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Autore: Despicable Meggs    06/04/2013    2 recensioni
Un nuovo caso. Una missione sotto copertura che li porterà lontani da casa. Ma non tutto andrà secondo i piani, nel bene e nel male.
Una nuova avventura con risvolti TIVA.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7

 

Poi all'improvviso la porta si aprì.

Quando li videro entrare, Tony e Ziva scattarono in piedi, non sapevano cosa aspettarsi. Indietreggiarono un po' cercando di mantenere una certa distanza di sicurezza.

"Ecco i nostri paladini della giustizia!" esclamò l'uomo in tono ironico.

"Credevate davvero che non avremmo scoperto il vostro gioco? Beh, la prossima volta vi consiglio di stare più attenti a quello che fate e di scegliere con maggiore attenzione le persone da prendere in giro..." disse la donna ridendo di gusto. Si fermò un attimo e aggiunse "Aspettate... Non ci sarà una prossima volta! Si, perché non uscirete vivi da qui".

Tony e Ziva si guardarono preoccupati. Sembravano davvero seri mentre parlavano e loro in quella situazione potevano fare ben poco.

"Bene, mentre finiamo di preparare il seminterrato, per potervi accogliere al meglio, vi lasciamo soli. Così avrete il tempo di dirvi addio". Poi girandosi verso la moglie disse sottovoce "A volte penso che siamo troppo buoni".

Uscirono richiudendo la porta e lasciandoli soli, spaventati e con molti dubbi riguardo quello che li aspettava.

Nel frattempo la polizia tedesca si era recata al luogo di ritrovo e aspettava che gli spacciatori facessero la loro comparsa. Tony e Ziva avevano comunicato le 22.00 come orario stabilito per l'incontro. I poliziotti iniziarono a preoccuparsi quando alle 23.00 ancora nessuno si era fatto vivo. All'inizio pensarono ad un cambio del luogo della consegna avvenuto all'ultimo minuto, tale per cui Tony e Ziva non avevano potuto avvertire. Provarono quindi a chiamarli al numero che avevano lasciato loro per le emergenze ma non ottennero risposta; il telefono continuava a suonare a vuoto. Capirono che qualcosa era andato storto.

Così il commissario della polizia chiamò Gibbs e mandò alcuni dei suoi uomini all'hotel in cui alloggiavano gli agenti per vedere se erano là e per cercare di capire cosa poteva essere successo.

"Agente speciale Gibbs sono il commissario della polizia. Ha avuto notizie dai suoi uomini?".

"Li ho sentiti nel tardo pomeriggio. Hanno detto che stasera avrebbero arrestato i coniugi Schmidt con la vostra collaborazione." Disse Gibbs. Poi guardò l'orologio e fece velocemente il calcolo del fuso orario "A quest'ora dovrebbero essere all'incontro e voi con loro. Perché?".

"Sono scomparsi agente Gibbs. Noi siamo al luogo prestabilito, ma non si è presentato nessuno. Ho mandato due dei miei uomini all'albergo per vedere se scoprono che fine hanno fatto i suoi agenti" disse il Commissario.

Proprio mentre erano al telefono un poliziotto si avvicinò e riferirì che le guardie mandate sul posto non aveva trovato né Tony né Ziva e che probabilmente erano stati rapiti.

"Rapiti!" Urlò Gibbs "Cosa è successo? Non c'era stato alcun problema fino ad ora!".

"Non abbiamo ancora nessuna certezza agente Gibbs, ma i miei uomini dicono che in camera c'era un odore strano... Probabilmente hanno usato qualche sostanza per stordirli. In più le finestre erano bloccate. Sarà stato fatto apposta per evitare che loro le aprissero se si accorgevano di quello che stava succedendo. Stiamo già controllando le registrazioni delle telecamere dell'hotel e di quelle che danno sulla strada. Li troveremo".

Gibbs chiuse la chiamata preoccupato, corse da McGee e gli disse "Muoviti, prendiamo il primo aereo per Monaco. Qualcosa è andato storto. Ziva e Tony sono spariti".

"Come spariti capo?!" chiese lui confuso. "Li abbiamo sentiti poche ore fa".

Gibbs lo guardò con il suo tipico sguardo fulminante "Li hanno rapiti McGee. Ora fai poche domande e sbrigati".

Tim si alzò velocemente dalla scrivania, prese le sue cose e raggiunse Gibbs in ascensore. In meno di mezz'ora, grazie alla guida spericolata del capo che aveva bruciato tutti i semafori rossi, erano in aeroporto e fortunatamente c'era un aereo che sarebbe partito meno di due ore dopo.

Erano molto nervosi. Volevano arrivare là il più in fretta possibile. Sapevano che se Tony e Ziva erano in mano a quei criminali rischiavano grosso e speravano che trovassero un modo di scappare prima di essere torturati e uccisi.

Mentre erano in volo ricevettero una chiamata dal commissario della polizia che voleva informarli sugli sviluppi.

"Agente Gibbs, abbiamo controllato tutte le registrazioni ma non c'è traccia dei suoi agenti. Voglio dire, si vede che rientrano alle sei del pomeriggio e poi non li si vede più uscire. Non so come abbiano fatto a portarli fuori". Spiegò il commissario.

"Le sei del pomeriggio... Più o meno è l'ora in cui li abbiamo sentiti l'ultima volta. Ma come è possibile che non si trovi, nelle registrazioni, il momento in cui li portano via. Sono diventati invisibili?" disse Gibbs irritato.

"Non me lo so spiegare signore" rispose il commissario mortificato. In fondo il suo compito era anche quello di tenerli d'occhio e si sentiva in colpa per averli persi.

Allora McGee, informatissimo come al solito di computer e tecnologie, spiegò "Probabilmente si saranno inseriti nel sistema e avranno mandato in onda un immagine fissa del corridoio. In questo modo nessuno uomo della sorveglianza dell'hotel poteva vedere cosa facevano. Scommetto che per tutta la registrazione non si vede nemmeno una persona camminare nel corridoio".

Il commissario ripensò un attimo alle registrazioni esaminate ed esclamò "Esatto è così. Ottima intuizione! Comunque continuiamo a cercare. Appena atterrate raggiungeteci, con il vostro aiuto e la vostra esperienza li troveremo prima".

Poco prima di atterrare ricevettero una telefonata di Abby.

"Gibbs si sa niente?" chiese agitata.

"No Abby nessuna novità. Tu hai qualcosa che ci possa aiutare?" rispose Gibbs.

"Non molto... Ho controllato il segnalatore ma come previsto non manda più segnale. L'avranno trovato e distrutto ma..." rispose sconsolata.

McGee non le lasciò finire la frase e disse "Abby controlla gli spostamenti delle ultime 24 ore della signora Schmidt... Forse è andata in qualche luogo che può essere utile ispezionare... Magari prima di trovare il segnalatore avevano già scoperto chi erano Tony e Ziva ed erano andati in qualche luogo isolato a preparare per portarli lì".

"Se mi avessi lasciato finire di parlare vi avrei detto che è esattamente quello che sto facendo! Smettila di fare il saccente!" disse irritata. Poi si rese conto che Tim cercava solo di aiutare e che la sua reazione, probabilmente dovuta allo stress della situazione, era stata esagerata così si affrettò ad aggiungere "Comunque... Bravo Timmy! Ottima idea".

Gibbs e McGee si guardarono intuendo lo stato d'animo di Abby, spaventata all'idea di poter perdere dei colleghi ma soprattutto degli amici. Anche loro si sentivano così, e non vedevano l'ora di poter mettere le mani addosso a quei criminali senza scrupoli.

 

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Erano passate almeno cinque ore da quando li avevano lasciati soli nella stanza. L'attesa era snervante, di sicuro lo facevano apposta per farli innervosire.

"Secondo te quanto tempo ancora aspetteranno prima di venire a prenderci?" chiese Tony agitato.

"Non ne ho idea... Ma se non si muovono credo che morirò congelata ancora prima che loro possano iniziare a torturarci" disse Ziva mentre saltellava sul posto cercando di scaldarsi. Poi guardò fuori dalla finestra ed esclamò "Fantastico! Adesso inizia pure a nevicare!".

Tony buttò un occhio all'esterno incredulo, poi si sbottonò il cappotto e andò verso Ziva.

"Ok... Ora ti scaldo io. Vieni qui e abbracciami..." le disse.

Ziva infilò le braccia sotto il cappotto e lo strinse forte, e lui richiuse il cappotto sopra le sue spalle stringendola a sua volta. Stare stretta a Tony la riscaldò subito.

"Va meglio amore?" le chiese lui stringendola di più.

Amore. Quella parola risuonò nella testa di Ziva. Le piaceva essere chiamata così, soprattutto se a farlo era Tony.

"Decisamente meglio" rispose lei alzando la testa e baciandolo con passione.

In quel momento la porta si spalancò e ricomparvero quegli odiosi spacciatori, questa volta venuti per portarli via.

"Hai visto che carini!" disse la donna rivolta al marito. Poi si avvicinò a passi rapidi a Ziva, la prese per i capelli e la strappò dalle braccia di Tony, mentre il marito lo immobilizzava per evitare che reagisse.

Ziva, da esperta combattente quale era, cercò di divincolarsi, girandosi di scatto e provando a sferrare un pugno in faccia alla donna. Ma lei la anticipò bloccandola e strocendole il braccio facendole emettere un grido di dolore.

"Ferma! Non azzardarti a farle male o ti uccido con le mie mani!" gridò Tony.

L'uomo rise sentendo le sue parole "Con le tue mani? E chi ti ha detto che nel momento in cui lei avrà bisogno tu sarai ancora in grado di usarle?".

Poi li trascinarono nel seminterrato, pronti a dare inizio al loro macabro gioco.

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:

Buona sera a tutti! Come va?

Oggi avevo un po' di tempo e sono riuscita ad aggiornare :)

Spero come al solito che il capitolo vi sia piaciuto! So che vi lasciò con un po' d'ansia! Che cosa succederà a Tony e Ziva?

Mi raccomandò commentate! Mi piace sapere cosa ne pensate! :)

Baci baci

Bye! :)

 

 

 

 
  
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