POV CAROLINA
Stamattina
non fu la sveglia a farmi alzare ma bensì mia zia! Infatti
molto delicatamente,
devo dire, mi ha scosso le braccia e si è messa a cantare
una canzoncina
ridicola mentre improvvisava un ballettino strano… Ahahahah
che scema!
Mi stiracchiai un po’ e poi scesi giù in cucina a
mangiare qualcosa.
Guardandomi in piedi di fronte al bancone della cucina Nicky e zia
scoppiarono
a ridere e poi capii il perché: avevo un calzino solo, come
al solito visto che
la notte ne perdevo sempre uno! Ma stamattina sembravo una specie di
barbona
rispetto alle altre volte e proprio per questo mi guardavano male
sorridendo!
La zia avvertì me e Nicky che saremmo dovute andare a far la
spesa se avremmo
voluto continuare a nutrirci in qualche modo, così alzammo i
nostri bei culetti
(?) dal divano e andammo a lavarci, mentre cercavo di uscire di casa
con un
aspetto meno barbona!!!
Arrivate al supermercato seguimmo la lista di cose da comprare ma
ovviamente
comprammo anche qualche porcata in più!
Poi tornammo a casa e iniziammo a cucinare qualcosa per pranzo, visto
che
questa mattina ci eravamo svegliate abbastanza tardi.
Oggi era il giorno del ballo!!!! Che emozione, era la prima volta che
succedeva
una cosa così a me e a Nicky! Sembrava una cosa da film e
speravamo che andasse
tutto bene per ottenere almeno un buon finale!
Una volta finito di mangiare andai in cucina a mettermi lo smalto blu,
come
intonato al vestito che avrei messo stasera mentre Nicky si coccolava
da sola
(?) sul divano, è tenerissima quando fa così, le
piace essere strapazzata di
coccole ma siccome ero impegnata ha deciso di fare da sola! Quando poi
lo
smalto asciugò arrivò il nostro momento di
noia… Non sapevamo che fare così a
Nicky venne l’idea di spiare gli inglesini con il binocolo
dalla finestra..
Gran bella idea eh?! Non è normale sta ragazza e nemmeno io
che la seguivo alla
fine! A diciassette anni ci troviamo a fare queste cose ma alla fine ci
si
diverte! Ci sedemmo alla finestra spiando tutti, io osservavo
tranquilla mentre
lei rideva, si scassava da sola!!!! Ahahahah poverina mamma
mia….!
Il resto del pomeriggio lo passammo a parlare, ascoltare la musica e
ballare.
Arrivarono in fretta le sei e mezza così iniziammo a
prepararci per la nostra
indimenticabile serata! Amavo il mio vestito, mi piaceva un sacco! E
tutto grazie a Zayn
che l’aveva trovato!
Dopo essermi fatta una doccia lo indossai, lasci i capelli sciolti come
fece
anche Nicky e tutte e due ci truccammo con un po’ di
eye-liner e del mascara.
Nonostante fosse una serata importante cercavamo di mantenere ancora la
nostra
semplicità, non siamo il genere di ragazze che si maschera o
si vanta, eravamo
solo noi stesse, semplicissime! In fondo non stavamo male e ci piaceva
vederci
con i tacchi alti, anche se sicuramente alla fine della serata ne
avremmo
sentite le conseguenze!
Alle otto, come previsto, passarono a prenderci Drake e Andrew, anche
loro
abbastanza eleganti devo ammettere! Andrew aveva uno smoking blu ma non
aveva
ne’ cravatta ne’ altro, si era tenuto, mentre Drew
portava una cravatta in
tinta con la sua giacca.
Era giunto il momento di avviarsi alla scuola, finalmente!
Così prendemmo le
borse e uscimmo di casa.
-Si
bellissima- mi sussurrò Andrew sull’uscio.
-Grazie..- risposi arrossendo un po’.
Arrivammo
dopo poco al college, era molto grande e bello. Ci recammo nella sala
grande
dove si sarebbe tenuto il ballo: era enorme, bellissima.
C’erano dei dipinti
sul soffitto ed era ornata da dipinti e sul muro erano scolpite delle
colonne,
mentre il pavimento era liscio, bianco perla con dei quadratini
sull’oro tra le
piastrelle. Osservavo tutto esterrefatta, era bellissima, veramente!
Nel frattempo arrivavano tante altre coppie, con ragazze eleganti e
belle che
si salutavano a vicenda. Evidentemente erano più grandi e
già da tempo
frequentavano il college e partecipavano ai suoi balli.
Quando
misero la musica subito quattro coppie, le più eleganti, si
posizionarono e
iniziarono a ballare. Andrew mi spiegò che vengono scelte
quattro coppie di
ragazzi dell’ultimo anno ad iniziare le danze per tradizione,
poi avremmo
potuto iniziare a ballare anche noi.
Infatti pian piano la pista iniziò ad affollarsi dopo il
primo ballo classico
ed iniziò una musica più movimentata
così ci scatenammo anche noi. Mi stavo
divertendo con Andrew in fondo, era simpatico, un bravo amico!
POV NICOLE
La festa era
iniziata da quasi un’ora e io sinceramente mi ero divertita
all’inizio, però
pian piano la noia mi stava prendendo. Mi sedetti su un divanetto
perché il
signorino Drake mi aveva lasciata da sola, era troppo impegnato a fare
il
coglione con altre ragazze, lasciandomi lì da sola come
un’idiota. Che
fastidio! Se uno t’invita ad un ballo è
perché la serata la vuole passare con
te no?! No invece a Drake serviva solo un’accompagnatrice,
logico. Io non
conoscevo nessuno, che figura mamma mia! Poi sono timida, ho paura di
fare
amicizia con qualcuno ed evidentemente a nessuno interessava fare
amicizia con
me visto che continuavo a rimanere sola lì davanti a tutti.
Mi veniva da
piangere.. Che cavolo era anche la mia serata speciale! Carolina invece
si
divertiva con Andrew, rideva in continuazione, non volevo passarle la
mia noia,
mi avrebbe solamente ripetuto di provare a divertirmi… Ma
come faccio?!
Basta, era più di mezz’ora che stavo
lì, non
potevo di reggere ancora sta situazione che mi irritava
solamente, così
mi alzai e me ne andai, uscendo anche fuori dal college. Nessuno mi
disse
nulla, nessuno se ne accorse.
-Ora che
faccio?! –chiesi a me stessa-
Non volevo
tornare a casa, che avrei fatto? Volevo che questa ritornasse la serata
speciale che volevo all’inizio, che speravo fosse. Mi ero
annoiata? Bene allora
adesso mi trovavo qualcos’altro da fare per rendere bella la
serata anche senza
quello stupido ballo.
Decisi di andare a casa dei ragazzi. E’ vero magari avrei
disturbato, ma loro
anche solo attraverso la voce sono riusciti a tirarmi su sempre. Mi
prese un
attacco di pianto mentre camminavo…
Era
tutto perfetto, ma ovviamente nulla nella mia vita andava avanti
così, ma
perché?! Sempre tutto solo a me… Questa cosa mi
rattristava sempre, tutto
qua… Arrivai
senza nemmeno rendermene
conto, ancora persa tra i miei pensieri… Mi ritrovai davanti
alla loro porta di
casa, così mi asciugai le lacrime e suonai…
Chissà com’ero brutta, magari con
il trucco sbavato e le guance rosse. Ecco avevo di nuovo rovinato
tutto… Dopo
pochi minuti aprirono la porta.
-Ehi!- mi
salutò Liam, trasformando poi il viso in un’aria
interrogativa.
-C-ciao… -ricambiai sforzandomi di sorridere.
-Tutto a posto? Vieni, entra… -disse amichevolmente
invitandomi dentro casa.
Entrata vidi
Louis sul divano che si girò a guardarmi, per poi
sorridermi. Cavolo, quel
maledetto sorriso ne provocava sempre un altro mio, era
scientificamente
provata la cosa, infatti fu così che sorrisi anche io.
-Nicky!
Com’è
andata la festa? –mi domandò Louis subito dopo.
- Una merda! –dissi ripensando a tutto e di nuovo entrai in
quella specie di
depressione.
-Ah… -disse innocente..
-Scusate, non so neanche che ci faccio qui, non ne potete
nulla…-lo bloccai,
pensando al fatto che la cosa forse era un po’ assurda, ero
andata lì convinta
come se loro fossero i miei migliori amici, e anche se in parte li
ritenevo
tali, mi ero presentata a casa loro così solo
perché non stavo bene ma è come
se in quel momento fossero tornati i miei idoli e basta, mentre io
speravo che
non fosse proprio così…
Ancora una volta abbattuta, me ne uscii di casa e corsi fuori nel loro
giardino, sedendomi poi sul dondolo.
Ero sola e mi sentivo ancora peggio, immersa nei miei pensieri.
Dopo non molto vidi qualcuno uscire dalla porta di casa, era Niall. Lo
vidi
camminare verso di me, intimidito. Forse qualcuno gli aveva detto che
ero lì e
che il ballo non era andato bene…
-Ti va di
ballare? –chiese sfoggiando poi un dolcissimo sorriso.
Ero titubante, così mi porse la sua mano per invitarmi.
-No…- risposi infine, quasi bisbigliando, ma lui mi prese lo
stesso la mano,
facendomi alzare e
mi accompagnò verso
il centro del giardino, sull’erba fresca che solleticava i
miei piedi, ormai
senza scarpe perché le avevo tolte per alleviare il dolore
poco prima. Intanto
le stelle brillavano nel cielo e la luna galleggiava appena sopra
l’orizzonte,
illuminando la notte buia e limpida che era calata.
Mi alzai sulle punte dei piedi per raggiungere un po’ di
più la sua altezza,
visto che anche se ero slanciata, lui era più alto o forse
ero solo io che mi
sentivo più piccola e protetta…
Iniziammo a ballare mentre le
luci dei
lampioni sulla strada illuminavo lievemente anche il loro bellissimo
giardino,
io e Niall ci guardavamo negli occhi. Sprofondavo
nell’azzurro dei suoi occhi:
un mare in cui far naufragio senza morirne, sul fondo del quale
c’è sempre
pace, anche quando la superficie è in tempesta. E mentre
questo mare mi culla,
sorrido. Quanto li amavo…
Sentivo il suo respiro soffiare lievemente su di me. Era un momento
bellissimo,
senza sapere come Niall stava allontanando tutti i pensieri precedenti,
li
stava colmando con qualcosa di semplicemente fantastico. Non ricordavo
chi ero,
non ricordavo chi era lui, in mente avevo solo un
‘’noi’’. Stranamente non ero
per nulla imbarazzata ma sentii il bisogno di dirgli qualcosa, di
fargli capire
che era riuscito nel suo intento…
-Grazie per
essere venuto… Da sola non so se ce l’avrei ancora
fatta, ne avevo bisogno…
-dissi a bassa voce, non volevo rovinare tutto.
-Che c’è che non va? Me ne vuoi parlare?
–chiese timidamente, come se avesse
paura di sfiorare ancora quei brutti pensieri…
-Ho solo paura di perdere e di finire nel nulla, sola. Ho paura di
allontanare
le persone che mi vogliono bene e mi sento anche io
allontanata…- gli risposi
liberandomi leggermente. Ero riuscita a dirglielo, a parlargli di come
veramente mi sentivo. Ora ero più leggera, più
libera.
-Io sono qui.- mi disse lui. A quell’affermazione mi fece
sentire a casa, mi fece
sentire protetta, accompagnata. Ora non ero più persa, non
ero più sospesa nel
vuoto e per questo gli fui molto grata. Provai un leggero calore a
quelle sue
parole nel corpo, nello stomaco.
Sentii le sue braccia cingermi i fianchi. Chiusi gli occhi a quella
sensazione
di calore e protezione. Quando li riaprii vidi i nostri nasi vicini,
che si
sfioravano.
Poi, d’un tratto, sentii solamente le sue labbra poggiarsi
dolcemente sulle
mie, colmando quella piccola distanza rimasta. La sua testa era chinata
sulla
mia, le sue labbra erano morbide. Forse fu per il fatto che mi aveva
colto di sorpresa,
ma fu così che io ricambiai il bacio e subito mi resi conto
che era esattamente
ciò che volevo anche io.
Quando lo lasciai andare, mi sentii arrossire e spostai lo sguardo
verso i miei
piedi, nudi sull’erba. Lui continuava ad osservarmi e divenne
un po’
imbarazzato.
-S-scusa…-mi bisbigliò.
Non potei
fare a meno di abbracciarlo. Combaciavamo come due pezzi di un puzzle.
Mi
sembrava di vedere la mia pelle coperta di pezze colorate unite in
un’unica
immagine.
Una leggera brezza solleticò la parte delle mie gambe non
coperte dal mio
vestito.
Sciolsi l’abbraccio, guardandolo ancora. Non saprei
descrivere la sua
espressione, grigia. Dopo quell’ultimo sguardo mi girai,
presi le mie scarpe
posate vicino al dondolo e senza rimetterle, inizia a correre
lentamente,
uscendo dal loro giardino e svoltando a destra, indirizzandomi verso
casa.
Quel bacio lo volevo, ma avevo paura, paura di soffrire.
Ero arrivata
a casa da un pezzo e aspettavo Carolina.
Quando arrivò mi trovò sul divano, con la mia
espressione ferma, opaca. Fissavo
un punto del pavimento, ripensando.
-Dove
diavolo eri finita? Mi sono preoccupata! –sbottò
per poi notare del tutto la
mia sensazione e leggendomi lo sguardo, capì che era
successo qualcos’altro. Si
sedette accanto a me e si tolse anche lei le scarpe. Poi mi chiese che
era
successo e le raccontai tutto. Riuscivo a riprovare le stesse
sensazioni di
prima tra le righe delle mie parole. Lei non poteva crederci, ripetendo
che era
stata una cosa romanticissima e magnifica. Ma in effetti era assurdo.
Dopo non molto ci addormentammo entrambe, mentre ripesavo al bacio e al
fatto
che quella giornata l’avrei per sempre ricordata, sarebbe per
sempre rimasta l’immagine
degli occhi di Niall sui miei e quella del suo bacio incastonata nel
mosaico
del mio cuore.
POV NIALL
Quando la
vidi tornare a casa nostra piangendo, Louis mi disse che qualcosa era
andato
storto al ballo.
Così la raggiunsi in giardino e fui io a chiederle di
ballare.
I nostri corpi erano attaccati. La sentivo così vicina, come
se stessi vivendo
con due cuori, il mio e il suo, con quattro occhi, i miei e i suoi, con
due
vite, la mia e la sua.
Avrei voluto imprigionare il profumo dei suoi movimenti in un
registratore di
odori, se mai esistesse.
Poi mi assalì quel pazzesco istinto di baciarla. Non so che
mi prese, ma ne
avevo bisogno. Il suo abbraccio mi rassicurò ma quando la
vidi girarsi e poi
corricchiare leggera verso la porticina del giardino che dava sulla
strada,
rimasi immobile, credendo di aver fatto una grande cazzata. Magari lei
non lo
voleva… Che scemo sono stato, sbaglio sempre… Non
riuscivo a sopportare il silenzio
che c’era intorno a me, il bianco che mi stava assalendo.
Tutto perdeva senso
ed avrei solamente voluto essere ancora tra le sue braccia, volevo
avere il suo
amore che dava senso alle cose, ma forse non era così.
Rientrai in casa e senza dare spiegazioni a nessuno andai in camera
mia,
sperando solo che non si sia arrabbiata o che abbia deciso di
allontanarsi da
me, perché non lo sopporterei.
SPAZIO
AUTRICI
Hi
guysssss!!!!!!!! J Come va?? Ecco
a voi il nuovo capitolo!!! E’ uno dei
più belli, a me piace molto quindi inondatelo di
recensioni!!! Ahahahah spero
solo che piaccia anche a voi!! Cosa pensate succeda nei prossimi? Le
cose tra
Nicky e Niall devono andare avanti o no? Booohhhh!!!!!
Speriamo comunque che continuiate a segiurci e a spargere le voci!
Ci vediamo al capitolo 15, ciaooooo!!!!! Xxx <3
P.s: Se vi
va di conoscerci vi diamo ancora una volta i nostri contatti ask: