Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Charlie Cleaver    06/04/2013    4 recensioni
"Solitamente sono le persone più sarcastiche ed acide ad innamorarsi."
Alexandra Gascoyne, attrice australiana di film indipendenti, non può certamente concordare con una frase così stupida.
Nemmeno dopo essersi trovata davanti all'amico di suo fratello James.
La sua scelta è chiara e palese: non ha intenzione di innamorarsi, men che meno di qualche attore ricoperto di splendente celebrità. Nemmeno se l'attore in questione è Tom Hiddleston.
***
« Sei solito mettere le mani dove ti pare? »
Chiese Alexandra con insolenza, mentre portò gli arti ad incrociarsi sul petto.
Tom venne preso di sprovvista, non sapendo cosa rispondere.
« Mi verrà tagliata la mano, per caso? »
Domandò a quel punto, incuriosito da quella reazione.
«Può anche darsi, Mr Hiddleston, può anche darsi. »
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Black Heart'
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Capitolo XV

- Immaginare -



Era strano come Alexandra si stesse pian piano adattando a quella situazione.

Strano, ma infinitamente bello.

L'essere amata così profondamente la faceva stare bene. Si sentiva in pace con se stessa e per la prima volta poteva affermare che fare coppia con qualcuno era qualcosa di davvero bello.

Ovviamente James la punzecchiava in continuazione.

« Cosa avevo detto fin dall'inizio? »

Ripeteva sempre.

« Che sareste stati perfetti l'uno per l'altra! »

Dargli ragione per Alexandra sarebbe stato pressoché impossibile, ma nel profondo sapeva che aveva ragione.

Non passava molto tempo con Tom, anzi. Spesso e volentieri risultava difficile vedersi anche solo alla sera per qualche ora.

Lui era oberato di lavoro, di impegni di spettacolo e quant'altro. Lei raramente era a Londra, ma si spostava in continuazione da città a città in Inghilterra.

Tuttavia il modo per sentirsi e stare insieme lo trovavano. Cosa poteva esserci di meglio?

Quel giorno di inizio gennaio era uno dei tanti in cui avevano avuto modo di passare del tempo.
Domenica.

Una solita domenica piovigginosa di gennaio.

« Tutta questa pioggia mi sta innervosendo... »

Distesa sul divano, Alexandra alzò lo sguardo per fissare Tom, intento a sua volta a guardare fuori dalla finestra, con una tazza di cioccolata fumante in mano.

« Rilassa la mente. »

« Lo dici solo perché sei inglese. »

Sbuffò l'attrice, ritornando a nascondersi sotto una grossa coperta di pile.

Come accadeva ogni volta che si incontravano, Alexandra passava il suo tempo a casa di Tom.

Non si vergognava ad uscire con lui. Semplicemente non si sentiva ancora pronta a mostrarsi al pubblico, ad esporre così la sua vita privata. Perché, prima o poi, sarebbe successo.
Entrambi erano delle celebrità note e il rischio di essere scoperti era altissimo.
Eppure, l'idea di leggere notizie riguardo il loro conto sui giornali di gossip o su internet la infastidiva per il momento.
Voleva che quella relazione fosse solo sua e di Tom. Nessun altro intruso estraneo.

« E tu ti lamenti solo perché sei australiana. »

Riuscì a ribattere l'attore inglese, girandosi verso di lei con un sorriso leggermente sarcastico.

Si ritrovò a guardare Alexandra intenta a fargli la linguaccia da sotto la coperta, quasi fosse una bambina capricciosa.

Tom, nel frattempo, aveva deciso di tornare da lei, prendendo oltretutto quell'espressione infantile come una sfida.

Si sedette sul bordo del divano, appoggiando la tazza – ancora per metà piena – sul solito piccolo tavolino del salotto.

« Hai i baffetti di cioccolata. »

Precisò Alexandra, con aria piuttosto saccente, arcuando leggermente il sopracciglio.

« Davvero? »

L'attore inglese tirò le labbra, incrociando gli occhi per poter vedere almeno un po' di cioccolata. Poi voltò subito lo sguardo verso la donna accanto a lei.

« Potrei anche decidere di darti un bacio e ripulirmi sulla tua bocca. »

Nel dirlo cominciò ad avvicinarsi a lei con un'espressione piuttosto furbetta stampata in volto.

« Non oseresti. »

«Certo che oserei, tesoro. »

Le poggiò una mano sulla guancia, mentre con l'altra si puntellava sul divano.

« Tom. Fermo. »

Precisò la donna con tono deciso, poggiando le proprie dita sul petto di lui, cercando di allontanarlo in qualche modo, senza ottenere un minimo di successo.

L'attore assottigliò lo sguardo, arrotondando le labbra, assumendo un'espressione piuttosto familiare. (1)

« Uh, che paura! »

« Sì, che paura e adesso vai a prenderti un fazzolet-- » non riuscì a concludere la frase che Tom la baciò a tradimento, lasciandole le labbra sporche di cioccolata, ancora tiepida.

« TOM! »

Esclamò a gran voce, strizzando gli occhi. Tuttavia comincio a ridere di conseguenza poiché la situazione era diventata effettivamente divertente.

« Allora, sono ancora sporco di cioccolata? »

Domandò l'inglese, riuscendo finalmente a distendersi su di lei, rimanendo comunque in bilico per non gravare col proprio peso su di lei.

« No, ma hai sporcato me! »

« Davvero? Non l'avevo proprio notato... »


***


Tom era stato chiaro: non voleva che nessuno fumasse in casa sua, nemmeno Alexandra.
Peter le lasciava fare quello che voleva e probabilmente se le avesse negato il permesso di fumare in casa probabilmente l'attrice si sarebbe infuriata. Invece con Tom era tutto diverso. Rispettava la sua decisione e non aveva mai osato contraddirlo.

Così, mentre lui era intento a preparare il tè – come se la cioccolata calda non gli fosse bastata – Alexandra se ne andò sul balcone di casa Hiddleston, con addosso il proprio giaccone e il berretto del suo ragazzo. Di certo non gli sarebbe dispiaciuto...

Inspirò del fumo dalla propria sigaretta, portando meccanicamente un braccio sotto il seno.

Alexandra, inconsciamente, lo stava guardando aldilà del vetro, intento a passare dalla cucina al salotto e viceversa.

Thomas William Hiddleston era quel tipo di persona che non aveva bisogno di fingere in pubblico, evitando di mostrare se stesso agli altri.

Era buono, dolce, caritatevole.

Tutto ciò che Alexandra poteva detestare in una persona. Con lui, invece, aveva funzionato pienamente.

Era così generoso che si era offerto di partire con l'UNICEF e andare in Guinea nelle prossime settimane per testare personalmente la vita in Africa.

Molti uomini avrebbero dovuto prendere esempio da tale umiltà...

E l'avrebbe lasciata da sola. Per diversi giorni.

Ce l'avrebbe fatta?
« Ce la farò. »

Sussurrò a se stessa, girandosi di scatto, dando le spalle al vetro.

Aveva passato molto tempo da sola e anche quando Peter se ne andava per convegni lei non si lamentava o comunque non ne soffriva.
Ma Tom... Tom era Tom e la questione era assolutamente diversa.

Inspirò ancora una volta, per poi espirare un attimo più tardi.

Come poteva immaginare quella settimana senza la sua presenza?
Senza la sua risata sciocca e il suo sorriso da bambino?

Nel spegnere nel posacenere il mozzicone che si trovava tra le dita, Alexandra si morsicchio le labbra: non doveva dar a vedere questa sua preoccupazione, specialmente a suo fratello che non avrebbe perso un attimo a scherzare.

Si appoggiò con la schiena alla porta vetrata, richiudendosi nel proprio cappotto.

Improvvisamente sentì bussare alle sue spalle: un Tom.

« Hai intenzione di stare lì fuori a farti congelare il naso o vuoi entrare a prendere il tè? »

« Tè dopo cioccolata calda... non sei sazio? »

A qual punto entrò in salotto, trovando subito il calore di quella casa. In un attimo si sfilò il cappotto di dosso, superando l'attore e andando a riporlo nel guardaroba.

« Si sta parlando del tè, Alex. Qualcosa di sacro! »
Esclamò l'uomo, raggiungendola e afferrandola per la vita.

« Mi stai inglesizzando troppo, Tom. »

« Oh, inglesizzando? La fai sembrare una cosa veramente brutta! »

Tom le baciò una guancia, stringendola in un abbraccio.

Alexandra ebbe un brivido in quel momento e si chiese se anche l'uomo che la stava abbracciando stesse provando la medesima sensazione.

Appoggiò la testa alla sua spalla, nascondendo un sorriso. Si sentiva bene e più Tom l'attirava a sé più avvertiva una certa sicurezza.

« Allora? Devo prendere il tuo silenzio come un Sì, Tom, voglio una tazza di tè con latte? » nell'ultima parte alterò la voce, rendendola decisamente acuta.

« Ehi! » la donna gli riservò uno schiaffo sulla spalla « Io non parlo così! »

Le sfuggì una risata nel dirlo e da essa nacque un bacio semplice.
Anch'esso rassicurante.

Passato anche quel tè, si distesero entrambi sullo stesso divano.

Per un po' non ci fu dialogo. Non era necessario.

Alexandra e Tom sapevano ben accontentarsi del silenzio, perché insieme comunicavano molto di più che con qualche semplice parola.

Forse erano le solite convinzioni che si facevano tra coppiette.

Un solo sguardo valeva più di un semplice discorso.

Per quanto l'attrice lo ritenesse un concetto stupido era la verità.

Una verità che non si sarebbe mai aspettata di assaggiare così nel profondo.

« E se un giorno andassimo al mare? »

Alexandra lo guardò con un sopracciglio inarcato.

« Al mare? Quando? »

« Presto. Quando ne avremo voglia. A Plymouth magari. »

La donna scoppiò in una fragorosa risata, che in qualche modo tentò di soffocare portandosi le mani alle labbra.
Tom, ovviamente, non comprese subito il motivo di quella reazione, pertanto aggrottò la fronte.

« Stai davvero chiedendo ad una persona che è abituata al mare australiano di fare una piccola gita in un posto freddo, dove non si può fare nemmeno il bagno? »

Senza rendersene conto, Alexandra parò con un tono piuttosto sarcastico e che, quasi, sfiorava l'offesa.

L'attore, in realtà, glie l'aveva proposto in buona fede, senza tener conto di quei piccoli dettagli.

« A dirla tutta, con un po' di coraggio, puoi farti il bagno. »

Rispose prontamente Tom, senza aggiungere altro.
La sua mente in quel momento si stava interrogando su svariate cose riguardo alla donna alla quale era ancora abbracciato sul divano.

Qual era il suo problema con la manifestazione d'affetto? Con le gentilezze e le cortesie?
Peter Argent doveva averla delusa più e più volte per renderla in quello stato apparentemente grezzo.

« Fare una passeggiata lungomare, per esempio? »
« Col tempo che c'è qui in Inghilterra è proprio il massimo... » sbuffò l'attrice, facendo roteare gli occhi.

« Hai una concezione del romanticismo molto poco sviluppato. »

« No! » rispose Alexandra, voltandosi completamente verso di lui, cercando tuttavia di non perdere l'equilibrio e cadere dal divano. « Non è assolutamente vero, so essere romantica come tante altre persone, caro Hiddleston. »

Bugia e lei stessa sapeva bene che non era esattamente così.
Era arida. Spesso fredda. Incline quasi alla mancanza d'affetto, per quanto comunque ci tenesse a lui.

In tutta risposta Tom ostentò un sorrisetto appena accennato, quanto bastava a fargli curvare un lato delle labbra.

Di sorpresa si alzò dal divano, costringendo la sua compagna a fare altrettanto. Poggiò una mano sul suo fianco, assumendo in poche mosse una posizione da ballo.

« Si può sapere cosa fai? »

Domandò la giovane donna, sentendosi piuttosto interdetta dalla situazione.

« Ballo con te, non è palese? »

E detto ciò, Tom costrinse Alexandra a fare qualche passo di danza per il salotto.

Stano.

Questo era uno dei tanti aggettivi che l'australiana si sentiva di attribuirgli, specialmente in quel momento, a causa di quell'idea tanto bizzarra.

« Non possiamo ballare, Tom!»

« E perché no? »

Chiese l'attore, continuando a dirigerla nei movimenti, facendole fare una piccola giravolta.

« Perché non c'è la musica. »

Una risposta ovvia, per una domanda scontata.

« Devi solo immaginare che ci sia. »








Hiddle's corner:

Ok. Ancora più in ritardo del solito, ma anche per questa volta sono parzialmente paraculata da una cosa.
Questa volta a rallentare la mia scrittura (oltre alla mancanza di fantasia) si è pure piazzato il cuore. Ogni tanto capita anche a me, ma a differenza di Alexandra che si è beccata un Tom allegramente, io il mio Tom l'ho perso.
Eh, me ne farò una ragione.

Passiamo direttamente a dire che questo capitolo è assolutamente di transito (infatti non succede niente di interessante) e che le cose probabilmente si potranno fare più appassionanti, o così almeno spero.

C'è, personalmente, una cosa che mi sento da dire, riguardo a una parola che Tom è solito usare spesso: darling.
Questo fantomatico darling.

Lo piazza ovunque, peggio del prezzemolo.

Sarà che essendo italiana in lingua inglese fa un bell'effetto. Nella nostra di lingua, invece, fa abbastanza ribrezzo. Almeno a me.
L'ho inserito, perché utilizzare la versione originale mi sembrava un puro controsenso: o tutti i dialoghi sono in inglese, o tutti in italiano..

Questo è quanto.

Non ho altro da dirvi, se non di essere speranzosi per il prossimo capitolo.
E chissà che questa storia finisca vah!


Charlie



(1) L'espressione è esattamente questa: http://media.tumblr.com/tumblr_m7j7hbc9Pd1qmctsx.gif


   
 
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