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Autore: Alexia_xxy    06/04/2013    2 recensioni
I Nostri Eroi sono cresciuti, sono maturati e ora tocca lascire il podio e la fama conquistata ai figli.
Harry, Ron ed Hermione sono stati i protagonisti della nostra infanzia, i loro figli saranno il seguito.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 3
 
"Ragazzi, volete darvi una mossa? Perderemo il treno!"
La mattina del primo settembre poteva significare una sola cosa. Una soltanto: il caos. Caos totale.
La fretta di uscire di casa in tempo e di arrivare al dannato Binario prima che un treno rosso fiammante partisse diretto ad Hogwarts. Questo era senz'ombra di dubbio il problema principale per le famiglie composte da ragazzi impazienti di arrivare a scuola. E la famiglia Potter rientrava certamente in quest'ultima categoria.
Tra urli e sbraiti, si rischiava seriamente di perdere il puntuale treno per Hogwarts.
Albus Severus Potter si era svegliato alle 6.30 quella mattina. Agitazione? Eccitazione? Paura? Forse un misto di questi sentimenti si faceva spazio nel cuore del giovane Albus.
In realtà, nemmeno lui sapeva cosa stesse provando.
Era la prima volta in vita sua che sentiva lo stomaco in subbuglio e la testa annebbiata come in quel momento.
Tuttavia, nemmeno alzarsi alle 4 di mattina avrebbe evitato il caos generale che aleggiava in quella casa.
Albus era un ragazzo che si scaldava facilmente e ancora più facilmente entrava in panico.
Quando ciò accadeva, poche persone riuscivano a fargli ritrovare il lume della ragione.
"Mamma, dov'è il libro di Erbologia?? Non lo trovo da nessuna parte.." dal tono di voce usato da Albus, Ginny capì che il figlio stava entrando in un momento di agitazione, che si sarebbe presto trasformato in crisi.
"Tesoro, non ti agitare. Vedrai che lo troveremo... Inizia a portare il bagaglio da papà, io ti cerco il libro" tentò infatti di tranquillizzarlo.
La madre Ginny era ,infatti, una delle poche persone in grado di far ragionare Albus Potter nei suoi momenti “particolari”.
"Okay, okay. Calmo Al, va tutto bene. È tutto a posto". Ginny sentì il figlio respirare profondamente mentre si allontanava da lei, ripetendo queste parole come se fosse un antico rituale magico in grado di calmare l'agitazione nell'animo umano, o qualcosa del genere.
'Sempre il solito' pensò Ginny, iniziando a esaminare tutta la casa alla ricerca del libro sperduto che, si disse, sarebbe dovuto già essere nel baule.
Guardò in cucina, sotto il letto, dentro l'armadio, nelle scrivanie ma niente, il libro non voleva essere trovato. Chissà perchè non le venne la brillante idea di Appellare l'oggetto in questione.
Forse perchè, dopotutto, da qualcuno Albus doveva pur aver preso e anche a lei la mente si annebbiava in momenti ti fretta e di stress.
10.20, 10.30, 10.35.
Niente, il magico libro era dannatamente bravo a nascondersi, dovette arrendersi a pensare Ginny.
Dopo aver girato tutta la casa, entrò nella cameretta di Lily.
Lì trovò la piccola figlioletta intenta a disegnare. Disegnare- o meglio, scarabocchiare- qualcosa di molto simile a una casetta su un libro con una lunga piuma rosa. Un libro intitolato 'Per apprendere l'affascinante arte dell'Erbologia'.
'E figurati se trovavi qui il libro... C'è solo tua figlia che scarabocchia uno stupido libro di...... Erbologia?!?'
Ginny non si accorse subito di quello che stava succedendo.
"Lily, cosa stai facendo? Non è il libro di tuo fratello, quello?" indicò sbrigativamente il libro, sapendo che il tempo stringeva.
"Io.. Ma... Io non... Io.." Lily boccheggiò per qualche secondo, finchè Ginny non la prese per mano, afferrò il libro e si indirizzò fuori di casa soddisfatta della sua ricerca.
"Non dire a tuo fratello che lo stavi colorando. Non partiremo più se lo sapesse" constatò Ginny, mentre la piccola rossa annuiva convinta che la madre avesse ragione.
"Finalmente! Avete trovato il libro?" Chiese Harry vedendo le due rosse uscire di casa.
"Sì, ecco a te Albus" disse Ginny, sporgendo il libro al figlio.
"Perfetto, e ora smaterializziamoci al Binario" disse Harry, nella speranza di non essere così tanto in ritardo.
 
                                                                   ***
 
Al contrario della Famiglia Potter, in casa Weasley aleggiava decisamente un clima più tranquillo.
Hermione era sempre stata una tra le prime studentesse a presentarsi davanti al treno rosso. Per questioni di abitudine costrinse infatti Rose a svegliarsi molto presto, permettendole di prepararsi con tutta la calma necessaria.
Anche se Ronald, ritardatario cronico in qualsiasi situazione, non la pensava esattamente come la moglie, la volontà di quest'ultima lo sovrastava di gran lunga.
I quattro Weasley si trovavano in un cucina accogliente, intenti a fare un abbondante colazione.
Rose non faceva altro che parlare delle casate di Hogwarts dalla sera precedente. Era affascinata dalla possibilità di essere in qualche modo valutata per le proprie doti. Non vedeva l'ora di essere Smistata e soprattutto di incontrare nuovi amici.
Rose era da sempre una ragazzina molto riservata e faticava spesso ad aprirsi con qualcuno che non conoscesse da tempo.
"Miseriaccia, hanno di nuovo abbassato gli stipendi dei poveri impiegati al Ministero" disse Ron, sfogliando il giornale che aveva in mano mentre con l'altra sorseggiava una tazza di tè.
"Mamma, che doti bisogna avere per appartenere a Serpeverde?" chiese Rose, cercando di stroncare sul nascere la conversazione che il padre voleva certamente intraprendere, mentre masticava silenziosamente dei cornflaks immersi nel latte.
La madre stava per rispondere alla domanda  mentre si alzava da tavola per sciacquare la tazza di caffè.
"Prova solamente a diventare Serpeverde e ti diseredo di casa immediatamente." Ron alzò improvvisamente lo sguardo e squadrò minaccioso la figlia, impedendo alla moglie di proferire parola.
"Ronald, per l'amor del cielo!" Hermione intervenne, stufa di dover sempre combattere per la stessa causa.
"Possibile che non possa lasciarli in pace? Se anche uno dei due finisse in Serpeverde, cosa vorresti fare: ucciderli??" Domandò poi Hermione.
Lanciò al marito uno sguardo assassino, vedendolo restare in silenzio per parecchi secondi, quasi ragionasse su cosa rispondere.
"Ma no cara, figurati" tentò poi di rispondere, catturando la fiammata che gli occhi della moglie lanciavano.
"E lo credo bene!" Sbottò Hermione voltandosi nuovamente verso il lavabo, per finire di lavare la tazzina da caffè.
Hugo era rimasto in silenzio per tutto il tempo, pacioccando l'uovo fritto che si trovava davanti senza volerlo realmente mangiare.
"Quando avete finito ragazzi, andate a mettere il cappotto" Disse Hermione, con un tono di voce decisamente più dolce rivolta ai ragazzi.
 
                                                                 ***
 
"James, copriti bene con la sciarpa, altrimenti ti beccherai un bel febbrone prima di aver messo piede ad Hogwarts!" disse Ginny, poco dopo aver attraversato la barriera del Binario nove e tre quarti.
" Si, mamma" rispose James con aria stressata senza obbedire minimamente al comando della madre.
"James, ascolta tua madre" intervenne Harry rivolto al figlio.
"Uff…E va bene, lo faccio. Contenti?" sbottò ai genitori, chiudendo completamente il giubbotto e passando intorno al collo la pesante sciarpa che Ginny teneva in mano.
Rispose velocemente all'abbraccio della madre a quello del padre e corse alla ricerca degli amici dopo averli salutati con un banale 'ciao'.
"Cosa dobbiamo fare con lui??" chiese Ginny, voltandosi verso il marito.
 Harry la guardò per qualche secondo e le rispose: " È sempre il solito, Gin. Non possiamo farci niente."
" Salve, ragazzi" la voce di Ron li riscosse dai pensieri, traspirando felicità e orgoglio.
Seguivano dietro di lui Hermione e Hugo.
"Trovato facilmente parcheggio, Ron?" si informò Harry.
"Una passeggiata. Voi, invece?" chiese Ronald.
"Niente macchina. Ci siamo smaterializzati" rispose Ginny al posto del marito.
"Vi piace vincere facile, eh?" Domandò giocoso il Rosso, facendo sorridere i presenti.
"Dove sono i ragazzi?" Chiese poco dopo Hermione, notando l'assenza di James e Albus.
"Jamie è andato dai suoi amici, Al è indietro con Rose" rispose Lily, attaccata alla calda mano della madre.
Hermione si aspettava una risposta del genere. James era un ragazzo che adorava stare con gli amici, e coglieva sempre l'occasione.
Quanto a Albus e Rose, beh per loro era diverso.
Sin da piccoli erano molto legati, più legati rispetto agli altri cugini. Erano sempre sinceri tra di loro e riuscivano a confidarsi in qualsiasi situazione.
"Eccoci qui" arrivarono poco dopo i due ragazzi, quasi sentendosi chiamare.
"Beh, è ora ragazzi." Disse Ginny, rivolta a Albus e Rose.
Passarono agli abbracci e ai saluti, diffondendo un clima di famiglia e di amore.
"Guardate chi c'è laggiù" sbottò d'un tratto Ronald, rompendo l'atmosfera creatasi indicando un punto distante parecchi metri.
Lì, una donna alta e magra dai capelli ricci e castani sistemava il cappottino al figlio. Un ragazzo con capelli biondi platano e due occhi freddi, grigi e profondi.
Stesse caratteristiche che si potevano trovare nel padre, situato a qualche centimetro di distanza.
Draco Malfoy, girandosi leggermente, lanciò un freddo cenno di capo verso la numerosa famiglia che lo osservava e così ricambiò Harry Potter.
 
"Ma guarda tu che gente mi tocca vedere" pensò Draco, voltandosi nuovamente verso la moglie e il figlio, ora stretti in un abbraccio veloce.
" Mi raccomando Scorpius, comportati bene, non discutere con i professori e per qualunque cosa spedisci un gufo, okay?" si raccomandò Astoria, madre molto apprensiva.
"Certo mamma. Mi mancherete." rispose il piccolo biondo.
"Anche tu, tesoro" disse la madre, stringendo a se il figlio.
Scorpius, intrappolato nelle braccia della madre osservò dritto davanti a se.
Notò una ragazza.
Una ragazza particolare, diversa. Non solo esteticamente, perché possedeva capelli leggermente crespi e color rame, ma anche per il suo modo di fare. Il suo portamento, il suo gesticolare lo lasciava di stucco.
Non riuscì proprio a capire cosa lo colpiva tanto di lei, ma qualcosa di diverso c'era.
Il fischio del treno lo riportò alla realtà e, dopo aver abbracciato il padre si precipitò verso uno sportello spingendo dentro il pesante baule e rivolgendo un'ultima occhiata fuori.
Incredibile come i suoi occhi, tra i tanti presenti, incontrarono quelli di lei. Due occhioni color cioccolata, caldi e sereni.
Questo è quello che scorse prima di entrare definitivamente nel treno.
 
                                                                     ***
 
Rose era in fila davanti a una porta spalancata del treno, mentre aspettava che due gemelli entrassero.
Si voltò indietro, trovando la madre sorriderle come incoraggiamento e lei ricambiò.
Si voltò di lato, per incontrare il viso di qualche altro studente agitato come lei.
A sinistra notò una ragazza castana che faticava a trascinare il pesante baule.
Dietro di lei, un ragazzo con una folta chioma bionda la stava guardando. Ricambiò lo sguardo curiosa, notando due occhi freddi, grigi e distanti.
Questo è quello che scorse prima di entrare definitivamente nel treno.
 
Rose e Albus riuscirono a trovare una carrozza vuota per miracolo e senza farselo ripetere due volte, sistemarono i bagagli e le borse.
Guardarono fuori dal finestrino e salutarono i parenti sbracciandosi il più possibile.
Quando il treno partì, tornarono a sedersi uno di fronte all'altra.
"Ehi, Rose... Tu.. ehm.... hai già.. beh, sì... hai già qualche idea sulla Casa dove verrai smistata?" chiese Albus, liberandosi finalmente da quella domanda. Erano già diversi giorni che questa domanda gli riempiva la testa, e decise finalmente di parlarne con la cugina preferita.
"Oh, beh... In realtà non ne sono sicura, ma penso che sarò un Grifondoro come mamma e papà" rispose Rose, con tutta onestità.
"Io non credo che Grifondoro faccia per m...." Albus tentò di terminare la frase, sfogandosi così dalla domanda che lo tormentava.
Venne interrotto, però, dal rumore di un pugno battere sulla porta.
"Avanti" dissero i due ragazzi contemporaneamente.
Un ragazzo sbucò dalla porta, sperando di non trovare uno scompartimento troppo pieno.
"Scusate, vi dispiace se mi aggiungo a voi? Tutti gli altri scompartimenti sono pieni... Non avrò interrotto nulla spero" chiese il ragazzo sulla porta.
D’un tratto si accorse chi fossero i due ragazzi all'interno, e così anche Albus e Rose.
"Veramente..." tentò Rose di dire, infastidita dal disturbo.
"No, figurati. Vieni pure" la voce di Albus sovrastò quella della ragazza, che si vide costretta a sbuffare leggermente e a lasciare un posto libero nello scompartimento per il giovane biondino che si apprestò ad entrare: Scorpius Malfoy.
"Tu devi essere Malfoy" disse Albus osservandolo.
"Esatto. Scorpius Malfoy. E voi siete..?"
"Io sono Albus Potter" disse Albus, stringendo la mano offerta dal biondo.
"Io mi chiamo Rose Weasley" rispose Rose allo sguardo interrogativo del ragazzo quando si voltò verso di lei, stringendo la mano a Scorpius.
Rose riconobbe immediatamente quegli occhi freddi e quasi vuoti.
Scorpius prese posto al fianco di Albus e iniziò a guardare fuori.
Per tutto il viaggio non scambiò una parola con i due ragazzi, che al contrario conversarono tranquillamente senza però tornare all'argomento precedente.
All'arrivo, il biondo fu il primo ad alzarsi e uscì dallo scompartimento con un "ci si vede" rivolto a Rose e ad Albus.
"Che tipo strano" commentò Rose quando fu abbastanza lontano da non poterla sentire.
"Già... Chissà dove si è cacciato James" disse Albus.
"Scommetto quello che vuoi che è già andato" rispose Rose.
Albus concordò con la cugina e insieme uscirono dal treno.
Lo spettacolo che si stagliava di fronte ai due ragazzi li lasciò senza parole.
Un enorme castello situato davanti a un lago nero come la pece. Il luogo era molto buio, se non fosse stato per le mille finestre che si affacciavano dal castello, simbolo che diverse persone vi risiedevano.
Rose e Albus seguirono i ragazzi del primo anno e attraversarono il lago con una piccola barchetta prima di giungere la porta del castello magico.
Qui trovarono una signora anziana, caratterizzata da un preciso chignon sul capo e un paio di occhiali rotondi che le squadravano il viso: Minerva Mcgranitt.
Essa si presentò al gruppetto e spiegò loro le principali regole del posto, che avrebbero sicuramente imparato meglio nel corso degli anni.
"E ora, seguitemi prego" disse infine, spalancando le porte di una sala.
I ragazzi seguirono la donna autoritaria e si trovarono in una sala immensa dove quattro lunghissimi tavoli erano situati in verticale: la famosa Sala Grande di cui tanto avevano sentito parlare.
Attraversarono la Sala, accompagnati dagli sguardi di tutti i ragazzi già seduti nei tavoli, e si fermarono solo quando la professoressa McGranitt lo fece.
" Molto bene, ora vi chiamerò uno alla volta. Quando udirete il vostro nome vi siederete su questo sgabello e indosserete questo cappello" spiegò ai ragazzi.
"Celeste Astyre." Iniziò l'anziana professoressa a leggere i nomi della lista.
"Tassorosso!" rispose il cappello logoro dopo un attimo di indecisione.
"Brain Cerfill"
"Grifondoro!"
"Silter Frukip"
"Serpeverde!"
I due continuarono per dieci minuti buoni, finchè la McGranitt non chiamò Rose.
"Rose Weasley" disse infatti la professoressa.
Rose si incamminò e si sedette sullo scomodo sgabello, consapevole del fatto che tutta la Sala Grande la stava osservando.
Il cappello la Smistò molto velocemente.
"Grifondoro!" sentì la ragazza gridare, e si affrettò a raggiungere il tavolo Rosso- Oro felice e soddisfatta. Non lo dava molto a vedere, ma in realtà Rose teneva particolarmente a quella casa.
"Scorpius Malfoy" disse la McGranitt con la stessa voce monotona utilizzata per gli alunni precedenti.
Anche nel caso del ragazzo il cappello impiegò poco tempo a decidersi.
"Serpeverde!" gridò nel suo caso, e il biondino si alzò per raggiungere il tavolo opposto a quello di Rose.
"Albus Potter"
Albus fece un salto quando si sentì chiamare. Era uno fra gli ultimi e, come i compagni avevano precedentemente fatto, salì i tre gradini che lo separavano dallo sgabello e si lasciò cadere il cappello sul capo.
Questo impiegò parecchio tempo per decidere.
Infine, gridò:
"Serpeverde!"
 
 
 
 
NdA.
 
Buona sera gente! Come state?
Ecco qui un nuovo capitoli, parecchio sostanzioso dire J
Per prima cosa vorrei mettere in chiaro che Hugo Weasley è di quasi un anno più piccolo rispetto ad Albus e a Rose, quindi entrerà ad Hogwarts l’anno dopo.
Secondo.
Esatto, finalmente abbiamo capito che la coppia principale della storia sarà quella di Rose e Scorpius…Ci saranno molte sorprese.
Oh, dimenticavo. Albus è una piccola serpe, elemento essenziale per la crescita del rapporto Rose-Scorpius J
Spero vivamente che vi sia piaciuto e di sentire i vostri pareri!
Grazie mille.
Alexia. 
  
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