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Autore: meggislarry_    07/04/2013    2 recensioni
La vita che non sappiamo come affrontarla..
Questa non è solo per voi, l'ho scritta per incoraggiare anche me stessa...
La vita non è un incubo, anche solo piccoli coraggi possono cambiartela..
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ad  una festa, l'unica ragazza che non si diverte è lì seduta su una sedia, senza il coraggio di potersi alzare, divertirsi e buttarsi in piscina come li altri.
Lei è obesa.
Glielo ripetono ogni giorno, a scuola.
A casa.
Per strada.
Tutti la giudicano, ma nessuno sa che nel suo cuore è iniziata già quella che chiameranno "terza guerra mondiale" fatta solo di sconfitte e perdite, con poche, anzi rare vittorie.
Nessuno le è stato vicino con sincerità. Tutti la giudicavano male, tranne qualche sua amica che le sono state molto vicine.

Lei si tagliava.
Lei ogni volta dopo aver mangiato, si ficcava le dita in bocca.
Non voleva essere come gli altri dicevano che lei fosse.
Lei non lo era.

Lei in questa festa vede le sue amiche, i suoi compagni di classe nuotare.
Bei fisici.
Alcune prosperose, altre meno, ma sempre magre.

Lei è stanca di tutto.
Stanca  della sua vita.
Pensa di non essere abbastanza per nessuno.
Ha troppa paura di quello che dico gli altri.
Vuole essere giudicata vera, per quella che è.
E non una sfigata che non riuscirebbe nemmeno ad allacciarsi le scarpe.
Ed è per questo che ha paura quando qualcuno le si siede accanto.
Ha paura che quella persona la consideri un fenomeno da baraccone.
Ciò che lei non è.

A farla tornare alla realtà, è un ombra che si siede vicino a lei.
Era Eric.
Il ragazzo per cui lei aveva una cotta già da tanto, ma lui non la guardava.

Si irrigidì.
Lui la guardò.
Lei si voltò dall'altra parte.
Lui le sorrise tristemente.
"Vieni?" le chiese con gentilezza.
Lei sorpresa si gira.
"No." rispose decisa.
"Non devi farti condizionare dagli altri per quello che dicono" disse lui.
"Però tu dovresti averne se vieni a parlare con una come me"rispose lei.
"Ma se sono venuto, è perchè non ho paura, e voglio stare vicino a te"continuò lui.
"Cazzate... sapete dire solo cazzate... Non siete mai stati veri, credevate anzi, credete ancora adesso a ciò che vi pare e piace" alzò un po' la voce lei, e le lacrime cominciarono a rigarle il viso."E tu che tutta una vita non mi hai rivolto una parola, ora ti frega di me? Sentiamo, come dovrei reagire..?"
"Affrontami, non permettermi di avere pietà di te... Dimostrare agli altri quanto vali, non arrenderti. Alzartie andarti a divertire!" alzò anche lui la voce, in tono deciso le dimostrò forse quello che sentiva.
Lei lo guardò stupita, non sapendo se quello che aveva recepito era veero oppure no. Scosse la testa... 'non non poteva essere' pensò.
E invece si, sappiamo entrambi che hai perso le speranze, la fiducia in te stessa è stataeliminata molto tempo fa. Però lui ora te lo sta dimostrando!
Era la sua seconda voce interiore. Veniva fuori sempre in momenti come questi, quando invece prima non sapeva nemmeno che esistesse.
Non è vero, sono solo frasi di pietà non ti ama, non ha nemmeno detto quelle parole.
Questa era lei.
"Ti amo" le disse.
Lei si girò di scatto.
Il cuore le saltò in gola.
Iniziò a batterle sempre più forte.
Il respiro accellerò.
E lei si perse nel suo sguardo.
Nei suoi occhi verdi cercò la verità.
Che si presentò subito davanti a lei.
Lui le sorrise insicuro.
"Forse è troppo tardi" abbassò lo sguardo, per la troppa intensità in cui lei lo guardava.
"No... cioè.. io... ehm..." insicura, e paurosa che questo potesse essere uno scherzo, balbettò.
Aveva ottenuto fin troppe delusioni nella vita.
Aveva paura ora di lasciarsi andare.
Ma il suo sesto senso unio alla voce incoraggiante nella sua mente, si fecero avanti e la invitarono a credergli.
Visto? Io te l'avevo detto, se per una volta tu mi dassi retta.
Sei fantastica, dagli una possibilità, non lasciarlo così, mostra agli altri che puoi andare avanti, e che non ti spaventano.
Non mollare, so che ce la puoi fare. Ma ora come ora devi solo seguire il tuo cuore.

Il tuo cuore sarà al comando di tutto.

La voce di sua mamma si unì ad esse...
Lei chiuse gli occhi respirò profondamnete, e la sua vocina negativa iniziò pian piano a dissolversi.
Aprì gli occhi e guardò Eric, che la stava guardando speranzoso.
Amava i suoi occhi.

Decise alla fine...

Si lasciò andare.
"Io non so che dirti... scusami... Sai in che vita ho vissuto fino ad oggi solo per colpa di bulli e altre persone.. e mi sembra stano che un ragazzo normale, o diciamo abbastanza popolare mi venga a dire queste parole. Ho pau..."
"Paura di fidarti, lo so... Ma non è che mi piaci di punto in bianco... Ho notato come affronti le situazioni, ti ho vista decisa davanti a tutti, e ho visto come crolli quando sei sola... "
Lo gaurdò stupita.... come faceva lui a sapere...
"Bhe una volta ti ho seguito, e ho visto che... Però mi sono... bhe... innamorato della tua forza di volontà, del tuo sorriso quando eri con le tue amiche, del modo in cui davanti agli altri non ti abbatti, e credimi è veramente raro trovare gente come te.... Anche se all'inizio quando ho visto il tuo modo di fare quando eri isolata ho provato compassione, poi però notandoti e stando attento a ciò.. cioè alla tua vita, mi sono innamorato" arrossì" e spero che nessuno ti noti così tanto come ho fatto io da innamorarsi di te, visto che tutti potrebbero prenersi una cotta da tutto di te, e perchè vorrei fossi mia e di nessun altro..."
scandì le ultime parole guardandola negli occhi, occhi sinceri, senza ombra di dubbio.
Una lacrima cadde sulla guancia della ragazza.
Rimase stupita a bocca aperta, e ad ogni parola che aveva detto il suo cuore aumentava i battiti, fino a diventare un suono più forte della batteria, e se lui si fosse avvicinato, l'avrebbe sentito.
Il ragazzo si avvicinò.
Lei si allontanò leggermente.
Aveva paura che quel bacio, quel suo primo bacio, fosse solo una messinscena, come tutte le parole e gli sguadi che le aveva dato quella sera.
Ma lui la sorprese ancora una volta.
Perchè quando si avvicinò per la seconda volta, non accennò nemmeno per un momento di baciarla sulle labbra.
Le diede un leggero e lungo bacio sulla fronte.
Lei arrossì fortemente, perchè era sicuramente meglio di qualsiasi altro bacio in bocca, più di qualsiasi altro gesto, abbraccio o carezza.
Era il gesto più romantico e dolce per dimostrarle che le sue parole erano e sono ancora adesso vere.
Chiuse gli occhi per assaporare di più quel momento, e quando lui si staccò si guardarono negli occhi.
"Andiamo" disse con un sorriso che gli illuminava il viso, indicando la piscina.
Lei abbassò lo sguardo, intimidita da quello che avrebbero pensato gli altri del suo corpo.
"Non deve importarti di quello che dicono gli altri" era come se le leggesse nel pensiero, con lui le sue barriere venivano scoperte e lui poteva leggerle gli occhi che in quel momento aveva rialzato." Sei perfetta per me, anzi pensa che siamo solo io e te, fregatene degli altri, solo io e te..." ripetè con un sorriso dolce.

Annuì, voleva fidarsi.
Si voleva lasciar andare.
Naturalemnte non velocemente.
Ma con quel ragazzo si sentiva viva, come se fosse perfetta.
Forse era troppo presto, ma sperava di non doverne restare male.

Si alzarono.
Si spogliarono e fecero insieme un tuffo a bomba mano nella mano, sotto lo sguardo di tutti.
Quando risalirono ridendo, lui l'abbracciò forte dicendole o meglio sussurrandole ad un filo dal suo orecchio "Sei bellissima..."
Questo le provocò forti brividi prima lungo il collo poi lungo tutta la schiena.

"Ti amo" disse lui.
"Penso anch'io" rispose lei.
L'abbraccio di lui si fece più forte, per poi lasciarla e iniziare a giocare.
Molti si unirono a loro, dimenticando che lei era la ragazza imbarazzante.
No, lei non lo era mai stata, lei era sempre stata perfetta, ma non se ne era accorta, perchè le persone accanto a lei sapevano solo insultarla e giudicarla, senza conoscerla, lei era ed è fantastica! Lei era bella, ed erano poche le persone che glielo dicevano.
Lei annuiva, fingeva sorriesi, sempre, lei era incredibile, e incredibilmente sincera, ma non ci credeva.
Tutto fino a quando lei non incontrò la persona di cui si voleva fidare e che la sua fiducia è stata premiata, ora stanno insieme da 3 anni...
Non bisogna mai lasciarsi abbattere, bisogna sempre lottare, lottare non nel senso tagliarsi, provocarsi vomito o altre cose. Lottare significa vivere e dimostrarsi forte davanti agli altri che ti deridono, e non lasciargli la soddisfazione di godersi la tua disperazione. 
E' questo che lei ha capito, e che sta facendo... Ha capito anche che non doveva lottare da sola e lasciare le sue amiche all'oscuro di tutto, doveva farsi sostenere, come gli altri, quelli che l'amavano, facevano e fanno con lei.
  
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