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Autore: Kuji13_musicaddict    27/10/2007    1 recensioni
Abbiamo lasciato i quattro protagonisti di When love and Death Embreace in un momento particolare delle loro vite...ad un passo dal matrimonio. Cosa accadrà a Mia, Kyla e agli HIM? Nuovi personaggi, nuove dis/avventure e tanti imprevisti in questo seguito! Buona lettura!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6

 

Kyla continuava a lanciare sguardi fuori dal finestrino del treno, cercando di trovare nel rilassante paesaggio inglese qualche motivo di distrazione. Ville, al suo fianco, non aveva ancora aperto bocca, preoccupato di innescare qualche reazione a catena nella sua fidanzata che non sembrava essere molto tranquilla.

Stavano viaggiando in un treno dotato di tutti i comfort possibili, in prima classe. Kyla aveva insistito affinché prenotassero una normalissima terza classe, ma sua madre era stata irremovibile: una ragazza del rango di Kyla non poteva permettersi di viaggiare con le persone comuni. Aveva dovuto accettare la prenotazione di una prima classe e sperare che Ville non la iniziasse a considerare una snob. Il suo fidanzato, dal canto suo, era impegnato a pensare a ben altro che non al fatto che Kyla potesse diventare snob: i suoi genitori avevano insistito affinché Kyla li raggiungesse nella loro tenuta nel Kent per passare un po’ di tempo con loro e “far loro conoscere quel suo nuovo amico”. Kyla non avrebbe voluto portare Ville da loro, ciò equivaleva a gettarlo nelle fauci di leoni affamati, e per di più dotati di un sacco di soldi e maniaci dell’etichetta, ma lui aveva insistito che era ora di affrontare la cosa.

La ragazza trasse un profondo sospiro e si rigirò sul dito l’anello di fidanzamento, poi voltò lo sguardo verso il cantante per vedere come si stava preparando alla catastrofe. Lo sorprese mentre la stava fissando. –Come va?-

Ville fece una smorfia –Non so che dirti. Sono ansioso di conoscere la tua famiglia e di farmi conoscere, ma allo stesso tempo mi sento un po’ inquieto dopo quello che mi ha detto Mia.- rispose.

-Lo sapevo, non dovevo lasciarti venire.- commentò Kyla improvvisamente più nervosa –Dovevo insistere con mia madre, inventarmi una scusa… far finta di non essere in casa!-

Ville si mise a ridere alla reazione della ragazza che si era messa a sfornare idee come una macchinetta, le passò un braccio attorno alle spalle e le stampò un bacio tra i capelli –Avanti, non pensarci ora! Se non era oggi sarebbe stata un’altra volta, quindi meglio togliersi il fastidio adesso, non credi?- le disse.

Kyla annuì iniziando a tormentarsi una ciocca di capelli –Io ho paura che mi impediscano in qualche modo di sposarti, Ville. Ne sarebbero capaci! E’ da quando sono piccola che mi cercano uno spasimante posato, ricco e soprattutto nobile.- esclamò.

-E io non sono esattamente nessuna di queste cose…- disse il darkman –Bè, almeno sono ricco… non ai vostri livelli, però ho qualcosina anche io!- Questa battuta riuscì a far tornare un po’ di buonumore Kyla, la quale sorrise accoccolandosi meglio contro il petto di Ville. –Ma raccontami un attimo di questi pretendenti!-

Kyla arrossì appena –Meglio di no, altrimenti non avrei più il coraggio di guardarti negli occhi… E’ troppo imbarazzante! I miei genitori sono veramente in grado di fare di tutto.- rispose. Ville rise mentre vedeva avvicinarsi sempre di più la meta oltre il finestrino del treno.

-Se i tuoi mi dovessero impedire di sposarti non so come reagirei, ma sono i tuoi genitori e quindi ti prometto che cercherò di contenermi.- disse.

Kyla scattò immediatamente a sedersi, negli occhi violacei un’espressione decisamente preoccupata –Ville, cerca di comportarti nella maniera più impeccabile possibile! Ti supplico. Niente rutti, battute ambigue, posture scomposte e, soprattutto, niente parolacce! I miei ne morirebbero!-

A quel punto Ville non si trattenne più e scoppiò a ridere fragorosamente suscitando dapprima l’indignazione di Kyla, poi anche lei cominciò a ridere.

-Ok, lo ammetto: sembra un po’ ridicola come situazione, ma sono veramente così. E tu non ridere dei miei genitori!- disse la ragazza mollando un pizzicotto sul braccio destro di Ville.

-Ahi! Sì, scusami, lo so. Non dovrei ridere, ma se penso che tutto questo è vero mi prende un’angoscia impressionante, quindi meglio che la butti in ridere.- disse il darkman massaggiandosi il punto dolorante. –Perché non mi parli un po’ di quello che mi aspetta, in modo che mi possa preparare psicologicamente?-

Kyla lo guardò incerta –Hai appena detto che se ci pensi ti prende l’angoscia! Non so se sia il caso…-

-Meglio conoscere il nemico per poterlo meglio combattere.- proferì solennemente il cantante facendo sorridere Kyla.

-D’accordo…- acconsentì lei –Allora, mia madre, come hai già scoperto, si chiama Jane Emily e vuole assolutamente che si usino entrambi i nomi dopo il lady che non può assolutamente mancare. Mio padre si chiama Henry e non accetta diminutivi di alcun genere come Harry, Hen o qualsiasi altro. Questa cosa ricordatela bene perché è una cosa che lo fa andare in bestia! Sei fortunato che io sia figlia unica altrimenti avresti dovuto sottostare a un paio di regole dell’etichetta parecchio noiose che adesso non ti sto a spiegare… La nostra tenuta come sai si trova nel Kent ed è un castello molto antico, risale circa agli inizi del 1400 ed è l’orgoglio di famiglia, quindi non rischiare di combinarci guai o sei morto… letteralmente. Ci sono parecchie stanze per cui ti perderai un po’ all’inizio, ma se tu cercherai di starmi il più vicino possibile ti farò da guida e non ti ritroverai nella camera delle torture.-

-Camera delle torture?- domandò Ville –Mmh… intrigante.-

Kyla gli abbassò il cappello sugli occhi –Non pensarci nemmeno! Queste cose dovranno rimanere il più private possibili ed essere ridotte al minimo!-

-Niente sesso per due settimane?! Ma tu mi vuoi morto!- esclamò il cantante risistemandosi il cappello.

-Non ho detto che non faremo mai sesso, ma i miei non devono capirlo, chiaro? E ti avverto che dalle pareti si sente tutto: nonostante sia un castello, le pareti sono abbastanza sottili tra le varie stanze, e la mia è attaccata a quella dei miei genitori.- rispose Kyla arrossendo lievemente.

-Allora cercheremo di essere discreti.- le promise Ville aspettando che lei continuasse la spiegazione.

-Non puoi presentarti a tavola con il cappello, chiaro? So che ami portarlo, ma non puoi assolutamente in casa dei miei, se ci tieni alla tua incolumità e a sposarmi.- Ville si tolse immediatamente il cappello mostrando i capelli scuri scompigliati –Pettinati prima, però.- ridacchiò Kyla.

-Ah, credo che tu riuscirai a cambiarmi più di quanto potessi immaginare, Kyla Alexandra Morris!- commentò Ville riprendendo la ragazza sotto il suo braccio e coccolandola un po’.

-Non cambiare troppo, però, altrimenti non ti sposo più!- rispose lei.

 

Mia e Migé erano rimasti a Londra: Mia era ancora abbastanza scombussolata per la gravidanza e non se la sentiva proprio di affrontare un viaggio in treno con il suo stomaco che protestava ogni due minuti. Questa volta aveva lasciato che Migé l’assistesse nel bagno, anche se farsi vedere in quello stato non era proprio il massimo per lei. Sollevò la testa dal water e cercò di pulirsi in fretta mentre Migé la teneva stretta per farle forza.

-Avanti, Mia, è finita per il momento.- le disse il bassista aiutandola a rialzarsi.

Mia si appoggiò pallida al lavandino bagnandosi la faccia con una pezzetta umida portagli da Migé. –Non ce la faccio più! E sono solo poche settimane che vado avanti così! Mia madre ha detto che continuerà fino al quarto mese… e io sono appena al secondo!- protestò abbracciando il suo fidanzato.

Migé la sorresse cercando di portarla a sedere da un’altra parte: era stufo di vedere il bagno nel quale aveva trascorso gli ultimi venti minuti ad assistere Mia. La ragazza si lasciò cadere sul divano del salotto accoccolandosi con un cuscino tra le braccia e la testa appoggiata alla spalla di lui.

-Adesso rilassati.- le disse Migé –Cerca di non pensare a cose che ti possano stressare, altrimenti cominci un’altra volta e io ho paura che tu mi ci resti su quel water!-

Mia rise per quello che le era possibile –Ok, allora non pensiamo più a quanto dovrò resistere.- disse, poi, dopo un po’ di silenzio, aggiunse –Sai, mi devo ancora abituare all’idea che sarò mamma… Non l’avrei mai detto, non così presto.-

-Sarai la madre migliore del mondo, non ho dubbi!- la rassicurò Migé stringendola ancora più forte a sé.

-Che nome gli o le diamo?- domandò la ragazza a un certo punto giocando con un ricciolo del bassista.

Migé la guardò perplesso –Già pensi ai nomi? Nemmeno sappiamo se sarà maschio o femmina!-

-Ma dobbiamo prepararci a tutto! Se non cominciamo a pensarci adesso ci ritroveremo all’ultimo senza avere delle idee. Intanto cominciamo a fare qualche proposta, poi cambieremo forse…- obiettò Mia guardando il suo fidanzato con due imploranti occhioni azzurri.

-D’accordo, se vuoi possiamo cominciare a pensare a qualche nome… Hai delle preferenze?- domandò Migé che, come sempre, non riusciva a resistere veramente a nessuna richiesta della sua ragazza. Mia si mise a sedere a gambe incrociate, guardando Migé sprizzante di felicità.

-Io pensavo che se fosse un maschio potremmo chiamarlo Matthew. Matthew Paanaanen suona bene!- disse.

Migé ridacchiò –Così saremmo una famiglia di M… Mia, Migé, Matthew…- commentò senza smettere di ridere.

-Uffa, hai ragione! Matthew non va bene…- ragionò la ragazza.

-Io proporrei Helmut, in onore di mio fratello, anche se non è il suo vero nome.- disse Migé, ma Mia gli lanciò uno sguardo inceneritore.

-No, Helmut no! Piuttosto se è femmina la chiamo Wilhelmina!- protestò.

-Sì, così poi la chiamiamo Villina!- esclamò Migé continuando a ridere.

-No che mi diventa come Ville!- disse Mia sconvolta –Non sia mai! Mia figlia non sarà un’alcolizzata a 12 anni!-

A quel punto Migé non reggeva più, stava piangendo dal ridere e poco ci mancò che cadesse giù dal divano. Mia lo guardò un po’ offesa, ma si mise a ridere pure lei.

-Ah, cerca di essere serio per una volta!- gli disse lanciandogli il cuscino che aveva abbracciato fino a quel momento –Ci tengo a questa cosa, per quanto possa sembrare stupido…-

Migé si tolse il cuscino dalla faccia e si ricompose meglio che poté, assumendo finalmente un atteggiamento serio. –Ok, adesso farò il bravo. Sinceramente, se fosse un maschio mi piacerebbe chiamarlo Sean, ma io credo che sarà una bellissima bambina, come la madre!-

Mia arrossì appena –Sean mi piace, era il nome di mio nonno!- esclamò.

-Davvero?-

Mia annuì –Questo non fa che confermare la mia tesi secondo la quale noi siamo fatti l’uno per l’altra!- proferì con tono teatrale abbracciando Migé e stampandogli un bacio a schiocco sulla guancia.

-Non l’avrei mai messo in dubbio!- ghignò il bassista. –Se è una femmina come la chiamiamo?-

Mia sembrò rifletterci un po’ su –Non so, mi piacerebbe Gemma…- disse poi.

-Allora vada per Sean e per Gemma, salvo cambiamenti improvvisi di idee.- proferì solennemente il bassista baciandola.

Dopo qualche coccola Mia iniziò un nuovo discorso, ma questa volta sembrava essere abbastanza seria –I miei genitori vorrebbero incontrarti. Ormai sanno tutto di te, a forza di sentirmi parlare ogni santo giorno di quanto ti amo, quindi pensano sia arrivato il momento di vederti di persona. In fondo io ho già conosciuto i tuoi quando ero venuta a Helsinki.-

Migé annuì pensieroso –Non è che anche tu mi nascondi una sorpresa come è successo a Ville, vero?-

Mia scoppiò a ridere –No! Tranquillizzati, io sono una normalissima ragazza di città, senza antenati cavalieri o sir! I miei genitori sono persone ordinarie, che però sono sicurissima ti piaceranno, perché loro già ti adorano e mio padre non vede l’ora di fare una partita a scacchi con te… E’ un grande appassionato, sai?-

-Bene, allora quando vorrai farmeli conoscere, mi metterò in ghingheri e lascerò che mi esaminino con calma.- disse Migé –Io invece ti devo ringraziare, perché se non c’eri tu forse non avrei più parlato con mio padre, e quindi sono felice che ci sia tu e questa novità nella mia vita.-

Mia lo guardò colpita –Tu la devi piantare di farmi arrossire, altrimenti non mi riconoscerò più!- lo ammonì facendolo ridere –Adesso direi che sarebbe il caso di chiamare i tuoi genitori per avvertirli di questa piccola novità in arrivo, che ne dici? Così diciamo loro anche i nomi che abbiamo scelto!-

Migé annuì facendo ondeggiare i boccoli castani –Ok, anche se ti avverto che mia madre non ti lascerà riattaccare prima di averle raccontato tutto!-

ah, lo sapevamo! nessuno si poteva aspettare che Kyla fosse nobile! ^^ e adesso aspettate di conoscere la famiglia Morris... ci sarà da divertirsi [come anche no...] keep on enjoying us! Kuji&music

 

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