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Autore: horanscake    07/04/2013    6 recensioni
Ma in quel momento lei era finalmente felice, stava per incontrare il suo idolo, era diventata indipendente e viveva perfino da sola -era in cerca di un inquilino,magari anche carino..Magari un ventenne biondo, con gli occhi azzurri e beh, se proprio il destino voleva, magari anche irlandese.-
La ragazza sospirò divertita,appena si rese conto di aver descritto Niall.
E pensare che tra pochi minuti, molto probabilmente -e sperando che la soffiata fatta da una twitteriana sia giusta -,lo avrebbe incontrato la faceva andare in ipertensione. Era in un brodo di giuggiole e le gote le facevano addirittura male per il sorriso che ormai era sul suo viso da ore. Niall dovrebbe sbucare da qualche palazzo a minuti e le gambe della ragazza non facevano altro che tremare, come le sue mani che mantenevano una macchina fotografica e un foglio candido con una biro.
Da quanto tempo sognava questo momento? erano passati due anni da quella che i più grandi definivano "cotta adolescenziale" ma che invece, e Liz lo sapeva bene, era molto di più.
Aveva sempre fantasticato sul loro primo incontro, ma quello che la ragazza non sapeva è che quello che l'aspettava non avrebbe avuto eguali.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Con questo mio scritto pubblicato, senza alcuno scopo lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera dei carattere dei personaggi.
I loro comportamenti e gli avvenimenti sono frutto della mia fantasia.


THE PAGES OF YOUR LIFE

Trailer

capitolo due - comete.
Le pareti erano bianche e sporche; le sedie erano scomode e vecchie, tutto in quel vecchio ospedale era piuttosto antiquato; ma questo a Liz non importava. Era ansiosa ed angosciata per lo stato di salute del suo idolo. La ragione dei suoi sorrisi aveva subito un incidente e i medici non si sbrigavano ad uscire per aggiornarla sul suo stato di salute. Desiderava che i medici uscissero dalla sala intensiva con un sorriso soddisfatto, e che le dicessero ‘è tutto okay’. Ma il via vai di medici per il corridoio non prometteva nulla di buono. Si portò il viso tra le mani, sbuffando. Ormai aveva finito anche le lacrime. Si ricordò che aveva ancora il cellulare di Niall con sé e lo trovò nella sua borsa dopo poco. Fece scorrere il dito sulla scritta che diceva ‘Sblocca’ sperando di non trovare un codice che lo bloccasse. Negativo.

Il codice era di quattro numeri e Liz andò nel panico più totale. Cercò di indovinare quei numeri, mettendo in gioco la sua incredibile conoscenza su quel ragazzo e su tutta la sua vita. Provò con le serie di numeri più semplici, improbabili ‘1309’ e ‘1993’, ma non erano loro. Cosa poteva essere? Provò ad ipotizzare. Il codice di avviamento postale di Mullingar? Il giorno e il mese del compleanno di Demi Lovato, la fiamma mai spenta di Niall Horan? Liz a quell’ultimo pensiero sorrise malinconicamente. Lei adorava Demi Lovato e la sua incredibile forza. Ma allo stesso tempo la invidiava perché aveva ciò che era la sua vita tra le sue mani: Niall. Quest’ultimo aveva sempre ribadito di provare qualcosa per la bruna, in qualsiasi intervista e show televisivo. E Liz ogni volta moriva dentro. Aveva come quel senso di gelosia che gli stritolava lo stomaco ogni volta che l’irlandese pronunciava quel nome. Ma non poteva mai odiarla, l’aveva sempre ammirata e adorata.
Perché, anche se Demi non lo sapeva, avevano qualcosa in comune. Erano state entrambe bulimiche e autolesioniste, ed entrambe hanno superato i loro nemici. Una l’ha fatto grazie al rehab e ai suoi fan, e l’altra grazie alla voce di quattro ragazzi inglesi e un’irlandese. Avevano sconfitto quella che i dottori chiamavano malattia, ma che in realtà era una dipendenza. I polsi ti punzecchiavano quando avevano il bisogno della lametta, proprio come un drogato diventa squilibrato quando il suo corpo ha finito la dose della sostanza. Ma lei l’aveva superato, ed era inutile ricordare i vecchi frammenti che lei aveva cercato di dimenticare. Liz scosse la testa, e si accorse che stava di nuovo piangendo. Si asciugò frettolosamente le lacrime e rivolse l’attenzione di nuovo a quei quadratini bianchi che aspettavano di essere riempiti con una serie di numeri. Provò la prima delle sue ipotesi: il CAP di Mullingar. Scrisse velocemente quei quattro numeri, sperando che il codice fosse quello, per non essere il secondo. Per una volta le sue preghiere furono esaudite: la schermata dello blocco svanì, lasciando spazio a tutte le app presenti nel telefono di Niall. Sul viso di Liz apparve su sorriso di vittoria. Corse velocemente in rubrica, scorrendo frettolosamente fra i nomi. C’erano i nomi delle più importanti star mondiali, ma cercò il nome di uno dei ragazzi, e quello che trovò per primo fu quello di Harry. Lo chiamò immediatamente, e dopo una serie di ‘tu tu tuu’ il riccio rispose.
‘Ehi Niall’ esclamò, dall’altro lato del telefono. Liz provò a parlare, ma le sue lacrime continuavano a scendere, senza sosta. Come poteva dirgli che il suo migliore amico aveva subito un incidente?
‘Harry, siediti un attimo’ mormorò la bionda, cercando di usare più tatto possibile.
‘Sono già seduto, che succede? Chi sei?’ le domandò il riccio, apparentemente calmo.
‘Sono una vostra fan. Stamattina ero convintissima di incontrare la ragione dei miei sorrisi, Niall. Ero arrivata fuori l’hotel sicura d’averlo incontrato, pronta ad coronare il mio sogno. Appena l’ho visto uscire i miei piedi non si muovevano da terra. Mentre Niall attraversava la strada i suoi occhi fissavano il display del suo telefono e non ha visto l’auto che arrivava a tutta velocità verso di lui e...Harry, Niall ha avuto un incidente. Ho chiamato l’ambulanza, nessuno ha visto nulla, esclusa me. Adesso è all’ospedale, i medici non vogliono dirmi ancora nulla..mh, c-credo che dovresti avvertire gli altri e venire qui’ sussurrò la bionda, cercando di non singhiozzare troppo. Ci furono alcuni secondi di silenzio, finché Harry non parlò.
‘Davvero?’ le domandò, con la voce spezzata; forse stava piangendo anche lui.
‘Sì, per favore, vieni qui’ le rispose Liz, sicura di quello che diceva.
‘Saremo lì tra poco, dai un occhio a quel nano irlandese da parte nostra’ concluse, chiudendo la chiamata. Liz sussurrò un ‘lo farò’ più a se stessa che ad Harry, che non riuscì a sentirlo perché aveva chiuso la chiamata.

Un dottore uscì dalla sala intensiva, con una cartella tra le mani. Liz balzò in piedi e gli andò incontro.
Si sentì il fondoschiena che gli doleva: ormai aveva preso la forma di quella scomodissima sedia.
‘Allora, dottore, si sa qualcosa?’ le domandò, ansiosa.
‘Mi dispiace signorina, il ragazzo è in coma, ma le sue condizioni sono stabili. Non ha subito gravi traumi, prevediamo che si risveglierà presto. Ha il polso slogato, abbiamo già provveduto a ingessarlo. Se vuole può entrare, adesso.’ gli disse, prima di superarla e non degnarla di altre spiegazioni. Niall era in coma.
Non riuscì a formulare velocemente quella frase, ma quando ci riuscì si liberò in una nervosa risata seguita da un isterico pianto. ‘Meglio ridere che piangere’ una volta le avevano detto. Lei le stava facendo entrambe e si domandò quanto ridicola poteva essere in quel momento. Dopo non poco tempo riuscì a darsi una calmata, e le lacrime erano cessate, per ora. Cercò di rimuovere le tracce di matita a mascara colato con le mani. Si aggiustò decentemente i capelli e fece un sospiro profondo prima di entrare nella sala. Appena lo vide sul lettino, pieno di cavi che gli bucavano le braccia, indietreggiò. Sussultò a quella visuale e sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime, offuscandogli la vista. Quando il suo campo visivo si fece migliore, si avvicinò al lettino e si mise seduta su una sedia lì vicino. Prese la mano di Niall e cominciò a parlargli. ‘Di solito nei film dicono che parlare con una persona in coma può migliorare le cose, può migliorare la condizioni del paziente.Beh,io ci credo. Posso sembrare ingenua a credere che tu in questo momento, in qualsiasi angolo nella tua mente, mi stia sentendo..ma non mi importa. Passiamo a cosa più serie: cazzo Niall, non sai che quando si attraversa la strada si guarda a destra e a sinistra prima di farlo? Eh? Guarda che hai combinato, cosa diranno adesso le tue fan? Cosa farò io? io non posso vivere senza di te’ gli sussurrò, mentre altre lacrime le rigavano il viso. ‘Come farò sapendo che tu sei qui, in queste condizioni?La mia vita non sarà più la stessa. Sarà la centesima volta che piango, morirò per disidratazione se non ti svegli presto... quindi vedi di svegliarti’ mormorò ancora, cercando di sorridere.
Sentì una risata soffocata alle sue spalle e Liz si girò velocemente. C’erano Harry, Liam, Zayn e Louis sull’uscio della porta, attenti ad origliare tutto ciò che la bionda stava dicendo a Niall.
‘D-da quanto siete qui?’ domandò lei, balbettando. ‘Da quando i film dicono che parlare con i pazienti in coma può migliorare le cose’ rispose Louis, avvicinandosi a lei. Liz arrossì di colpo, alzandosi dalla sedia. Corse ad abbracciare Louis che la strinse forte a sé. ‘Ce la farà, sta tranquilla. Niall è forte’ le sussurrò mentre iniziava a piangere anche lui
.

 

hei, benvenute e grazie per aver letto questo secondo capitolo
spero che sia il primo che questo vi siano piaciuti, ci sto mettendo molto impegno.
vorrei ringraziare le quattro persone che hanno messo la fanfiction tra i preferiti :)
mi lascereste una recensione, per favore? <3
al prossimo capitolo!
Kisses, horanscake.
   
 
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