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Autore: Milla86    07/04/2013    1 recensioni
Si puς combattere contro il destino?
Il tempo gioca contro di loro, rimangono solo pochi mesi ma niente della loro relazione avrΰ del futile e veniale.
Si limiteranno semplicemente a vivere a pieno il tempo che rimane.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ce ne stiamo abbracciate sotto le coperte da circa due ore, ogni tanto la sento singhiozzare come una bambina, allungo la mia piccola mano sul comodino e le passo un paio di Kleenex. << Ti prego Lauren, smettila di piangere. >> le sussurro all'orecchio mentre le accarezzo i lunghi capelli biondi. << Come puoi chiedermi una cosa del genere? Mi hai appena detto che morirai…>> scoppia a piangere e nasconde la testa sotto al cuscino bagnato dalle lacrime. Da quando sono tornata a casa dopo la visita dal dottore e soprattutto dopo la telefonata con Eminem non mi sono ancora fermata a riflettere su quello che mi sta capitando. Perchι il destino dev'essere cosμ crudele? Non faccio che pormi questa domanda a cui non riesco ancora a trovare una risposta << Charlotte…>> Lauren mi guarda con quei suoi grandi occhi verdi ed io mi ritrovo ad osservare quelle lunghe ciglia che ho sempre invidiato, le asciugo le lacrime con le dita. << Ora basta piangere. Ho bisogno di andare avanti e tu devi aiutarmi a farlo, non voglio passare questi ultimi mesi a piangermi addosso. >> la stringo a me e inspiro forte il suo profumo che mi ricorda il mare d'inverno. << E adesso che cosa vuoi fare ? >> ricambia l'abbraccio. << Una doccia calda e poi ho un appuntamento questa sera, con Mr Mathers. >> sorrido. << Che coooosa???? >> si tira su di scatto facendo cadere tutte le coperte per terra, mi guarda con gli occhi sbarrati dalla sorpresa. << Eminem? Alla fine l'hai chiamato? >> << Si Lauren, alla fine l'ho chiamato e non vedo l'ora di andare a cena da lui. >> •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• La Hall dell'albergo θ immensa, mi siedo su un grande divano vicino alla reception dove una piccola signora dai capelli ricci parla animatamente al telefono. Scrivo il messaggio come d'accordo, esito qualche istante prima d'inviarlo e poi con un sospiro lo mando. " Sono qui ! " Dopo qualche secondo arriva la risposta. " Mando la mia guardia del corpo a prenderti. ;) Appena vedi un grosso omone di colore con la maglia dei Detroit Giants θ Robert. Ti aspetto in camera mia. ;) " " In camera tua? Ma non dovevamo cenare? " " Rilassati Charlie! ;) Ceneremo in camera mia. " Mentre digito la risposta il piω velocemente possibile vedo un grosso uomo di colore avvicinarsi a me, dalla maglia dei Giants dev'essere proprio Robert. " Forse potremmo cenare nel ristorante dell'Hotel ? ;) ;) ;) " Guardo il display del cellulare ma la risposta non arriva. << Miss Charlotte? >> l'uomo mi porge la sua mano. << Si, sono io. Piacere. >> mi fissa per qualche istante e scoppia a ridere. << Robert. Ma per gli amici sono Bob, piacere mio. >> << La faccio ridere Bob? >> chiedo innervosita. << Oh scusi Miss Charlotte ma θ da tanto che non vedo Marsh cosμ entusiasta nell'uscire con una ragazza. Ora guardandola capisco il perchι… >> mi fa l'occhiolino e mentre le porte dell'ascensore si aprono mi arriva il messaggio di Marshall. " Quante storie Charlie! Muoviti ad arrivare… Ti sto aspettando con impazienza. " Sorrido. ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• La stanza nella quale Bob ed io entriamo θ enorme con ampie vetrate su ogni lato che mostrano una New York completamente illuminata forse merito anche della luna, stanotte θ magnifica. << Miss Charlotte θ qui, Marsh. >> pronunciate o meglio urlate queste parole Robert esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. L'ansia sale, sono un po tesa ma emozionatissima sto per passare un po di tempo con l'uomo dei miei sogni, continuo a guardare fuori quando la sua voce s'insinua tra miei pensieri. << Sono contento che tu sia qui, non credevo saresti venuta. >> Dalla vetrata intravedo la sua immagine, indossa pantaloni della tuta e una maglia bianca a maniche corte oversize, lo vedo avvicinasi piano e appoggiarmi le mani sui fianchi, mi volta lentamente verso di lui ed io mi ritrovo quei grandi occhi azzurri osservarmi scrupolosamente. << Sono venuta per cenare Marshall. >> sento le guance andarmi in fiamme. << Hai ragione. >> mi lascia andare e mi fa cenno con la mano verso un'altra stanza, dove mi avvio lentamente. << E comunque abbiamo tutto il tempo per il dopo-cena Miss Charlotte. >> sussurra alle mie spalle, non lo vedo ma sono quasi sicura che mi stia guardando il sedere. << Oooh non ci sarΰ nessun dopo cena, Mr Mathers. >> mi volto di scatto e gli faccio una linguaccia. Lo sento ridacchiare alle mie spalle. Nella stanza accanto c'θ una grossa tavola apparecchiata per due con un sacco di prelibatezze sopra ma quello che cattura la mia attenzione θ un mazzo di rose rosse appoggiate su un tavolino di vetro. << Quelle sono per te. >> fa cenno con la testa verso di esse. << So-sono bellissime, Marshall. Non dovevi, davvero! >> le prendo e il loro profumo mi ricorda una frase che mia nonna mi ripeteva sempre quando ero bambina e giocavo nel suo giardino. " Il profumo delle rose θ un profumo d'amore. " •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• A metΰ cena mi ritrovo a giocherellare con il cibo per la mancanza di fame a causa di tutte le medicine che sto prendendo, Marshall non parla molto e a volte ci ritroviamo a guardarci in silenzio. << Non mangi molto, eh? >> << Scusa ma non ho molto fame questa sera. >> << Allora direi che possiamo passare direttamente al dolce, che dici? >> << Dipende a che dolce ti riferisci! >> sorrido maliziosa. << Mi stai provocando, Charlie? >> socchiude gli occhi e mi fissa. << Nooo era solo una battuta, una stupida battuta. >> abbasso lo sguardo. << Credo che tu voglia passare la notte con me. >> << Nooo!!! Io… No e poi no! >> lo guardo e il mio cuore perde un battito. E' cosμ bello quando si sforza di non ridere… lo guardo ancora piω attentamente e mi accorgo che pur non dimostrando 40 anni intorno ai suoi occhi ci sono i segni del tempo, per la prima volta da quando lo conosco mi accorgo di aver a che fare con un uomo, un vero uomo. << Si…>> Lui mi fissa attentamente come se non avesse udito bene quello che θ appena uscito dalla mia bocca. << Cosa, scusa? >> << Si, voglio passare la notte con te Marshall. >> le parole mi escono come un fiume in piena. << Non mi sembri affatto quel tipo di ragazza. >> << Infatti non lo sono. Ma siamo onesti, per quale ragione mi hai invitata qui stasera se non per portarmi a letto? >> << Giΰ l'idea era quella ma non credevo di riuscirci, sai? >> Scoppiamo a ridere fino a quando non mi rendo conto che una lacrima scende dalla mia guancia, cerco di nasconderlo ma θ troppo tardi. << Che succede? >> Marshall si avvicina e mi accarezza il volto con la sua mano calda. << Non lo so, io…>> Dio, ma cosa mi prende? << Baby non siamo obbligati a farlo. Possiamo sdraiarci a letto e guardare il soffitto per tutta la notte per quanto mi riguarda. >> << Non sembra divertente… >> singhiozzo quasi divertita. Si mette a ridere e mi stringe forte a lui, sento i suoi muscoli irrigidirsi sotto la maglietta mentre mi accarezza i lunghi capelli. << Cosa posso fare per te, Charlie? >> << Passa un po di tempo con me… >> sussurro fra le lacrime. << E' quello che sto facendo, baby. >> Mi sposta dal suo corpo, mi sorride e poi appoggia le sue labbra sulle mie e mi bacia delicatamente, basta questo per farmi dimenticare tutto. << Quando torni a Detroit ? >> chiedo stretta fra le sue braccia. << Fra 3 giorni… >> continua a baciarmi e a mordicchiarmi il labbro inferiore. << Voglio passare questi tre giorni con te, non voglio lasciare questa camera d'albergo per nessuna ragione al mondo. >> << Mi sembra un ottima idea baby! >>
  
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