a mille.

Era questo l'amore?

Ricambiai il bacio e chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare.

Non sentivo più il freddo dell'inverno nonostante indossassi solo una giacca.

Quando le nostre labbra si allontanarono, ebbi paura di aprire gli occhi.

Non volevo tornare alla realtà.

Ma poi lo feci.

E davanti a me trovai di nuovo quei meravigliosi occhi color del cielo.

Oh, cavolo, ne volevo ancora.

Questa volta fui io a premere le mie labbra sulle sue.

Sentii la sua bocca contro la mia aprirsi in un sorriso.

Mi scostai lentamente e lo presi per mano.

Un movimento alle spalle di Harry attirò la mia attenzione.

Una donna ci guardava sorridendo, ma scuotendo la testa.

Riconobbi i suoi lunghi riccioli rossi.

-Harry, c'è Sarah.- Dissi, indicandola.

Harry si voltò di scatto a guardarla.

-Quanto avrà visto?- Mi chiese.

-Dalla sua espressione direi tutto.- Risposi io.

Harry mi lanciò un'occhiata imbarazzata.

Sarah si avvicinò a noi con passo marziale.

Sia io che Harry abbassammo lo sguardo, colpevoli.

Eppure Sarah continuava a sorridere compiaciuta.

Quando ci raggiuse, finalmente si decise a parlare:- Vanessa, sai a cosa vai incontro?

-Secondo me state esagerando. Un gruppo di paparazzi non è così pericoloso. Non sono vampiri, serial killer o zombie. Sono solo dei giornalisti a cui

piacciono i gossip.

Sarah perse la sua espressione contrariata e si aprì in un sorriso luminoso:- Allora benevnuta in famiglia, Vanessa.

Harry mi rivolse un sorriso che subito ricambiai e mi abbracciò.