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Autore: Alexia_xxy    26/03/2013    0 recensioni
I Nostri Eroi sono cresciuti, sono maturati e ora tocca lascire il podio e la fama conquistata ai figli.
Harry, Ron ed Hermione sono stati i protagonisti della nostra infanzia, i loro figli saranno il seguito.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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"Che diamine state combinando voi quattro?" Harry e Ron entrarono nella camera, osservando curiosi lo spettacolo.
Vedendo i figli stravaccati a terra intenti a recuperare alcune caramelle non poterono trattenere un sorriso.
Ron chiese ai ragazzi da dove fossero arrivate quelle caramelle.
"Me le ha date la zia." Rispose Lily, non sapendo bene se dovesse sentirsi in colpa.
Quasi ad essere stata appellata, la zia in questione comparve sulla soglia della porta. Quando si dice "parli del diavolo, spuntano le corna."
"State facendo una riunione qui?" Chiese tranquillamente Hermione.
"Una riunione senza di me? Ehi, non vale..." Arrivò anche Ginny nella cameretta, seguendo la cognata.
"Visto che siamo tutti riuniti, cosa ne dite di una bella partitona a Quidditch?" Propose Ron, eccitato per l'idea che gli era venuta in mente.
"Bell'idea, papà!" Acconsentì Rose, felice di poter mostrare le sue abili doti nel Quidditch.
"Ma ragazzi, fa troppo caldo fuori! Come fate ad aver voglia di giocare?" Domandò Hermione, fermamente convinta dell'assoluta inutilità del Quidditch.
"Andiamo tesoro, basterà un piccolo incantesimo di rinfrescamento..." Tentò di convincere la moglie il rosso.
"Si, dai zia!" Esclamò Albus, sfoggiando i suoi occhioni verdi.
"Dai, zia! Per favore." Fece eco James, guardando la zia con la stessa intensità di Albus.
"E va bene, vada per il Quidditch. Ma potete pure scordarvi la mia presenza". 
Hermione era sempre stata un'eccellente modello. Una ragazza sempre diligente e ottima nello studio.
Ma, se c'era una cosa che proprio non riusciva a fare, quello era stare su una scopa. Odiava non poter sentire la terra sotto i piedi e odiava ancora di più il fatto di non poter migliorare attraverso i suoi amatissimi libri.
La decisione di Hermione diffuse un'atmosfera felice.
Tutti i ragazzi esultarono di gioia, e non solo loro.
"Lily, ti spiace far da compagnia alla zia?" Domandò Ginny alla figlia.
"Ma mamma, perchè non posso giocare anche io con voi?" Una lacrimuccia bagnò le rosee guanciotte di Lily.
"Sei troppo piccola, amore. Rischi di farti male." 
A Ginny dispiaceva molto limitare le attività della figlia, ma lo riteneva strettamente necessario per l'incolumità della piccola.
"Dai piccola, ci divertiamo.Ti faccio vedere le foto di mamma e papà quando erano a scuola." Disse Hermione, convincendo così Lily a farle compagnia.
Lily adorava guardare le foto, fare le foto e tutto ciò che fosse strettamente legato alla fotografia.
"Okay." Disse, felice di aver trovato qualcosa di più interessante da fare.
"Perfetto, allora andiamo a chiamare Hugo e cominciamo". Dichiarò Harry.
La combriccola iniziò ad allontanarsi sempre di più. 
"Io voglio stare con zio Harry". 
"Io con papà."
"Io vado con la mamma."
Un coro di voci fu l'ultima cosa che Hermione e Lily sentirono prima che la porta venne chiusa.

***
"Zia, chi sono questi due?"
"Conoscevi questa ragazza?"
"Chi è quella a destra?"
Lily era da sempre una bambina curiosa. Adorava conoscere sempre più cose.
La prima foto che Hermione fece vedere alla nipote fu proprio quella che aveva osservato parecchi minuti prima.
" Eravate ad Hogwarts?" Chiese Lily con aria sognante e malinconica.
"Sì, nella Sala Comune di Grifondoro.
Tranquilla Lily, tra qualche anno ci andari anche tu ad Hogwarts." Disse Hermione, sentendo il tono di tristezza con cui quella domanda le venne fatta.
Lily era infatti la figlia più piccola tra i Potter e i Weasley. 
"Già..." Lily si era persa tra i suoi pensieri.
"Guarda mamma e papà, Lily". Hermione indicò alla rossa una foto di Harry e Ginny al loro matrimonio.
Lei indossava un lungo abito da sposa, con un corpetto semplice ma stupendo e una gonna vaporosa.
Lui indissava uno smoking nero, con una camicia bianca e un papillon rosso, come gli spelndenti capelli di Ginny che le ricadevano liberi sulle spalle.
"È bellissima." Disse solamente Lily, incantata dalla bellezza che la madre irradiava in quella foto.
Ammirava molto la madre, avrebbe voluto assomigliarle da grande. Almeno un po'.
"Visto che bella? E guarda questa foto..."
Era una vecchia fotografia del matrimonio di Bill e Fleur.
"Questa e zia Fleur? Non è possibile, è identica a Victorie! Sembra la reincarnazione... E zio Bill! Accidenti quanto era giovane" commentò la piccola.
"E questo era zio Fred, giusto?" Domandò poi, indicando uno dei due ragazzi completamente identici sullo sfondo, entrambi con un sorriso solare.
Una lacrima scese indisturbata sulla guancia di Hermione, quasi senza che se ne rendesse conto. 
Senza aver chiesto il permesso.
"Non piangere zia, scusa. Non volevo." Lily si maledisse mentalmente per quello che aveva detto.
In casa non parlavano mai del misterioso fratello gemello dello zio George, e la curiosità è sempre maggiore del buonsenso in una bambina di nove anni.
Lily si avvicino ad Hermione e la abbracciò. Rimasero così per parecchi minuti.
"Tranquilla piccola, non è colpa tua. È solo che è da anni che non vedo zio George sorridere così." Hermione parlava più con se stessa che con Lily.
In effetti, dalla morte di Fred, George non era più lo stesso. 
Nessuno lo era più.
La sua morte aveva toccato tutti, e nessuno avrebbe mai potuto cambiare le cose.
"Andiamo a vedere a che punto sono gli altri, ti va?" Hermione cercò di distrarsi da quei pensieri.
"Certo, zia."

***
" 150 a 90, gli abbiamo stracciati papà!" Esultò James, felice per il risultato ottenuto.
Il gruppo si era diviso in due squadre: la prima composta da Harry, James, Rose e la seconda composta dai restanti : Ron, Hugo e Albus.
Ginny si immedesimò in arbitro, dando il cambio ogni tanto a Ron o a Harry.
"Ehi, non esultare troppo Jamie! Voi avevate papà, ovvio che ci avete stracciati!" Esclamò Albus, abbassando la voce per non farsi sentire da Ronald.
"Con o senza zio, abbiamo vinto lo stesso Al. Niente scuse!" Rose si inserì nel discorso.
La piccola discussione venne troncata sul nascere da Ginny, che chiamò i ragazzi.
"Dai ragazzi, andiamo a casa. Oggi andiamo a cena dai nonni, e voi dovete ancora fare le vostre valigie. Vi ricordo che domani è il primo settembre. Non voglio sentire storie." Disse Ginny ad Albus e a James.
Dopo pochi minuti la famiglia Potter salutò la famiglia Weasley e si smaterializzò davanti alla porta di casa.

***
"JAMES, DAMMI QUEL DANNATO LIBRO!" Gridò Albus per farsi ridare il libro di scuola che avrebbe dovuto mettere in borsa.
"Ma Al, non cel'ho io.." 
James non risultava mai convincente quando si trattava di mentire. Scherzava e rideva sempre, si divertiva a fare i dispetti al fratello anche se sotto sotto era la sua dimostrazione di amore.
"A chi vuoi darla a bere? Ti conosco James. " Albus sapeva che il suo libro era nascosto da qualche parte nella camera del fratello maggiore.
"Ragazzi, ora basta. Faremo tardi dai nonni." Harry cercò inutilmente di far smettere i due figli di litigare.
"Ma papà, non mi da il mio libro di Trasfigurazione!" Si lamentò Albus, sicuro che quello fosse l'unico modo per rivederlo.
Harry guardò James negli occhi, e senza dover aggiungere altro, il figlio corse in camera per prendere il libro del fratello.
"Ecco Al, scusami".
"Di niente, Jamie".
"Perfetto, e ora fiondatevi fuori di casa, siamo stra-in ritardo e nonno Arthur starà morendo di fame" Disse Harry, pensando all'ora in cui di solito Molly metteva in tavola: sicuramente avevano sforato di circa un'oretta e mezza.
Arrivati alla Tana, trovarono tutti ad aspettargli: Ronald, Hermione, Hugo, Rose, Molly, Arthur, George, Angelina, Fred I, Roxanne, Teddy e Victorie.
"Scusate il ritardo." Disse Harry, lanciando un'occhiataccia ad Albus e a James, i quali arrossirono leggermente.
"Non preoccuparti, Harry." Lo rassicurò Arthur.
"Nonna!!" Lily corse incontro alle braccia spalancate di Molly, sentendo il suo dolce profumo di vaniglia.
"Ciao splendore." La salutò Molly.
"Fatevi abbracciare." Afferrò poi anche Albus e James.
"Come butta nonna?" Chiese James, facendo scoppiare una fragorosa risata tra i presenti.
Molly gli scompigliò i capelli, già disordinati per natura. Automaticamente, Harry si passò una mano tra i capelli come se fossero stati i suoi.
"Beh, sedetevi ragazzi. È pronta la cena." Invitò Arthur a sendersi.
"Io proporrei un brindisi." Aggiunse Teddy, guardando di soppiatto Victorie.
"Io e Victorie ci siamo ufficialmente fidanzati".
Questa affermazione scatenò una marea di applausi e complimenti da parte di tutti.
"E allora brindiamo! Per Teddy e Victorie, perchè possano stare insieme sempre di più. E per i nostri giovani figli: Albus, Rose e Hugo. Perchè possano iniziare nel migliore dei modi gli anni che li attendono ad Hogwarts". Disse Harry, preso dalla gioia del momento e dall'atmosfera di felicità.
"Cin cin." Disse Harry, levando il suo bicchiere al cielo.
"Cin cin." Seguirono tutti gli altri, ripetendo il movimento del Sopravvissuto.





Note dell'Autore.

Buona serata!
Ecco a voi il continuo della nostra storia :)
Nel prossimo capitolo si parlerà già della partenza per Hogwarts di Rose, Hugo, Albus e James. Ovviamente non solo loro quattro.
Entrerà un nuovo personaggio, fondamentale per la storia: Scorpius Malfoy.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Recensite, recensite e recensiteee!

Vostra,
Alexia <3.

  
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