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Autore: Amelie5397    07/04/2013    2 recensioni
E se da un'amicizia nasca qualcos'altro? Se un ragazzino petulante spunta nella vita come un uragano e ti cambia tutti i tuoi progetti, tutti i tuoi piani, tutte le certezze che ti eri creato in tutta una vita? Cosa faresti? Beh, questo è il caso di Jeremy, il biondino solitario la cui vita venne totalmente cambiata da Joey, un ragazzo tutto sbrilluccicoso e troppo colorato per i suoi gusti.
Spero vi piaccia, e buon proseguimento:3
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-CAZZO, MI PIACI DA SECOLI, IDIOTA.-
Joe a quanto pare si era svegliato e non poco, quella situazione l'aveva portato allo stremo. Urlò quelle parole mentre correndo si dirigeva nuovamente nella stanza di Jeremiah. E quest'ultimo invece era ancora catapultato sul divano senza capirci seriamente nulla. Cosa voleva dire che gli piaceva da secoli, che scherzo era questo?
Erano mesi che uscivano insieme, erano praticamente incollati l'uno all'atro, amici per la pelle si potrebbe dire. Anche se dopo quello che era successo si potevano definire tutto tranne che amici. A Joe piaceva Jeremiah già da tanto e lo stesso valeva per l'altro, eppure per tutto questo tempo sono rimasti dei semplici migliori amici che giocavano e facevano shopping. Non si sa da dove Jer abbia preso tutto quel coraggio da fiondarsi su quelle labbra che tanto bramava, e non si sa come sia rimasto imbambolato su quel divano dopo aver udito quelle parole dette a gran voce dall'amico. Cazzo, cazzo, cazzo. Scese dal divano, inciampando nelle scarpe che aveva lasciato lì per terra e finendo per terra, si rialzò e correndo si diresse anche lui in camera, trovando Joe sdraiato sul suo letto, con il viso immerso nel cuscino e con le gambe distese.
-Ehi.-
Disse Jer per spezzare un po' quell'imbarazzo che si era creato tra i due.
-Uhm?-
-Ahm...voltati e guardami negli occhi, non parlo con il muro.-
Joe si voltò e si tirò a sedere accanto a lui, tenendo gli occhi fissi al pavimento di ceramica bianca, giocava con le dita per evitare di entrare in panico o in ansia, come al suo solito.
Fece un respiro profondo, gonfiò il petto e prese di mira quei dannatissimi occhi verde-dorato di Jer.
-Allora, adesso parlo io, ok? Quindi ti prego, stai in silenzio o ti uccido, giuro. Uhm...ci conosciamo da più di sette mesi ormai, giusto? Diciamo che prima ti consideravo un amico speciale, da cui ero stato accolto, il mio primo vero amico qui a Londra, non conoscendo nessun'altro. Poi con il tempo, a partire dalla volta in cui abbiamo mangiato quel gelato, dalla fontana, dalla prima volta che sono entrato in una discoteca, lo shopping, i fast food, tutto insieme a te, diciamo che ho cominciato a provare altro. Cazzo, cosa mi fai dire.-
Il suo cuore cominciò a battere all'impazzata, non era abituato ad esternare tutti i suoi sentimenti così, con due paroline dette a caso e soprattutto non davanti alla persona che veneri ed ami. Le mani gli sudavano e il cuore sembrava aver cambiato postazione, sentiva il collo pulsare, e la fronte madida di sudore.
-...Porca troia, non so parlare! Cazzo, mi piaci, ogni volta che mi sfiori, quando mi sorridi, mi parli, qualsiasi cosa tu faccia mi toglie il fiato, e ne approfittavo sempre per starti vicino, accarezzarti, tutto.-
Una lacrima rigò il viso di Joe, ancora incredulo per quel fiume di parole che gli erano uscite dalla bocca senza rendersene conto. Tutto troppo in fretta, tutto troppo e basta.
Lo amava, ne era sicuro, e non perché era stato il primo amico, perché dopo aver cominciato a prendere familiarità con posto aveva cominciato a conoscere tanta gente, aveva altri amici e amiche. Ma dopo ritornava sempre da Jer, sempre da lui. E intanto Jeremiah, ascoltando quelle parole non sapeva cosa fare, stava per scoppiare in una di quelle sue risate nervose, da pazzo maniaco. Con una spinta fece coricare Joe sul letto in cui erano seduti e Jeremiah si mise a cavalcioni su di lui, fissandolo in ogni sua parte del corpo. -Mi dispiace ma sono al limite, non dovevi dire quello che hai appena detto.-
Jeremiah prese a baciare una parte del collo di Joe, che con gli occhi serrati e lacrimanti per la gioia, stava in silenzio e si godeva ogni singolo attimo. Le mani si intrecciarono e le bocche si cercavano fameliche. Jeremiah ci sapeva fare ma in quel momento era come se fosse la sua prima volta, anche perché non essendo mai stato davvero innamorato, la sua prima vera e propria esperienza con una persona che amava era proprio quella, con Joe.
Le mani di Jeremiah s'inoltrarono sotto la maglietta di Joe, sfiorandogli la schiena, i palmi freddi fecero rabbrividire il piccolo Joe che stava lì fermo, tremolante. Ogni tocco lo faceva sciogliere e quando Jer delineò con due dita la spina dorsale dell'altro, Joe inarcò la schiena andando a sfiorare il basso ventre dell'altro. Due schiocche rosse apparvero sulle guance di Joe mentre Jer a quel contatto sentì un lieve bruciore. Gli occhi di uno, adesso, erano fissi in quelli dell'altro. Facevano l'amore anche solo guardandosi. Le eccitazioni dei due ragazzi erano più che evidenti, poiché i due erano abituati ad indossare quei scomodissimi jeans attillati che mettevano in evidenza le loro protuberanze. La maglietta di Joe si ritrovò a giacere sul pavimento e Jeremiah cominciò a baciare ogni lembo di pelle scoperto, prese a succhiare e leccare un capezzolo, stuzzicando poi l'altro con la mano. Joe non ci stava più con la testa, scariche di piacere partivano da ogni tocco di Jer e finivano nel basso ventre, sempre più in evidenza. L'enorme casa prima in religioso silenzio adesso era riempita dal solo rumore dei gemiti soffocati di Joe, e dal suo boccheggiare. Jeremiah mentre continuava a mordere quel capezzolo, con l'altra mano cercava di sbottonare quei maledetti jeans. Glieli sfilò violentemente, lasciano il ragazzo nudo sotto di lui. Con gli occhi analizzò ogni parte, ogni piccola porzione di pelle. Si fermò ad osservare quel punto specifico, dove adesso di vedeva l'erezione pulsante di Joe. Quest'ultimo era in evidente imbarazzo, perché Jer lo fissava? Tremava ad ogni tocco e non sapeva più cosa fare. Jer si fiondò con le labbra sul membro di Joe e cominciò a lasciargli dei piccoli baci lungo l'asta. Ne infilò una piccola parte in bocca e lo succhiò lentamente facendo impazzire ad ogni gesto il ragazzo. Joe stava scoppiando, non ce la faceva più, avrebbe voluto urlargli "Prendimi adesso, ti prego".
Anche Jer non ce la faceva più, anche la sua eccitazione cominciava a dargli fastidio, tanto che la liberò subito, strappando i bottini del jeans. Sapeva cosa doveva fare adesso e fissò Joe negli occhi per capire se era pronto. Infilò due dita prima nella bocca di Joe, per bagnarle, poi passò altrove. Infilò il primo dito nell'apertura di Joe, il più lentamente possibile. Intano Joe era immerso in un misto di dolore e piacere. I suoi gemiti cominciavano ad essere più rumorosi e non si preoccupava di nasconderli, anzi.
Jer infilò lentamente anche il secondo dito e cominciò a muoverli, allargando l'apertura sempre di più. Joe stava diventando una gelatina, ogni tocco di Jer lo faceva impazzire e credeva di essere sul punto di venire con solo un suo bacio. Quando furono entrambi pronti Jer penetrò Joe, le mani erano strette l'una all'altra e le bocce erano impegnate a divorarsi, Jer si muoveva dentro di lui inizialmente ad un ritmo sconnesso e lento, per poi aumentare la velocità. Ogni spinta mandava entrambi alle stelle. Con una spinta, Jer toccò una parte estremamente sensibile per Joe, che urlò di piacere, inarcando la schiena e assecondando il ragazzo. Le labbra ritornarono a leccarsi, mordersi e a danzare.
Jer continuava a spingere in quel punto che ormai aveva capito essere il punto di estremo piacere dell'altro. Con un ennesima spinta vennero entrambi, raggiungendo l'apice insieme. Jer, dopo aver lasciato un piccolo bacio casto sulle labbra di Joe, uscì da dentro di lui e si distese accanto. Joe, con la voce spezzata fu il primo a proferire parole e disse: -Sappi che non ti dirò Ti amo come nei film!-
-Nemmeno io, perché io non ti amo. E' troppo semplice dire Ti amo, perché tu sei MIO, hai la mia firma addosso.-
-Vaffanculo Jer, Ti amo.-
Disse, sorridendo e accoccolandosi tra le braccia dell'altro.



Angolo dell'autrice: Beh, è con il sesto capitolo concludo questa storia. Finalmente Joe e Jer stanno insieme e si amano, o meglio hanno capito di amarsi da sempre. Spero vivamente che vi piaccia perché è la prima volta che scrivo una storia di questo tipo e devo ancora far pratica. Lasciate una piccola recenzione se vi va, mi renderebbe estremamente felice sapere le vostre opinioni. Un bacio a tutti i lettori. :D ♥♥
  
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