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Autore: ChiaraChia1D    07/04/2013    1 recensioni
ONE DIRECTION, il mio sogno ricorrente.
Ho sempre desiderato di incontrare quei cinque ragazzi, e dopo alcuni brutti avvenimenti (tra cui la perdita di mia madre), mi trasferirò in una nuova città, che forse, mi darà occasione di realizzare il mio sogno.
Ho un debole per Zayn Malik, quel ragazzo con la corazza da duro e un cuore da angelo, che non sarà più solo un pensiero astratto nella mia mente, ma diventerà la cosa più concreta che avrò.
Genere: Dark, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO III “Uno strano incontro
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Dopo l'assordante rumore della sveglia, aprii gli occhi. Erano le 10.15 a.m e preferivo rimanere nel mio lettino caldo, così cominciai a riflettere e ricordai che nella nuova città non conoscevo nessuno,

a Londra, però, abitano i miei nonni paterni, papà infatti aveva intenzione di andarli a trovare proprio oggi.

Che bello, non vedo l'ora di visitare quella città, ma soprattutto non vedo l'ora di incontrare i miei nonni dato non li ricordo neanche minimamente e sinceramente erano un tassello mancante nella mia vita, quindi non sto nella pelle all'idea di conoscerli, abbracciarli.

Dunque mi alzai dal letto, mi lavai e corsi al piano di sotto per dare a papà il buon giorno.
Non lo trovai, quindi decido di dirigermi verso i fornelli per scaldare del latte, trovai un biglietto accanto ai fornelli che recitava:
“Tesoro, sono andato a salutare un vecchio amico, starò lì per pranzo, per qualunque cosa chiamami, ti consiglio di uscire e visitare la città, è incredibile, ma fai attenzione!
un bacio. Papà”
che meraviglia! Non vedevo l'ora, mio padre mi conosce bene, eh già.
dopo aver letto quel biglietto lasciai perdere la colazione e mi precipitai in camera per cambiarmi, avevo voglia di andare in giro per Stamford in ciabatte e pigiama? No, ovviamente.
Non mi interessa molto il vestiario, non voglio attirare l'attenzione, quindi indossai una camicetta rosa chiaro e sotto ad essa una canottiera bianca, un paio di jeans chiari e le mie amate Vans blu.
Non c'entrano niente con il resto del look ma mi piaceva quell'abbinamento. D'altro canto però non volevo avere dolori ai piedi per tutta la giornata, per cui optai per un altro paio un po' più comodo.
Legai i capelli in una lunga treccia che mi scivolava sulla spalla destra. Dimenticavo di dirvi che ho i capelli biondo cenere, o una cosa del genere, non lo so precisamente neanch'io.

Stavo scendendo le scale quando sentii la suoneria del cellulare, “Little Things~One Direction”, una delle mie canzoni preferite del resto. sorrisi.
Mi precipitai in camera e mi ricordai della sera prima in cui Alyssa mi aveva scritto che doveva dirmi qualcosa sui One Direction, fortunatamente era proprio lei che mi stava chiamando, risposi.
«Ehi Al come stai?»
«Bene, però mi manchi»
«Anche tu, davvero molto. Cosa volevi dirmi ieri sera?»
«Niente, che qui in Italia c'era un estrazione per vincere il concerto a Londra e quindi...»
Sì fermò su quelle parole e la sua voce si fece triste, evidentemente non lo aveva vinto, poverina. Mi dispiaceva tanto per lei.
«E quindi???» La spronai a continuare.
«Quindi… NE HO VINTO UNO !!»
Lo disse urlando in un modo tale che non sentivo più niente, solo un rumoraccio assurdo provenire dal telefono.
«SUL SERIO?? VIENI A STARE DA ME VERO?» domandai, anche se alla fin fine non era una domanda ma un ordine, una pretesa.
«Certo! anche se in realtà è compreso anche l'albergo a Londra, non mi interessa, vengo da te, anche se sei a Stamford» disse ridendo
«Non ci credo è una cosa meravigliosa, il nostro sogno!» esclamai mentre saltellavo come un'ebete.
«Eh già! Ora devo scappare, io sono a scuola. Ciao ciao, ti voglio bene!»
«Ciao A…» riattacca sempre nei momenti opportuni la mia Alyssa, vabbè qualche difetto dovrà pure averlo no?
Comunque tornando a noi dopo quella notizia ero troppo felice, troppo! Quindi presi dei soldi e corsi fuori per comprare il libro 'il coraggio di sognare' in inglese.
L'ho sempre desiderato, anche se in Italia non sono riuscita a trovarlo.
...
E' mio, finalmente, feci una passeggiata fin quando non trovai uno starbucks. avevo tanta voglia di un frappuccino.
Ne comprai uno e prima ancora di uscire dalla porta inciampai alla scarpa di un bambino (evidentemente) dispettoso, e caddi a terra come un'imbecille, era già tanto che non avevo rovesciato il frappuccino sulla canottiera bianca, imbranata come sono. Ero così imbarazzata, mi sentivo rossa come un peperone ed ero più che certa di esserlo.
Un ragazzo si avvicinò a me tendendomi la mano e io ancora più imbarazzata di prima, con il suo aiuto mi alzai e a testa bassa uscii fuori dopo aver sibilato un «grazie» tra i denti.
Mi allontanai abbastanza velocemente senza guardarlo nemmeno negli occhi, stavo per bere quella dannata bevanda quando qualcuno mi toccò la spalla, sapevo che era lui, infatti quando mi voltai riconobbi il modo in cui era vestito.
«Ciao!» disse sorridente.
«Ciao..» risposi timidamente abbassando la testa.
«Oh, mi sembri molto allegra, sai?» disse senza riuscire a farsi scappare una risata sarcastica.
«Già, molto» cercai di rimanere seria eppure mi fece sorridere, incredibile.
«Piacere, mi chiamo Mattew»
«Piacere mio, io mi chiamo Denise»
Gli squillò il cellulare, strano, la suoneria era “Live While We're Young” dei miei amati One Direction.
«Sei un Directioner boy?» non so perchè, ma glielo domandai.
«Ehm» prolungò per un po' quella parola, poi concluse con un «Sì» era molto imbarazzato.
«Ma non devi preoccuparti, io sono fanatica di quei cinque, sai?» lo rassicurai.
«Eh, già» si sciolse un po', lo si poteva leggere nei suoi occhi, infatti disse poi «sono bravissimi. Non ho perso nessuno dei loro concerti qui in Inghilterra!»
«Beato te io sono qui da un paio di giorni e non ho mai avuto la fortuna di sentirli cantare dal vivo»
«Allora sei fortunata ad avermi incontrato» Lo fissai perplessa, aveva uno strano sorrisino in faccia.
«Sai, io non sono solo un loro fan, sono anche loro amico e potrei farteli conoscere»
A quelle parole mi stavo sciogliendo ma mi limitai a fare la domanda più ridicola che potessi fare:
«Ok, mi dai un pizzicotto?» non ci credevo, davvero.
«ma che dici? piuttosto tu devi darmi qualcosa, il tuo numero, perchè devo scappare» rise, e nel frattempo tracciò il contorno della mia treccia con il dito.
«Ecco, tieni» Se lo salvò e scappò via come un fulmine.
Ero scettica su questo ragazzo, ma chi cavolo è? possibile che su migliaia di ragazzi io abbia potuto incontrare proprio uno che conosce i cinque ragazzi per i quali vivo?.
Mentre tornavo a casa mi resi conto che era già mezzogiorno e non avevo affatto fame, anzi, papà avrebbe dovuto pranzare da quell'uomo, lo aveva scritto sul biglietto, quindi potevo anche non tornare a casa per pranzo. Bene.
«Oh Dio, come lo avrei detto ad Alyssa? Sarebbe morta al telefono», pensavo ridendo da sola tra la gente che mi guardava come se fossi pazza, e ripensandoci forse non aveva tutti i torti, normale certo non ero.

sono le 4.30 p.m. e sono appena tornata a casa dopo aver girato forse più di mezza città. Tra poco io e papà dobbiamo andare a trovare i nonni anche se non ha rincasato ancora.
Che dire, non vedo l'ora!




Spazio autrice :3
Questo capitolo mi sembra più lungo degli altri due, mi ci sono impegnata molto, quindi spero davvero che vi piaccia!
Fatemi sapere cosa ne pensate dello strano incontro di Denise, chi si cela dietro quel tizio, Mattew?
Io nel prossimo capitolo cercherò di coinvolgere di più i One Direction, spero di riuscirci. Vi mando un milione di baci <3
Recensite mi raccomando :3 ciao!

  
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