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Autore: danhausers    06/04/2013    7 recensioni
Provavo qualcosa in più di un'amicizia con Liam, anche se lui non era mai andato oltre al 'ciao' con me. Era la persona che frequentavo di meno all'interno del gruppo.
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Harry era diventato stranamente attaccato. Non ci eravamo mai 'frequentati' così tanto. Probabilmente non mi avrebbe nemmeno salutata se non fossi stata amica di Louis ma ora era cambiato tutto e non riuscivo a capire perché.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Stai meglio ora?» mi chiese Ed davanti la porta di casa.
Annuii, cercando di sorridere. Ricambiò, abbassando lo sguardo, imbarazzato da un evidente silenzio.
«Beh… allora vado», mi lasciò un bacio sulla guancia e sparì.
Sentii un formicolio e non potetti far altro che toccarmi la guancia.
Entrai in casa e fui travolta da mia madre. Mi alzai, frastornata, e la guardai confusa. Lei tornò a correre per la casa. Senza motivo.
Appoggiai lo zaino a terra e cercai di raggiungerla. Le fermai le spalle con le mani e lei sgranò gli occhi, fermandosi per la prima volta.
«Calmati e dimmi che succede»
Un enorme sorriso comparve sul suo volto. Mi confortai anche io. Avevo pensato al peggio. Tutte le volte che l’avevo vista agitata era perché c’era qualche problema con mio padre. Si sedette e lanciò un urlettino, prendendo in braccio Claire e riempiendola di baci sulla fronte.
Claire rise e si coccolò contro il suo collo.
Beh, in fondo eravamo una bella famiglia anche senza la figura maschile. Non mi interessava avere un padre se il prezzo da pagare era scappare da una parte all’altra del mondo.
«Jim è stato arrestato!»
Sentirla pronunciare il nome di mio padre fu strano. Ma il mio cuore tornò a vivere. I miei occhi tornarono a brillare. Mi catapultai tra le sue braccia e la strinsi.
«Torniamo a Londra Abby, possiamo andarcene da qui!»
Mi staccai. Pensai subito a Liam, Louis, Kate, Niall, Harry, Zayn. Non potevo smettere di sorridere.
«Ma a te piaceva questo posto», le dissi.
«Lo credi davvero? Pensi che io preferisca Phoenix a Londra? Alla città in cui sono nata? In cui ho costruito la mia vita? Amore, ho fatto finta. Tu stavi malissimo e dovevo almeno farti vedere che stavo ricostruendo la mia vita»
«Com’è successo? Voglio sapere tutto ti prego», la implorai.
«Tieniti forte perché è stato tutto merito di Liam!»
Appena sentii il suo nome rabbrividii. Liam ci aveva salvate? Mi aveva salvata?
«Ha visto Jim davanti casa nostra, così lo ha colpito alla testa ed è svenuto, nel frattempo ha chiamato la polizia, quel ragazzo è geniale! Gli devo la vita», sospirò e si alzò, dirigendosi in cucina.
«Quando partiamo?» gridai.
«Domani! Prepara le valigie perché Londra ci aspetta!»
Mi lasciai scappare un risolino e saltellai verso la mia camera.
Non mi sarebbe mancato nulla di quel posto. Il caldo, la spiaggia, niente.
Tranne una persona. Tranne Ed.
Non potevo lasciarlo senza dirgli nulla. Dovevo avvisarlo, ci sarebbe rimasto meno male. Saremmo restati in contatto, tramite il cellulare, o il computer. Decisi di chiamarlo subito.
Cercai il suo numero tra la rubrica. Dopo pochi squilli rispose.
«Pronto?»
«Ehi, sono Abby», mormorai schiarendomi la voce.
«Oh Abby, stavo per chiamarti anch’io… devo darti una brutta notizia»
«In realtà anche io… torno a Londra», deglutii.
«Mi dispiace, io invece… aspetta cosa? ANCHE IO TORNO A LONDRA», gridò in preda all’entusiasmo.
Poteva andare meglio di così?
«E’ tutto assolutamente perfetto! Magari ci ritroviamo anche nella stessa scuola! Io parto domani alle…», controllai il biglietto aereo appoggiato sopra la mia scrivania. «Quattro, wow è prestissimo, tu?»
«Troppe coincidenze, devo risolvere con una birra. Oh aspetta non ha senso, però voglio una birra lo stesso»
Scoppiai a ridere e per la prima volta dopo un mese mi sentii felice. Veramente felice.
«Allora vado, a domani Ed», e riattaccai.
Presi la valigia da sotto al letto e inizia a canticchiare spensierata.
Non piegai nemmeno i vestiti, li lanciai dentro senza pensarci. Mi affacciai alla finestra e guardai il sole tramontare. Avrei voluto solo una persona vicino a me in quel momento. Avrei potuto di nuovo abbracciarlo, baciarlo, sentire il suo calore. Avrei rivisto Liam. Questione di ore e l’avrei rivisto.
Mi stesi sul letto, pensando a tutto quello che avrei riavuto, pensando alla vita che avrei riavuto. Chiusi gli occhi e mi addormentai, per la prima volta, felice.
 
Mi svegliò mamma. Mi alzai senza esitare. Corsi subito in bagno e mi feci una veloce doccia, poi asciugai i capelli e mi vestii. Presi la valigia e andai a vestire Claire. Dopo di che ci recammo in salotto, Claire si era già addormentata con il viso sulla mia spalla.
Mamma si sbrigò a fare le ultime cose poi finalmente prendemmo un taxi per arrivare all’aeroporto.
Come avevo previsto, Ed era lì e aveva il nostro stesso volo. Riuscimmo anche a sederci vicini, eravamo entrambi elettrizzati. Per la maggior parte del tempo dormimmo, o almeno io. Anche se mi svegliavo, mi bastava richiudere gli occhi per tornare a dormire.
Dopo nove ore arrivammo.
Appena scesi dall’aereo, chiusi gli occhi e mi fermai a inspirare. Di nuovo nuvole, pioggia e freddo. Mi sentii soddisfatta. Casa dolce casa.
La casa di Ed era piuttosto vicino alla nostra, e frequentava la mia scuola. Tutto stava andando per il meglio, la mia vita stava diventando perfetta.
Appena arrivata a casa misi in carica il cellulare. Guardare di nuovo la mia camera era qualcosa di bellissimo.
Disfai la valigia e misi tutti i vestiti nell’armadio. Mi affacciai alla finestra e vidi la gelateria. Sorrisi euforica e roteai su me stessa. Aiutai mamma a sistemar e quando il telefono fu completamente carico lo presi e corsi fuori casa.
Destinazione?
Casa di Liam.
Rallentai subito. Volevo godermi ogni minimo particolare di Londra che mi ero persa in quelle settimane che non c’ero stata. Erano le tre, qualche studente tornava a casa da scuola, altri camminavano con gli auricolari alle orecchie.
Era così bello rivedere tutti con i maglioni, i cappelli, le sciarpe.
Mi fermai davanti al portone della sua casa.
Afferrai il cellulare. Con le dita tremolanti cercai di scrivere un messaggio.
 
Il cellulare di Liam vibrò e lui, contro voglia, lo afferrò.
Si raddrizzò sul divano e si alzò, iniziando a camminare nervoso.
“Mi ami ancora?”
Era di Abby, era della sua Abby.
Liam si era rassegnato, ed era tornato a casa sua. Per fortuna Karen era comprensiva e l’aveva perdonato. Preferì stare calmo, per evitare altri guai. Sua madre odiava le urla.
Ma come poteva stare calmo? I pensieri gli inondarono la testa, avrebbe voluto risponderle con un poema ma si limito ad una semplice, ma intensa, frase.
“Ti amo più della mia vita, mi manchi, non ce la faccio a vivere senza te. Dove sei? Torna ti prego.”

 
Le lacrime iniziarono a sgorgarmi dagli occhi. Non era arrabbiato, lui aveva capito perché ero dovuta scappare. Lui mi amava ancora.
“Sono qui Liam, vieni ad abbracciarmi.”
Feci un passo avanti, con le gambe che volevano cedere, con il cuore che voleva uscire dal petto. La voglia di vederlo si faceva più intensa ogni minuto che passava.
La porta di casa si spalancò e finalmente potetti di nuovo guardarlo negli occhi. 






 

cowabonga.
NON HO AGGIORNATO PER VENTI GIORNI MA CON QUESTO CAPITOLO MI SONO FATTA PERDONARE
okay, la dolcezza ç_____ç
è perché sono innamorata skst 
beh, vi avviso che questa storia sta finendo, so sad.
QUIIIINDI se volete continuare a seguirmi, passate qui c: 
vi aaaaamo. 
shamalaya.

   
 
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